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La salute è definita come "uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia". Se è richiesto uno stato completo di salute, forse tutti ne siamo esclusi. Cio' che mi chiedo quindi è:" esiste un canone universale per giudicare se un individuo sia sano o meno?. Quindi è possibile delineare un confine tra cio' che è
considerato normale, e cio' che è considerato patologico? ". Con questa tesina voglio tentare di risolvere questo enigma o perlomeno dare una mia interpretazione dopo aver analizzato le origini biologiche delle più diffuse malattie mentali e le diverse interpretazioni di salute e malattia che sono state date da uno scrittore e da uno psicoanalista: Italo Svevo e Sigmund Freud.
L'essere umano e' un organismo molto complesso, dotato di un cervello e di innumerevoli implicazioni inconsce insite nella sua personalità che la scienza e la psicologia tentano di svelare e spiegare. Sono sempre stata affascinata da questo
mondo nascosto dentro ognuno di noi, e tramite la realizzazione di questa tesina ho avuto l'opportunità di approfondire almeno in parte le mie conoscenze in questo campo. Questa e' la prima motivazione che mi ha spinto a scegliere questo argomento per la mia tesina di maturità. In secondo luogo vi è una motivazione più profonda. Nel mio piccolo mi sono sempre sentita un po' "anormale", sempre in lotta con me stessa e con il mondo che mi circonda. Quindi questa tesina e' nata per darmi una spiegazione, per riflettere e capire meglio la mia complessa interiorità e comprendere che forse non sono anormale, ma semplicemente adatto come meglio riesco la mia personalità al mondo esterno, come tutti fanno. Infine, spero che questa tesina possa essere uno spunto di riflessione per tutti coloro che la leggeranno.
Biologia- La neurobiologia dei disturbi mentali.
Filosofia- La psicoanalisi di Sigmund Freud.
Italiano- "La Coscienza di Zeno".
Il sottile confine tra
normalità e patologia
mentale.
Perché voler curare la nostra malattia? Davvero
"
dobbiamo togliere all’umanità quello ch’essa ha di
meglio?" Giulia Domenichini 5 BLT
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Introduzione.
La salute è definita come "uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e
non semplice assenza di malattia".
Se è richiesto uno stato completo di salute, forse tutti ne siamo esclusi.
Cio' che mi chiedo quindi è:" esiste un canone universale per giudicare se un
individuo sia sano o meno?. Quindi è possibile delineare un confine tra cio' che è
considerato normale, e cio' che è considerato patologico? ".
Con questa tesina voglio tentare di risolvere questo enigma o perlomeno dare una mia
interpretazione dopo aver analizzato le origini biologiche delle più diffuse malattie
mentali e le diverse interpretazioni di salute e malattia che sono state date da uno
scrittore e da uno psicoanalista: Italo Svevo e Sigmund Freud.
L'essere umano e' un organismo molto complesso, dotato di un cervello e di
innumerevoli implicazioni inconsce insite nella sua personalità che la scienza e la
psicologia tentano di svelare e spiegare. Sono sempre stata affascinata da questo
mondo nascosto dentro ognuno di noi, e tramite la realizzazione di questa tesina ho
avuto l'opportunità di approfondire almeno in parte le mie conoscenze in questo
campo. Questa e' la prima motivazione che mi ha spinto a scegliere questo
argomento. In secondo luogo vi è una motivazione più profonda. Nel mio piccolo mi
sono sempre sentita un po' "anormale", sempre in lotta con me stessa e con il mondo
che mi circonda. Quindi questa tesina e' nata per darmi una spiegazione, per riflettere
e capire meglio la mia complessa interiorità e comprendere che forse non sono
anormale, ma semplicemente adatto come meglio riesco la mia personalità al mondo
esterno, come tutti fanno. Infine, spero che questa tesina possa essere uno spunto di
riflessione per tutti coloro che la leggeranno. ! 2
Neurobiologia dei disturbi
mentali.
1.1 Il cervello
Il cervello è l’oggetto più complesso e misterioso che esista in natura. È cio' che sta
alla base dei nostri comportamenti. Esso costituisce l'origine fisica dei nostri
sentimenti, delle nostre paure, dei nostri desideri.
Il meccanismo e la struttura del
cervello e' molto complessa, le
unità fondamentali sono i neuroni,
i quali sono collegati tramite le
sinapsi e comunicano attraverso i
neurotrasmettitori. La superficie
del cervello appare come scavata
da solchi e rilievi, i quali fungono
da linee di demarcazione che
permettono di individuare i lobi
degli emisferi celebrali destro e
sinistro. Ogni lobo ha la sua
specifica funzione, dalla capacita'
visiva, a quella uditiva, dal controllo
delle espressioni verbali, all'apprendimento. Aree corticali, aree cognitive, aree
emozionali; aree sensoriali e aree motorie sono tutte distinzioni che ci aiutano a
descrivere il cervello. La realtà è che tutte funzionano all’unisono in un concerto
eseguito QUASI sempre alla perfezione.
1.2 Le cause
Nel corso del tempo lo studio del cervello ha fatto grandi progressi, ma c'è ancora una
parte relativa alle sue disfunzioni che rimane misteriosa: il mondo delle malattie
mentali. Una malattia mentale deve essere considerata una malattia vera e propria,
come lo e' il diabete o l'artrite, e colpisce fino al 48% di individui nel periodo di una
vita. Le cause esatte delle malattie neuropsichiatriche restano ancora sconosciute, ma
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vengono ricondotte ad una serie di fattori che possono portare all'insorgenza della
malattia e sono: biologici, psicologici, sociali. È certo tuttavia che tutto deriva dal
cervello e dal suo funzionamento. Per quanto riguarda i fattori biologici, molti
scienziati credono che le malattie mentali siano provocate da un attività alterata di
neuro trasmettitori in aree specifiche del cervello. I sintomi principali sono pensieri o
azioni insolite. I farmaci utilizzati agiscono correggendo il problema dei
neurotrasmettitori, ma vengono spesso affiancati dalla psicoterapia in quanto da soli
sono insufficienti.
1.3 Le malattie più comuni
Le forme più diffuse di disturbi mentali ai giorni nostri sono: la depressione, la
schizofrenia e l'ansia. Partiamo da quest'ultima. La schizofrenia colpisce
generalmente persone di età inferiore ai 40 anni, e causa un deterioramento delle
funzioni mentali. Alcuni sintomi comprendono illusioni e allucinazioni, disturbi del
pensiero, della comunicazione verbale, dell'affettivita'. Le idee perdono le loro
concatenazioni logiche, il filo del discorso devia continuamente saltando da un
argomento all'altro. In molti casi sono stati riscontrati fattori ereditari che fanno
quindi pensare a una causa di origine genetica. Si ipotizza che uno o più geni
anormali facciano produrre a certi neuroni nel cervello una quantità eccessiva di
dopamina. Questo neurotrasmettitore e' coinvolto nella regolazione dei
comportamenti di adattamento e delle emozioni che accompagnano questi
comportamenti da un lato, e nel coordinamento del comportamento motorio dall'altro.
Questa teoria e' sostenuta dal fatto che i sintomi sono alleviati da farmaci che
bloccano l'attività della dopamina. Tuttavia essi presentano alcuni effetti collaterali
simili a quelli del morbo di Parkinson. Ulteriori studi hanno però dimostrato che non
è solo il sistema dopaminergico a svolgere un ruolo nell'eziopatogenesi della malattia.
Si è visto che un ruolo importante nel rischio di malattia schizofrenica è svolto da
alterazioni nella quantità di un altro neurotrasmettitore, la serotonina, implicato nella
regolazione del sonno e del sogno, nel controllo della temperatura corporea e nella
coordinazione delle attività intestinali. In questa direzione, il meccanismo d'azione
dei farmaci tende a interessare più neurotrasmettitori in modo da riequilibrare il
sistema e da evitare quanto più possibile gli effetti collaterali dovuti a un'azione
troppo selettiva su un unico elemento.
La depressione e' la malattia mentale più diffusa nella nostra società. Essa è
sostanzialmente caratterizzata da una tristezza eccessiva, insonnia, cambiamenti di
peso, mancanza di concentrazione, senso di colpa e inutilità, perdita di interesse in
ogni attività piacevole, ricorrenti pensieri di morte. Alcuni classificano la depressione
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in due: depressione endogena ed esogena. Nel primo caso i sintomi sembrano nascere
dalla psiche stessa, senza nessuna provocazione. Nel secondo caso si manifesta in
seguito a un evento doloroso o a uno stress, spesso conseguente alla perdita di
qualcosa o qualcuno di importante. Anche qui i fattori genetici sembrano avere un
ruolo importante. Le teorie più accreditate sulle cause biologiche della depressione
sono relative agli squilibri dell'attività dei neurotrasmettitori, in particolare la nora
adrenalina, serotonina e dopamina. Bassi livelli di serotonina sembrano essere
associati alla depressione maggiore e molte delle terapie volte alla cura di questo
disturbo psichiatrico cercano di ristabilire appropriati livelli di serotonina, anche se
circa il 20% delle persone affette da depressione non risponde a nessun tipo di
terapia. I primi farmaci utilizzati sono i TCA, ovvero gli antidepressivi triclici. Essi
bloccano i
meccanismi che
fanno tornare il
neurotrasmettitore
nel neurone dopo che
è stato rilasciato nel
punto di sinapsi. In
questo modo la
noradrenalina rimane
nell'area della sinapsi
e la sua attività sui
neuroni viene
intensificata. Un altra
categoria di farmaci
utilizzati e' quella dei
IMAO, enzimi che
catalizzano l'ossidazione di monoamine come la noradrenalina. Tra gli antidepressivi
di seconda generazione con meno effetti collaterali, quindi spesso preferibili, ci sono
gli inibitori di recupero della serotonina (SSRI), quali fluoxetina e sertralina. Questi
farmaci bloccano il recupero della serotonina dopo che è stata rilasciata. Infine
troviamo i farmaci di terza generazione, ovvero gli inibitori di recupero della
seratonina e dopamina (SNRI). Secondo alcuni studi e' emerso che la depressione
comporta alterazioni ormonali, che comprendono l’aumentata secrezione di
glicocorticoidi, gli ormoni dello stress, alterazioni del flusso ematico e del
metabolismo cerebrale. Tuttavia, nessuno di questi cambiamenti è presente in tutti i
soggetti con Depressione Maggiore, né alcuna particolare alterazione è risultata
specifica per la depressione . ! 5
Negli ultimi due decenni, la ricerca ha sviluppato sistemi per descrivere le basi
biologiche della depressione, come l’osservazione delle alterazioni strutturali e
funzionali del cervello, misurate con la risonanza magnetica, l’individuazione di
schemi di espressione genica nelle cellule bianche del sangue e l’analisi post-mortem
del tessuto cerebrale di persone depresse.
Un'altro disturbo altrettanto comune tra la popolazione e legato spesso a quelli
descritti fin'ora e' quello dell'ansia. Nella sua forma pura, si presenta come timore o
cattivi presentimenti e puo' durare settimane o mesi. I farmaci per questo tipo di
disturbo utilizzano un tipo speciale di neurotrasmettitore che riduce la trasmissione di
impulsi nervosi tra i neuroni, rallentando così certi tipi di attività'. Tuttavia gli
ansiolitici sono farmaci piuttosto potenti e spesso comportano effetti collaterali come
la dipendenza.
In definitiva lo sviluppo di una malattia mentale e' influenzato solo in parte da cause
biologiche spesso ereditate, una grande influenza e' esercitata dall'ambiente esterno e
dallo stile di vita di ognuno. Nella nostra società consumistica, caratterizzata da una
vita frenetica e da uno stress elevato, si è arrivati a una nevrosi generalizzata che non
risparmia quasi nessuno ed è causa a sua volta di tutte le altre malattie portando
l'umanità, specie nei paesi maggiormente industrializzati, e nonostante i vantati
progressi della medicina, ad essere più ammalata che mai. ! 6
Freud e la psicoanalisi
"Solo con lo studio del patologico si arriva a
comprendere il normale." Sigmund Freud.
2.1 La vita
Sigmund Freud nacque il 6 maggio 1856, da una modesta famiglia israelita, a
Freiberg (Moravia). A Vienna si iscrisse a Medicina, dove si laureò nel 1881. Quattro
anni dopo, ne approfitto' per andare a Parigi da Charcot, il più grande neurologo
europeo di quei tempi. Per la cura degli isterici il
medico si serviva dell'ipnoterapia ed in quegli anni
l'interesse di Freud per questo tipo di cura divenne
vivissimo. Dell'ipnosi per la terapia dei casi isterici si
serviva anche a Vienna il dottor Joseph Breuer. Freud
collaboro' con lui dal 1887 sino al 1895; da questa
collaborazione il medico israelita ricavo' alcune
acquisizioni che resteranno essenziali per la terapia
dell'isteria e di altre nevrosi. I risultati di questo lavoro
comune furono pubblicati nell'opera "Studi sull'isteria"
apparsa nel 1895. A partire dal 1895 Freud iniziò la
propria autoanalisi che si concluse nel 1900. Nel 1899 pubblica uno scritto
fondamentale "L'interpretazione dei sogni". Freud ottiene la carica di professore
ordinario nel 1920 all'università di Vienna. Nel 1907 si strinsero i primi rapporti con
Bleuler ed i suoi assistenti Eitington e Jung. Questa collaborazione consentì una
maggiore diffusione della psicoanalisi. Nel congresso di Norimberga, tenutosi nel
1910, fu fondata una Associazione ufficiale degli psicoanalisti. Negli anni seguenti si
tennero altri congressi, a Weimar (nel 1911) e a Monaco (nel 1913), e questi
contribuirono a far uscire definitivamente la psicoanalisi dalle sue origini. Nel
febbraio del 1923 Freud avvertì i primi sintomi di un male che si rivelo' un cancro
alla mascella. Egli continuo', tuttavia, il lavoro di analista e di scrittore. Nel 1933 i
nazisti presero il potere in Germania, ma Freud non acconsentì a lasciare Vienna. Nel
1938 si trasferì con la famiglia a Londra, dove morì l'anno seguente il 23 settembre. ! 7
2.2 La nascita della psicoanalisi.
Generalmente si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione
di un sogno scritta da Freud, un suo sogno della notte tra il 23 e il 24 luglio 1895,