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INDICE DEGLI ARGOMENTI
INTRODUZIONE ………………………………………………………………………….pag 3
Ed. Fisica: “Il basket come modello di vita” ……………………………………………pag 4
Storia : “Il Regime Stalinista dopo la Prima Guerra Mondiale”………………………pag 5
Latino : “Seneca e l’Otium come beneficio per l’umanità”…………………………….pag 6
Filosofia: “ Karl Marx e la filosofia del proletariato”…………………………………...pag 7
St.Arte : “Il Quarto Stato” (Pelizza da Volpedo)……………………………………..pag 8
Inglese: “Charles Dickens - Oliver Twist”………………………………………….....pag 10
Italiano: Pirandello e Verga , confronto delle novelle
“ Ciàula scopre la luna E Rosso Malpelo”……………………………………pag 11
Geografia: “Le forze che muovono i pianeti”……………………………………….. pag 13
Fisica : “Legge di Coulomb”………………………………………………………..pag 14
Attualità: “ Il lavoro, la crisi , la disoccupazione ,
le tre ombre del futuro dei giovani”……………………………………. Pag 15
Musica : Caparezza , “la musica come espressione del malessere
della società”……………………………………………………………. Pag 16
INTRODUZIONE
<…“Chi non lavora,non fa l’amore”…>
Cantava in una celebre canzone Adriano Celentano.
Quale frase più significativa per inquadrare una realtà tanto vera quanto dolorosa.
Il lavoro è sempre stato e sempre sarà il fulcro della vita di ogni essere umano,
l’anello congiungente per il benessere dell’uomo, perché senza lavoro, non si
guadagna, e se non si guadagna non si può mettere su famiglia, e se famiglia debba
crearsi, si spera sempre di vivere in una vita agiata, per non parlare della propria
realizzazione professionale che rende l’uomo importante per se stesso, e per la società
in cui vive, nobilitandolo.
“Il lavoro è da sempre una partita importante nella storia dell’umanità”;
la partita della vita, da cui ne si può uscire solo vincitori o vinti, non sono ammessi
pareggi, ne favoritismi .
E’ una partita che dura quanto la storia dell’umanità, un umanità che lotta per stare
dentro o fuori la società.
PLAY OFF o PLAY OUT!
IL BASKET COME MODELLO DI VITA
Nell’antica Grecia, Claudio Tolomeo, un importante astronomo di quel tempo, fu il primo a creare
un modello astronomico sulla posizione degli astri e dei corpi celesti nell’Universo, al centro del
quale , sia per motivi culturali che religiosi , collocava la terra come centro dello stesso Universo,
attorno alla quale ruotavano tutti i corpi celesti.
Il modello fu successivamente messo in discussione da Nicolò Copernico, che con il suo modello
(Copernicano), poneva il Sole al centro dell’Universo e gli altri corpi celesti, compresa la terra, suoi
satelliti.
Questo momento, derivante appunto da un percorso storico già iniziato nel primo Umanesimo con i
pensieri di uomini come Pico della Mirandola, che scrisse la celebre frase “ VIR FABER SUAE
FORTUNAE EST” ( uomo fautore del suo destino), segnò come il succedersi di scoperte
sensazionali in campo scientifico , abbiano rivelato all’uomo del ‘800, il suo potenziale intellettivo.
Da qui, deriva quella sensazione di potere che colloca di conseguenza.
“ L’UOMO AL CENTRO DEL MONDO”.
Un mondo che può benissimo essere paragonato ad un pallone, magari ad un pallone da Basket, che
passa di mano in mano durante una partita combattuta, giocata su un campo, sul quale, al posto del
liscio e lucente parquet, c’è un terreno arso, pieno di asperità, guerre, ostacoli sociali, etici e
culturali che non permettono una fluida andata a canestro; anzi, si può dire che è proprio lo stesso
uomo a complicarsi l’esistenza, a evitare che un altro uomo all’infuori di lui, possa raggiungere un
obiettivo ambito! Come? Aumentando volontariamente gli ostacoli, creando una difesa cosi solida e
impenetrabile che nemmeno la migliore delle azioni offensive potrebbe scalfirla!
Per questo motivo si richiedeva qualcosa o qualcuno capace di prendere in mano le redini della
situazione in modo da guidare l’intero genere umano verso la conquista della propria libertà,
autonomia e grandezza di vita. Questa figura prenderà il nome di playmaker, o meglio colui che
detiene il gioco, che porta palla, capace di organizzare e guidare la propria squadra verso il canestro,
verso il centro delle proprie aspettative di vita. Esso può essere paragonato ad un capitalista o ad un
capo di stato, ad un uomo solo, come ad un intero sistema che regola e guida l’uomo verso la
realizzazione del proprio obiettivo.
Alla base di tutto, c’è sempre l’uomo e il posto che occupa all’interno della società, che con le
proprie capacità di singolo o di massa mette in circolo un movimento, un ingranaggio, che genera
movimento e quindi una forza, in particolare un lavoro.
Anche il voler cambiare la società implica un lavoro, poiché chi sta al potere (playmaker) ,
smuove le masse, raccoglie seguaci, organizza compiti ben precisi ,li distribuisce e perché no,
inventa ruoli ben precisi, diventando dunque un vero e proprio datore di lavoro supportato da
“operai specializzati”
“IL REGIME STALINISTA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE”
Dal punto di vista storico, la concentrazione più alta di “playmaker” che insieme alle loro squadre
hanno cambiato, stravolto e rivoluzionato l’esistenza dell’intero mondo , si è verificata dall’inizio
del ‘900 fino ai giorni nostri , prestando particolar attenzione agli eventi tra la prima e la seconda
guerra mondiale. I protagonisti che presero parte agli eventi, rispettivamente insieme alle loro “
squadre” furono tre : per l’Italia ,Benito Mussolini con la squadra Fascista, per la Germania, Adolf
Hitler con la squadra Nazista e infine ma non meno importante , per Urss, Stalin con la squadra
Comunista. Quest’ultima, infatti, fu la causa scatenante della formazione delle altre due squadre,
sorte proprio a difesa da questa, poiché l’avanzata culturale e ideologica del team sovietico
spaventava di gran lunga le potenze Europee, dato che vedeva (almeno in maniera ideologica)
l’affermarsi del popolo e dei lavoratori come motore principale per la costruzione di una società
solida, o meglio la massa al potere e questo spaventava i leader di stato.
Questa paura sorse subito dopo la morte di Lenin, con l’ascesa al potere di Stalin, costui si liberò
del rivale Trotskij , ucciso per mano di un sicario inviato dallo stesso Dittatore. La sua politica
puntava alla risoluzione dei problemi sociali ed economici ( causati dalla corsa agli armamenti nella
prima guerra mondiale) nel territorio sovietico; infatti, da buon playmaker, pianificò gli obiettivi da
raggiungere per ristabilire la società, ovvero, per fare canestro! Il primo punto da segnare, fu la
“collettivizzazione forzata delle campagne” dal momento che si erano affermati, prima della
rivoluzione russa, piccoli proprietari terrieri, i Kulaki, ai quali, travolti dalla rivoluzione, furono
confiscati di tutti i loro beni terrieri e distribuiti tra la popolazione contadina, in quel periodo
“affamata di terra”.
Possedere delle terre, in quel contesto, voleva dire avere tra le mani una grossa fetta di potere, dal
punto di vista produttivo e che di questo potere ne usufruisse una classe cosi volgarmente “medio –
bassa”, Stalin non poteva accettarlo , così il nostro playmaker , fece si che l’ostacolo venisse da un
lato debellato, e dall’altro lato ne eresse uno ancora più grande in modo tale da non permettere a
nessun altro uomo di “rubargli palla “ ed andare incontrastato a canestro, verso la realizzazione del
suo mondo ideale!
L’ostacolo prendeva il nome di “obbligo di cessione”, da parte dei contadini, di quantitativi minimi
di raccolto in cambio di corrispondenti miseri premi a chi avesse superato il minimo prefisso ,
cosicché , lo stato poteva arricchirsi sul lavoro altrui , senza perdere grandi capitali.
Ciò nonostante, molti contadini si rifiutarono di sottostare alla politica di Stalin per cui gli stessi
furono vittima dei funzionari di stato e degli operai. Il regime Stalinista, infatti, come gli altri stati
totalitari, attuò una politica di oppressione verso i dissidenti del regime e alla pari dei nazisti, i
sovietici istituirono dei campi di concentramento, chiamati Gulag, i quali costituirono un elemento
di terrore per sopprimere ogni genere di attività contro lo stesso Stato.
La struttura dei Gulag era un mezzo utile al regime per pianificare la società trasformandola nella
società del proletariato; infatti, erano convogliati al loro interno tutti coloro che erano al di fuori
proletariato, come gli artigiani, i commercianti , i piccoli imprenditori e i professionisti , ovvero
quella “vecchia società” ritenuta inutile e degradata; infatti , il secondo punto da segnare per Stalin
era lo sviluppo economico, con “l’industrializzazione forzata dell’URSS”. Grazie anche a questa
manovra, l’Unione sovietica si tenne fuori dalla crisi del ’29.
La scelta economica fu pianificata e divisa in piani quinquennali, in base ai quali,ogni 5 anni la
produzione industriale doveva crescere del 180% e il reddito nazionale del 103%.
Per giustificare questa politica, Stalin si rifece anche all’ideologia Marxista, in quanto lo stesso
Marx affermava che per raggiungere la completa rivoluzione del proletariato, bisognava aver
raggiunto un obiettivo prefissato di sviluppo industriale. Infatti, il terrore Rosso, contro il quale si
armarono le due Squadre, (il Fascismo e il Nazismo) scaturiva da un’ arma ,una strategia che non si
poteva combattere né con la forza , né con alcun tipo di violenza,perché nasceva da un lavoro
interiore, un qualcosa di più pericoloso, il pensiero, in particolare, quello di Karl Marx.
Karl Marx nacque a Treviri nel 1818, divenne filoso dopo aver frequentato la facoltà di Filosofia a
Berlino, e fu promotore di una delle correnti che inondarono l’Europa dalla metà del ‘800 fino agli
anni del ‘900, il Marxismo, che sarà di ispirazione al movimento comunista.
Brillante uomo dalla personalità attiva e dal temperamento rivoluzionario, fu il trascinatore, il
portavoce di quelle classi sociali, in fondo alla catena sociale dominata dai grandi Capitalisti e dai
borghesi.
Percorrendo un passo indietro, è bene ricordare che i binomi: padrone - servo, ricco – povero,
borghese - proletario, echeggiano nella storia , ed è sono binomi che rimangono costanti nel tempo.
E’ come se un difensore e un attaccante, si sfidassero nel corso dei secoli e dei millenni, in un uno
contro uno infinito!
Due poli di nome differente che invece di attrarsi e cooperare, si respingono. L’attaccante non riesce
a superare il difensore, e allo stesso tempo, il difensore non riesce a cogliere impreparato
l’attaccante. E la palla? Il potere? È sempre li non avanza , ed è terribilmente lontano dal canestro,
dall’obiettivo che forse farebbe del presente una realtà migliore.
Alla base di tutto c’è sempre il rapporto tra gli uomini sottolineato anche da un importante autore
latino dell’età Giulio - Claudia, Seneca.
“SENECA E L’OTIUM COME BENEFICIO PER L’UMANITA’”
Seneca si trovò negli anni cruciali della politica romana, infatti, la sua grande abilità di oratore,
suscitò invidia e odio nei suoi confronti da parte di Caligola, il quale fece di tutto per eliminarlo.
In parte riuscì nel suo obiettivo, tanto è vero che lo allontanò dalla vita politica, ma non riuscì a
fermare il suo modo di pensare, la sua opinione sul mondo e sugli uomini. Seneca sosteneva che
l’uomo, per essere migliore, dovesse rifugiarsi nei suoi pensieri, eseguendo un vero e proprio lavoro
di coscienza, isolandosi dal mondo reale, per capire come migliorare se stesso e ciò che lo circonda.