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Sintesi
tesina di maturità sul progresso tecnologico
Estratto del documento

La mortalità infantile –indicatore per eccellenza dell’arretratezza civile ed

economica di un paese- registrò un calo notevole.

Tuttavia le condizioni abitative dei cittadini restavano ancora precarie,

nonostante il varo delle prime organiche iniziative di edilizia popolare da

parte dei governi e delle amministrazioni locali.

Certo la diffusione dell’acqua corrente e il miglioramento delle reti fognarie

costituirono un progresso di non poco conto, contribuendo anche alla forte

diminuzione della mortalità da malattie infettive (colera, tifo o affezioni

gastroenteriche), ma le case operaie e rurali erano per lo più affollate e

malsane, raramente dotate di servizi igienici autonomi e di riscaldamento

centralizzato.

L’analfabetismo era ancora molto elevato mentre si avviava a scomparire

nell’Europa del Nord.

Durante il governo triennale Zanardelli – Giolitti (e poi gli anni a seguire degli

ininterrotti governi giolittiani), la questione meridionale rimaneva aperta.

Come restava aperto il divario tra decollo industriale europeo ed italiano, così

restava aperto quello tra Nord e Sud del paese.

Il divario fu più accentuato in ambito industriale, del cui decollo parvero

beneficiare solo le città settentrionali del cosiddetto triangolo (Milano, Torino

e Genova).

Ma anche l’agricoltura conosceva i suoi progressi soprattutto nel Nord grazie

all’intraprendenza delle aziende capitalistiche della Valle Padana, che

seppero approfittare della congiuntura favorevole e dell’elevata protezione

doganale sui cereali per migliorare le tecniche di coltivazione.

Al Sud, invece, l’agricoltura risultava sfavorita dalle condizioni climatiche e

ideologiche, nonché dalla povertà dei terreni di montagna o dalla

permanenza di gerarchismi sociali obsoleti e mentalità diffuse che

ostacolavano il mutamento economico e sociale.

Da questa situazione, ancor più che dal mancato sviluppo industriale

derivava la persistenza dei mali tipici del Sud, mali antichi e ancora più gravi

allora, se si pensa a quanto contrastassero con il contemporaneo decollo

economico – sociale del paese:

l’analfabetismo diffuso

l’assenza di una classe dirigente moderna

la disgregazione sociale

la subordinazione della piccola e media borghesia agli interessi della grande

proprietà terriera V

L´ART NOUVEAU GAUDI Il nuovo stile artistico che si è diffuso in Europa tra il

1890 e la prima guerra mondiale é chiamato Art

Nouveau o Arte Nuova.

Questo stile interessò soprattutto le arti figurative,

l’architettura e le arti applicate. Il nome deriva da

quello di un negozio parigino che sfoggiava oggetti

dal design innovativo, tra cui mo bili, tinture, tappeti

e vari oggetti d’arte.

Un punto importante per la diffusione di quest’arte fu l’Esposizione

Universale del 1900, svoltasi a Parigi, nella quale il nuovo stile

trionfò in ogni campo. Ma il movimento si diffuse anche attraverso altri

canali come ad esempio la pubblicazione di nuove riviste, l’istituzione di

scuole e laboratori artigianali. Negli anni a seguire il nuovo stile venne

messo in commercio con prodotti diretti ad un pubblico di massa, all’incirca

nel 1907, e a questo termine venne attribuito un significato negativo.

Una delle caratteristiche più importanti dello stile è l’ispirazione alla natura,

di cui studia gli elementi strutturali, traducendoli in una linea dinamica e

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ondulata; figure semplici sembrano prendere vita naturalmente in forme

simili a piante o fiori.

Come movimento artistico l’Arte Nuova possiede alcune affinità con i pittori

Preraffaelliti e Simbolisti. Questo nuovo stile non si formalizza

nell’adoperare nuovi materiali, superfici lavorate e l’applicazione del puro

design. Prediligevano invece la natura per fonte d’ispirazione ma

stilizzavano gli elementi e ne ampliavano con l’aggiunta di fili d’erba,

insetti, alghe etc. Un altro fattore di grande importanza è che l’Arte Nuova

non rinnegò l’utilizzo dei macchinari ma vennero usati ed integrati nelle

creazioni dell’opera. Possiamo dire quindi per concludere che l’Arte Nuova si

configurò come uno stile ad ampio raggio in quanto abbracciava i campi più

disparati – architettura, design d’interni, gioielleria, design di mobili e

tessuti, utensili ed oggettistica, illuminazione etc. Oggi questo stile è

considerato precursore dei movimenti più innovativi del ventesimo secolo

come ad esempio per l’espressionismo, il cubismo, il futurismo, il

surrealismo.

Un architetto che possiamo ricordare di questo nuovo movimento artistico è

Antoni Gaudi.

Antoni Gaudi nasce in Catalogna nel 1852 fu un famoso architetto catalano,

massimo esponente dell’architettura modernista catalana noto soprattutto

per il suo stile innovativo.

Nel 1884 ottiene la direzione dei lavori della basilica della Sagrada Familia,

una costruzione che assorbirà tutte le sue energie fino al giorno della sua

morte e che non riuscirà a concludere.

Quasi tutta quest’opera è legata alla capitale catalana. La sua carriera di

architetto è caratterizzata dall’elaborazione di forme straordinarie e

imprevedibili, realizzate utilizzando materiali diversi come ad esempio

mattone, pietra, ceramica, vetro, ferro da cui Gaudì seppe trare le massime

possibilità esperessive.

Quando nel 1884 ottenne l’incarico ideò un progetto completamente nuovo.

Lavorò al progetto per oltre quarant’anni dedicandosi completamente a

quest’opera soprattutto negli ultimi quindic’anni della sua vita.

Questa sua dedizione tanto intensa ha però una spiegazione, oltre alla

grandezza dell’opera, anche nel fatto che l’architetto definiva molto i

particolari mano a mano che la costruzione avanzava, senza averli mai

creati nei suoi piani.

Per lui la presenza personale dell’opera era fondamentale. La Sagrada

Familia non è stata ancora finita è completata solo per il 55% ma si prevede

che al suo completamento possa essere la più grande basilica del mondo.

Con il proseguimento dei lavori la costruzione assunse uno stile sempre più

fantastico con quattro torri affusolate che ricordano i castelli di sabbia dei

bambini. Le torri sono coronate da cuspidi di forma geometrica, coperte da

VII

ceramiche con colori vivaci, che vennero probabilmente influenzate dal

cubismo.

LA GENETICA: MENDEL E LE SUE TEORIE

LE ORIGINI DELLA GENETICA

Il termine gene - dal greco ghénesis, che significa generazione – fu

coniato nel 1909 dal botanico e genetista danese Wilhelm Johannsen

per definire l’unità responsabile dell’ereditarietà. Da un certo

momento in poi il progresso della genetica fu tanto rapido da rendere

inverosimile la lentezza e la laboriosità del cammino che ha condotto

a redigerne i postulati fondamentali.

LA TRASMISSIONE DELLE CARATTERISTICHE

A cavallo tra i secoli XVII e XVIII molti scienziati avevano affrontato il

problema dell´ereditarietà dei caratteri.

Avevano cercato di spiegarlo attraverso varie teorie tra queste la teoria del

preformismo. Si supponeva che nello spermatozoo o nell´ovulo ci fosse un

organismo minuscolo già preformato. Si credeva ancora al fatto che le

caratteristiche dei genitori si combinassero tra loro senza nessun criterio cioè

in modo casuale.

GLI ESPERIMENTI DI MENDEL

Charles Darwin fu uno dei primi naturalisti a formulare

delle teorie dell´evoluzione degli esseri viventi.

Mentre Darwin sviluppava le teorie sull´evoluzione, Gregor

Mendel formulava le leggi sull´ereditarietà. Mendel capì la

regolarità con cui i caratteri si trasmettevano. Queste leggi

sono adottate per studiare la genetica (materia che si

occupa della trasmissione dei caratteri). VIII

Gregor Mendel condusse i suoi esperimenti in un monastero. Per gli

esperimenti aveva coltivato e osservato molte piante di pisello.

Studiò alcune caratteristiche delle piante di pisello e notò che ogni pianta

aveva delle caratteristiche differenti.

Cominciò gli esperimenti con le piante di linea pura cioè quelle che danno

origine a piante identiche a se stesse.

La prima domanda che sorse a Mendel fu questa: “Che cosa succede se si

incrociano piante che hanno caratteristiche differenti?”

Così Mendel cominciò il primo esperimento incrociando piante di linea pura

dai fiori rossi e piante di linea pura dai fiori bianchi.

Facendo delle osservazioni Mendel vide che la prima

generazione (F1) era formata solamente dai fiori rossi

dato che il colore rosso è più forte di quello bianco e quindi

predomina su esso.

In base alle sue osservazioni, Mendel cominciò a condurre

delle leggi. La prima legge o legge della dominanza dice che

“Quando sono incrociati due genitori di linea pura diversi per

un carattere, nei figli si manifesta solo un aspetto di tale

carattere

detto dominante, l´altro aspetto non si manifesta e quindi è

detto recessivo.”

Nel suo secondo esperimento incrociò le piante della prima generazione dai

fiori rossi e vide che la nuova generazione (F2) era formata da 75% di fiori

rossi e 25% di fiori bianchi.

Per spiegare i risultati degli incroci, decise di formulare delle ipotesi:

 Ogni carattere è determinato da una coppia di fattori.

 Questi due fattori si separano nel corso della meiosi che dà origine ai

gameti, perciò ogni gamete contiene un solo fattore.

 Quando avviene la fecondazione, i fattori portati dai due gameti si

uniscono; il nuovo individuo eredita un fattore da ciascun genitore.

Oggi si è potuto stabilire che i “fattori” di Mendel sono i cosiddetti geni. Il

gene è un’unità elementare del DNA che codifica una molecola proteica,

presente nei cromosomi della cellula. IX

AMERICA DEL NORD Sezione del continente americano che

comprende il Canada, gli Stati Uniti

d’America e il Messico. La stessa

piattaforma continentale include la

Groenlandia, il grande arcipelago formato

dalle isole artiche, Terranova, la Nuova

Scozia e l’arcipelago di Saint-Pierre e

Miquelon. L’America settentrionale ha una

superficie complessiva di circa 24 milioni di

km² e una popolazione di 524 milioni di

abitanti (2007). La circondano il mar

Glaciale Artico a nord; l’oceano Pacifico a

ovest; l’oceano Atlantico a est; il golfo del

Messico (un settore dell’oceano Atlantico) a

sud-est; l’istmo di Tehuantepec la unisce

all’America centrale. È attraversata dal

Circolo polare artico e dal Tropico del

Cancro. Insieme con l’America centrale, gli

arcipelaghi delle Antille e delle Bahama, e l’America meridionale, l’America

settentrionale costituisce il cosiddetto emisfero occidentale del pianeta. Nelle

descrizioni dell’America settentrionale talvolta si includono l’America centrale

e le Antille, che vengono qui trattate separatamente. Esse appartengono, con

il Messico, all’America latina, così detta in quanto occupata in prevalenza da

popolazioni originarie dell’Europa meridionale (lo spagnolo è la lingua

dominante, seguita dal portoghese), mentre l’America settentrionale si

definisce anche America anglosassone perché colonizzata per gran parte da

popolazioni dell’Europa nordoccidentale (l’inglese è la lingua più parlata,

sebbene negli ultimi anni gli Stati Uniti abbiano visto aumentare

considerevolmente i parlanti spagnolo). Il nome “America” deriva da quello

del navigatore italiano Amerigo Vespucci, che forse toccò l’America

settentrionale continentale nel 1497 e nel 1498. X

Gran parte del territorio dell’America settentrionale si estende alle medie

latitudini, con una parte notevole nell’Artico e una più stretta intorno al

Tropico del Cancro: si espande da est a ovest per circa 184° di longitudine,

dai 12° di longitudine ovest di Nordost Rundingen (Capo Nordest) nella

Groenlandia nordorientale ai 172° di longitudine est dell’estremità

occidentale di Attu Island in Alaska. La sua estensione nord-sud è di circa 69°,

dagli 83° di latitudine nord di Capo Morris Jesup nella Groenlandia orientale (il

punto più settentrionale dell’intero pianeta) ai 14° di latitudine nord nel

Messico meridionale.

Il contorno dell’America settentrionale è estremamente irregolare; alcuni

estesi tratti costieri sono relativamente uniformi, ma in generale le coste

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