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Introduzione Danza del carillon tesina
Questa tesina di maturità ha come obiettivo quello di descrivere il carillon. La tesina permette i collegamenti con le seguenti materie scolastiche: in Storia la storia del carillon, in Storia dell'arte Edagr Degas.
Collegamenti
Danza del carillon tesina
Storia- La storia del carillon.
Storia dell' arte - Edgar Degas.
EDGAR DEGAS
CARILLON DI CAMPANE
CARILLON SANS
TIMBRE NI MARTEAU OPERE
ANTOINE FAVRE
VITA 5
STORIA DEL CARILLON
le origini
Le origini di questo particolare strumento di musica meccanica vanno ricercate nel
periodo medievale,infatti,il carillon,era un sistema di campane a battaglio
esterno,inventato e sviluppato nell' Europa del nord,e in particolare nella zona delle
Fiandre.
I carillon (di campane) si trovavano nei
campanili delle chiese maggiori e nelle
torri civiche;erano un insieme di quattro
1
campane (Quatrinio ) collegate tramite
un sistema di funi ad una tastiere,i cui
tasti erano così grandi da dover essere
pigiati con i pugni.
A partire dal XV secolo il numero di
campane aumenta, rendendo di
conseguenza possibile la composizione di
melodie più complesse.
L' XV secolo fu il periodo di maggiore
sviluppo dei carillon di campane, in particolare in Belgio e in Olanda.
Con il passare degli anni il sistema di campane diventa sempre più complesso,fino ad
arrivare al XVII secolo, quando nascono le prime torri campanarie con meccanismo
2
automatico a cilindro ,collegato all' orologio della torre in modo da produrre la
melodia allo scoccare dell' ora,svolgendo l' importante compito di scandire la vita
delle città .
1.Quatrinio: deriva dal termine latino “Quadrilio” , dal quale probabilmente deriva il
termine Carillon.
2.Cilindro: è posto dietro all' orologio delle torri,e presenta ,su tutta la superficie ,delle
sporgenze poste ad intervalli regolari . Il cilindro,ruotando su se stesso, aziona un
sistema di leve collegate alle campane,facendole suonare. 6
carillon “sans timbre ni marteau”
Antoine Favre , carillon sans timbre ni marteau
Il 15 Febbraio 1796, l' orologiaio ginevrino Antoine Favre ,si presentò davanti al
Comitato di Meccanica di Ginevra per presentare la sua invenzione:il “carillon sans
timbre ni marteau” ( carillon senza campane ne martelli),cioè un antenato del carillon
ora conosciuto che consisteva in un piccolo meccanismo a cilindro (simile a quello
utilizzato per le campane) che ruotando faceva vibrare una serie di piccole lame,
producendo delle melodie dal timbro metallico.
Inizialmente l' invenzione non ebbe molto successo , ma a partire dal 1802,grazie al
mecenate Isac Piguet, Favre potè perfezionare la propria invenzione inserendo il
1
meccanismo all' interno di piccole scatole, di tabacchiere o di scrigni decorati.
2
Il carillon divenne presto famoso in Francia con il nome di boite a musique .
1.Tabacchiere: piccole scatole in corno , conchiglia o metallo , contenenti tabacco da fiuto
2. Boite a musique: in italiano “scatola musicale”, in inglese “music box”
3.Automi: figure in miniatura , umane o di animali , che si muovono grazie a dei complicati meccanismi ad
orologeria.
4.Brani musicali: il numero di melodie , su un singolo cilindro , dipende per lo più dalla grandezza del cilindro
stesso. Un carillon può contenere dalle 4 alle 8 melodie. 7
Reso ancora più piccolo per poter essere collocato su gioielli ala moda,sigilli,corone
3
di orologi da polso,su anelli e nella costruzione di automi .
Sotto queste forme, verso la fine del 1800, il carillon conobbe il suo primo successo
commerciale.
Per ridurre il volume del meccanismo ed essere montato su oggetti come orologi da
polso o anelli, Favre sostituì il cilindro con un disco ,che , oltre ad avere il vantaggio
di essere meno ingombrante , può essere inciso su entrambi i lati , permettendo così l'
esecuzione di più melodie. 4
I cilindri o i dischi possono contenere un numero limitato di brani musicali , per
questo alcuni carillon hanno il disco/cilindro intercambiabile.
Nel 1862 l' azienda di sviluppo musicale Paillard inventò un carillon di dimensioni
considerevoli (era grande come un tavolino da thè) , che cambiava automaticamente
il cilindro/disco , moltiplicando così il numero di melodie .All' interno del coperchio
del carillon era posto un foglio,chiamato “carte d' airs” , che elencava i brani suonati
dallo strumento.
locandina pubblicitaria del carillon dell' azienda di sviluppo
musicale Paillard
Tuttavia la popolarità delle boites a musique , come strumenti di riproduzione
musicale declinò alla fine della seconda metà del XX secolo,con l' invenzione del
fonografo e , soprattutto del grammofono.
Oggi i carillon sono dei semplici oggetti decorativi,spesso considerati dei giocattoli
per bambini , sono sempre meno conosciuti , e stanno lentamente scomparendo. 8
l “anatomia del carillon”
Il carillon è uno strumento musicale automatico del diciannovesimo secolo che
produce musica facendo vibrare, con delle punte poste su un cilindro o su un disco
rotante, delle lamelle di acciaio disposte a pettine.
Alcuni di questi hanno inoltre dei piccoli piatti a percussione o dei campanelli
(sempre meccanici). Questi strumenti ,solitamente, hanno dimensioni molto ridotte,
ma alcuni (rari) esemplari raggiungono le misure di un grosso mobile d'arredamento.
SMONTAGGIO E ANALISI DEI COMPONENTI
smontato il meccanismo del carillon, si
procede con l' analisi dei vari componenti e
si suddividono in base alla funzione che
svolgono. 9
meccanismo del carillon smontato e suddiviso FUNZIONI:
nei vari componenti sostegno di base: l'elemento
di dimensioni maggiori è il telaio di base, in metallo, che da solo svolge l'intera
funzione di sostegno dell'insieme delle parti.
Collocazione dei vari elementi sulla base:
1.pettine
2.contenitore molla e manovella per la carica
3.limitatore di velocità
4.tamburo dentato
5.perno rotante per elemento decorativo
6.vite (si innesta direttamente nel telaio a differenza delle altre
che collegano altri elementi alla base)
regolazione dalla durata della melodia: Questa
funzione è data dall'insieme di 3 elementi diversi che,funzionando in contemporanea,
permettono di regolare la durata del suono dello strumento.
Girando la manovella si provoca una reazione a catena che porta a far ruotare un
disco dentato collegato alla molla, facendo sentire a chi lo aziona il tintinnio scattante
della carica.
Componenti:
1.contenitore molla
2.molla
3.vite (x2)
Le viti vanno a collegare il contenitore al telaio di base attraverso i 2 appositi
fori, nel foro centrale va inserito il perno dentato collegato alla molla e alla manovella.
4.innesto contenitore molla
5.disco dentato collegato alla molla
6.innesto filettato per la manovella
7.manovella 10
limitazione della velocità degli
ingranaggi: è l' insieme di elementi che impediscono al tamburo e , di
conseguenza alla melodia, di suonare con una velocità superiore a quella desiderata.
Attraverso il collegamento con la molla gli ingranaggi ruotano mettendo in moto un
perno filettato sull'estremità del quale è posta un' aletta; essa girando sfrutta l'attrito
con l'aria per impedire al resto degli elementi rotatori di superare tale velocità.
COMPONENTI:
1.telaio metallico di sostegno
2.ingranaggi (x2)
3.perno filettato
4.aletta rotante
5.vite (x2)
6.rondelle (x2)
produzione del suono: La melodia viene emessa da 2 elementi: un
pettine metallico e il tamburo munito di rilievi distanziati per creare la sequenza di
suoni desiderata.
Il tamburo, essendo collegato agli altri elementi attraverso ingranaggi, viene messo in
rotazione e ogni suo rilievo esercita una pressione sui denti del pettine che emettendo
una vibrazione producendo il suono.
Componenti:
1.tamburo
2.ingranaggio
3.pettine metallico
4.vite (x2) 11
rotazione elemento decorativo(ballerina): l'
elemento è fissato alla base metallica tramite un supporto avvitato ,e il perno, da cui è
composto ,viene messo in rotazione tramite un ingranaggio collegato a quello del
tamburo, facendo girare la molla di sostegno per l'elemento decorativo (ballerina).
Componenti:
1.supporto avvitato alla base
2.ingranaggio
3.molla di supporto elemento decorativo (ballerina)
4.vite (x2) 12
TIPOLOGIE DI CARILLON
A
l contrario di quello che si potrebbe pensare esistono innumerevoli tipi di
carillon,dai più piccoli(delle dimensioni di pochi centimetri),ai più grandi(che
possono arrivare a misurare parecchi metri).
I carillon che seguono sono solo alcuni degli innumerevoli esistenti.
fūrin-il carillon del vento:
Il termine fūrin composto da "hū" (vento) e "rin"
(campana) assume in italiano il significato di
"campanella al vento". In origine proveniente dalla
tradizione cinese, il fūrin è stato introdotto in Giappone
ormai da secoli.
Il fūrin è solitamente costituito da un involucro
tondeggiante, solitamente di ghisa, da cui pendono uno o
più tubicini che, al soffiare del vento, producono uno
scampanellio molto caratteristico. Dai tubicini, inoltre,
pende una strisciolina di carta, solitamente realizzata in
carta di riso, ma anche in altri tessuti. Sopra di essa sono
raffigurati paesaggi, oggetti, frasi o scritte di diverso
genere che richiamano dei particolari legati alla
tradizione giapponese.
Di realizzazione artigianale, i fūrin sono solitamente
pezzi unici, nonostante oggigiorno se ne producono
anche in serie.
Il carillon cinese: Il carillon di campane è un importante
strumento a percussione dell’antica Cina.
Nell’antichità, in ogni città cinese esisteva una
torre della campana ed ogni mattina e sera una
persona apposita suonava la campana per
annunciare il tempo. Ancora oggi, a Pechino,
alla vigilia del capodanno, si percuote la grande
campana di Yongle della dinastia Ming,
considerata la regina delle antiche campane, per
salutare con il suo maestoso rintocco l’anno
campana di Yongle nuovo e augurare pace e felicità. 13
il carillon di Chiara De Maria:
L’oggetto si compone di due carillon
preparati, in ognuno dei quali scorre un
nastro di carta – la partitura. De Maria
ha creato un a apposita partitura su
nastro di carta il cui testo consiste in
un’intervista rilasciata da John Cage. Il
primo nastro contenente le domande, il
secondo le risposte. Uniti insieme
costituiscono un anello, un loop
programmato che fornisce le istruzioni
per la sonorizzazione dell’oggetto. I due
carillon leggono infatti il nastro in
corrispondenza dei buchi, scelti e forati secondo un disegno preciso.
Carillon di stoffa: generalmente sono meccanismi a pressione,
impermeabili, cuciti all' interno di pupazzi destinati a diventare giocattoli per
bambini.
Giostra carillon: sono i carillon più classici,a forma di giostra con tanto di
cavalli. Vengono azionati da un
pulsante o caricati a molla .
Azionandosi il meccanismo
(contenuto nella base dell' oggetto)
suona e fa girare un perno centrale
che mette in movimento tutta la
giostra. 14
Carillon a cilindri intercambiabili: solitamente ha la forma
di una scatola in legno con dei cassetti .Nel primo è
contenuto il meccanismo,negli altri i rulli intercambiabili.
Il meccanismo può essere o a molla o a manovella.
Carillon a disco: sfrutta lo stesso principio di funzionamento dei carillon
classici,solo che la memoria,invece di essere un cilindro, ha la forma di un disco(che
può essere in materiale metallico o in semplice cartoncino).questo tipo di carillon
ebbe un notevole successo,in quanto,occupando meno volume di un cilindro,poteva
essere collocato in oggetti di dimensioni molto ridotte,in oltre il disco poteva essere
inciso da entrambi i lati,moltiplicando così il numero di melodie suonate. 15
Carillon ad organetto: sono gli esemplari a cui appartengono i
carillon più grandi,possono arrivare a misurare anche 6 o 7 metri,e generalmente sono
azionati da una manovella. Grazie alle considerevoli dimensioni del cilindro interno
questo particolare tipo di carillon può eseguire interi brani che possono arrivare a
durare 15 minuti. Erano molto usati nei circhi per attirare le folle,e a volte erano
completi di piccoli automi dalle sembianze umane
Carillon con automi: questa probabilmente è una delle categorie più
vaste in quanto ne esistono numerosissimi tipi.
Uno dei primi carillon con automi è quello della gabbia con uccellini. In pratica il
carillon era una gabbia dorata per canarini,al cui interno erano posti degli automi con
la forma di piccoli pennuti variopinti molto realistici. Se gli si dava la carica gli
uccellini si muovevano e cinguettavano come se fossero veri. 16