
Si parla di 75mila candidati al test per l'accesso ai corsi delle Professioni Sanitarie 2018. Oggi 12 settembre, per questi aspiranti matricole è il momento di dare il tutto e per tutto per giocarsi un posto in facoltà. Le statistiche dicono che, complessivamente, 1 su 3 riuscirà a passare. Ma non in tutti gli atenei e per tutti i corsi di laurea sarà così semplice. Per Fisioterapia, infatti, la concorrenza è spietata e passerà solo 1 su 13. Logopedia è un'altro corso "impossibile", dove passerà solo 1 su 9. Per comprendere Questo spiega la determinazione con cui gli iscritti al test proveranno a conquistare l'ammissione per l’anno accademico 2018/2019: Skuola.net ha intervistato circa 500 di loro: pur di entrare, si è pronti a tutto. Anche a far valere i propri diritti con un eventuale ricorso.
Professioni sanitarie, passione e... guadagno
Il 36% ha iniziato a studiare tra i 7 e i 9 mesi prima del test, mentre un altro 16% ha ritenuto necessari 4-6 mesi. Tutti gli altri si sono allenati sui quiz da 1 a 3 mesi, e solo il 2% è ricorso allo studio last-minute. Questa forte motivazione è per molti frutto di autentica passione per la materia ma, per altrettanti, di un certo spirito pratico. Meno della metà, infatti - il 44% - è mosso dall'amore per gli argomenti del corso e sogna di lavorare nel campo della salute. I restanti sono attirati per lo più dalle opportunità di guadagno future (21%) o dalla (presunta) possibilità di trovare lavoro facilmente (22%). Non manca però chi è stato letteralmente "spinto" da genitori e familiari (5%).
Test Professioni Sanitarie, quanto mi costi!
Che sia per realizzare il sogno della vita o per avere maggiori prospettive occupazionali, gran parte degli intervistati ha investito fior di quattrini per riuscire bene nel test. Per prepararsi, il 32% ha utilizzato in particolare testi specifici, e un buon 17% ha frequentato corsi di preparazione. In più, se il 18% ha preferito attingere dal web, per fare pratica grazie alle simulazioni on line, il 31% si è rivolto a lezioni private ad hoc. Risultato: se pochissimi (5%) hanno speso più di 500 euro per affrontare la prova di ammissione a Medicina, ben 1 su 10 si è assestato tra i 300 e i 500 euro. Il 23%, invece, è nella fascia tra i 100 e i 300 euro. Niente male se consideriamo che - tra le spese da contare - c'è anche la quota di iscrizione per partecipare alla prova, da pagare all'ateneo: in media si parla di una 50ina di euro, ma si può arrivare addirittura a 100 euro per il tentativo (nelle università pubbliche).
Test Professioni Sanitarie 2018, tanti al secondo tentativo
I neodiplomati sono il 55% del campione. Questo vuol dire che quasi la metà dei candidati intervistati sono "ripetenti", che tornano a provarci dopo i fallimenti degli anni scorsi, o "delusi" dal percorso intrapreso, e vogliono cambiare aria: infatti, la maggioranza di loro è già universitario, ma proviene da un altro corso. Tra di loro, ben il 39% è al secondo tentativo di professioni sanitarie, a cui bisogna aggiungere un 6% addirittura alla terza opportunità. Per il 55% di loro, invece, si tratterà di una novità.
E se non passo? Ritento
E se i test dovessero andare male? L’alternativa è già pronta: iscriversi ad un’altra facoltà (magari di un’area didattica simile) in attesa di ritentare la fortuna l’anno prossimo. Seguirà questa strada 1 su 3 dei (possibili) delusi. Il 22%, invece, si prenderà una pausa dall’università ma si ripresenterà comunque tra dodici mesi. Il 6% proverà a intraprendere la stessa carriera ma all’estero. Ma un buon 31% dirà basta, e si rivolgerà ad altre strade.
Comunque una cosa è certa: prima di arrendersi venderanno cara la pelle. Più di 8 ragazzi su 10 sono pronti a fare ricorso se dovessero accorgersi che qualcosa, durante le prove, non sia stata fatta secondo le regole: il 57% si opporrà anche di fronte alla minima infrazione, il 27% ricorrerà solo per palesi irregolarità. Appena i 17% accetterà passivamente il responso.