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Diritto/economia - Normativa europea sul commercio del cacao
Cultura medico sanitaria - Effetti degli antiossidanti del cioccolato sul nostro corpo (app. cardiocircolatorio, gastrointestinale, nervoso,ecc)
Psicologia - Cioccolato come antidepressivo e disturbi dell'umore
Inglese - " Charlie and the chocolate factory"
Normativo disomogeneo e fortemente contrapposto, che non tutelava
adeguatamente né i produttori né i consumatori.
In virtù della libertà di circolazione basata sul principio del mutuo
riconoscimento, infatti, non avrebbe potuto escludersi il rischio che i
prodotti legalmente fabbricati in uno dei paesi, la cui normativa
ammetteva l’impiego di materie grasse vegetali diverse dal burro di
cacao, fossero commercializzati anche nei Paesi nei quali questa pratica
era vietata.
Si avvertì quindi, all’inizio degli anni Novanta, l’esigenza di pervenire
ad una completa e definitiva armonizzazione del mercato a livello
comunitario, attraverso una nuova Direttiva.
Il 23 giugno del 2000, a conclusione di un lungo e travagliato iter
legislativo iniziato nel 1992, il Parlamento Europeo ha finalmente
approvato una nuova normativa armonizzata (Direttiva 2000/36/CE)
che, nel contemperare l’esigenza di preservare il principio della libera
circolazione delle merci all’interno dei 15 paesi dell’Unione Europea,
introduce importanti novità, che realizzano l’obiettivo di una più
precisa e completa informazione al consumatore.
Le novità più salienti introdotte della direttiva 2000/36/CE, recepita in
Italia con il D.lgs. 178/2003, in vigore in tutti gli Stati membri dal 3
agosto 2003 sono:
-Estensione a tutti i Paesi dell’Unione europea della facoltà di utilizzare,
a titolo opzionale, entro il limite massimo del 5%, senza modificare i
requisiti compositivi minimi definiti dalla precedente Direttiva del
1873, sei materie grasse vegetali di origine tropicale diverse dal burro
di cacao. Tali grassi vegetali sono stati selezionati in base a criteri di
compatibilità chimico-fisica con il burro di cacao, e sono precisamente:
burro di illipè, burro di karitè, burro di cocum, nocciolo di mango, olio
di palma (quest’ultimo solo per la copertura di gelati e di prodotti
simili).
- Obbligo dell’indicazione nell’etichetta degli ingredienti del cioccolato
e della data di durabilità del prodotto.
- Obbligo, per i prodotti contenenti altri grassi oltre al burro di cacao,
di menzione in etichetta, accanto alla denominazione di vendita, in
modo ben visibile e chiaramente leggibile, nello stesso campo visivo
dell’elenco degli ingredienti e in caratteri di dimensioni almeno pari e
in grassetto, della dicitura “Contiene altri grassi vegetali oltre al burro
di cacao”.
- Facoltà, per i produttori che non utilizzano grassi vegetali diversi dal
burro di cacao, di farne esplicita menzione in etichetta con tutta
l’evidenza.
-Per il cioccolato prodotto o commercializzato in Italia,
nell’applicazione della Direttiva il Parlamento italiano ha
espressamente disposto la possibilità di utilizzare la dizione “cioccolato
puro” per il prodotto che contiene solamente burro di cacao.
Se la cioccolata, secondo studi scientifici, ha diversi effetti positivi sui
nostri apparati e organi, è merito della presenza degli antiossidanti. Gli
antiossidanti sono conosciuti come la sostanza presente nella frutta e
nella verdura tra cui, i più conosciuti, vitamina C e vitamina E; sono
coloro in grado di neutralizzare i radicali liberi e proteggere l’organismo
dalla loro azione negativa cioè quella di accelerare i processi di
invecchiamento cellulare, deprimendo il sistema immunitario
favorendo l’insorgenza di numerose malattie e forme tumorali.
Tra i più importanti abbiamo i polifenoli: sono individuabili attraverso
il pizzico di amarognolo che si scopre attraverso il contatto con la lingua
e tra gli alimenti che provocano questa sensazione abbiamo appunto la
cioccolata.
Se ad esempio prendiamo delle arance, oppure dei mirtilli, gli
antiossidanti sono rispettivamente 750 e 2400 unità per 100g, mentre
nel cioccolato fondente si parla di più di 13000 unità.
Nonostante gli studi sul cioccolato siano ancora in fase iniziale,
possiamo però individuare gli effetti che hanno gli antiossidanti, e in
particolare gli alimenti ricchi di esse, sul nostro organismo.
Apparato Cardiovascolare e Colesterolo
Il consumo di cioccolato fondente ha un importante effetto protettivo
sul sistema cardiovascolare in quanto agisce dilatando le arterie
periferiche piccole, medie e le arteriole. Questo effetto è garantito dai
Flavonoidi (derivanti dei polifenoli), che hanno un’azione
antiossidante. Inoltre essi hanno la capacità di inibire l’attivazione e
l’aggregazione delle piastrine (agiscono quindi anche come
antiaggreganti piastrinici).
I componenti del cioccolato come i lipidi, i quali sono costituiti
soprattutto di acidi grassi saturi, i quali hanno un effetto neutro sul
colesterolo nel sangue.
Sempre per quanto riguarda l’apparato circolatorio, un’altra sostanza
da prendere in considerazione è l’Epicatechina. Essa è una tra le
principali componenti polifenoliche del cioccolato e di tutti i suoi
estratti, “cattura” il colesterolo cattivo LDL, ne diminuisce
l’ossidazione e previene così l’aterosclerosi.
Apparato Gastrointestinale
La presenza di lipidi nel cioccolato, portano alla riduzione della
motilità gastrica, quindi possono contribuire a ridurre l’appetito e
l’eccessiva introduzione calorica. Inoltre gli zuccheri in esso
contenuti hanno un indice glicemico molto basso, cioè rallenta
l’innalzamento della glicemia nel sangue, a differenza di altri cibi e
bevande contenenti zuccheri semplici. Bisogna tuttavia tenere in
considerazione la presenza di zuccheri: infatti il consumo di
cioccolata non è consigliata nei soggetti diabetici e nei soggetti obesi,
perché ogni tipo di cioccolata contiene intorno alle 500 Kcal/100g.
Ovviamente resta il dubbio su quanto assumerne per mantenere linea
e salute: si consigliano infatti 150-200mg di polifenoli del cacao al
giorno.
Infondata è anche la teoria che afferma che gli zuccheri provochino
le carie. Dei ricercatori dell’università di Osaka hanno dimostrato che
la presenza di tannini nel cacao hanno un effetto antibatterico e
riducono la demineralizzazione alla base delle carie e la formazione
di placca. Cancro
Un centro di ricerca sul cancro, ha scoperto che l’assunzione di
alimenti ricchi di flavonoidi, riduce del 40-50% il rischio di cancro ai
polmoni. Inoltre, prendendo in considerazione altri alimenti come le
verdure, attraverso uno studio su 6000 soggetti italiani si è scoperto
che chi mangia circa dieci tipologie di verdure differenti a settimana,
diminuisce l’incidenza di cancro al colon-retto, proprio per la
presenza degli antiossidanti. Infine, uno studio su dei fumatori a cui
ad alcuni è stato somministrato del tè nero e in altri del tè verde, per
verificare gli effetti di uno specifico radicale libero nel causare danni
al DNA. Coloro che bevevano tè nero non hanno dimostrato
variazione, mentre nei consumatori di tè verde ci fu una diminuzione
del 25% dei radicali liberi. Visti tutti questi studi, alla Georgetown
university, si stanno compiendo degli studi isolando i flavonoidi del
cioccolato e testandoli come medicinali anti-cancro.
Altri effetti
1. Morbo di ALZHEIMER: Essendo una malattia causata dalla
presenza di radicali liberi tra i tessuti nervosi, non ce da stupirsi
se per prevenire essa è utile il consumo di cibi antiossidanti. Ad
esempio, uno studio condotto su 815 abitanti di Chicago, sopra
ai 65 anni, ha mostrato che chi consuma cibi con elevata
presenza di vitamina E, ha il 70% di possibilità in meno di
contrarre la malattia; questo sempre per la presenza di
antiossidanti (anche se polifenoli differenti da quello del
cioccolato). Ma nel cioccolato è contenuta la Proantocianidina,
flavonoide che è in grado di superare la barriera emato-
encefalica e arriva nel tessuto cerebrale: qui può esercitare
direttamente i suoi effetti protettivi.
2. TOSSE: Una ricerca inglese ha messo a confronto la
Teobromina, presente nel cioccolato, e la codeina, una
tradizionale sostanza presente nei farmaci per calmare la tosse.
Ebbene la Teobromina è risultata più efficace: infatti si sta
cercando di capire se sarà possibile utilizzare essa per agire
direttamente sulla tosse, o se semplicemente la contrasta
liberando i polmoni dal muco.
3. Per quanto riguarda l’ASMA e le ALLERGIE, la
proantocianidina, contenuta anche nel vino rosso, che ha
un’azione protettiva, impedendo la formazione di
infiammazioni, si occupa anche di attaccare gli “invasori” del
sistema immunitario e agiscono come antistamine, bloccando il
rilascio di istamina.
Effetti sul Sistema Nervoso e sulla Psiche
Si sa che il cioccolato fa sparire quei piccoli momenti di tristezza,
effetto dovuto dalle innumerevoli sostanze chimiche presenti in esse
e che influenzano il tono dell’umore in chi lo mangia.
La caffeina è una sostanza famosa per i suoi effetti stimolanti
che ci rendono più svegli e produttivi. Essa blocca i recettori del
cervello che normalmente rallentano l’attività delle cellule
nervose, in modo da rilassarci. In presenza di caffeina i neuroni
cominciano a mettersi in gioco sempre più rapidamente. Il
cervello ci mette in allerta rilasciando dopamina e altri ormoni
che aumentano la pressione sanguigna, il livello di zuccheri nel
sangue, e il flusso sanguigno viene immediatamente rivolto a
muscoli e cervello. Il problema si riscontra quando svanisce
l’effetto della caffeina: i recettori bloccati mandano il segnale di
affaticamento: muscoli esausti, l’attività dei neuroni diminuisce
drasticamente, ecc. Per questo la caffeina è importante non
assumerla in esagerate quantità, ma questo non è un problema
se parliamo del cioccolato che ne contiene solamente 27mg per
tavoletta (42,5g) a differenza del caffè (200mg/340g).
La Teobromina: è una sostanza stimolante contenuta in
abbondanza solo nel cacao (24mg nel cioccolato fondente). È
considerato un eccitante, ma molto meno rispetto alla caffeina.
Essa agisce come rilassante del tessuto muscolare liscio.
La Feniletilamina: è una sostanza simile all’anfetamina e come
esse, determina il rilascio nel cervello di oppiacei naturali, che
provocano una sensazione di piacere euforico (anche altri
dolciumi e cibi grassi). Viene anche chiamata “droga
dell’amore” perché aumenta quando ci si innamora. Ma per
garantire l’effetto di questa sostanza interviene anche
l’Anandamide.
L’Anandamide è una sostanza scoperta da pochi anni, quando a
San Diego un ricercatore si propose di indagare sugli effetti della
marijuana sul cervello. L’anandamide è prodotta dal cervello e
induce piacere (infatti significa ‘felicità’) “cliccando” su un
recettore del cervello, ma si differenzia dagli oppiacei naturali.
Ovviamente le industrie dolciarie, preoccupate per
l’accostamento tra marijuana e cioccolato dovuto appunto alla
presenza di tale sostanza, sottolinearono che le quantità nel
cioccolato sono notevolmente minori.
Infine abbiamo la serotonina, il neurotrasmettitore per
eccellenza quando si parla dello stato umorale; Infatti il suo
eccesso porterebbe ad essere calmi, soddisfatti e inclini al
sonno, mentre una sua carenza porta a uno stato depressivo,
insonnia e scarsa concentrazione. Per mantenere adeguati i
livelli di serotonina infatti esistono delle sostanze SSRI
(inibitori selettivi del riciclo della serotonina) che inibiscono
la capacità del cervello nell’eliminare rapidamente essa. Ma
oltre ai farmaci è importante ricordare che anche il nostro
organismo produce dei livelli di triptofano (aminoacido
essenziale) e di serotonina, mediante il consumo di alimenti,
come il cioccolato, anche se quest’ultimo ne contiene livelli
bassi. La presenza di entrambe le sostanze porterebbe a un
effetto rilassante che si presenta anche con la presenza di
caffeina (stimolante) e teobromina.
Molecole stabilizzanti dell’umore
presenti nel tè e nel cioccolato
Proprio perché diverse ricerche sostengono che il consumo del
cioccolato provochi un’alterazione positiva dell’umore, dobbiamo
però analizzare i vari disturbi. I disturbi dell’umore fanno
parte delle principali patologie
mentali e sono caratterizzati
da un’alterazione della tonalità
di base dell’affettività.
Importante è, inizialmente,