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4. Valori

5. Ideologie.

Le Invenzioni

La Rivoluzione Industriale non coinvolse solamente l’ambito sociale, infatti, in

questo periodo le tecnologie subirono un'evoluzione rapida tanto da portare

all’invenzione e perfezionamento di nuovi prodotti che migliorarono

notevolmente la qualità della vita. Invenzioni che spaziavano nei vari campi:

l’automobile cominciava a essere prodotta; il telefono migliorava le

telecomunicazioni; nel campo medico abbiamo l’introduzione dell’acido

acetilsalicilico (aspirina) che permise di curare rapidamente malattie che nei

giorni nostri potrebbero essere banali, ma che all’epoca causavano la morte dei

pazienti. Assunse un’importante posizione, anche la scoperta del petrolio come

carburante. Infatti, fino a quel momento, esso era stato utilizzato come

lubrificante o come fonte d’illuminazione nelle lampade a petrolio. L’utilizzo

come carburante, quindi, segnò una svolta nell’economia mondiale: il numero

dei pozzi petroliferi aumentò considerevolmente tanto da stabilizzare il prezzo

del petrolio stesso a livelli bassi. In questo modo, l’accesso a questo

combustibile fossile era alla portata di tutti e, infatti, quest’ultimo diventò la

fonte energetica più importante e usata.

Gli Stati Uniti: nuovo protagonista della storia dell’economia

mondiale

Questo processo di trasformazione mondiale, accentuò le differenze tra le

economie di diversi paesi: infatti, alcune se ne avvantaggiarono in misura

larghissima, mentre altre rimasero indietro. Tra i primi ricordiamo anzitutto gli

Stati Uniti. Come abbiamo detto la crescita dell’industria era legata all’attività

delle aziende petrolifere e alle estrazioni di altri minerali. Gli Stati Uniti

possedendo ricchi giacimenti minerari non sentirono la necessità di una politica

estera di espansione territoriale. Infatti, loro potenziarono il mercato interno a

discapito delle esportazioni che non avevano una funzione decisiva nel

promuovere la crescita economica. Ciò spiega che, a livello di esportazioni, gli

USA si trovavano indietro, ma questo non significava che la loro non fosse

un’economia forte bensì che il mercato interno era capace di assorbire la

maggior parte della produzione. Il mercato interno statunitense aveva assunto

una struttura molto particolare: esso era composto da consumatori che erano

disposti a comprare prodotti fabbricati in serie la cui qualità migliorava grazie

ai progressi costanti delle tecniche di produzione. Nacque così la “produzione di

massa” che vedeva la fabbricazione dei beni di consumo e strumentali secondo

modelli standard e con un’ampia possibilità di scelta tra gli innumerevoli

modelli a disposizione, favorendo di conseguenza un netto miglioramento delle

condizioni di vita.

Lo sviluppo del capitalismo Statunitense

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In poco tempo gli USA divennero il nuovo modello dell’economia capitalistica.

Le imprese non furono più gestite dalle famiglie ma da altri soggetti, favorendo

così la nascita di grandi colossi industriali sotto la veste giuridica di società per

azioni. Assistiamo quindi alla nascita delle prime imprese monopolistiche che

disponevano di ingenti capitali, e dei Monopoli che però suscitarono reazioni

contrarie. Infatti, furono introdotte nuove imposte che contrastavano il potere

dei monopoli. In questo modo lo stato interveniva nell’economia con

l’imposizione di tasse sulle attività produttive garantendosi così una fonte di

entrata.

La nuova organizzazione del lavoro

Il segreto di questo sviluppo fu la nuova organizzazione del lavoro. Infatti,

questa era basata sulla riduzione dei costi. L’esempio tipico di questa nuova

“catena di montaggio”

organizzazione fu la di Henry Ford, che consentiva la

produzione di massa di automobili con costi bassi. Inoltre Ford garantiva ai suoi

dipendenti uno stipendio alto consentendo loro così di acquistare l’automobile

che negli USA non era più un bene di lusso, ma era accessibile alla maggior

parte dei lavoratori. La politica di riduzione dei costi di produzione era

diventata la base della crescita economica di un’azienda. Crescita, che in un

certo senso era frenata dai sindacati che rivendicavano i diritti dei lavoratori,

evitando che essi fossero sfruttati per interessi dell’imprenditore.

La seconda rivoluzione industriale in Europa

In Europa fu soprattutto la Germania a trarre profitto dal processo

d’industrializzazione grazie alla rapida crescita della produzione di acciaio per

la costruzione delle ferrovie, e grazie alla nascita dell’industria chimica. Sulla

crescita del settore metallurgico tedesco inoltre, influirono anche fattori politici

come l’annessione delle regioni francesi dell’Alsazia e della Lorena dopo la

vittoria della guerra del 1870 contro la Francia stessa. Inoltre, grazie

all’intervento dello Stato e delle nuove nate “banche miste” le imprese

riuscivano ad ottenere finanziamenti. Le banche miste erano banche che

utilizzavano i depositi dei propri clienti per entrare nella costituzione del

capitale delle imprese e nella loro gestione con la condivisione degli utili e

anche dei rischi. Tra le più grandi banche del momento ricordiamo:

1. Banca Commerciale Italiana (Comit)

2. Banque Nationale de Paris et des Pays Bas (Paribas)

3. Deutsche Bank. 6

GEOGRAFIA ECONOMICA

In questa sezione vedremo che l’utilizzo del Petrolio ha contribuito allo sviluppo

grazie al suo valore economico. Si potrà leggere un cenno al trasporto su rotaia

che fu di fondamentale importanza per lo scambio delle merci anche in tempi

di guerra, oltre che alla questione dell’inquinamento da petrolio.

Le Fonti non Rinnovabili

Le energie non rinnovabili sono quelle fonti di energia derivate da risorse finite

che tendono a esaurirsi sulla scala dei tempi umani, diventando troppo costose

o troppo inquinanti per l'ambiente, al contrario di quelle rinnovabili, che sono

reintegrate naturalmente in un periodo di tempo relativamente breve. Le fonti

non rinnovabili sono oggi quelle più sfruttate dall'umanità perché in grado di

produrre le maggiori quantità di energia con impianti tecnologicamente

semplici e collaudati. Nella maggior parte dei casi però, le fonti non rinnovabili

sono quelle che inquinano di più danneggiando l'ambiente con le scorie o con i

gas tossici che sono inevitabilmente prodotti.

Il Petrolio

Il petrolio è il risultato del processo di decomposizione degli organismi animali

avvenuto in ere precedenti. Il petrolio ha costituito sin dalla 2° rivoluzione

industriale, la principale fonte energetica. Di conseguenza è stato largamente

usato in vari settori, dall’autotrazione alla produzione di energia elettrica e così

via. Tutti sappiamo che questa risorsa oltre ad inquinare molto, è destinata a

esaurirsi in un tempo relativamente breve, si parla di 40-50 anni, ma la

tecnologia ci ha sorpreso sempre più: infatti, già trenta anni fa si parlava

dell’esaurimento del petrolio in un trentennio però, con il progresso tecnologico

e lo sfruttamento di pozzi ritenuti esauriti questo periodo è stato prolungato.

Per capire il progresso delle tecniche di estrazione, possiamo partire degli

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antichi romani che, utilizzavano il petrolio per rivestire la chiglia delle loro navi

o per produrre la pece per le torce. I romani, non avevano bisogno di trivellare

il terreno per trovare il petrolio, che si trovava a pochissimi metri di profondità

a differenza della situazione attuale, nella quale bisogna scavare centinaia e

centinaia di metri per trovare l’oro nero. Tutti sono portati a pensare che, esso

si trovi in una specie di pozza nel sottosuolo ma non è così: il petrolio si trova in

uno strato di roccia permeabile che è avvolta in uno strato di roccia

impermeabile. È quindi logico pensare, che per estrarre il petrolio oggi,

abbiamo bisogno di grandi e potenti trivelle che siano capaci di penetrare a

fondo nel terreno. Come abbiamo detto il petrolio costituisce la principale fonte

energetica dei nostri giorni, ma, bisogna anche dire che l’utilizzo eccessivo di

questo combustibile ha fatto si che la nostra diventasse una società “drogata di

petrolio”. Oggi qualsiasi cosa deriva direttamente o indirettamente dal petrolio:

dalla cosa più banale come può esserlo un oggetto di plastica, alle banconote.

Il valore economico e strategico del Petrolio

Il petrolio oltre a essere una fonte energetica costituisce anche un indice di

ricchezza di un paese: infatti, coloro che utilizzano molto petrolio sono ritenuti

paesi ricchi e industrializzati o meglio “paesi occidentali”. Bisogna però

puntualizzare che non tutti i paesi sviluppati hanno sul loro territorio giacimenti

di questo prezioso combustibile fossile. Possiamo pensare quindi come l’Italia o

altri paesi come il nostro possa essere tra i più ricchi a livello economico del

mondo. Riflettendo su questa situazione possiamo attribuire un valore

strategico al petrolio. Infatti, molte delle guerre che si stanno combattendo in

questo periodo (come in Iraq e in Afghanistan) non hanno come obiettivo quello

di portare ordine e sviluppo a quei paesi ma molti eserciti sono lì per garantire

ai loro paesi una parte del petrolio che è estratto. Pertanto, tutte le cosiddette

“missioni di pace” non sono esattamente definibili così, ma, sono missioni che

garantiscono la linfa ai motori economici dei paesi occidentali o in via di

sviluppo.

L’inquinamento da Petrolio

Come abbiamo già detto il petrolio ha costituito l’elemento fondamentale dello

sviluppo di un paese nella seconda rivoluzione industriale. Dobbiamo anche

dire che, l’utilizzo massiccio di questo combustibile fossile, ha accelerato il

processo di surriscaldamento del pianeta. Infatti, grazie alla combustione dei

suoi derivati, si è sprigionata nell’atmosfera l’anidride carbonica che era stata

inglobata dagli animali che decomponendosi hanno formato il petrolio,

formando così una vera e propria “cappa” di gas che funge da serra. Questo

processo è stato chiamato effetto serra e consiste nel surriscaldamento del

globo terrestre, dovuto, al fatto che i raggi solari che sono proiettati dal sole

sulla terra non si disperdono, in altre parole, il calore che è emesso dal sole,

non si sparge più completamente nello spazio. Tutto ciò, causa un evidente

innalzamento della temperatura terrestre causando, come sappiamo, squilibri

di livello ambientale come forti piogge in paesi dove non pioveva da molto

tempo oppure, siccità nei paesi dove la pioggia era costante. Per esempio, in

Puglia, il processo di desertificazione si è accentuato facendo in modo che le

terre deserte aumentassero. L’inquinamento non lo registriamo solo a livello di

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ambiente, bensì, anche sulla salute dell’umanità. Si stanno verificando molto

spesso morti, dovute a tumori o cancri. Queste morti, potremmo pensare che

derivino solo dallo smog ma non è così: anche il cibo e le bevande sono

inquinati e quindi costituiscono anche loro fonte di tumori.

Il trasporto su Rotaia

La ferrovia è nata durante la prima Rivoluzione industriale ed è stato un

elemento decisivo del processo di industrializzazione. Il primo tratto fu

inaugurato nel 1825 in Gran Bretagna, e nel 1839 in Italia fu realizzato il primo

tratto ferroviario che collegava Napoli a Portici. Il trasporto su rotaia non ebbe

subito successo, poiché era concepita come mezzo di trasporto elitario, quindi

per pochi. Dopo che il sistema ferroviario uscì dalla fase pionieristica, subì un

accrescimento senza precedenti; in alcuni paesi le ferrovie ebbero un

incremento del 1000%: negli Stati Uniti si passò da 15000 km di linee

ferroviarie a più di 150000 km. L'enorme sviluppo del trasporto ferroviario

rivoluzionò in breve tempo i commerci e la possibilità di movimento delle

popolazioni interessate, divenendo a sua volta un potente elemento di

accelerazione e moltiplicazione dello sviluppo economico delle aree raggiunte

dal servizio. Inoltre in alcune delle più importanti città Europee e Americane, si

ebbe la costruzione delle prime metropolitane, fra le quali quelle di Londra e

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