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produzione interna. Per quanto riguarda le vie di comunicazione che avevano importante funzione

di agevolare gli scambi, si svilupparono soprattutto il settore ferroviario e quello della navigazione

che consentirono di effettuare percorsi più lunghi e in tempi più brevi, e permisero di migliorare il

grado di efficienza di molte imprese. E' di questo periodo la realizzazione del canale di Suez (1869),

di quello di Manchester e di quello di Panama, quest'ultimo però ultimato nel 1914, del ponte di

Brooklyn, nel 1878, della metropolitana di Londra, inaugurata nel 1863.

Definizione di rivoluzione industriale

La seconda rivoluzione industriale è il processo di sviluppo iniziato nella seconda metà

dell'Ottocento; con tale definizione si intende in generale la seconda ondata di grandi mutamenti

socio-economici dei paesi occidentali, e conseguenti a una nuova serie di grandi innovazioni

tecnologiche e scientifiche.

La rivoluzione industriale è un processo di trasformazione economica che da un sistema agricolo-

artigianale-commerciale porta ad un sistema industriale moderno caratterizzato dall'uso

generalizzato di macchine azionate da energia meccanica, dall'utilizzo di nuove fonti energetiche

(come ad esempio il petrolio e l'elettricità) e dalla diffusione della fabbrica come principale luogo di

produzione nel quale si concentrano i mezzi di produzione (forza lavoro e capitale). Ne consegue un

notevole incremento, quantitativo e qualitativo, delle capacità produttive di un Paese.All'interno

della più generica definizione di rivoluzione industriale va fatta una distinzione fra prima e seconda

rivoluzione industriale. La prima, iniziata alla fine del settecento, riguarda prevalentemente il

settore tessile-metallurgico e comporta l'introduzione della macchina a vapore. La seconda

rivoluzione industriale, che prende avvio nel 1870, si sviluppa con l'introduzione dell'elettricità, dei

prodotti chimici e del petrolio.

La rivoluzione industriale comporta una profonda ed irreversibile trasformazione che parte dal

sistema economico fino a coinvolgere il sistema produttivo nel suo insieme e l'intero sistema

sociale. L'apparizione della fabbrica e della macchina modifica i rapporti fra gli attori produttivi.

Nasce così la classe operaia che riceve, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a

disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorge anche il capitalista industriale, imprenditore

proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mira ad incrementare il profitto della

propria attività. Le innovazioni tecnologiche

Dal 1870 in poi, si ebbe in Europa e negli Stati Uniti uno sviluppo tecnologico senza precedenti,

che assicurò ai paesi Occidentali la supremazia tecnica in tutto il mondo. La caratteristica che

differenzia maggiormente la seconda rivoluzione industriale dalla precedente sta nel fatto che le

innovazioni tecnologiche non sono frutto di scoperte occasionali ed individuali, bensì da ricerche

specializzate in laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli imprenditori e dallo stato per

il miglioramento dell'apparato produttivo. I settori in cui si ebbero i maggiori risultati furono quello

agricolo , quello manifatturiero e quello alimentare. Nel settore metallurgico, giocarono un ruolo

fondamentale la realizzazione del Convertitore Bessemer e il Forno Martin - Siemens. Essi

permisero la realizzazione di macchine e utensili più robusti e resistenti del ferro che causava

problemi per la sua tendenza ad usurarsi rapidamente. L'acciaio permise nuove soluzioni nel campo

della meccanica e il cemento armato, nel 1870 in quello delle costruzioni. Novità investirono anche

il campo elettrico, soprattutto in Italia, con la costruzione della centrale termoelettrica a carbone per

opera di Galileo Ferraris. In Italia, scarseggiando il carbone bianco, si sfruttarono i corsi d'acqua per

la produzione di energia elettrica. Così facendo non si andò incontro alle esose spese per

l'importazione di carbone. Nel campo chimico, vi furono tra le industrie, fortissime competizioni

che portarono in pochissimi anni alla scoperta di nuovi prodotti come fertilizzanti, coloranti

sintetici, ammoniaca, dinamite, soda e prodotti farmaceutici quali cloroformio, disinfettanti e

analgesici.Più lento fu invece lo sviluppo dell'apparato elettrico ancora in via di sperimentazione ed

ebbe un deciso incremento solo dopo il 1870, quando si produssero i primi generatori (dinamo e 7

motore elettrico, nonostante fossero già in uso da molto tempo, risultarono poco convenienti e poco

versatili per i processi produttivi). I progressi in questo campo permisero la graduale diffusione

della rete elettrica ad uso civile per l'illuminazione (e successivamente l'utilizzo dei primi

elettrodomestici), nelle case e nei luoghi di lavoro.

Trasporti

I trasporti nella seconda metà dell'Ottocento divennero assai più sviluppati e complessi. Dopo che il

sistema ferroviario uscì dalla fase pionieristica, subì un accrescimento senza precedenti; in alcuni

paesi le ferrovie ebbero un incremento del 1000%: negli Stati Uniti si passò da 15000 km di linee

ferroviarie a più di 150000 km.. L'enorme sviluppo del trasporto ferroviario rivoluzionò in breve

tempo i commerci e la possibilità di movimento delle popolazioni interessate, divenendo a sua volta

un potente elemento di accelerazione e moltiplicazione dello sviluppo economico delle aree

raggiunte dal servizio. Inoltre in alcune delle più importanti città Europee ed Americane, si ebbe la

costruzione delle prime metropolitane, fra le quali quelle di Londra e Parigi, che permetteva di

spostarsi facilmente all'interno delle aree urbane, enormemente accresciutesi già dopo la prima

rivoluzione industriale. Per quanto riguarda il sistema navale, grazie allo sviluppo della metallurgia

e all'introduzione dell'elica, si poterono costruire i primi scafi in ferro e successivamente in acciaio,

che permisero la costruzione dei robustissimi transatlantici. Piano piano, le navi a vela vennero

soppiantate da quelle a vapore grazie anche all'avvento dei motori compound. L'invenzione della

automobile, negli ultimi decenni del XIX secolo, si rivelerà di straordinaria importanza, con effetti

rivoluzionari sulle abitudini e lo stile di vita dei paesi industrializzati; tali conseguenze, tuttavia, si

avvertiranno in modo significativo solo a partire dalla diffusione di massa dell'automobile, che

inizierà successivamente, nei primi decenni del XX secolo.

Comunicazioni

Parallelamente alla medicina, anche le comunicazioni si fecero più veloci e intense. La scoperta

dell'elettromagnetismo e l'invenzione del telefono permisero le prime comunicazioni

intercontinentali. Questo tipo di comunicazione ebbe un ruolo decisivo per il graduale sviluppo

dell'interdipendenza tra i vari stati del pianeta.Attorno agli anni quaranta del XIX secolo si

svilupperà rapidamente in tutto il mondo il telegrafo elettrico Morse, che per la prima volta nella

storia permetterà la comunicazione istantanea a distanza, e che darà luogo a notevoli sviluppi, fra

cui la creazione delle prime agenzie di stampa, che raccoglievano e distribuivano notizie in tempi

molto più rapidi che in passato.Sarà soprattutto la successiva invenzione del telefono (1860) e la sua

diffusione su larga scala che porteranno ad una vera rivoluzione nel campo delle comunicazioni,

imprimendo in poco tempo uno sviluppo totalmente nuovo nelle interrelazioni sociali e commerciali

tra gruppi e individui. Nei primi anni del novecento, quindi, l'avvento della radio, avvierà una nuova

era nel campo della informazione che porterà notevoli conseguenze anche in campo sociale.

Medicina

Fu soprattutto nel periodo della seconda rivoluzione industriale, più che nella prima, che vennero

fatte numerose e importantissime scoperte in campo medico e scientifico. Gli studi di Charles

Darwin e Gregor Mendel stimolarono l'approfondimento di anatomia comparata, fisiologia,

genetica, mentre le fondamentali scoperte di Louis Pasteur, Gerhard Henrik Hansen, Robert Koch, e

altri, in campo epidemiologico portarono nel corso del XIX secolo a trovare una difesa contro

antichi flagelli come la tubercolosi, la difterite, l'antrace, la peste, la lebbra, la rabbia, la malaria.

Numerose altre scoperte e invenzioni (come ad esempio lo stetoscopio) consentirono enormi

progressi nel campo della chirurgia e in generale delle condizioni igienico-sanitarie negli ospedali e

nella vita quotidiana delle famiglie. Furono ad esempio gli studi di Ignac F. Semmelweis a

dimostrare che l'alto tasso di mortalità delle donne dopo il parto era in buona misura dovuto a

infezioni trasmesse dai medici stessi durante il parto. Questo complesso di scoperte e invenzioni

permise nel giro di pochi decenni di migliorare le condizioni igienico-sanitarie di gran parte delle 8

popolazioni dei paesi industrializzati, di abbattere l'alto tasso di mortalità infantile, e di innalzare

notevolmente l'età media della popolazione e le aspettative di vita degli individui.

Evoluzione delle strutture dell'economia capitalistica

Nel corso della seconda rivoluzione industriale si verificò un fondamentale mutamento da un

sistema di rapporti economici internazionali basato sul libero scambio ad uno gravitante su un

orientamento di tipo protezionistico.Gli apparati statali s'impegnarono in prima istanza a sostenere

la crescita economica attraverso la conversione delle strutture tecnico-amministrative, mediante la

creazione di un efficiente impianto burocratico e l’adeguazione del diritto economico e della

legislazione sociale alle esigenze di un capitalismo industriale di cui si avvertivano in maniera

sconvolgente ed incredibilmente repentina gli effetti sulla società. Un intervento governativo più

diretto ed incisivo si verificò in quegli stati che non avevano conosciuto un graduale processo di

crescita industriale e di meccanizzazione degli impianti produttivi ( la Russia), cosa di cui erano

stati beneficiati invece l’Inghilterra e la Francia nella prima rivoluzione industriale, o che si erano

formati come entità nazionali solo in tempi recenti( il Regno d’Italia e la Germania di Bismark). Il

sostegno diretto all’economia nazionale si concretizzò con il coinvolgimento di una parte rilevante

del prodotto interno nelle attività industriali, con le numerose commesse inoltrate all’industria( in

particolar modo quella pesante come testimonia la politica statale tedesca post-unitaria , volte a

sostenere la produzione interna) e tramite l’inasprimento delle tariffe doganali, procedimento che

mirava a limitare le importazioni e a proteggere così l’economia nazionale. Gran parte delle nazioni

industrializzate europee ( anche gli U.S.A) seguirono questa impostazione economico-politica; chi

invece come la Gran Bretagna mantenne un’economia di tipo liberistico, nella quale quindi si dava

più spazio alla libera iniziativa e si promuoveva in particolare la crescita e la proliferazione della

piccola e media industria, che costituiva il settore trainante dell’economia, vide le proprie

esportazioni frenate dall’esosità fiscale delle tariffe doganali internazionali, e la propria economia

cadere in una fase di crisi a favore di economie emergenti come quella tedesca e statunitense. Le

statistiche parlano, in merito a questo caso, di una diminuzione della partecipazione da parte della

Gran Bretagna al commercio mondiale dal 25% al 12% nel periodo compreso fra il 1880 e il 1914.

Lo sviluppo industriale generalizzato portò ad un aumento dell’offerta, fattore che unito

all’inaccessibilità di molti mercati esteri, a causa del protezionismo imperante, portò alla necessità

di cercare altri mercati per la vendita dei prodotti, per l’investimento di capitali e per il rifornimento

di materie prime. Si determinò quindi una internazionalizzazione dell’economia capitalistica che

raggiunse dimensioni macroscopiche, che trovò nell’apparato statale un contributo essenziale in

campo diplomatico ma soprattutto in quello militare, per la propria crescita: si noti quindi come alla

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