
L’offerta formativa di Medicina per l’anno accademico 2025/2026 cambia dimensione: il Mur ha fissato a 24.026 i posti disponibili, tra università statali e non statali, con un aumento di 3.002 unità rispetto allo scorso anno.
Il sistema universitario entra quindi nella sua stagione di espansione, mentre il nuovo Semestre Aperto prende forma come primo banco di prova della riforma Bernini.
Di seguito, le tabelle con i posti disponibili nei diversi atenei.
Indice
Medicina 2025-2026: posti disponibili
Il nuovo contingente definitivo stabilito dal Mur porta, dunque, a 24.026 i posti totali, con una crescita di oltre 3 mila unità rispetto al 2024/2025. Il salto appare ancora più significativo se confrontato con i dati del 2022: +8.191 posti.
Nei soli atenei statali i posti arrivano a 18.910, mentre le non statali mettono a disposizione 5.116 accessi.
La crescita riguarda anche i corsi erogati in lingua inglese: 1.632 posti negli atenei pubblici e 820 in quelli privati, a riprova che questo viene considerato un segmento sempre più rilevante per attrarre studenti internazionali e costruire percorsi formativi competitivi.


La linea del ministro: formazione oltre la selezione
Il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, rivendica la scelta come un cambio di paradigma: eliminare un sistema “rigido e spesso penalizzante” per privilegiare la costruzione di competenze.
La riforma, nella sua visione, non è però soltanto un ampliamento numerico ma un modo per “restituire centralità allo studio” e rafforzare il ruolo del sistema universitario pubblico nella formazione dei professionisti sanitari.
L’obiettivo dichiarato è aumentare il numero dei medici senza sacrificare la qualità didattica. Non a caso, la retorica dell’inclusione si intreccia con quella dell’efficienza del Servizio sanitario nazionale, che negli ultimi anni ha denunciato un fabbisogno crescente di personale.
Il semestre aperto
La vera novità operativa è, come sappiamo, l’introduzione del Semestre Aperto, partito dal 1º settembre 2025 e ormai giunto alle battute finali. Tutti gli iscritti hanno seguito tre insegnamenti fondamentali (Chimica e propedeutica biochimica, Fisica, Biologia), per un totale di 18 CFU ciascuno.
Il modello punta su una selezione basata sul rendimento, non sull’ansia da test: gli esami sono uguali su tutto il territorio nazionale, con due appelli fissati al 20 novembre e al 10 dicembre 2025.
Ogni prova comprende 31 quesiti, tra scelta multipla e completamento, da svolgere in 45 minuti. La soglia d’accesso alla graduatoria nazionale è di almeno 18/30 in ciascun esame, senza eccezioni.
Graduatoria nazionale e percorsi alternativi
Il punteggio ottenuto nelle tre prove comporrà la graduatoria nazionale del 12 gennaio 2026, che assegnerà i posti negli atenei.
Chi supera tutte le prove ma non rientra nel numero disponibile potrà comunque proseguire nel corso affine scelto, mantenendo i CFU acquisiti: un modo per evitare dispersione e valorizzare lo studio svolto nel semestre aperto.