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• Storia: Contesto storico-politico
• Sociologia e Diritto: Nascita e sviluppo del movimento sindacale
• Economia: L’unione Europea – Nascita e sviluppo
• Letteratura: Le correnti letterarie tra ‘800 e ‘900
• Italo Svevo: La coscienza di Zeno
• Inglese: James Joyce – dai “Dubliners”: The sisters
• Pedagogia: Freud e la scoperta dell’io e dell’inconscio
• Psicologia: Invecchiamento e vecchiaia. Il processo del cordoglio
• Igiene e Puericultura: Cause biologiche dell’invecchiamento. Sordità.
• Economia Domestica: Studio di una dieta speciale per una comunità di anziani
• Commento finale
• Bibliografia
Economia: L’unione Europea – Nascita e sviluppo
Con il declino dei regimi totalitari che contraddistinguono il nuovo secolo, i
primi sintomi di una crescente aspirazione ad una ipotesi di una unione tra
le nazioni vincitrici della prima guerra mondiale, si ebbe in ambito politico
ed economico già durante la conferenza di Parigi nel 1919 con la
creazione della Società delle Nazioni.
I principi su cui si fondava questa nuova creatura furono la garanzia della libertà e
sicurezza dei popoli senza l’uso delle armi, ma questa prima istituzione non ebbe grande
rilevanza e col tempo perse di importanza.
L’epoca delle unioni tra le nazioni europee però era solo al prologo, nel 1949 infatti si
gettarono le basi per una futura unione economica europea con la nascita del primo
Consiglio d’Europa, il quale aveva però solo funzioni consultive.
La nascita di una Europa Unita si fonda su sette date precise.
9 maggio 1950: nasce l'Europa Unita
Si cerca di trovare un equilibrio tra i due paesi nemici Francia e Germania, per evitare gli
errori del passato.
Da un’intuizione del ministro francese Robert Schuman venne creata in questa data la
CECA ( Comunità Economica per il Carbone e l’Acciaio ) per dare vita un mercato
unitario delle nazione europee.
Accolta con entusiasmo dalla Germania, unitamente a: Belgio, Francia, Italia, Olanda,
Lussemburgo, la prima Comunità Europea firma il trattato istitutivo nell’Aprile del 1951.
25 marzo 1957: la Comunità Economica Europea
Il Piano Schuman era però limitato a due settori, così i sei paesi membri della CECA
scelsero quindi un nuovo terreno di lancio, in campo economico: la creazione di un
mercato comune liberalizzato e indipendente.
Con il Trattato di Roma del 25 marzo 1957, che istituisce la CEE, crea delle istituzioni e
dei meccanismi decisionali che sono espressione sia degli interessi nazionali sia di una
visione comunitaria.
Da allora fino al 1970 si ebbe quindi una incredibile fase di crescita dovuta alla
soppressione dei dazi doganali e all’apertura delle frontiere, alla pari dei grandi mercati
continentali.
Le ultime restrizioni furono abolite nel 1986 con la firma dell'Atto Unico, che favorì il
mercato interno, totalmente unificato.
20 luglio 1963: Il debutto dell'Europa sulla scena internazionale
Primo atto: firma una convenzione con le ex-colonie africane, garantendo vantaggi
commerciali e aiuti finanziari.
Seguiranno una serie di accordi di cooperazione con i paesi del mediterraneo che
consentiranno alla CEE di diventare uno dei più importanti partner nel commercio
mondiale tra i quali l'Organizzazione Mondiale per il Commercio e l'ONU.
1 gennaio 1973: primo ampliamento della Comunità Europea
Entrarono nell’unione: Gran Bretagna, Danimarca e Irlanda, con il preciso impegno di
rispettare gli impegni previsti dai trattati e proseguire obiettivi fondamentali comuni.
7-10 giugno 1979: le prime elezioni dirette a suffragio universale del Parlamento europeo.
Il Parlamento Europeo svolge un ruolo fondamentale nell'equilibrio istituzionale della
comunità, in quanto rappresenta i popoli ed è simbolo della natura democratica del
progetto europeo.
Il Parlamento esercita altresì il potere legislativo in merito ai principali testi comunitari;
rappresenta, insieme con il Consiglio dell'Unione, l'autorità di bilancio. 7
Assolutamente rivoluzionaria nell’esercizio delle relazioni internazionali, è quest'ambizione
di creare fra gli stati membri un legame che consenta loro di gestire interessi e divergenze,
applicando queste norme giuridiche e procedure d'arbitrato che accomunano i cittadini di
un unico Stato democratico.
Nel 1981 fu la volta della Grecia, nel 1986 di Spagna e Portogallo, quindi nel 1995 di
Austria, Finlandia e Svezia.
17 febbraio 1986: firma dell'Atto unico europeo
Dopo il fallimento del trattato degli anni sessanta per l’abolizione dei dazi doganali, gli
autori del trattato si resero conto però di avere sottovalutato tutta una serie di altri ostacoli,
che sotto forma di regolamenti diversi costituivano spesso barriere insormontabili.
La Commissione prese pertanto un'iniziativa audace, che avrebbe portato, per l'1
gennaio 1993 all’adozione dell'Atto Unico, nel quale stabilisce il completamento del
mercato interno e fornisce alle istituzioni comunitarie i mezzi per adottare le trecento
direttive necessarie allo scopo.
1 novembre 1993: l'Unione europea
Avviene in questa data l’adozione dell'Atto Unico, nel quale stabilisce il completamento
del mercato interno e fornisce alle istituzioni comunitarie i mezzi per adottare le trecento
direttive necessarie allo scopo.
Con l'entrata in vigore, in questa data, del trattato sull'Unione europea, firmato il 7
febbraio 1992 a Maastricht, la costruzione europea assume una nuova dimensione.
Il contenuto del trattato, ha per protagonisti la Commissione, il Parlamento, il Consiglio
e la Corte di giustizia, che gestiscono principalmente il mercato interno e le politiche
comuni.
I rimanenti settori riguardano l'intervento degli stati membri in settori fino d'allora
considerati di competenza esclusiva dei governi nazionali: la politica estera e di sicurezza
e gli affari interni (fra cui la politica d'immigrazione e di asilo, la polizia e la giustizia).
Del trattato di Maastricht ci ricordiamo soprattutto la decisione che più
praticamente inciderà sulla vita quotidiana di ciascuno, ovvero la realizzazione
dell'Unione economica e monetaria, e l'immissione in circolazione della moneta
unica: l’EURO.
Nel 2005 la svolta con l’ingresso nell’unione dei paesi dell’Est europeo.
Le istituzioni più importanti dell’Unione Europea sono:
Parlamento europeo
Il Parlamento europeo, è l'espressione della democrazia dei cittadini europei, le cui
funzioni principali sono:
- Funzione legislativa (direttive, regolamenti, decisioni).
- Condivisione con il Consiglio il potere di bilancio e modificare le spese comunitarie.
Esercita un controllo democratico sulla Commissione e svolge un controllo politico su tutte
le istituzioni.
Consiglio dell'Unione europea
E’ il principale organo decisionale dell'Unione Europea.
Il Consiglio esercita diversi incarichi fondamentali:
Esercita il potere legislativo in collaborazione con il Parlamento Europeo.
-
- Coordina le politiche economiche generali degli Stati membri.
Conclude, accordi internazionali con uno o più Stati o organizzazioni mondiali.
- Condivide il potere di bilancio con il Parlamento.
- Prende le decisioni necessarie alla definizione e all'attuazione della politica di sicurezza
-
comune.
- Coordina le azioni degli Stati membri e adotta misure nel settore della cooperazione
giudiziaria e di polizia in materia penale.
Commissione europea 8
Rappresenta e difende l'interesse generale dell'Unione, è il motore del sistema
istituzionale comunitario:
- Propone i testi legislativi da presentare al Parlamento e al Consiglio.
Garantisce l'esecuzione delle leggi europee (direttive, regolamenti, decisioni), del bilancio
-
e dei programmi adottati dal Parlamento e dal Consiglio.
- Vigila sull'applicazione del diritto comunitario insieme alla Corte di Giustizia.
Negozia gli accordi extraeuropei, essenzialmente in materia di commercio e
-
cooperazione.
Corte di Giustizia
Assicura il rispetto e l'interpretazione uniforme del diritto comunitario. Nel 1989 le è stato
affiancato il Tribunale di primo grado.
Corte dei conti
Controlla la legittimità e la regolarità delle entrate e delle spese dell'Unione e accerta la
gestione finanziaria del bilancio europeo.
Banca centrale europea
Definisce e mette in pratica la politica monetaria europea; effettua operazioni di cambio e
garantisce il buon funzionamento dei sistemi di pagamento.
I Simboli dell’Unione Europea
I simboli di riconoscimento dell’Unione Europea sono principalmente:
La bandiera a dodici stelle su sfondo azzurro.
- L’inno europeo, ( Inno alla gloria ), scritto da L.V. Beethoven e arrangiato da H. Von
-
Karajan in tre versioni.
Il nove maggio, giornata simbolo dell’Europa.
-
I temi principali dell’Unione Europea
Organizzazione mondiale del commercio (OMC)
Si tratta di una serie di discussioni sui servizi e sull’agricoltura, due settori che rientrano
nell'"agenda integrata" degli accordi di Marrakech, oltre un esame dell'attuazione degli
impegni assunti nell'ultima tornata di negoziati.
Carta dei diritti fondamentali
Riunisce in un unico testo i diritti civili, politici, economici, sociali e societari finora enunciati
in fonti diverse internazionali, nazionali ed europee.
La questione della portata della Carta sarà esaminata in un secondo tempo.
Euro
L'euro è diventata la moneta ufficiale degli undici stati membri dell'Unione Europea il 1°
gennaio 1999, con un tasso di conversione fisso nella rispettiva moneta nazionale e sono
state messe in circolazione solo il 1° gennaio 2002.
Occupazione
Ogni anno il Consiglio "Lavoro e Affari sociali" adotta un insieme di posizioni che gli
stati membri devono mettere in pratica nel quadro del loro Piano d'Azione Nazionale, una
strategia europea per l'occupazione: occupabilità, imprenditorialità, adattabilità e pari
opportunità. 9
Italiano: Le correnti letterarie tra ‘800 e ‘900
A dispetto del contesto storico che nel succedersi dei secoli ha spesso contrapposto le
diverse ideologie nazionali, la cultura letteraria risentì della situazione storico-politica e
diede modo alle diverse correnti letterarie di svilupparsi in maniera diversificata nel corso
del tempo.
A partire dalla seconda metà dell’800, cominciarono a diffondersi nuove correnti
reazionarie nei confronti del Romanticismo, che così andava esaurendo la sua fase
storico-letteraria culminante.
I nuovi orientamenti nella narrativa, come nella prosa e nella poesia, si rifacevano alla
tradizione classica che trovava in Giosuè Carducci il suo massimo esponente, la cui
produzione letteraria fu incisiva per le generazioni a venire.
Tra i nuovi orientamenti della poesia a Milano tra il ’60 e l’80 il principale fu quello della
“Scapigliatura” ( dal francese Boheme ), un vasto movimento che aveva come ideale il
progresso e il superamento del concetto sentimentale legato al Romanticismo.
Oltre alla Scapigliatura, alla luce delle nuove scoperte scientifiche, allo sviluppo
industriale e tecnologico, la maggiore corrente culturale della seconda metà del’800 fu
quella del Positivismo, un nuovo indirizzo filosofico indirizzato alla scienza come
strumento del progresso umano, che per certi versi sembrò offrire un sostegno alla
crescente borghesia capitalistica e ai nuovi movimenti politici di orientamento socialista
improntati alla lotta di classe.
In questo ambito si svilupparono inoltre nuove tendenze letterarie tra cui: il Naturalismo
francese ( Zola, Raquin ) o il corrispondente Verismo italiano ( Verga ).
Il fenomeno del Positivismo, si distinse soprattutto per vari indirizzi quali:
La scienza e le leggi che regolano il mondo e la natura, per mezzo di indagini oggettive e
sperimentali.
Viene Pubblicata La teoria dell’evoluzione di Darwin e dell’origine della specie.
Nasce anche la Psicanalisi con Freud e lo studio della psiche umana e
delle sue specifiche comportamentali.
Nel periodo a cavallo tra i due secoli, si sviluppò il Decadentismo, un
fenomeno “culturale” che indicava un periodo di profonda crisi della società,
una crisi del positivismo dovuta all’affermarsi dei nuovi indirizzi di pensiero di matrice
“irrazionalista”.
Il vero precursore del movimento decadente fu Charles Baudelaire, nella cui
opera I fiori del male del 1855 s'annunciano delle novità nella tecnica di
espressione e negli atti spirituali che verranno ripresi e sviluppati dai poeti
«decadenti».
A livello politico, a differenza del Positivismo che aveva dato voce alle speranze di
maggiore giustizia sociale, il Decadentismo, con lo sviluppo industriale e il capitalismo si
rafforza la lotta tra gli stati per l’espansione economica, si inasprisce lo scontro sociale e
nascono nuovi movimenti politici nazionalistici.
Nascono in questo periodo nuovi orientamenti di pensiero, correnti idealistiche e