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Sintesi
diritto - principi costituzionali sul lavoro 1,3,4; diritto allo sciopero 35, 36,37,38,39,40
Storia -GIOLITTI : politica degli alti salari e politica sociale
RSPP - RESPONSABILE SICUREZZA PROTEZIONE E PREVENZIONE
Inglese - INSURANCE
S. delle finanze - INAIL, INPS
Ec. aziendale - INAIL E LIBRI OBBLIGATORI
Estratto del documento

SICUREZZA SUL LAVORO

INTRODUZIONE:

Il lavoro è lo strumento mediante il quale chi non dispone di capitale

proprio ottiene il denaro di cui ha bisogno lavorando allo scopo di

procurarsi i mezzi di sussistenza.

Ho voluto parlare della sicurezza sul lavoro perché è uno dei temi più

attuali della cronaca quotidiana. Ogni anno il 6% dei lavoratori subisce

un incidente sul lavoro di diversa natura, che in alcuni casi, può portare

all’invalidità permanente o addirittura alla morte.

Nel nostro paese la situazione degli infortuni sul lavoro è piuttosto grave

rispetto alla media europea: le normative propongono sanzioni più

pesanti che però non sempre favoriscono il rispetto delle leggi.

Dal punto di vista del diritto ho voluto parlare dei principi costituzionali

sul lavoro e il diritto allo sciopero. Inoltre ho voluto approfondire il ruolo

dell’ RSPP

ovvero il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, e infine

delle associazioni che garantiscono la tutela del lavoratore ovvero i

Sindacati.

Dal punto di vista storico ho deciso di approfondire l’età giolittiana in

particolare delle riforme sociali attuate da Giovanni Giolitti. in inglese

ho voluto trattare delle assicurazioni obbligatorie (compulsory

insurance). In scienze delle finanze ho voluto parlare dell’INAIL (Istituto

Indice

 Introduzione p.2

 Mappa concettuale p.4

 Definizione sicurezza sul lavoro p.5

 Diritto p.6-7-8-9

 RSPP (responsabile del servizio

prevenzione e protezione) p.10-11

 Storia p.12-13-14-15

 Inglese p.16-17

 Scienze delle finanze p. 18-19-20-21

 Economia aziendale p.22-23-24-25-

26

 Bibliografia p.27

SICUREZZA SUL LAVORO

DEFINIZIONE:

La sicurezza sul lavoro consiste in tutta quella

serie di misure di prevenzione e protezione

(tecniche organizzative e procedurali) che

devono essere adottate dal datore di. lavoro, dai

suoi collaboratori e dai lavoratori stessi.

Le misure di tutela della salute e della sicurezza

dei lavoratori hanno il fine di migliorare le

condizioni di lavoro, ridurre le possibilità di

infortuni ai dipendenti dell’azienda e agli altri

lavoratori, ai collaboratori esterni e a quanti si trovano, anche

occasionalmente, all’interno dell’azienda. Misure di igiene e tutela della

salute devono essere adottate al fine di proteggere il lavoratore da

possibili danni alla salute, come infortuni sul lavoro e le malattie

professionali, nonché la popolazione in generale e l’ambiente.

Diritto principi costituzionali

sicurezza sul lavoro

In diritto la sicurezza sul lavoro viene menzionata nei seguenti articoli:

L’articolo 1 nel c.1 stabilisce che l’Italia è una Repubblica democratica

fondata sul lavoro e ciò significa che la "forma" di repubblica si riconduce

al consenso del popolo e inoltre viene approvato il principio del lavoro.

L’articolo 3 nel c.1 stabilisce che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla

legge senza alcuna distinzione sesso, razza, religione, lingua e condizioni

personali. Nel c.2 inoltre è sancito che la Repubblica deve essere in grado

di offrire pari opportunità a tutti affinché essi abbiano gli stessi diritti,

rimuovendo qualsiasi tipo di ostacolo che impedisca ai cittadini di

partecipare alla vita politica, economica e sociale del Paese (abbattere

barriere architettoniche, aiuti economici per le famiglie bisognose,

pensione sociale per tutti gli inabili al lavoro).

L’articolo 4 nel c.1sancisce che la Repubblica riconosce a tutti il diritto al

lavoro e che lo Stato deve favorire l’economia e l’ingresso del lavoratore.

Nel c.2 è sancito che il lavoro oltre ad essere un diritto è un dovere morale

e inoltre che deve essere onesto.

L’articolo 35 c.1 sancisce che la repubblica tutela il lavoratore in

tutte le sue forme.

Nel c.2 Il nostro ordinamento riconosce come fondamentale il diritto al

lavoro di tutti i cittadini. Tutti i cittadini, secondo le proprie possibilità

hanno il dovere di svolgere una attività utile al progresso della società.

La Repubblica deve svolgere un’azione di promozione per migliorare la

formazione professionale dei lavoratori e per favorire quegli accordi

internazionali che mirano a tutelare i diritti sociali. Riconosce la libertà

di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse

generale, e tutela il lavoro italiano all'estero.

L’articolo 36 della Costituzione indica i diritti dei lavoratori ed in

particolare:

Giusta retribuzione: al lavoratore spetta una retribuzione

-

proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, e in ogni

caso sufficiente ad assicurare una vita libera e dignitosa a se e alla sua

famiglia.

Orario di lavoro;

- Riposo e Ferie: il 2° e 3° comma per tutelare la salute

-

psicofisica del lavoratore, dispongono che sia stabilita per legge

la durata della giornata lavorativa e che siano garantiti il riposo

settimanale e le ferie annuali. Il lavoratore ha diritto al riposo

settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunciarvi. Il riposo

consiste nella giornata non lavorativa. Qualora il lavoratore debba

L’articolo 37 prevede una tutela particolare per le donne e i minori

stabilisce la parità di retribuzione che spettano al lavoratore. La legge

stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. Infine la

Repubblica tutela il lavoro minorile vietando l’ impiego degli adolescenti

per lavori pericolosi o in ambienti pericolosi e fissando l’ età minima di

ammissione al lavoro a 15 anni.

dovere dello Stato di provvedere a

L’articolo 38 c.1 afferma il

sostenere i cittadini più indifesi dal punto di vista economico

(disoccupati) o psicofisico (anziani, inabili al lavoro ) e sancisce quindi il

diritto all’assistenza e al mantenimento per chi ne ha bisogno.

assistenza sociale.

Questa forma di aiuto, garantita dallo Stato è l’

sistema di sicurezza sociale garantisce a coloro che si trovano in

Il stato

pensione sociale o di invalidità civile e l’assistenza

di indigenza la

sanitaria gratuita, a totale carica dello Stato.

infortunio, uno stato di invalidità, o la vecchiaia

D’altra parte un

possono impedire a chi lavorava di continuare a farlo: i lavoratori non

più attivi devono essere aiutati per far fronte comunque alle loro

previdenza è a favore dei solo lavoratori, ai quali viene

esigenze. La

garantita la protezione da eventi futuri che potrebbero incidere sulla

l’istituto

loro capacità lavorativa, per mezzo di due enti pubblici:

nazionale di previdenza sociale (Inps) e l’istituto nazionale per le

assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro (Inail).

Quando un soggetto, in seguito a un certo evento (malattia, infortunio,

assicurazioni obbligatorie a carico in parte del lavoratore (assicurato) e in

Si tratta di

parte del datore di (assicurante), che versa all’istituto assicuratore (Inps e Inail) i

lavoro

contributi assicurativi. L’Inps è il più importante ente di previdenza, non solo per il

vasto numero di assistiti, ma soprattutto per le numerose prestazioni che offre. L’Inail,

invece, garantisce le cure mediche e di riabilitazione a chi è rimasto vittima di un

infortunio sul lavoro o ha contratto una malattia professionale (silicosi, asbestosi ecc.)

e, se necessario, eroga un’indennità temporanea o permanente, secondo il grado di

incapacità lavorativa dell’assistito.

L’articolo 39 sancisce la libertà sindacale sono associazioni non statuti, che hanno il

compito

di tutelare gli interessi collettivi, sia economici, sia professionali degli aderenti di una

categoria. contratti collettivi per stabilire il

Il compito principale dei sindacati è quello di stipulare

salario, l'orario di lavoro, le ferie ecc. Di fatto, però, le loro rivendicazioni non

riguardano

soltanto la retribuzione, ma l'aspetto normativo (sicurezza sul posto

coinvolgono anche

di

lavoro, possibilità di effettuare assemblee ecc.). Nell'uso corrente con il termine

sindacato

si fa riferimento alle organizzazioni dei lavoratori dipendenti, ma esistono anche

associazioni dei lavoratori autonomi e dei datori di lavoro. la forma di

L’articolo 40 stabilisce la libertà di sciopero che è

protesta dei

lavoratori che la Costituzione riconosce come un diritto, è

un’astensione

volontaria e collettiva dal lavoro al fine di ottenere condizioni salariali

migliori e

normative più vantaggiose in occasione del rinnovo del contratto

collettivo di lavoro,

oppure al fine di protestare contro inadempienze contrattuali del

datore di lavoro.

Il riconoscimento del diritto di sciopero sta a significare che il

lavoratore che rinuncia

dalla prestazione lavorativa per aderire a uno sciopero organizzato

non può essere Di

considerato “inadempiente” ai fini del contratto di lavoro.

conseguenza, il

lavoratore non è perseguibile penalmente e non può essere

licenziato o chiamato a

pagare i danni per la mancata prestazione.

RSPP

La sigla RSPP significa responsabile del servizio prevenzione e

protezione. L’RSPP è

quella persona incaricata dal datore di lavoro per coordinare il

servizio di prevenzione

e protezione dai numerosi rischi. I compiti dell’RSPP sono molteplici e

vengono

elencati dal decreto legislativo 81/08 secondo il Testo Unico sulla

sicurezza sul lavoro.

L’articolo 33 elenca gli obblighi dell’RSPP:individuazione dei fattori di

rischio,

valutazione dei rischi, individuazione delle misure di sicurezza e

salubrità

dell’ambiente di lavoro; elaborazione delle procedure di sicurezza per

le varie attività

aziendali; proposta di programmi di formazione e informazione per i

lavoratori.

L’articolo 34 sancisce che lo stesso datore di lavoro può ricoprire il

Fra gli obblighi dell’RSPP i c’è quello di indire la riunione periodica

almeno una volta

l’anno, obbligatoria per tutte le aziende che hanno più di 15

dipendenti. Alla riunione

devono partecipare: datore di lavoro, RSPP, medico competente, RLS.

Gli argomenti che devono essere trattati sono: il Documento di

Valutazione Rischi

(DVR); l’andamento degli infortuni e delle malattie professionali;

criteri di scelta e

caratteristiche dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) e i

programmi di

formazione e informazione sulla sicurezza sul lavoro per lavoratori,

dirigenti e preposti.

Storia: età giolittiana

politica sociale

Nel 1903 fu chiamato a capo del governo il

ministro

degli interni Giovanni Giolitti (1842-1928) . Dopo

l’esperienza fatta tra il 1892 e il 1893 Giolitti

divenne nuovamente presidente del consiglio e

mantenne la carica per quasi un decennio,

passato alla storia come età Giolittiana (1901-

1914). Di orientamento liberale il nuovo capo del

governo fu abilissimo nel trovare un equilibrio fra

le forze sociali, promuovendo da un lato la

legislazione sociale e dall’altro una politica volta a

favorire la nascente industria italiana.

Concesse ampia libertà di sciopero, che a tal proposito va ricordato

che lo sciopero prima era ostacolato con forme di intimidazione. Il

compito di Giolitti era quello di soddisfare tutti dando vita a una serie

di riforme.

Inoltre cercò di eliminare le azioni repressive fatte dai prefetti nei

confronti degli operai quando manifestavano. Famoso sciopero fu

quello dei minatori avvenuto a Bugerru in Sardegna nel 1903.

Giolitti era convinto che il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori

coincidesse con un deciso progresso di tutto il paese.

Nel corso del decennio di governo venne perfezionato e ampliata la legislazione in

favore dei lavoratori anziani, infortunati e invalidi, vennero creati le prime

assicurazioni sulla vita che fino ad allora erano gestite dai privati, vennero emanate

nuove norme sul lavoro in favore delle donne e dei bambini(diminuzione delle ore

lavorative), venne stabilito il diritto al riposo settimanale. Giolitti si preoccupò anche

delle pressanti rivendicazioni salariali degli operai e degli impiegati.

Egli favorì la conquista di migliori retribuzioni, attraverso la politica degli alti salari che

era una norma di legge fatta per aumentare i salari, i quali, accrescendo la possibilità

di acquisto delle classi lavoratrici, contribuirono a determinare una più ampia richiesta

di beni di consumo sui mercati e conseguentemente aumentò la produzione. Giolitti si

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