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Pia de' Tolomei
(Canto V Purgatorio Vv 129 – 136)
Sposa di Nello Pannocchieschi, signore del Castel di Pietra in Maremma. È documentato il suo secondo matrimonio,
come vedovo, con Margherita Aldobrandeschi contessa di Soana e Pitigliano, e in questo vuoto (gli archivi tacciono
su chi fosse stata la prima moglie di Nello) fu inserita la figura di Pia de' Tolomei.
Nello infatti possedeva il Castel di Pietra in Maremma, dove nel 1297 egli avrebbe fatto assassinare la donna,
facendola gettare da una finestra, dopo averla rinchiusa per un po' nel suo castello, forse per la scoperta della sua
infedeltà, forse per liberarsi di lei desiderando il nuovo matrimonio
''[…] Deh, quando tu sarai tornato al mondo
e riposato de la lunga via",
seguitò 'l terzo spirito al secondo,
"ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma[…]".
Piccarda Donati
(Canto III Paradiso Vv 45 – 54)
Piccarda Donati è il primo personaggio incontrato da Dante nel Paradiso e racchiude in se stessa gli elementi di
fondo dell'intera cantica, quali l'ordine, la carità e la grazia di Dio.
Figlia di Simone Donati, Piccarda è sorella di Forese, l'amico di gioventù del poeta, e di Corso, il violento capo
della parte Nera fiorentina, nonchè cugina della moglie di Dante, Gemma Donati.
I primi commentatori riferiscono una leggenda che raccontava come Piccarda avesse ottenuto di conservare la
verginità promessa, ammalandosi di lebbra e morendo in pochi giorni, ma Dante, di certo ben informato sulle
vicende di casa Donati, lo esclude nettamente e stende un velo sulla vita di Piccarda successiva al rapimento:
sarebbe stato un inutile scavare fra particolari privati.
''[…]I' fui nel mondo vergine sorella;
e se la mente tua ben sé riguarda,
non mi ti celerà l'esser più bella,
ma riconoscerai ch'i' son Piccarda,
che, posta qui con questi altri beati,
beata sono in la spera più tarda.
Li nostri affetti, che solo infiammati
son nel piacer de lo Spirito Santo,
letizian del suo ordine formati.[…] ''
APOLLONIO RODIO
ΤΆ ἈΡΓΟΝΑΥΤΙΚΆ
La storia comincia con un antefatto, infatti Pelia ha usurpato il regno di Iolco al
fratellastro Esone, padre di Giàsone, che reclama il trono. Giàsone, su
indicazione dell’ usurpatore Pelia, che vuole sbarazzarsi del pericoloso nipote,
parte per la Colchide ai suoi compagni di viaggio, gli Argonauti, per recuperare
il vello d' oro come lasciapassare per il regno.
Di qui in poi si susseguiranno un' infinità di avventure per i protagonisti in
viaggio nei mari, tra ciclopi ed eroi, donne, arpie ed amici di viaggio.
Giunto nella Colchide, Giasone conquista il vello d' oro grazie all' amore di
Medea. Un amore che è il centro del poema infatti iniziano i tormenti interiori
di Medea, combattuta tra la fedeltà verso suo padre e l'amore che prova per
Giasone che alla fine la porta a rinunciare alla sua patria e a decretare la
morte del fratello pur di aiutare l'amato.
Il sovrano ha subordinato il possesso del vello d' oro per Giasone a delle prove
terribili: il giovane deve aggiogare due tori spiranti fuoco, arare un campo
dove piantare in seguito dei denti di serpente da cui nasceranno spaventosi
guerrieri che dovrà poi sconfiggere. Questa impresa sarà compiuta da Giasone
solo grazie ad un filtro magico procuratogli proprio da Medea.
In seguito Medea, Giasone e gli Argonauti fuggono. Giasone sposa Medea per
ricompensarla del suo aiuto. Μήδεια
[…] μ
ἦ ήν ποθ΄ ἡ δύστηνος εἶχον ἐλπίδας
μ μ
πολλὰς ἐν ὑ ῖν͵ γηροβοσκήσειν τ΄ ἐ ὲ
καὶ κατθανοῦσαν χερσὶν εὖ περιστελεῖν͵
?
ζηλωτὸν ἀνθρώποισι νῦν δ΄ ὄλωλε δὴ
. μ
γλυκεῖα φροντίς σφῷν γὰρ ἐστερη ένη
μ .
λυπρὸν διάξω βίοτον ἀλγεινόν τ΄ ἐ οί
μ μ μμ
ὑ εῖς δὲ ητέρ΄ οὐκέτ΄ ὄ ασιν φίλοις
μ .
ὄψεσθ΄͵ ἐς ἄλλο σχῆ ΄ ἀποστάντες βίου
? μ μμ ?
φεῦ φεῦ τί προσδέρκεσθέ ΄ ὄ ασιν͵ τέκνα
?
τί προσγελᾶτε τὸν πανύστατον γέλων
? ?
αἰαῖ τί δράσω καρδία γὰρ οἴχεται͵
' 'Nella vendetta e in μμ .
γυναῖκες͵ ὄ α φαιδρὸν ὡς εἶδον τέκνων
amore, la donna è più μ ? μ
οὐκ ἂν δυναί ην χαιρέτω βουλεύ ατα
barbara dell'uomo.'' ? μ . […]
τὰ πρόσθεν ἄξω παῖδας ἐκ γαίας ἐ ούς
Friedrich Nietzsche Lucio Anneo Seneca
Le Tragedie
Le tragedie di Seneca sono le sole opere tragiche latine pervenute in forma non
frammentaria, costituiscono quindi una testimonianza preziosa sia di un intero
genere letterario, sia della ripresa del teatro latino tragico.
Le tragedie di Seneca erano, forse, destinate soprattutto alla lettura, il che poteva
non escludere talora la rappresentazione scenica. La macchinosità o la truce
spettacolarità di alcune scene sembrerebbero presupporre una rappresentazione
scenica, mentre una semplice lettura avrebbe limitato, se non annullato, gli effetti
ricercati dal testo drammatico. Le varie vicende tragiche si configurano come
scontri di forze contrastanti e conflitto fra ragione e passione.
''Nullum magnum Alle diverse vicende tragiche fa da sfondo una realtà dai toni cupi e atroci,
conferendo al conflitto fra bene e male una dimensione cosmica e una portata
ingenium sine universale. Un rilievo particolare ha la figura del tiranno sanguinario e bramoso di
mixtura potere, chiuso alla moderazione e alla clemenza, tormentato dalla paura e
dementiae fuit.'' dall'angoscia. Il despota offre lo spunto al dibattito etico sul potere, che è
importantissimo nella riflessione di Seneca. Di quasi tutte le tragedie senecane,
restano i modelli greci, nei confronti dei quali Seneca ha una grande autonomia
(da Tranquillitate che però presuppone un rapporto continuo col modello, sul quale l'autore opera
animi) interventi di contaminazione, di ristrutturazione, di razionalizzazione nell'impianto
drammatico.
--Seneca -- Phadra (vv 1188 - 1198)
[…]O mors amoris una sedamen mali,
o mors pudoris maximum laesi decus,
confugimus ad te: pande placatos sinus.
Audite, Athenae, tuque, funesta pater
peior nouerca: falsa memoraui et nefas,
quod ipsa demens pectore insano hauseram,
mentita finxi. uana punisti pater,
iuuenisque castus crimine incesto iacet,
''Amoris in me pudicus, insons--recipe iam mores tuos.
maximum mucrone pectus impium iusto patet
regnum puto'' cruorque sancto soluit inferias uiro. […]
Phaedra
-- Seneca --
EROS-THANATOS IN FREUD
PULSIONE AL PIACERE E PULSIONE DI MORTE
Ad un certo punto del suo lavoro, SigmundFreud si
accorse che la psiche non era solo governata da
(=impulso incontrollato e primordiale)
una pulsione al
piacere, ma anche da una pulsione distruttiva, una
(l'eros),
pulsione di morte. La pulsione di vita, era
thanatos);
affiancata da una pulsione di morte ( le due
pulsioni sono presenti contemporaneamente in ogni
uomo, in contrapposizione dialettica.
I comportamenti autodistruttivi suggeriti dalla pulsione
negativa erano osservabili in quei pazienti che si
vedevano costretti a ripetere azioni in modo compulsivo
(=costrizione a ripetere certi atti in modo ossessivo). La
pulsione di morte sarebbe quindi indirizzata alla scarica
totale di tutti gli impulsi vitali, un autopunizione
derivante dall'impossibilità del piacere. Essa può venire
tenuta dentro di sé e provocare quindi comportamenti
autodistruttivi, oppure essere convogliata verso l'esterno
in comportamenti violenti.
La II guerra mondiale
La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 vide
confrontarsi da un lato le potenze dell'Asse guidate dalla Germania nazista e
dall'altro gli Alleati scesi in campo per contrastare il disegno egemonico di
Hitler.
Viene definito «mondiale» in quanto - così come avvenuto in occasione della
prima guerra mondiale - vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le
operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta. Il conflitto ebbe inizio
con l'invasione della Polonia da parte della Germania nel 1939, e si concluse
con il bombardamento atomico da parte degli USA ai danni del Giappone e la
resa di quest'ultimo nel 1945 .
È considerato il più grande conflitto armato della storia, e costò all'umanità sei
''Guerra significa anni di incalcolabili sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55
obbedienza cieca, milioni di morti. Le popolazioni civili furono infatti coinvolte nel conflitto grazie
all'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive. Nel corso della guerra si
sconsiderata stupidità, consumò anche la tragedia dell'Olocausto perpetrata dai nazisti nei confronti
brutale insensibilità, del popolo ebraico.
sfrenata distruzione, e Al termine del conflitto si instaurò un nuovo ordine mondiale, fondato sulla
irresponsabile contrapposizione tra Stati Uniti ed Unione Sovietica e durato fino al crollo di
massacro.'' quest'ultima all'inizio degli anni novanta (guerra fredda), mentre l'Europa,
ridotta ad un cumulo di macerie, perse definitivamente la propria egemonia
sul pianeta.
-- Alexander Berkman
-- La Luna
CARATTERISTICHE FISICHE:
''Dal fondo delle strade, dall'ombra dei giardini, dal quadro
nero delle finestre mille occhi umani si alzano verso la
luna; scende un sottile raggio di luce, s'inoltra la lenta La luna è l'unico satellite naturale della terra ed è
inondazione negli occhi e nei cuori, ed ogni volta trae alla caratterizzato dall'assenza di atmosfera e
superficie, galleggiante nel fulgore perlaceo, un sorriso o idrosfera, cosa che la rende inabitabile all'uomo.
un sospiro, un desiderio o un rimpianto'' Essa compie un movimento di rotazione intorno
(Giuseppe Fanciulli) al proprio asse ed uno di rivoluzione intorno alla
terra, inltre la lune insieme al sistea terra compie
acnhe un moto di traslazione intorno al sole.
Esistono poi atri movimenti simultanei a questi
ultimi come la regressione della linea dei nodi e
la rotazion dell'asse maggiore dell'orbita lunare, i
quali tuttavia si compione in un periodo di tempo
molto lungo.
Parlando della luna è necessario ricordare ache
,le varie fasi lunari,le quali ci mostrano in un
mese sinodico (27 d…)una luna sempre diversa,e
le eclissi parziali o totali che dipendono dalle
posizioni della luna, della terra e del sole.
La luna inoltre è l'unico pianeta del sistema
solare ad essere stato esplorato direttamente
dall'uomo, il primo allunaggio avvenne il 20 luglio
1969 nella missionespazile americana Apollo 11.
CURIOSITA':
Quando a qualcuno si attribuisce un carattere gioviale e
di qualcun altro si dice che è lunatico; quando si parla di
chiarità solare o di arte marziale, non si fa altro che
evocare, nell'ordine, influssi che l'uomo attribuiva in
antico a Giove, alla luna, al sole e a Marte
La luna, parlando in linguaggio astrologico, è umida,
femminile, benefica, fertile; ha sotto la propria influenza
il gusto, la gola, lo stomaco, il ventre e, se donne,
soprattutto l'utero. La luna è la parte femminile di ogni
essere umano, uomo o donna che sia.
Coltivare la terra secondo il volgere delle fasi lunari vuol
dire tenere conto degli innegabili influssi del nostro
satellite sullo sviluppo dei vegetali. Alcuni di questi
MITI E LEGGEMDE: rendono di più o di meno secondo se il prodotto che ne
ricaviamo sviluppa e matura sopra o sotto il suolo. Ad
esempio, quelli che hanno raccolto sotterraneo (come
La luna è uno degli astri che maggiormente ha destato patata, cipolla, carota,ecc) devono essere piantati in fasi
l'attenzione e la criosità dell'uomo. di luna calante per questo i contadini tramandavano ai
Molte sono le leggende nate dall'influenzza che questo propri eredi una sorta di calendario lunare con le
satellite esercita nei confronti della terra. indicazioni e i consigli di un buon raccolto.
Secondo leggende cristiane la luna sembra essere la Il comportamento degli animali è sicuramente