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Sintesi
Italiano: Giovanni Verga (I Malavoglia)

Storia: l'età giolittiana

Chimica - fisica: il legame chimico (Gilbert Lewis)

Processi: la produzione di ammoniaca

Microbiologia ambientale: il ciclo dell'azoto

Microbiologia alimentare: la putrefazione e la tossicosi alimentare

Biotecnologie: i processi fermentativi (produzione dell'etanolo)

Impianti: il fermentatore

Matematica: la funzione
Estratto del documento

Le vicende si svolgono nei primi anni dell’unità d’Italia tra il 1863 e il

1876 ad Acitrezza. Il romanzo racconta la storia di una famiglia di

pescatori che vive e lavora ad Acitrezza, un piccolo paese vicino a

Catania. La famiglia è nota e rispettata da tutti e poteva considerarsi

economicamente agiata grazie soprattutto ai proventi ricavati dalla

pesca con la barca chiamata “Provvidenza”. La catena delle disgrazie

inizia con l’ acquisto a credito di un carico di lupini da trasportare in

barca. Purtroppo una tempesta fa affondare la barca. Muore cosi

Bastianazzo figlio del capo famiglia Padron Ntoni, marito di Maruzza e

padre di cinque figli: Ntoni, Mena,Lia,Luca, Alessi. Tutti cominciarono a

darsi da fareper saldare il debito dei lupini affondati con la barca, ma

presto durante la battaglia di Lissa muore Luca, inviato al fronte come

militare di leva. Distrutti dal dolore, i Malavoglia non riescono a saldare il

debito e cosi viene a loro tolta la casa di famiglia detta casa del nespolo.

Ormai tutto il paese vede di malocchio i Malavoglia che cercano in tutti i

modi di lavorare per poter maritare le figlie e riscattare la casa del

nespolo. A moltiplicare le disgrazie e le fatiche arriva il colera che si

porta via Maruzza. Padron Ntoni resta solo con Alessi e Ntoni sostenendo

i nipoti orfani dei genitori. Ntoni ribellandosi alle condizioni di vitadel

paese, prende una cattiva strada che lo porta a cinque anni di prigione,

che provoca prima la pazzia e poi la morte del nonno e la conseguente

fuga della sorella Lia. Per ultimo resta Alessi che dopo essersi sposato e

con l’aiuto della sorella Mena riscatta la casa del nespolo e tenta di

ricostruire l’onore della famiglia.

Il narratore è onnisciente conosce tutti i fatti e spesso li anticipa, come la

morte del giovane Luca. Si limita a raccontare le azioni senza esprimere

pareri e giudizi personali. Sembra un narratore popolare che condivide il

modo di comportarsi, i pregiudizi, la mentalità, la cultura del mondo di

cui parla, anche perche i luoghi del romanzo sono gli stessi nativi

dell’autore. Il punto di vista è esterno

Il protagonista può essere considerata al’intera famiglia dei

Malavoglia, di questi non c’è presentazione fisica, quasi a significare che

tutti i personaggi della storia sono considerati dei tali. Il narratore non si

fa portavoce dei pensieri dei personaggi, ma li lascia parlare

liberamente. I personaggi della storia sono cinque. Questi personaggi

sono la personificazione tipologica della famiglia di pescatori sconvolta

dalle disgrazie ma che cerca sempre di andare avanti a testa alta; il loro

profilo psicologico è dato dalle loro stesse parole attraverso il discorso

diretto libero

I luoghi del romanzo sono ambientati ad Acitrezza piccolo paese

in provincia di Catania. Il paese è solo il contenitore delle

vicende caratterizzato da luoghi tipici: la piazza, luogo dei

pettegolezzi, l’osteria del perdigiorno e luogo dei sotterfugi, la

casa come nido domestico. Il mare e il cielo sono presenze vive e

palpabili che osservano distanti le vicissitudini dei personaggi.

Lo stile del romanzo crea l’illusione che a parlare sia il mondo

raccontato. Verga applica la formula verista, filtra il racconto

attraverso i pensieri e i discorsi dei personaggi: questa viene

definita la tecnica del discorso vissuto che da come conseguenza

un effetto di vivacità. Per giustificare la sua oggettività Verga

asteneva che chi osserva lo spettacolo non ha il diritto di

giudicarlo anzi è già molto se riesce a trarsi fuori dalla scena

colorandola nei modi più adatti tale da rappresentarla nella

realtà come dovrebbe essere. La sintassi è elementare e a volte

scorretta e in essa appare la struttura dialettale anche se il

Verga non usa mai direttamente il dialetto. Nell’opera mette in

prima linea l’uomo dissimulando la figura dello scrittore

eclissandolo.

Il contesto è culturale, dato che si tratta di un romanzo verista,

verga coglie la realtà del suo tempo, perciò punta sulla cultura e

sul modo di pensare dei pescatori. Tra la righe del romanzo si

legge la presenza forte , occulta, ma soprattutto nemica dello

stato, incombente sul piccolo mondo dei pescatori col suo

servizio di leva, le sue imposte la sua iniqua giustizia.

Tema e significati. Come si è già sottolineato e come lo stesso

Verga ci dice nella prefazione del romanzo la tematica affrontata

è quella per la lotta per i bisogni fondamentali dell’ uomo, la

tematica del lavoro e della fatica incessante per ottenere

risultati distrutti poi dalle disgrazie, la tematica dei vinti. Vari

possono essere gli spunti carichi di significati metaforici: l’asino

di Alfio Mosca, la Provvidenza che affonda che può forse

simboleggiare la mancanza di fiducia in dio, il destino dei vinti è

simile a quello dei forzati perche non possono evadere la

miseria, il ruolo della donna segregata in casa al telaio, il

matrimonio visto come vero affare.

Al tramonto del periodo verghiano e ai primi anni del

novecento inizia quel periodo storico chiamato “età

Giolittiana”. Giovanni Giolitti nacque a Mondovì il 27

ottobre 1842 discendente da una famiglia contadina,

compi studi di diritto e si impegnò nell’amministrazione

statale. Come si può ben evincere divide lo stesso periodo

in vita del autore Giovanni Verga. Fu nominato ministro

dell’interno nel governo Zanardelli e dal 1903 al 1914

assunse la carica di presidente del consiglio quasi

ininterrottamente. Uomo di sinistra moderata durante il

suo governo cercava di coinvolgere nei suoi provvedimenti

sia i moderati di destra che di sinistra cosa per cui la sua

politica fu denominata del pendolo. Bisogna anche vedere

qual’era il quadro politico militare a ridosso dei due secoli

che abbia potuto o no condizionare il periodo giolittiano ,

situazioni tali da portare l’ Europa al primo conflitto

mondiale . Vi era un’instabilità nei Balcani , alcune

posizioni politiche di stati europei sul nazionalismo ed

imperialismo, La Francia che attendeva una rivincita sulla

Germania per recuperare l’Alsazia e la Lorena e

l’Inghilterra che per mantenere il suo impero doveva

guardarsi alle spalle. A difesa dei propri interessi le grandi

potenze europee avevano costituito delle alleanze. La

triplice alleanza (Germania, Austria, Italia) e la triplice

Giovanni intesa (Inghilterra Francia, Russia). Ritornando sul fronte

Giolitti italiano , Giolitti soddisfò il desiderio di espansione dei

(1842-1928) nazionalisti e l’azione più clamorosa fu senz’ altro

l’espansione coloniale in Libia e nel 1911 la flotta italiana

partì alla volta di Tripoli dove questa fu occupata ma non si

riusciva ad andare oltre per l’efficace resistenza dei

beduini. Nel 1912 la pace di Losanna determinò i criteri

dell’occupazione in Libia lasciando la sovranità all’Italia e il

controllo delle terre libiche a condizione della cessazione

della guerriglia e l’evacuazione turca. Ma con il tempo

l’affare Libia fu abbandonato in quanto con le pressioni dei

neutralisti per un’occupazione inutile definita come uno

scatolone vuoto da Gaetano Salvemini, in quanto la Libia

era solo deserto l’Italia doveva rinunciare ad essere una

grande potenza. La riforma elettorale del 1912 fu il

suffragio elettorale maschile che porto la popolazione

votante da 3 milioni e mezzo a circa 8 milioni. Giolitti

comprese l’importanza degli scioperi e delle manifestazioni

capiva che le masse operaie dovevano esprimere i loro

dissensi e che il governo doveva garantire loro la legalità.

la politica di Giolitti era anche definita a doppio volto in

quanto non si mostrava con equità con tutti infatti al nord

mediava mentre al sud era molto repressivo incaricando i

prefetti di reprimere le rivolte contadine. Per lui era giusto

mantenere il pugno duro nel mezzogiorno senza stabilire

una linea di dialogo, venne accusato anche i aver ottenuto

voti grazie a delle losche azioni politiche , fu definito per

questo il ministro della malavita. Nel 1905 si arrivò alla

nazionalizzazione elle ferrovie, s’impegnò nel sociale

emanano leggi per la tutela del lavoro delle donne e dei

minori, del riposo festivo e regolamentò la sanità pubblica.

Importanti furono anche i lavori intrapresi come il traforo

del Sempione e quelli dell’acquedotto pugliese. Nel primo

quindicennio del novecento si registrò un miglioramento

delle condizioni di vita delle classi rurali, con l’aumento

delle scuole e degli insegnanti diminuì l’analfabetismo,

nell’industria i salari cominciarono a crescere , e anche se

in minor misura , anche nell’agricoltura. La manodopera

femminile e minorile scese drasticamente. Nonostante

questi progressi non si eguagliava il tenore di vita rispetto

ad altri paesi europei. Fu proprio tra il 1902 e il 1907 che il

processo industriale accelerò al massimo grazie a una fase

monopolistica dominata a capitali finanziari e all’appoggio

dello stato. I progressi si ebbero nel campo siderurgico ,

nella meccanica pesante e nell’industria automobilistica.

La fine dell’età Giolittiana arrivò con le elezioni del 1913

ove la sinistra ottenne 160 deputati contro i 300 della lista

governativa, fu la prima volta del suffragio universale

maschile . Il patto Gentiloni ha contribuito alla sconfitta in

modo anomalo del governo Giolitti.

(1875-1946)

L’ industria chimica cominciò a crescere a inizio

secolo e fu proprio in questo periodo che

cominciarono gli studi cominciati nel 1902 da

Gilbert Newton Lewis, un chimico fisico

americano, sui legami che tenevano legati gli

atomi. Egli arrivò ad una conclusione che vi

sono due classi di legami: quelli chimici

primari e quelli chimici secondari.

I legami primari sono quelli ch si istaurano fra

atomi uguali o diversi, formando singole

molecole gassose composte da un ristretto

numero di atomi o anche da un elevato

numero di atomi uguali o diversi disposti

nello spazio tridimensionale in modo ordinato.

I legami secondari sono quelli che si

stabiliscono tra molecole già formate che

possono esistere in modo indipendente dalle

altre.

Il legame primario si suddivide a sua volta:

-legame covalente

-legame ionico

-legame metallico

Il legame covalente consiste nel mettere in comune gli

elettroni spaiati in modo che ciascun atomo raggiunga la

stabilità come quella dei gas nobili. Questo porta alla

formazione di gruppi d’atomi uguali o diversi, per esempio

molecole d’idrogeno(H₂)di ossigeno (O₂) di

ammoniaca(NH₃)di acqua(H₂O) e così via. Si può arrivare

anche alla formazione di solidi cristallini come il diamante e

la grafite. Il legame covalente si può ulteriormente

suddividere in altre tipologie di legame in base alle

modalità e la elettronegatività che si crea nel legame. I

criteri che determinano il tipo di legame covalente sono

calcolati facendo riferimento alla differenza

dell’elettronegatività calcolata nel legame.

-Legame covalente puro con valori che vanno da 0÷0,4

-legame covalente polare con valori che vanno da o,5÷1,9

-Legame ionico con valori superiori a 1,9

Prima i passare alle varie definizioni bisogna capire il

concetto di elettronegatività : per elettronegatività si

intende la proprietà di ogni atomo i attirare su di se gli

elettroni messi in comune per la formazione i un legame. Il

valore dell’elettronegatività aumenta nella tavola periodica

degli elementi da destra verso sinistra e dal basso verso

l’alto. Il legame covalente puro è quello

che si istaura tra due atomi appartenenti allo stesso

elemento o con valori di elettronegatività pressochè uguale,

un esempio classico è quello che si forma tra due atomi di

idrogeno. Siccome entrambi hanno un solo elettrone di

valenza e quindi non lo cedono questi si avvicinano fino a

condividere entrambi gli elettroni di valenza assumendo la

configurazione elettronica esterna dell’elio( gas nobile).

Anche nel legame covalente polare sono

messi in gioco gli elettroni di valenza per

poter raggiungere la stabilità, ma a

differenza del precedente legame qui si

ha uno spostamento degli elettroni

verso uno dei due nuclei in discussione.

Si parla di una molecola formata,

costituita da una parte positiva (povera

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