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iscritti medicina

Sono partiti ufficialmente i corsi di Medicina in tutta Italia, con ben 54 mila aspiranti "camici bianchi", che lunedì 1° settembre sono entrati in aula per la prima volta. Assieme a loro, i colleghi di Odontoiatria e Veterinaria. E, tra loro, non ci sono solo i giovanissimi neodiplomati, ma compare anche chi ha già un lavoro e una famiglia. 

Fino a poco tempo fa, infatti, il vecchio test d’ingresso era un ostacolo per chi, pur sognando di diventare medico, non era più un neodiplomato con la mente fresca di nozioni e con un sacco di tempo a disposizione. Oggi, invece, grazie alla riforma voluta dalla ministra Anna Maria Bernini, che abolisce la prova d'accesso, le porte dell’università si sono aperte anche per chi ha qualche anno in più ma, non per questo, ha perso la voglia di rimettersi in gioco.

Stiamo parlando dei cosiddetti "over": persone che, magari dopo aver intrapreso una carriera diversa o aver accantonato il loro sogno per anni, decidono di tornare sui libri e provarci.

Indice

  1. Medicina: gli iscritti over 30
  2. Le storie di Andrea e Mario: una rivincita personale
  3. Bernini: riforma di giustizia ed equità 

Medicina: gli iscritti over 30

La novità del semestre aperto non ha attratto solo i neodiplomati, dunque, ma ha dato una chance a chi magari aveva tentato in passato, senza successo, o a chi non ci aveva nemmeno pensato per via della difficoltà del test d'ingresso. 

Secondo i dati diffusi dal MUR sugli iscritti ai corsi di quest'anno, gli studenti over 30 rappresentano il 4% degli uomini e il 6% delle donne

Le storie di Andrea e Mario: una rivincita personale

Andre e Mario, due "over" che hanno deciso di frequentare l'università a Torino, sono l'esempio concreto di quanto appena detto.

Andrea, 37 anni, è un odontotecnico e sogna di indossare il camice bianco. Dopo aver abbandonato gli studi 17 anni fa per la difficoltà del test d’ingresso, ha deciso di tornare sui propri passi: "Sono 17 anni che mi porto dietro il rammarico di aver abbandonato gli studi e oggi ho scelto di riprovarci", ha raccontato al ‘Corriere della sera-Torino’.

Ammette che il percorso sarà tosto, soprattutto per le materie che non ha mai studiato: "Fisica e matematica avanzata per il mio mestiere non servono a niente, quindi ci sarà da studiare tanto. Biologia invece la gestisco bene, vado tranquillo". Anche organizzarsi con il lavoro, dice, non sarà semplice: "Sono un autonomo, quindi mi gestisco da solo. Dedico qui del tempo che poi dovrò recuperare in orari diversi, alla sera credo".

Accanto a lui c'è Mario, un ingegnere di 53 anni, che oggi è disoccupato. Anche per lui è un obiettivo che si avvera: "Ho sognato fin da piccolo di fare il medico. Poi, quando era il momento di scegliere la facoltà, ho fatto ingegneria al Politecnico. Un domani vorrei lavorare nella ricerca medica, anche se non ho ancora deciso in quale ambito". 

Per entrambi, questa nuova esperienza è un salto nel vuoto, ma anche un’occasione di riscatto personale.

Bernini: riforma di giustizia ed equità 

Le storie di Andrea e Mario non sono passate inosservate. La ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, ha voluto celebrare la loro scelta con un tweet, riconoscendo il valore della riforma che ha introdotto l'iscrizione libera: "Il semestre aperto è una riforma di giustizia ed equità", ha affermato la Ministra, citando proprio la vicenda dei due studenti torinesi.

E ancora, ha sottolineato: "Non più selezione sulla base di un test, ma formazione dentro l’Università. Perché l’Università che immaginiamo e costruiamo ogni giorno non esclude ma riconosce il valore di ciascuno, coltiva il talento, premia il merito". 

"Leggendo le storie di Mario e Andrea, che lavorano ma hanno comunque deciso di inseguire il loro sogno e iscriversi a Medicina e Odontoiatria, finalmente liberi dal peso di uno sbarramento ingiusto come il test, sento ancora più forte che abbiamo intrapreso la strada giusta. Significa spalancare le porte a chi crede nello studio e nel futuro. È l’Università che cambia: più giusta e capace di dare opportunità a tutti".

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