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Sintesi
Arte - VIta e Opere di Antoni Gaudi
Arte - Influenze e Influssi di Antoni Gaudi. Il Gotico, l'Art Nouveau ed l'interpretazione Surrealista.
Filosofia: Il Surrealismo Nelle Opere di Antoni Gaudi.
Matematica - La Geometria Gaudiana.
Tecnologia - La Statica e l'Uso Della Geometria Nelle Opere di Antoni Gaudi.
Estratto del documento

LE OPERE

Attraverso l’analisi di alcune delle principali opere dell’architetto si è cercato di mettere in evidenza

le peculiarità dello stile di Gaudi. Si è scelto tuttavia di concentrarsi essenzialmente sulle opere

residenziali e di tralasciare capolavori quali la Sagrada Familia e la Cripta della Colonia Güell, da

molti ritenuta la vera opera magna dell’architettura gaudiana.

Questa scelta è stata guidata da due considerazioni. La prima riguarda la maggiore correlazione tra

le opere selezionate e la progettazione di residenze ispirate allo stile di Gaudi, oggetto della seconda

parte di questa esercitazione. La seconda considerazione si basa invece sul fatto che lo stile di

Gaudi varia notevolmente da progetto a progetto, al contrario di quanto si creda comunemente. La

marcata riconoscibilità di alcune delle opere di Gaudi spinge infatti molti a ritenere che egli abbia

avuto uno stile unitario per tutta la sua carriera. In realtà un abisso separa il Collegio delle Teresiane

dalla Sagrada Familia, così come immensa è la distanza tra il Casino di Comillas e Casa Milà.

Questa differenza di stile è dovuta, senza dubbio, alle diverse destinazioni d’uso degli edifici, ma

anche ad una notevole evoluzione dello stile e degli interessi personali dell’architetto. Come

vedremo, lo stile di opere come la Sagrada Familia si basa su elementi geometrici e spazialità

estremamente complessi, che non potrebbero essere compresi se non in seguito a studi approfonditi,

e che in ogni caso non troverebbero applicazioni in edifici per abitazioni. I progetti residenziali di

Gaudi si basano infatti su elementi geometrici molto semplici. Gli interni, come gli esterni, sono

molto più regolari di quanto si ritenga comunemente. Spesso solo il piano nobile è connotato in

maniera particolare, mentre tutti gli altri livelli hanno semplici pareti piane ed angoli di novanta

gradi.

In questa seconda parte tenteremo quindi di descrivere l’evoluzione stilistica dell’architetto

limitandoci all’ambito residenziale.

Casa Vicens (1883-1888).

Località: Barcellona.

Tipologia: abitazione unifamiliare.

Questo progetto è il primo in cui Gaudi abbia affrontato il tema della residenza unifamiliare. Le

dimensioni dello spazio disponibile sono piuttosto limitate ma è evidente l’intenzione da parte

dell’autore di realizzare un’opera dal forte impatto visivo.

Fig. 1: Pianta piano terra,

Fig. 2: Pianta piano seminterrato,

Fig. 3: Pianta sottotetto.

La pianta presenta una forma approssimativamente quadrata. Questa è resa più complessa,

soprattutto al piano terra, dall’aggiunta di numerosi corpi aggettanti che non si corrispondono da

piano a piano.

Si sottolinea poi la presenza di una pluralità di collegamenti verticali. Tra questi, uno solamente si

estende dallo scantinato fino al tetto terrazza. Questa prima scala è tradizionalmente risolta

mediante quattro rampe disposte a formare un quadrato, in questo modo si ricava uno pozzo

centrale per l’illuminazione. Una seconda scala collega il seminterrato al piano terreno, si tratta in

questo caso di una scala ad un’unica rampa, probabilmente utilizzata dalla servitù. Un’ultima rampa

collega direttamente il giardino allo scantinato in modo da rendere possibile l’accesso a questo

piano senza dover attraversare la casa. Si evidenzia perciò uno sforzo da parte dell’autore per

rendere quanto più funzionale possibile l’utilizzo di tutti gli ambienti.

Per quanto riguarda la ripartizione degli ambienti interni si rileva l’assenza di corridoi distributivi.

Ciascuna stanza affaccia liberamente sulle alte, in particolare nel seminterrato. Nei piani superiori si

cerca di limitare il concatenarsi degli ambienti facendo in modo che l’angolo comune tra quattro

stanze contigue sia aperto. In questo modo si crea una sorta di bussola dalla quale si può accedere ai

quattro ambienti indistintamente.

Il piano terreno è leggermente sopraelevato rispetto al piano del giardino, dunque alcune scale

vengono poste in corrispondenza dell’ingresso principale e di quello secondario. Da notare, in

questo secondo caso, la sistemazione della scala in posizione inclinata rispetto alla facciata ed in

corrispondenza dell’angolo del piccolo spazio pertinente. Questo affinché tale ambiente possa avere

una parete libera nella quale ricavare una finestra che fornisca la necessaria illuminazione.

Infine, ricordiamo la presenza di un sottotetto, come tipico in questo autore, e di balconcini

aggettanti, ruotati di 45° rispetto alle facciate, posti in corrispondenza degli angoli della struttura.

Questi balconcini, visti dall’esterno, hanno un suggestivo aspetto orientale.

Fig. 1: Veduta d’angolo, si notino i balconcini ruotati di 45° posti in corrispondenza degli angoli, il ritmo conferito alla

facciata dalle feritoie del sottotetto, l’uso modulare della ceramica, la diversificazione nelle forme delle aperture e il

motivo a palma della cancellata, inizialmente previsto anche per il terrazzo che affaccia sul giardino,

Fig. 2: Particolare della tribuna di una delle torrette angolari, si notino l’utilizzo differenziato di pietra e mattoni e il

ruolo modulare assunto delle piastrelle,

Fig. 3: Particolare del pinnacolo di una delle torrette del tetto.

Per quanto riguarda i prospetti, particolarmente interessante è l’uso che viene fatto dei materiali.

Una pietra naturale color ocra è utilizzata per la maggior parte del rivestimento. Mattoni grezzi

vengono impiegati per la realizzazione degli elementi decorativi in aggetto, caratterizzati da un forte

sviluppo verticale. Sempre in mattoni è realizzata una sorta di torretta cilindrica ricavata nel punto

in cui la facciata sul giardino varia il suo aggetto.

La ceramica è invece impiegata per il disegno a scacchiera bianca e verde, presente soprattutto in

corrispondenza dei costoloni e nella parte alta dell’edificio. Questa zona è scandita da una serie di

feritoie, la cui modulazione è determinata dalle dimensioni delle piastrelle. Un secondo tipo di

piastrelle, a fondo verde con motivo decorativo floreale, viene impiegato soprattutto nella parte

bassa della casa, in particolare intorno a porte e finestre. Le finestre sono di diverse tipologie:

semplicemente rettangolari, piccole e romboidali quelle della torretta; ispirate al mondo arabo

quelle con lato superiore formato da due spezzate oblique e simmetriche.

Da sottolineare la presenza al primo piano di una terrazzo, posto in corrispondenza di un ambiente

emergente al piano terreno. Per il terrazzo era prevista una ringhiera in stile Liberty con foglie di

palma inscritte in quadrati. Oggi tale elemento è presente solo nella cancellata.

Fig. 1: Particolare del soffitto della sala da pranzo, si notino tra le travi gli stucchi raffiguranti rami di ciliegio,

Fig. 2: Stanza dei fumatori, si noti l’ispirazione orientale chiaramente presente nel disegno del soffitto e della lampada,

Fig. 3: Particolare del soffitto di una piccola stanza al primo piano, dipinto in modo da suggerire la presenza di una

cupola.

Negli interni notevole è la copertura della sala da pranzo, formata da una serie di travi dorate

intervallate da fasce in bassorilievo rappresentanti rami di ciliegio. Nella sala dei fumatori il tema è

invece chiaramente islamico. Il soffitto a stalattite presenta tuttavia una decorazione con grappoli

d’uva, atipica per il mondo orientale. Interessante è infine la copertura di una delle salette per il

ricevimento. Essa presenta un affresco che simula la presenza di un cielo ove volano bianche

colombe. Dunque è evidente come in questa prima fase l’architettura di Gaudi sia caratterizzata da

una forte commistione di stili e riferimenti.

Villa Quijano o “El Capricho” (1883-1885).

Località: Comillas.

Tipologia: abitazione unifamiliare.

Come la quasi contemporanea Casa Vicens anche questo progetto presenta dimensioni limitate. La

pendenza del terreno rese necessaria la realizzazione di un muro di contenimento, ingegnosamente

sfruttato da Gaudi per ricavarne un luogo di conversazione all’aperto. Vennero infatti realizzate

delle esedre con panche, simili a quelle dei giardini delle ville italiane. Medioevale è invece la

struttura complessiva, che rievoca il periodo aureo della Catalogna. Sono infine presenti elementi

islamici ed orientali, primo fra tutti la grande torre cilindrica simile ad un minareto.

Fig. 1: Pianta piano seminterrato,

Fig. 2: Pianta piano terra,

Fig. 3: Pianta sottotetto.

La pianta dell’edificio è molto diversa rispetto a quella analizzata precedentemente. Il committente

è infatti un borghese scapolo. L’impianto viene perciò ripartito in tre livelli: un seminterrato, un

piano terreno con il grande salone, la sala da pranzo e numerose camere per i visitatori, e un

sottotetto con la cucina e gli altri locali destinati alla servitù. Le piante sono inoltre caratterizzate da

maggiore simmetria e chiarezza nella distribuzione delle stanze. Il piano terra è ancora una volta

lievemente rialzato, in modo da poter realizzare nel basamento le piccole finestre che illuminano il

seminterrato. Questa sopraelevazione comporta la necessità di avere delle scale davanti all’ingresso.

Gaudi adotta qui una soluzione particolarmente enfatica che rielabora suggestioni classiche. Egli

pone infatti l’ingresso sotto la grande torre cilindrica, retta da colonne poggianti su un podio

circolare, cui si accede attraverso tre piccole scalinate.

Una volta superata la porta si accede ad un piccolo ingresso che raccorda efficacemente il corpo

cilindrico della torre con la disposizione ortogonale delle pareti interne. Negli spazi di risulta sono

ricavati un piccolo ambiente funzionale ed una scala a chiocciola che, come avveniva

precedentemente in Casa Vicens, offre l’opportunità alla servitù di accedere direttamente al

seminterrato o al sottotetto senza dover attraversare la casa. Una seconda scala a chiocciola è

contenuta all’interno della torre e permette di raggiungere una sorta di tempietto posto alla sua

sommità.

Dall’ingresso si accede al corpo centrale della casa. Esso ha la forma di un rettangolo con due

angoli, quelli verso l’interno della casa, a quarto di circonferenza. Lo spazio tra le pareti curve e

quelle piane ospita da un lato il collegamento con l’ingresso, dall’altro in ulteriore corpo scale,

ancora una volta a chiocciola. La parte centrale dell’ambiente descritto è occupata da una sala per il

ricevimento, alla quale si accede anche attraverso l’ingresso sul retro. Ai lati di questa prima sala si

collocano una coppia di camere per gli ospiti, ciascuna munita di un bagno personale. Altre due

camere si trovano al lato della torre di ingresso e sul fronte opposto dell’edificio.

Abbiamo poi un grande salotto fortemente illuminato grazie ad un ampio finestrone. Il salotto

occupa anche lo spazio del sottotetto ed è dunque caratterizzato da un forte sviluppo verticale. I due

angoli dell’ambiente sono inoltre occupati da due portefinestre che consentono l’accesso ad

altrettanti piccoli balconcini. Delle terrazze sono invece ricavate al livello del sottotetto.

Fig. 1: Prospetto sud, si noti l’alternanza tra filari di mattoni e filari di ceramica

Fig. 2: Prospetto nord, si noti l’uso della pietra per il basamento, quello della ceramica quale modulo degli elementi

sotto l’imposta del tetto e quello del ferro battuto per i balconi orientaleggianti,

Fig. 3: Particolare dell’ingresso ricavato sotto la torre cilindrica.

Nei prospetti l’impiego di pietra, laterizio e ceramica è molto più sobrio di quanto non avvenisse

nella Casa Vicens. La pietra è utilizzata unicamente per il basamento. Il resto della struttura

presenta un paramento regolare che alterna ad ogni fila di piastrelle nove filari di mattoni. Le

ceramiche utilizzate sono decorate con girasoli o foglie verdi in rilievo. Ancora una volta sono le

piastrelle ad essere assunte quale modulo dell’intera composizione. Si noti al riguardo come gli

elementi aggettanti sotto l’imposta del tetto siano composti da dei cubi dalle dimensioni di una

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