
Già avviato il tavolo di lavoro da parte del Ministero.
La conferma della ministra su una delle questioni più dibattute sull’argomento: la direzione è quella dell’abolizione del test di ingresso per l’accesso alla facoltà di Medicina.
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Cambiamenti Test di Medicina: avviato il tavolo di lavoro
Istituito quindi un tavolo di lavoro con il compito di studiare le nuove modalità di accesso alla facoltà di Medicina. Entro primavera, la commissione fornirà le proposte, che saranno poi passate al vaglio dalla ministra.“Non più una selezione destinata a condizionare le scelte di una vita, ma un percorso di orientamento consapevole, maturo e motivato”. Così comincia la lettera di Bernini. “Anche questo vuol dire difendere il diritto allo studio: offrire ai ragazzi occasioni per mettersi alla prova, superando lo scoglio di un’unica opportunità d’accesso. Un positivo inizio che affronta un aspetto delle criticità in ingresso alla facoltà di Medicina, ma di certo non risolve il tema dei temi: il numero chiuso”.
C'è bisogno di medici
Lo scopo è quello di rivedere le modalità di accesso del Test di Medicina, superando il famoso e ormai poco funzionale numero chiuso all'ingresso. Questo soprattutto perché risulta fondamentale mettere in connessione il numero dei posti della facoltà di Medicina con l’effettiva richiesta di medici, sempre meno soddisfatta, anche a causa della pandemia.Ecco allora che la commissione si occuperà di prendere in esame le criticità dovute alla carenza di medici e professionisti sanitari, misurandone l'entità e individuandone le cause e le possibili soluzioni. In che modo?
"Accesso sostenibile" alla facoltà di Medicina
Insomma, mancano i medici. Questo però non si traduce nell’apertura automatica dell’accesso alla facoltà. Anche perché, ricorda Bernini, è pure grazie al numero chiuso se l’Italia, oggi, può vantare tra le sue fila i migliori medici del mondo.Nella lettera si parla più che altro di un “accesso sostenibile, che sia una risposta alla richiesta attuale di professionisti da parte del servizio sanitario e del mondo produttivo, compresa l'industria farmaceutica, biomedicale, delle scienze della vita, e che al tempo stesso consideri la capacità di risposta dei nostri atenei. Lo stesso deve ovviamente valere per le scuole di specializzazione, il cui ingresso va organizzato sul fabbisogno del Paese. Con la collaborazione di tutti vogliamo, entro il primo trimestre di quest'anno, offrire una prima risposta per definire un programma di accesso alla facoltà di Medicina ragionato ed efficace".
Bernini si dice aperta al confronto e al dialogo costruttivo per “uscire dall’attuale immobilismo" della situazione.