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Estratto del documento

Un bambino è la forma più perfetta di essere umano. (Vladimir Nabokov)

Russo Valentina VB

Anno Scolastico 2008/2009

1

Indice

Mappa

concettuale………………………………………………………………………………………………………………………

……….……………………pag. 3

Introduzione……………………………………………………………………………………………………………………

……………….…………………………pag. 4

Storia………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………….……………………..pag. 5

Filosofia…………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………..pag. 16

Latino……………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………..………………..pag. 22

Inglese……………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………….……………pag. 26

Italiano……………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………….………..pag. 32

Fisica………………………………………………………………………………………………………………………………

…………….………………………………pag. 37 2

Geografia

astronomica……………………………………………………………………………………………………………………

…………………………pag. 43

Storia

dell’arte……………………………………………………………………………………………………………………..

…………………………………….pag. 54 Geografia

Storia dell’arte astronomica

-Anne Geddes

-Edvard Munch -Il Sistema Fisica

Solare -La ionizzazione

nei gas

Infanzia & Italiano

Latino

Adolescenza

Filosofia

Inglese -Alberto Moravia

Wordsworth -Quintiliano

-Maria Montessori

-David Jerome “Agostino”

-“She dwelt “Institutio Oratoria” 3

Salinger “The Catcher

among the

in the Rye””

untrodden

ways” Storia

-Il Fascismo e

l’Opera Nazionale

L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

Balilla

L’infanzia e l’adolescenza sono passaggi obbligati

per la vita di tutti noi. L’infanzia è per molti il

periodo dell’allegria e della spensieratezza, il

periodo dei pomeriggi passati a giocare con le

bambole o giocando a calcio nelle piazzette

vicino casa, il periodo in cui si crede ancora che le

favole esistano e che Babbo Natale ti porterà il

regalo perché hai fatto il bravo bambino. Poi si

cresce e iniziano i primi cambiamenti fisici, i

complessi e i problemi che non tutti siamo

abbastanza forti da affrontare a testa alta.

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Arriva la fase della nostra vita più ricca di cambiamenti e allo stesso tempo più difficile da affrontare, la fase in cui

iniziamo a fare le prime esperienze “da grandi”, la fase in cui non vogliamo più stare sotto l’ala protettiva dei nostri

genitori sebbene siamo consapevoli di non essere ancora in grado di farcela da soli, la fase delle delusioni e

dell’accrescimento della forza di ognuno di noi. adesso noi stiamo vivendo l’ultimo periodo dell’adolescenza in cui,

sebbene felici di aver compiuto esperienze fondamentali alla nostra crescita non vediamo l’ora di diventare adulti ma

allo stesso tempo vorremmo tornare indietro a quella età in cui tutto sembrava più facile, in cui i pianti erano dovuti

solo alle ginocchia sbucciate e dove tutti i sentimenti erano sinceri.

Nel corso degli anni questo argomento ha interessato molti scrittori come Salinger, autore de “Il giovane Holden” e

Moravia che nelle sue opera ci racconta la storia di bambini cresciuti troppo in fretta; ha coinvolto il pensiero di diversi

filosofi come Maria Montessori e Sigmund Freud; ha subito le manipolazioni dei governi che si sono succeduti, in

particolare del regime fascista durante il quale i bambini sono stati coinvolti nell’Opera Nazionale Balilla.

Quello che si impara dai fanciulli non si dimentica più. 5

Storia: Il regime Fascista

e l’Opera Nazionale Balilla

Il nome Fascismo deriva da “Fasci di combattimento”, un movimento

politico fondato il 23 Marzo del 1919 da Mussolini, che si proponeva di

effettuare le riforme politiche e sociale esposte nel programma di San

Sepolcro. Al fine di realizzare una sistematica demolizione dei

movimenti politici rivali vennero costituite strutture paramilitari

squadre d’azione

chiamate che miravano non solo all’eliminazione

fisica dell’avversario ma anche all’umiliazione di quest’ultimo, spesso

costretto a bere olio di ricino. Gli squadristi potevano spesso agire

indisturbati grazie alla neutralità o all’aperto sostegno della classe

dirigente e all’atteggiamento indifferente delle forze dell’ordine. Nel

novembre del 1921 i “Fasci di combattimento” vennero trasformati nel 6

Partito Nazionale Fascista e anche il programma fu rimodellato per rendere il partito più credibile come forza di

governo. Questo infatti abbandonava le posizioni repubblicane dichiarandosi favorevole alla monarchia, sosteneva

una politica economica liberista e attaccava il Partito popolare di Don Luigi Sturzo identificandolo come

un’espressione del “bolscevismo bianco”, rivoluzionario e pericoloso per le campagne.

Il 24 ottobre del 1922 Mussolini riunì a Napoli un consistente esercito di camicie nere con le quali avrebbe intrapreso

la marcia su Roma. Quando l’allora presidente del governo Facta venne informato dell’evento, richiese al re Vittorio

Emanuele III la proclamazione dello stadio d’assedio che avrebbe permesso l’intervento dell’esercito, ma il sovrano si

rifiutò permettendo alle truppe fasciste di entrare a Roma il 28 ottobre. Il 30 ottobre Mussolini ricevette dal re

l’incarico di formare un nuovo governo.

Tra il 1922 e il 1924 si svolse la fase legalitaria del fascismo durante la quale Mussolini istituì un governo di coalizione

costituito da fascisti, liberali e popolari; nonostante la politica fortemente autoritaria condotta dal capo del governo le

opposizioni e parte degli alleati chiedevano soprattutto la fine della violenza come lotta politica e il conseguente

scioglimento delle squadre fasciste. Mussolini rispose a queste richieste creando la Milizia Volontaria per la Sicurezza

Nazionale, legalizzando lo squadrismo e trasformandolo in forza armata del regime. A livello internazionale Mussolini

aveva assunto un atteggiamento moderato in modo tale da apparire come garante dell’ordine contrario ad una

seconda ondata rivoluzionaria mascherando le tendenze autoritarie del regime fascista; Stati democratici come la

Francia e l’Inghilterra ritenevano prioritario sconfiggere il pericolo comunista per cui concessero credito a Mussolini.

Pochi giorni dopo che Giacomo Matteotti, segretario del Partito socialista unitario, aveva pronunciato un coraggioso

discorso denunciando i brogli e le violenze compiute dagli squadristi al fine di raggiungere la vittoria elettorale del

listone, egli venne rapito e pugnalato a morte in auto da un da alcuni componenti delle squadre fasciste.

Improvvisamente l’opinione pubblica si rese conto delle violenze fasciste che da troppi anni subivano senza reagire,

portando ad un crollo della popolarità di Mussolini e del suo Partito, ma le opposizioni non reagirono a causa della loro

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minoranza in Parlamento sia per le divisioni interne. I parlamentari dell’opposizioni si rifiutavano quindi di entrare in

Aula solo dopo il ripristino della legalità e l’abolizione della Milizia. Si formò così la secessione dell’Aventino ma, lo

sperato intervento del re non avvenne. Dopo pochi giorni Mussolini si definì il “capo di quella che era stata definita

un’associazione a delinquere”, dando inizio all’affermazione della dittatura fascista.

leggi fascistissime

A partire dal 1925 vennero approvate le secondo le quali

el’unico partito politico doveva essere quello fascista, la figara del

presidente del consiglio fu sostituita con quella del “capo del governo”,

responsabile solo di fronte al re e acui venne riconosciuto anche il potere

legislativo. Nel 1926 vennero ampliati i poteri della polizia segreta

impiegata nell’Operazione di Vigilanza per la Repressione Antifascista

(OVRA) che aveva il compito di arrestare gli oppositori che poi venivano

giudicati dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato.

Contemporaneamente Mussolini avviò la normalizzazione del partito

diminuendo la violenza squadrista che risultava essere ormai inutile e

assunse tutte le cariche gerarchiche; venne anche formato il Gran Consiglio

del Fascismo, il vertice della struttura burocratica sottoposta ai prefetti che

aveva il compito di garantire il collegamento tra partito e istituzioni. Nel

1928 avvenne la definitiva trasformazione dello Stato liberale in Stato

totalitario tramite la legge elettorale che affidava al Gran Consiglio il

compito di preparare la lista unica di candidati; se la lista avesse ottenuto la

metà dei voti più uno sarebbe stata approvata. I cittadini non votavano più

il singolo candidato ma l’intera lista per cui le elezioni erano diventate dei 8

“plebisciti-farsa” a favore del governo. Il partito dunque profuse impegno per ottenere il consenso della società

italiana, cercando di influire sui costumi, sulla mentalità e sulle attività quotidiane delle masse. Divenne obbligatorio

possedere la tessera del partito per ottenere posti di lavoro nell’amministrazione pubblica o per avere promozioni e

privilegi, furono create organizzazioni capaci di coinvolgere gli italiani di tutte le età come l’Opera Nazionale

Dopolavoro che occupava i lavoratori in gite, gare sportive e altre forme di animazioni. Uno degli scopi del fascismo

era quello di formare un “uomo nuovo” caratterizzato dalla virilità, atletico, perseverante, pronto al sacrificio,

energico, coraggioso e laconico. Vennero anche esaltate la potenza e la forza della Roma imperiale vista come

anticipatrice della gloria e dei successi fascisti, infatti Mussolini era soprannominato Duce, termine con il quale i

romani indicavano il loro comandante e, come segno di continuità con il passato i fascisti reintrodussero il saluto

romano caratterizzato dal braccio destro alzato. Il regime impose anche l’uso del <<voi>> invece che del lei, l’uso di

nomi italiani nelle zone del Trentino o della Valle d’Aosta, combatté l’utilizzo dei dialetti e delle parole straniere,

diffuse molti slogan attraverso la radio, il cinema o scrivendoli sui muri (“Mussolini ha sempre ragione”, “Vincere e

vinceremo”).

Durante il periodo nazifascista molte istituzioni infatti vennero ampliamente modificate con lo scopo di essere più

simili alle idee e alle leggi imposte dal regime; anche la cultura e l’istruzione scolastica vennero manipolate dal

governo. In particolare al fine di gestire l’educazione spirituale, culturale e religiosa dei giovani fu istituita l’Opera

Nazionale Balilla, la quale aveva il compito di riorganizzare la gioventù dal punto di vista morale e fisico. Il termine

Balilla era stato infatti coniato proprio per indicare i ragazzi che prendevano parte a questa associazione; esso

derivava dal soprannome dato a Giovanni Battista Perasso, un ragazzo che nel 1746 diede inizio alla rivolta dei

Genovesi contro gli Austriaci. L’opera Nazionale Balilla fu fondata nel 1926 e i suoi canoni vennero definiti da Renato

Ricci,ex ardito e, in quel periodo segretario all’educazione. Scopo dell’ONB era infondere nei giovani il sentimento

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