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scienze- luce (durante l'epoca bella è nata la lampadina)
tecnica - apparecchi di illuminazione (luce-lampadina)
geografia- stati uniti (sinonimo di progresso)
musica-jazz afroamericano (si collega agli stati uniti e al periodo dell'epoca bella)
inglese-slavery (la storia degli afroamericani quindi si collega a musica)
arte-futurismo (usa perchè simboleggiano velocità e modernità)
francese-francofonia (si collega a belle epoque che nasce in francia)
educazione fisica-pallavolo (durante l'epoca bella sono nati gli sport)
italiano-decadentismo e Gabriele D'Annunzio
SLAVERY
When the Europeans discovered the Americas, they needed
strong workers for sugar plantations in the Caribbean and
Brazil, and for tobacco and cotton plantations in North
America. They soon realized that slaves from Africa could
solve their problem. Africans worked long hours, cutting
sugar cane under the sun. In the 17 century the route of
this cruel trade was like a triangle, called “the slave
triangle”. During the 19 century in the USA black people
were free in the eighteen Northern states, but in the fifteen
Southern states the were slaves. Slavery was the major
cause of the American Civil War. The war started because
the Northern states wanted to abolish slavery, while the
fifteen states of the south fought for the right to own
slaves. At the end of the Civil War in 1865, slavery was
abolished all over the country. Despite the abolition of
slavery black people did not immediately acquire equal
rights and opportunities. It was only in the 1950s and
1960s that things began to change, with Dr. Martin Luther
King. The slaves’ lives were very hard on the plantations.
Africans lived in cabins, received severe punished and little
food. They longed for Africa and sang “gospel songs”,
called spirituals, while working. Melodies in negro spirituals
are usually slow, but they have a strong rhythm and
singers often stress it by clapping their hands.
MUSICA
IL JAZZ AFROAMERICANO
Il jazz è un genere musicale nato tra la fine dell’Ottocento e
l’inizio del Novecento negli Stati Uniti d’America per opera
di musicisti di colore. Tra le caratteristiche del jazz quella
più evidente è la sua sonorità, così diversa e unica rispetto
agli altri generi musicali, nel jazz invece i suoni restano
“slegati” tra loro perchè rispecchiano la personalità di ogni
singolo musicista. La personalità dei singoli strumentisti è
ulteriormente evidenziata dall’improvvisazione, che
permette ad ogni musicista di eseguire la melodia del
brano secondo la sua sensibilità, a modo suo, cambiando a
piacere note e ritmo a seconda dell’ispirazione del
momento; il ritmo viene trasformato attraverso
spostamenti di accenti (il cosiddetto ritmo sincopato).
DAI CANTI DI LAVORO
Per trovare le origini del jazz bisogna risalire alla scoperta
dell’America,in seguito alla quale la richiesta di
manodopera per le piantagioni provoca la tratta degli
schiavi neri. A partire dal Cinquecento e fino all’Ottocento,
le navi negriere importano milioni di schiavi neri dall’Africa
alle coste americane. Durante il duro lavoro nei campi gli
schiavi intonano i work songs (canti di lavoro); questi canti
vengono permessi dai proprietari terrieri perchè
contribuiscono ad alleviare la fatica e, sincronizzando il
ritmo del canto con il movimento delle braccia, a rendere
più produttivo il lavoro. I Neri trovano nella religione
cristiana un motivo di speranza per la loro misera
condizione: negli spirituals (canti spirituali) i testi sono di
argomento sacro e nei gospel ( che significa “parola di
Dio”) i testi sono tratti dalle sacre scritture. Anche questi
canti vengono spesso intonati durante il lavoro; come i
work song presentano un ritmo marcato e la melodia viene
prima intonata da un solista e poi ripresa dal coro.
L’abolizione della schiavitù,paradossalmente peggiora la
situazione dei Neri: cacciati dalle piantagioni, sono costretti
a vagare per le campagne e le città alla ricerca di lavoro. La
loro triste condizione di vita vagabonda viene raccontata
attraverso canti che prendono il nome di blues; il blues ha
origine dai works song e dagli spirituals.
IL JAZZ CLASSICO
Durante la guerra civile americana si erano formate molte
bande musicali militari, scioltesi poi al termine del conflitto.
Gli strumenti, abbandonati dai soldati, finiscono sul
mercato a un costo molto basso. I Neri iniziano a utilizzarli
suonando i canti che conoscono.
Con gli strumenti imitano i canti blues: il timbro dello
strumento è rauco e il ritmo vivace; la melodia viene
suonata prima da tutti e poi ripetuta da ogni singolo
musicista che, con un assolo, la esegue improvvisando,
cioè variandola a suo piacere, aggiungendo o togliendo
note, cambiando un po’ il ritmo; il musicista può quindi
creare qualcosa di suo. L’improvvisazione rimarrà una delle
principali caratteristiche della musica jazz. Sul finire
dell’Ottocento nascono nella città di New Orleans, le prime
bands. Inizialmente sono costituite da sette o otto
strumenti: una o due cornette, un clarinetto, un trombone e
a volte un violino; la sezione ritmica è costituita da una
chitarra o un banjo, un basso tuba o un contrabbasso, una
batteria. Ogni occasione può trasformarsi in un concerto:
un matrimonio, una sfilata per festeggiare una ricorrenza,
perfino un funerale. Queste orchestrine, utilizzate anche
nella musica da ballo, ottengono un successo crescente che
le porta ad uscire dai quartieri neri per suonare nei locali
della città. A New York il quartiere di Harlem ha negli anni
Venti la più grande concentrazione di Neri: da qui si
diffonde la grande passione per il jazz, che coinvolge ben
presto anche i musicisti bianchi. All’originaria
strumentazione della bands si aggiungono la tromba, il
pianoforte e i sassofoni; le grandi case discografiche
cominciano a pubblicare brani di jazz.
DALLO SWING AL BEBOP
Nel 1929 una grave crisi economica investe l’America,
portando per alcuni anni disoccupazione e miseria. Molti
locali notturni dove si suona il jazz chiudono. Nella seconda
metà degli anni Trenta, con la ripresa economica, torna
anche il desiderio di divertirsi e nei locali si richiedono
musiche spensierate e ballabili: inizia così l’era dello swing,
che contrassegna il momento di maggiore popolarità del
jazz. Lo swing è una musica dinamica e vitale, con un ritmo
regolare, molto marcato e di facile ascolto; viene diffusa
dalle radio, ballata nei locali e ascoltata da tutti; è suonata
da orchestre di 15-20 elementi chiamate big bands. La
sezione dei fiati è composta da trombe, tromboni,
sassofoni, a cui si aggiungono clarinetto, pianoforte,
chitarra, contrabbasso e batteria. Rifacendosi alla
tradizione del blues, iniziano a sperimentare ritmi più
irregolari e sonorità meno orecchiabili. Nasce così il bebop,
un genere che per le sue particolari caratteristiche non
sempre viene apprezzato dal grande pubblico.
STATI UNITI
LA POPOLAZIONE
Gli Stati Uniti hanno oltre 301 milioni di abitanti. La
composizione della popolazione è varia. Fin dal Seicento si
verificarono diverse ondate immigratorie (francesi,
olandesi, inglesi, africani, tedeschi, irlandesi, scandinavi,
slavi, latini e italiani). Oggi i bianchi costituiscono il 75,1%
del totale. Seguono i neri (12,3%), i messicani (5,4%) e gli
americani (0,9%). Il resto della popolazione comprende
soprattutto cinesi, filippini e giapponesi. La crescita
demografica media (1%) è superiore a quella di altre aree
industrializzate; cresce soprattutto la popolazione non
bianca, mentre quella di origine europea l’incremento
naturale è vicino allo zero. La distribuzione della
popolazione non è omogenea. La densità è altissima nelle
megalopoli che si sono sviluppate nella parte settentrionale
della costa atlantica (da Washington a Boston), in quella
meridionale della costa pacifica (San Francisco e Los
Angeles) e nella regione dei Grandi Laghi (Chicago, Detroit,
Milwaukee); resta elevata nella città sorte nelle Grandi
Pianure e sul Golfo del Messico. Scende drasticamente nelle
aree montuose e negli aridi altopiani dell’ovest, fino alla
media di 2 ab. per negli stati del Montana e del
2
km
Wyoming, e di meno di 1 nell’Alaska. La lingua ufficiale è
l’inglese, ma sono diffuse tutte le lingue native delle varie
comunità di immigrati. La religione più praticata è quella
protestante, seguita da quella cattolica, ebraica, islamica e
religioni orientali. Inoltre hanno avuto ampia diffusione
sette e movimenti religiosi delle più varie ispirazioni.
ECONOMIA E SOCIETA’
L’economia statunitense è prima nel mondo in tutti i
settori. Dopo decenni di crescita dovuta allo sviluppo del
terziario avanzato e dell’industria ad alta tecnologia, nel
XXI secolo gli Stati Uniti sono entrati in una fase di
recessione, che ha reso più manifesti alcuni problemi già
esistenti. Circa il 46% del suolo è sfruttato per l’agricoltura
e l’allevamento(specie bovini, suini e animali da cortile).
Nelle Grandi Pianure prevale la cerealicoltura, con enormi
produzioni di grano e mais. Nelle regioni del sud si
coltivano cotone, tabacco, lino, soia, girasoli, arachidi,
barbabietole e canna da zucchero; nelle aree più calde
sono diffusi frutteti, agrumeti e vigneti. Nella fascia tra la
costa atlantica settentrionale e i Grandi Laghi, nelle
praterie centro-occidentali e nelle Montagne Rocciose
prevale invece l’allevamento. La silvicoltura alimenta una
notevole produzione di legname e i fiorenti comparti
industriali della carta e dei mobili. La pesca, oceanica e
d’acqua dolce, pone gli Stati Uniti ai primi posti nel mondo
per quantità di pescato. Le immense risorse del sottosuolo
includono petrolio, gas naturale, carbone, ferro, rame,
bauxite, metalli preziosi, molibdeno, tungsteno, uranio e
sali. Nel Texas si trovano i principali giacimenti di petrolio e
di gas naturale del paese. Altre riserve di petrolio e gas
naturale sono in Alaska, Louisana, California, Oklahoma,
New Mexico, Kansas e Wyoming. Lungo il versante
occidentale dei Monti Appalachi vi è invece il più
importante bacino carbonifero del paese. L’energia
elettrica prodotta è di origine nucleare, idrica e geotermica.
Presso il Lago Superiore e negli stati dell’Est, sono sorte le
più importanti industrie siderurgiche e meccaniche:
Chicago, con stabilimenti nei comparti aeronautico,
ferroviario e delle macchine agricole, e Detroit, sede di
industrie automobilistiche, sono tra i principali centri
dell’industria meccanica. I settori elettronico e informatico
hanno i poli in California e in Texas. Le industrie chimiche e
alimentari sono diffuse ovunque, mentre quelle tessili si
concentrano sulla costa atlantica. Il terziario occupa il 78%
della forza lavoro ed è all’avanguardia in tutti i comparti.
Fra questi va citato il turismo: gli USA sono il secondo
paese al mondo, dopo la Francia, per ingressi turistici; tra le
mete preferite, oltre alle spiagge della California e della
Florida, ai parchi di divertimenti e alle principali metropoli,
vi sono i parchi naturali. I trasporti si servono di strade e
ferrovie, sviluppate in modo capillare, e di una fitta rete
fluviale; il traffico aereo di avvale di oltre 10 000 aeroporti
e di 30 compagnie aeree nazionali.
EDUCAZIONE FISICA
LA PALLAVOLO
La pallavolo moderna è nata nel 1895 da un’idea di William
Morgan, insegnante di Educazione fisica presso un college
americano. Morgan fece svolgere ai suoi allievi un gioco
che escludeva ogni contatto fisico tra i contendenti cioè le
due squadre rimanere nella loro metà campo senza
possibilità di contatto con gli avversari; egli chiamò questo
gioco minoette. Il gioco piacque ma furono consigliate
alcune modifiche; in particolare venne sostituito il nome
con volleyball. Il gioco così modificato venne proposto in
tutti i college anche fuori dei confini americani; si diffuse in
tutta l’Asia, in Cina e in Giappone. La pallavolo si diffuse in
Europa in occasione delle due guerre mondiali e ne furono
promotori i soldati americani.
LE REGOLE DI GIOCO
Le squadre sono composte da dodici giocatori, sei in
campo e sei in panchina; questi ultimi possono entrare
una sola volta per set.
Lo scopo del gioco è far cadere la palla nel campo
avversario, o fare in modo che gli avversari non
riescano a rimandarla
La partita si svolge di tre o cinque set senza limiti di
tempo; è vincente la squadra che per prima vince due
o tre set. Il set è vinto quando una squadra ottiene 25
punti con uno scarto di almeno 2 punti; in caso di 24
pari, il gioco continua fino a stabilire lo scarto di 2
punti. Il quinto set, ritenuto set di pareggio, è limitato a
15 punti.
Nella pallavolo non è previsto il risultato di parità.
Il gioco inizia con una battuta da fondo campo; chi