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elevata intensità nel paziente, risulta difficile curarle poiché in genere tali

patologie sono accompagnate, nei casi più gravi, dal delirio di rovina (ovvero la

convinzione nei malati depressivi di essere la causa di ogni disgrazia e

malessere che può avvolgere una famiglia e di essere quindi una “rovina” per il

mondo), ma anche da attacchi forti di panico e schizofrenia. Con altre patologie

è difficile e complicata non solo la cura ma anche l'avvicinamento del paziente

a qualsiasi medico come in casi di parafrenia, delirio, percezione delirante e

intuizione delirante, negli psicotici e in tutti coloro che noi definiamo “no insict”

cioè persone che non sono consapevoli della loro patologia. Per farti un

esempio, all'inizio della mia carriera da medico psichiatra ho incontrato un

paziente che si è presentato a me come Gesù. Io ne sono rimasta meravigliata

ovviamente, ma facendo finta di niente e proseguendo nella conversazione con

lui, all'improvviso mi disse: “ Duemila anni fa voi medici psichiatri non

c'eravate e io potevo andare in giro a diffondere la mia parola liberamente!

Invece oggi voi mi avete rinchiuso qui e io stavolta non posso salvare

l'umanità”. Parole che mi lasciarono di stucco e che tutt'oggi mi fanno

riflettere; ma nonostante ciò questo paziente è stato il mio primo caso di “no

insict”.”

-Quali sono i trattamenti e/o gli strumenti che vengono oggi impiegati nella

cura dei malati?

oggi la legislazione che determina le cure e i trattamenti è rimasta per

“Bene,

la maggior parte la stessa stabilita nella legge 180 del 1978, la Legge Basaglia.

Esiste:

Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.), per i casi più urgenti e gravi a

-il

livello clinico, che viene emanato dal Sindaco del comune in cui si trova il

paziente sotto proposta motivata di un medico, e che prevede un blocco in

ospedale del soggetto di una settimana, periodo che può essere prolungato.

Sanitario Obbligatorio (A.S.O.) prevede la visita obbligatoria da

-l'Accertamento

parte di medici psichiatri di un paziente che si rifiuta di sottoporsi

volontariamente alle visite psichiatriche; è necessario che anche questo sia un

ordinamento emanato dal Sindaco.

Trattamento Sanitario Volontario in cui il malato può rivolgersi per le proprie

-il

cure a strutture come S.P.D.C. (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura), cioè

reparti ospedalieri di psichiatria che sono distribuiti su tutto il territorio

nazionale; centri di accoglienza, case famiglia e centri come il SER.T (Servizi

per le Tossicodipendenze).

Psichiatrico Giudiziario (O.P.G.), infine, è una struttura giudiziaria

-l'Ospedale

che dipende dall'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia. Ne

abbiamo uno sul nostro territorio regionale che si trova a Montelupo

Fiorentino.” Infine volevo chiederle: cosa ne pensa riguardo al confine che

-Benissimo.

sussiste tra la normalità e la follia?

credo che il confine tra l'essere normali e l'essere folli sia decisamente

“Io

sottile. Ognuno di noi vive con le proprie debolezze, ansie e paure, ma fin tanto

che queste restano superficiali e non incidono fortemente nella nostra vita,

allora fino a quel momento possiamo ritenerci “normali”; quando invece una

patologia come la depressione o altri disturbi ci condiziona a tal punto da

mutare le relazioni sociali, ma anche le relazioni con noi stessi, allora si può

parlare di patologia psichiatrica. Nonostante tutto non bisogna considerare la

vita dei “normali” più semplice rispetto a quella di un soggetto malato, poiché

tutti vivono il contesto che hanno intorno secondo le proprie esperienze vissute

e secondo differenti livelli di comunicazione.

sono anche dell'opinione che non bisogna solamente dare un senso negativo

Io

alla parola folle, perché, secondo me, folle si può intendere anche come una

persona che osa, tenta ed esperimenta ciò che altri non fanno, ciò che è

inusuale a volte e che costituisce una novità. Per esempio Galileo Galilei era un

folle a suo tempo per le sue scoperte, così come Alessandro Magno o altri

grandi personaggi che per le loro follie hanno fatto comunque storia.”

Dopo l'interessante incontro con la dottoressa, mi sono interessata alla figura

del “no insict” e ho deciso di analizzarla attraverso la figura di una grande

poetessa italiana, Alda Merini, appunto ritenuta “no insict” da molti medici

psichiatri che l'hanno conosciuta.

<< - Lei che è stata in manicomio, mi sa dire come ne è uscita?

- Io vorrei sapere come ci sono entrata >>

La nera novella,

[Alda Merini da 2007]

ALDA MERINI

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

Vuoto d'amore,

[Alda Merini, da 1991]

ALDA MERINI nasce a Milano il 21 marzo 1931. La sua famiglia è composta dal

padre, funzionario delle Assicurazioni Generali Venezia, dalla madre casalinga,

da una sorella maggiore e un fratello minore. Compie gli studi superiori

all'Istituto professionale Laura Solera Mantegazza e, contemporaneamente, si

dedica allo studio del pianoforte. Inizia a comporre le prime liriche a quindici

anni; il primo autentico incontro con il mondo letterario avviene l'anno

successivo, quando Silvana Rovelli, cugina di Ada Negri, sottopone alcune delle

sue poesie a Angelo Romanò che, a sua volta, le fa leggere a Giacinto

Spagnoletti, considerato tuttora il primo scopritore della poetessa. Proprio nel

'47 Alda inizia a frequentare la casa di Spagnoletti, dove conosce, fra gli altri,

Giorgio Manganelli - che fu un vero maestro di stile per lei, oltre che suo primo

grande amore - Davide Turoldo, Maria Corti e Luciano Erba.

Ma il '47 è anche l'anno in cui si manifestano i primi sintomi di quella che sarà

una lunga malattia: viene internata per un mese nella clinica Villa Turro e, una

volta dimessa, riceve l'aiuto degli amici più cari.

Poesia italiana contemporanea

Nel 1950 Spagnoletti pubblica nell'antologia

1909-1949 Il gobbo Luce.

le due liriche della poetessa e L'anno successivo, le

stesse liriche, insieme con altri due componimenti, vengono incluse da Vanni

Poetesse del Novecento,

Scheiwiller nel volume su consiglio di Eugenio Montale

e Maria Luisa Spaziani. Il gobbo

Dalla solita sponda del mattino

io mi guadagno palmo a palmo il giorno:

il giorno dalle acque così grigie,

dall'espressione assente.

Il giorno io lo guadagno con fatica

tra le due sponde che non si risolvono,

insoluta io stessa per la vita

... e nessuno m'aiuta.

Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,

un simbolo presago d'allegrezza

che ha il dono di una stana profezia.

E perché vada incontro alla promessa

lui mi traghetta sulle proprie spalle.

Poetesse del Novecento,1951]

[Alda Merini da

Già da questi primi componimenti si intuiscono quelli che saranno motivi

ricorrenti nella poetica della Merini: l'intreccio di temi erotici e mistici, di luce e

di ombra, il tutto però amalgamato da una concentrazione stilistica notevole,

che nell'arco degli anni lascerà spazio a una poesia più immediata, intuitiva.

Dopo la partenza di Manganelli da Milano, nel triennio '50-'53, Alda Merini

frequenta Salvatore Quasimodo, al quale dedicherà alcune poesie. Nel '53

sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie a Milano. Nello stesso

La presenza di Orfeo,

anno esce la prima raccolta poetica seguita nel '55 da

Paura di Dio Nozze romane.

e Nel 1955 nasce la prima figlia, Emanuela; al

Tu sei Pietro,

pediatra della bambina, Pietro, è dedicata la raccolta edita nel '61

da Scheiwiller. Segue un silenzio durato vent'anni. Infatti nel 1965 viene

internata nel manicomio Paolo Pini di Milano, dal quale uscirà definitivamente

solo nel '72 - a parte brevi periodi durante i quali ritorna in famiglia e nascono

altre tre figlie - ma l'alternanza di periodi di lucidità e follia continua fino al '79.

In quell'anno il silenzio è finalmente rotto e Alda Merini inizia a lavorare su

La Terra Santa,

quello che è considerato il suo capolavoro: vincitrice del Premio

Librex Montale nel 1993.

La Terra Santa segna l'inizio di una poetica diversa, impregnata della

devastante esperienza manicomiale. Si tratta di liriche di un'intensità potente,

dove la realtà lascia il posto all'idea stessa del reale, sublimata e deformata dal

delirio della follia.

La prima proposta di stampa dell'opera fu accolta da una totale indifferenza da

parte degli editori. Solo Paola Mauri accetta di pubblicare trenta liriche, scelte

su un dattiloscritto di oltre un centinaio di testi composti dalla poetessa

durante l'internamento, sul n.4 della rivista «Il cavallo di Troia», è il 1982. Due

anni dopo Scheiwiller riprende le trenta liriche e, con l'aggiunta di altre dieci,

La Terra Santa,

dà alle stampe la prima edizione de segnando la fine

dell'ostracismo dell'artista. Le più belle poesie

si scrivono sopra le pietre

coi ginocchi piagati

e le menti aguzzate dal mistero.

Le più belle poesie si scrivono

davanti a un altare vuoto,

accerchiati da agenti

della divina follia.

Così, pazzo criminale qual sei

tu detti versi all'umanità,

i versi della riscossa

e le bibliche profezie

e sei fratello di Giona.

Ma nella Terra Promessa

dove germinano i pomi d'oro

e l'albero della conoscenza

Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.

Ma tu sì, maledici

ora per ora il tuo canto

perché sei sceso nel limbo,

dove aspiri l'assenzio

di una sopravvivenza negata

La Terra Santa,

[Alda Merini, 1984]

Nel 1981 muore Ettore Carniti. Rimasta sola, Alda inizia un'amicizia a distanza

con il poeta tarantino Michele Pierri. L'intesa fra i due si fa sempre più forte,

malgrado i trent'anni e la distanza che li separano. Nel 1983 dedica al poeta, e

Rime petrose, Per Michele Pierri

alla memoria del padre, la raccolta le liriche e

Le satire della Ripa. Nell'ottobre dello stesso anno i due si sposano e si

trasferiscono a Taranto. Pierri - che era stato medico prima di dedicarsi

interamente alla poesia - si prende cura di lei e nel 1985 nascono le liriche

La gazza ladra.

della raccolta Sempre nello stesso periodo Alda ultima la

L'altra verità. Diario di una diversa,

stesura del suo primo testo in prosa nel

quale la devastante esperienza dell'internamento viene descritta in una prosa

dal forte accento lirico, testimonianza di un'inevitabile uniformità percettiva.

Questi anni di apparente tranquillità vengono però deturpati dal riaffacciarsi del

demone della follia e Alda Merini sperimenta nuovamente le torture

dell'ospedale psichiatrico a Taranto. Nel 1986 fa ritorno a Milano e riprende a

frequentare gli amici di un tempo. Ricomincia a scrivere con continuità,

Delirio amoroso, Il tormento

affiancando poesia e prosa: scritto nel 1989, e

delle figure, del '90, ne sono gli esempi.

Nel '91 muore l'amico Giorgio Manganelli.

Ipotenusa d'amore, La palude di Manganelli Un'anima

Dal '92 al '96 escono e

indocile, testi misti di prosa e poesia nei quali la memoria diventa evocazione

Titano amori

struggente e drammatica. Nel '93 viene pubblicata la raccolta

intorno, dallo stile più colloquiale rispetto alle precedenti. Nello stesso periodo

La pazza della porta accanto Sogno e poesia,

esce la prosa e nel '94 il volume

con venti incisioni di venti artisti contemporanei. Nel '95 viene data alle

Ballate non pagate

stampe la raccolta e nel '96 le viene aggiudicato il Premio

Viareggio per la Poesia. Nel 1996 Alda Merini viene proposta per il Premio Nobel

per la Letteratura dall'Académie française.

Io sono una cantante libera

sono entusiasta del pensiero

mi inerpico su teneri arboscelli

e dico che sono alberi grandi.

Patisco di questi abbagli dolcissimi

patisco di questi abbagli

ma poiché sono imprecisa

gravito sempre verso il dubbio

sulla santità di Caino.

Ballate non pagate,

[Alda Merini, 1995]

La volpe e il sipario,

Del '97 è la raccolta la più alta dimostrazione dello stile

poetico dell'artista: una poesia che nasce dall'emozione, improvvisa e violenta,

mai ritoccata, riletta. Una scrittura nata di getto, sull'onda del pensiero che si

fa man mano sempre più astratto, simbolico.

La mia poesia è alacre come il fuoco,

trascorre tra le mie dita come un rosario.

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