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Il cioccolato in Italia
In Italia il cioccolato era già in
produzione infatti i primi chicchi di cacao
furono importati dai dominatori Spagnoli
intorno al 1519 durante la loro
dominazione in Sicilia e precisamente
di Modica”,
nella “Contea la Contea più
grande del Regno di Sicilia, dove si avviò
la lavorazione artigianale del cioccolato
che si è conservata fino ai nostri giorni.
FIRENZ
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ALBA
Firenze
Il cacao arriva a Firenze per merito del
commerciante Antonio Carletti.Le tracce
dell'antico legame fra Firenze e la
cioccolata si ritrovano in alcuni fondi
librari della Biblioteca Nazionale Centrale
di Firenze dove si rintracciano numerosi
scritti che testimoniano a partire dal 1600
un acceso dibattito sul ciocco latte e sui
suoi consumi. Sempre a Firenze, dal
1680, si rintracciano numerosi scritti sul
tema della cioccolata.
Venezia
Nella Venezia del Settecento
nascevano le prime "botteghe del
caffè", antesignani dei nostri bar; esse
erano, certamente, anche botteghe
della cioccolata e facevano a gara per
modificare la ricetta esistente
inventando nuove versioni. Nel 1760
la Gazzetta Veneta documenta l'ormai
enorme diffusione del prodotto.
Torino
Nel XVIII secolo prese forma
il primo cioccolatino
inventato da Doret. Sempre
a Torino nel 1852 nacque il
Gianduiotto,
celebre
cioccolatino fatto con cacao
e nocciole tritate e tostate.
Perugia
Bacio Perugina,
Venne creato il
precedentemente chiamato
“Cazzotto” perché la forma di questo
cioccolatino ricordava quella di un
pugno chiuso. La leggenda narra che
i Baci siano nati dalla passione di
Luisa Spagnoli, moglie di uno dei
fondatori della Perugina, per il suo
amante, a cui usava scrivere brevi
messaggi d’amore mandandoli
avvolti attorno ai cioccolatini.
Alba
Nel 1946 ai pasticcieri di
Alba fu venduta una
crema di cioccolato e
nocciole, inventata dal
Pietro Ferrero.
giovane
La Nascita Missione
La Ferrero
S.p.A. 5 punti
Le d’eccellenz
Strategie a
Internazionalizza
Prodotti zione
Ferrero La Nascita
1946 : Costituzione dell’azienda “Ferrero”
condotta da Giovanni Ferrero.
1950: Primo stabilimento estero in Germania
1957: Muore G. Ferrero e l’azienda passa
nelle mani del nipote Michele Ferrero.
1964: Nascita della Nutella.
1968: Primo stabilimento in
Francia.Inaugurazione dei prodotti
Kinder.
1983: Nasce la “Fondazione Ferrero”.
1985-1996: Istituzione di nuovi
stabilimenti in alcune zone del
territorio italiano e in Europa.
Dal 1997: I figli Pietro e Giovanni
Ferrero sono alla guida
dell’azienda.
Dal 2000: La Ferrero ottiene un
successo dal punto di vista
economico e finanziario.
2007-2008: L’azienda chiude il bilancio
con un fatturato di 5,7 mln di
euro.
Missione
• Qualità elevatissima
• Cura artigianale
• Freschezza del prodotto
• Accurata selezione delle materie
prime
• Rispetto considerazione della cliente
• Attenzione alla sicurezza
ambientale,alimentare e sociale
Le strategie
• Strategie di comunicazione: capacità
di trasmettere col pubblico per
mantenere e rinforzare le radici e l’enfasi
sui marchi Ferrero
• Strategie di multidimensionalità:
capacità di individuare le possibili scelte
che garantiscono l’allargamento di
stabilimenti esteri e l’incremento della
capacità produttiva nei mercati nazionali.
I 5 punti di eccellenza
Per poter raggiungere uno sviluppo
ulteriore in un ambiente competitivo, la
Ferrero segue dei punti fondamentali:
1.Superiore conoscenza del consumatore.
2.Gestione del Trade.
3.Attivazione della pipeline di piano.
4.Route to market.
5.Sistemi e metodi di business.
I Prodotti Ferrero
•
La crema Nutella (1964).
•
Le praline: Mon Cherì (1956), Pocket Coffee
(1968), Ferrero Rocher (1982), Raffaello
(1998), Opera Mini (2005), Ferrero Garden (2008)
e Ferrero Rondnoir (2008).
•
I fuori pasto dolce: Tronky, Duplo, Kinder Bueno
•
La linea “Kinder” per bambini.
•
Tic Tac (1969), mentine.
•
Estathè (1972), bevanda al gusto di tè.
•
Grand Soleil (2006).
•
Pocket Expresso to go (2008), cioccolata liquida al
caffè.
L’internazionalizzazione
Ferrero conduce la sua politica di
internazionalizzazione attraverso:
•
L’investimento produttivo:garantisce il maggior
controllo dell’area estera che, a fronte di questo
maggior presidio danno anche il maggior rischio.
•
Le esportazioni dirette che danno:
1.Vantaggi: permettono la stabilità politica di
lungo periodo, un maggior controllo del
marketing mix e un vantaggio nel lancio di nuovi
prodotti.
2.Svantaggi: problemi che riguardano l’aumento
della rigidità d’impresa e il rischio di reazione
dei concorrenti.
L’Ue contro i dolci:La
Nutella a rischio
L’allarme è stato lanciato dal vicepresidente del
gruppo Ferrero, Francesco Paolo Fulci, dopo
che il Parlamento Europeo ha votato per
l’introduzione del miglior profilo nutrizionale
per ogni alimento. Tutte le pubblicità, quindi,
sarebbero bandite, dal momento che
incentivano all’uso di un prodotto che ha un
profilo nutrizionale non proprio a regola.
Questioni di grammi
La Commissione europea sta definendo,
ricorda Fulci (Ferrero), un profilo nutrizionale
generale per la grande maggioranza degli
alimenti secondo cui "per ogni 100 grammi di
prodotto, non ci possono essere più di 10
grammi di zucchero, 4 grammi di grassi saturi
e 2 milligrammi di sale. "
A questo profilo generale Bruxelles ha fatto
una serie di eccezioni per frutta, pesce, miele,
chewingum, biscotti e pastiglie per la tosse,
dove è accettata una presenza maggiore di
zucchero, sali o grassi.