Il Giappone è un arcipelago formato da più di 3000 isole disposte in successione di circa 400000 Km2 .
Le più grandi isole sono Honshu, Hokkaido, Kyushu e Shikoku. Le isole formano un arcipelago che è bagnato ad ovest dal Mare di Ohotsk, dal Mare del Giappone e dal Mare della Cina e ad est dall’Oceano Pacifico dove c’è una zona di abissi più profondi.
I laghi sono di origine vulcanica ed occupano crateri ormai spenti.
I fiumi hanno un corso breve e torrentizio, perciò non sono navigabili ma sono adatti per produrre energia idroelettrica, per la coltura del riso e come fonte di acqua potabile.
A nord c’è un clima temperato e a sud un clima tropicale-monsonico.
Essendo un territorio recente ci sono frequenti terremoti e maremoti (tsunami).
Vulcani e terremoti in Giappone
Il Giappone era originariamente collegato alla costa orientale del continente eurasiatico. Le isole del Giappone sono principalmente il risultato di grandi movimenti oceanici verificatisi nel corso di centinaia di milioni di anni a causa della subduzione (scorrimento di una placca sotto un'altra placca ed il suo conseguente trascinamento in profondità nel mantello) della placca delle Filippine sotto quella dell'Amur e della placca di Okinawa a sud, e della subduzione della placca pacifica sotto quella di Okhotsk a nord. I movimenti oceanici hanno spinto il Giappone verso est formando il Mar del Giappone circa 15 milioni di anni fa.
Le isole del Giappone si trovano in una zona vulcanica all'interno della cintura di fuoco del Pacifico (concentrazione di terremoti e vulcani).
Giappone uno dei luoghi vulcanici più attivi della Terra. In totale sono circa 200 i vulcani della nazione, di cui una cinquantina e oltre ancora attivi, come il celebre monte Fuji o il Sakurajima, in costante 'ebollizione'. L'attività degli altri vulcani si è ridotta nel tempo ad una mera tendenza di tipo geotermale che ha portato alla nascita di piccole sorgenti d'acqua calda termale un po' ovunque in Giappone.
l monte Fuji (Fujiyama) è il vulcano più noto del Giappone e del mondo. La sua altezza di 3.776 metri ne fa la montagna più alta della nazione, nonché antico simbolo della cultura del paese. Un monte sacro per tutti i giapponesi, che spesso lo scelgono come doveroso luogo di pellegrinaggio. Lo troviamo situato nella regione di Honshu, a poco più di 100 km dalla capitale Tokyo.
Un altro vulcano maggiore in Giappone è il Sakurajima, situato nell'isola di Sakurajima e alto 1.117 metri. Viene definito come uno dei vulcani più attivi della nazione, con eruzioni di tipo strato-vulcanico.
Infatti i vulcani si dividono in vulcani a scudo e vulcani a cono (o stratovulcani).
I vulcani a scudo sono caratterizzati da eruzioni fluide per il magma povero di silice e hanno i fianchi poco inclinati e la base molto larga. I vulcani a cono hanno pareti piuttosto ripide e la base stretta. Sono caratterizzati da eruzioni violente poiché il magma ricco di silice e molto viscoso salendo lentamente si solidifica formando un enorme tappo. Uno stratovulcano del Vesuvio che ha distrutto completamente le città Ercolano e Pompei nel 79 d.C.
In Giappone sono frequenti i terremoti: secondo una statistica si verificano quotidianamente più di tre movimenti sismici. La ricerca geologica ha infatti evidenziato un abbassamento della costa giapponese occidentale, e un innalzamento della costa sul Pacifico. La costa orientale è colpita da terremoti che interessano una zona molto estesa, solitamente accompagnati da forti maree e maremoti talvolta con onde anomale di eccezionale altezza, dette tsunami
Il terremoto più recente e disastroso è quello di Sendai e del Tōhoku del 2011 si verificò l'11 marzo al largo della costa della regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale. Il sisma, di magnitudo 9.0, con epicentro in mare e con successivo tsunami, è a tutt'oggi il più potente mai misurato in Giappone e il settimo a livello mondiale. Questi fenomeni uno dopo l’altro hanno provocato forti lesioni alla centrale nucleare di Fukushima. La centrale ha subito gravi danni, che hanno causato la messa fuori uso dei vari sistemi di raffreddamento e diverse esplosioni che hanno portato alla dispersione di grandi quantità di radioattività.
il terremoto giapponese ha messo in evidenza come, malgrado l’enormità dell’evento e delle successive scosse tutte superiori al 7 grado di magnitudo il paese abbia subito i maggiori danni dal devastante tsunami successivo al terremoto stesso, infatti la tecnica antisismica giapponese è tutt’oggi la più avanzata.
A questo proposito è bene ricordare come il terremoto che ha distrutto completamente la città dell’Aquila del 2009 era di magnitudo 5.8, inferiore a quello Giapponese.
Oggi, a posteriori, si possono fare dei confronti tra il terremoto del Giappone e quello aquilano, è importante a tale proposito avere delle univoche scale di misurazione come la scala Richter, la Mercalli e la scala della magnitudo momento.
La scala Richter, definita nel 1935 dal sismologo Charles Richter, misura la quantità di energia emessa dal terremoto nel suo epicentro. La scala Mercalli è basata sugli effetti del sisma piuttosto che sulla quantità di energia liberata. La scala della Magnitudo Momento è stata messa a punto nel 1977 dal sismologo giapponese Hiroo Kanamori. Stima la grandezza reale di un terremoto tenendo conto dell’area della faglia, della rigidità delle rocce e dello spostamento del terreno. Quindi è più precisa della scala Richter.
La differenza tra il terremoto all’Aquila e quello in Giappone oltre alle diverse magnitudo e ai vari fenomeni successivi sono stati gli edifici antisismici.
L’Aquila ha subito più danni agli edifici perché non erano antisismici al contrario del Giappone nel quale tutti gli edifici sono controllati per questo.
Edifici antisismici in Giappone
Dal XVIII secolo, dopo alcuni terremoti distruttivi, in Giappone si prese seriamente in considerazione l'idea di una tecnica edilizia indirizzata a moderare i danni provocati dalle scosse sismiche. A Tokyo, nel 1923, vi fu un terremoto che distrusse molti palazzi. L’unico a non crollare fu l’Imperial Hotel di Frank Llioyd Wright grazie a una struttura rinforzata da getti di cemento armato. Il cemento (calcestruzzo) insieme alla calce e al gesso è uno dei principali leganti utilizzati nell’edilizia, si ottiene dalla cottura a 100° C di una miscela di calcare e argilla unito con ghiaia e pietrisco. Il cemento armato è un materiale realizzato immergendo nel calcestruzzo barre di tondino d’acciaio, dette ferri.
Uno dei protagonisti di questa tipologia di architettura è stato Tange Kenzo.
Uno dei segreti della solidità degli edifici sta nell’utilizzo dei cuscini antisismici, una sorta di ammortizzatori di automobile, disposti tra un piano e l’altro degli edifici più a rischio: la struttura diventa elastica alle sollecitazioni dovute a pressione, flessione e torsione di una scossa sismica, limitando i crolli e dando alle persone la possibilità di fuggire.
Junko Kirimoto ha affermato in un’intervista recente che sarebbe possibile applicare le stesse norme anche in Italia, al patrimonio architettonico storico e artistico.
È un lavoro costoso, c'è bisogno di rapidità ed è una questione di volontà e priorità politiche… In Italia è quindi impossibile.
E' interessante osservare che in Giappone negli hotel in ogni stanza c'è una torcia di emergenza, di solito in basso vicino al letto, per far sì che in caso di emergenza anche al buio si possa trovare la via d'uscita.
I giapponesi fanno molte esercitazioni contro i terremoti e sanno quindi mantenere la calma in queste situazioni.
Economia e politica del Giappone
Il Giappone è una delle principali potenze economiche del mondo nonostante sia povero di materie prime fatta eccezione per il carbone. Oggi la maggior parte delle imprese sono concentrate in una dozzina di grandi società monopolistiche dette zaibatsu che dominano l’economia.
Hanno i più grandi cantieri nell’industria navale. È inoltre il leader del mondo in fatti di veicoli industriali, motociclette, televisori, automobili e macchine fotografiche.
Il Giappone ha sempre avuto una scarsità di territorio coltivabile (circa il 15% del totale), ma in passato con l’ingegno sono riusciti a sfruttarne ogni centimetro. La fertilità del suolo è dovuta alla sua origine vulcanica, ma anche all’uso di prodotti chimici, di congegni agricoli e tecniche moderne per l’irrigazione.
Hanno una fondamentale produzione di riso dal quale si ricava anche il sakè (bevanda alcolica tradizionale). Altri prodotti importanti sono il tè e la soia. Mentre la bachicoltura è in calo.
Un altro prodotto tipico sono le alghe che vengono sfruttate per produrre vitamine, iodio, fertilizzanti ed è un alimento prezioso.
L’allevamento è scarso e la pesca marittima ha una grande importanza. Il Giappone, infatti, e il primo produttore al mondo di pescato. Sono anche i maggiori cacciatori di balene che sono in via d’estinzione. Un altro prodotto tipico sono le perle e il corallo che vengono soprattutto esportate.
Il terziario è sviluppato in ogni campo in particolare le banche, le imprese finanziarie e assicurative. Hanno una grande importanza la ricerca scientifica e il settore delle comunicazioni. La rete stradale è molto estesa e tra le isole sono stati scavati tunnel sottomarini.
Il Giappone è poco più grande dell’Italia e ha un territorio montuoso con piccole pianure, eppure la sua densità di popolazione è il doppio di quella italiana quindi nonostante l’avanzato sviluppo economico e tecnologico non è un paese autosufficiente.
Il Giappone risulta tra gli stati più popolati del mondo. La maggior parte dei Giapponesi vive in città come Tokyo (capitale dell’est). Tokyo come tutte le antiche città giapponesi prima aveva una carta regolare, quadrata, circondata da mura come in Cina. Ora ha una fisionomia più disordinata con immense distese di case, grandi fabbriche, grattacieli e una selva di torri d’acciaio per le telecomunicazioni.
È una monarchia costituzionale e la lingua principale è il Giapponese.
Le religioni predominanti sono lo Shintoismo e il Buddhismo che provenne dagli scambi commerciali con la Corea.
Il Giappone tra le due guerre
Il Giappone è sempre stata una superpotenza pur essendo un paese piccolo. Svolse infatti un ruolo importante in entrambi i conflitti mondiali.
Il 28 luglio 1914 scoppiò la prima guerra mondiale che sarebbe durata più di 4 anni facendo milioni di morti.
Durante la Prima Guerra Mondiale il Giappone fu contro gli Imperi Centrali (Germania, l'Austria-Ungheria, l'Impero ottomano e il Regno di Bulgaria) anche se il suo impegno fu abbastanza limitato.
Gli Inglesi, pesantemente impegnati sul fronte europeo, avevano bisogno del Giappone per proteggere i loro possedimenti coloniali in Asia dalla minaccia proveniente dalle colonie tedesche.
Militarmente il Giappone era una potenza in veloce ascesa; una decina di anni prima aveva sconfitto la Russia e la sua marina ormai era la più potente a solcare le acque dell’Oceano Pacifico. La Germania, nell’oriente asiatico, aveva diverse colonie.
Il 15 agosto 1914 venne inviato un ultimatum alla Germania affinché abbandonasse queste colonie. Alla scadenza dell’ultimatum (23 agosto), non avendo ottenuto nessuna risposta, venne dichiarata guerra alla Germania. Le isole vennero conquistate immediatamente e senza problemi.
Il 7 novembre del 1914 i tedeschi si arresero e così già alla fine del primo anno di guerra i tedeschi avevano abbandonato la guerra. Avendo terminato il suo compito operativo, il Giappone si sentì libero di cercare di estendere il suo domino coloniale sull’Asia.
La Prima Guerra Mondiale finì e il Giappone ebbe la possibilità di sedersi al tavolo dei vincitori. Ottenne un seggio permanente nella Lega delle Nazioni e si vide assegnate le ex colonie tedesche nell’Asia Orientale. Economicamente la guerra, per il Giappone, fu una vera vittoria.
Quello che non riuscì ad ottenere, durante la Conferenza di Pace di Versailles (1919), fu una clausola, da inserire nel documento finale, in cui veniva enunciato il concetto di uguaglianza razziale fra tutti gli uomini: per molti occidentali, soprattutto tra gli americani, i “musi gialli” giapponesi erano ancora, sostanzialmente, degli esseri inferiori.
Non fu l’unico paese scontento del trattato di Versailles. Infatti la Germania era stata fortemente penalizzata e l’Italia considerava la propria una "vittoria mutilata".
L’Italia iniziò la conquista dell’Etiopia e si avvicinò alla Germania, parallelamente Hitler raggiunse un’intesa con il Giappone.
Infine nel 1937 si costituì l’Asse Roma-Berlino-Tokyo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il Giappone ebbe un ruolo più importante.
Segunda Guerra Mundial
La Segunda Guerra Mundial fue el conflicto que estallò en 1939, entre las potencias del Eje (Alemania, Italia y Japòn) y los Aliados (Inglaterra, Francia y Uniòn Soviètica). Este segundo bloque fue reforzado por Estadis Unidos desde 1941.
La causa principal de la guerra fue la ambiciòn de Adolf Hitler, Benito Mussolini y Hirohito por el predominio econòmico y polìtico del planeta, arrebatàndoles sus colonias y semicolonias a las potencias aliadas.
El 1 de Septiembre de 1939,las fuerzas alemana cruzaron la frontera con Polonia, declarando asì la guerra. En respuesta, Gran Bretaña y Francia, sus aliados, enviaron un ultimàtum a Alemania para solicitar la retirada inmediata.
Hitler no retirò sus tropas y en tres semanas conquistò toda Polonia. La guerra habìa comenzado.
Rusia, por su parte, firmò un tratado con Alemania asì que pudo conquistar el este de Polonia y anexionar los Estados bàlticos (Lituania, Estonia, Letonia).
Hitler continuò su trabajo de conquista, con la anexiòn de Danimarca, Noruega, los Paìses Bajos y Bèlgica, logrando someter ràpidamente Francia tambièn, dejando a Gran Bretaña con menos aliados.
En Junio de 1940 cayò Parìs, la capital de Francia. En Agosto del mismo año la aviaciòn alemana bombardeò Londres, pero no lograron la rendiciòn de Inglaterra.
La victoria parecìa cercana, por lo que Mussolini tambièn, temeroso de no poder participar en el reparto del botìn, declarò guerra a Francia, que ya estaba derrotada.
Las fuerzas italianas no estaban preparadas y ni siquiera lograron penetrar en territorio francès. La declaraciòn de guerra fue presentada en Mayo de 1940.
En poco tiempo las ofensivas italianas fueron rechazadas en casi todas partes.
Alemania, entretanto, no encontrò ninguna posibilidad de concluir la paz con Inglaterra y comenzò una larga guerra aerèa, llamada “Operaciòn Leòn Marino”.
La operaciòn fallò y Hitler comenzò a centrar su esfuerzos hacia la Uniòn Soviètica. Sin embargo, el asalto italiano en Grecia terminò posponiendo los planes para la inviasiòn de la URSS.
La invasiòn italiana fue rechazada y fue necesaria la intervenciòn de los alemanos para conseguir la victoria, que, mientras tanto, tambièn conquistaron Yugoslavia
El 22 de Junio de 1941 siniciò la operaciòn Barbarroja, que tuvo que dar lugar a la ràpida conquista del territorio soviètico.
A pesar de las victorias iniciales y un enorme arrendamiento de las posiciones sovièticas, la URSS fue capaz de resistir y cumplir unas contraofensivas.
Pearl Harbor
Il Giappone interviene nella seconda guerra mondiale quando gli Stati Uniti procedettero a strangolarne l'economia con un embargo, e i Giapponesi attaccarono la base statunitense nel Pacifico di Pearl Harbor nel 7 dicembre 1941.
Il piano di Pearl Harbor è stato svolto secondo le tattiche studiate dallo stratega Yamamoto, che era stato uno dei più accaniti sostenitori della guerra contro l’America. L’azione che aveva preparato impegnava tutte le portaerei. la prima ondata si diresse verso Pearl Harbor.
Subito seguì un’altra ondata. Intanto, sull’altro fronte, le navi americane erano ancora ferme a Pearl Harbor e non erano in stato d’allarme. L’attacco fu devastante anche perché gli americani non se lo aspettavano e subirono il bombardamento senza poter reagire. Dopo l’attacco, calcolando i danni provocati dai bombardamenti, gli americani si resero conto che i giapponesi, in realtà, avrebbero potuto arrecare moltissimi più danni, colpendo per esempio i depositi di nafta, per tenere bloccate le navi americane, o le officine di riparazione, fermando così tutti i movimenti della flotta.
I giapponesi, invece, si limitarono a svolgere due soli bombardamenti e quindi, a parte il tragico bilancio di perdite umane, la sconfitta di Pearl Harbor non costituì un disastro irreparabile, ma servì solamente a mettere in moto le industrie belliche americane che produssero una grandissima quantità di armi per poi sconfiggere l’esercito giapponese. Il 7 agosto 1942 gli americani attaccarono Guadalcanal, un’isola conquistata dal Giappone durante la sua espansione coloniale situata vicino alla Nuova Guinea.
Di giorno gli americani non trovarono nessun ostacolo ma durante la notte i giapponesi iniziarono a rispondere. Ma alla fine vinsero gli Americani.
Hiroshima and Nagasaki
In the second world war the president of USA was Franklyn Delano Roosevelt.
He tried to keep the US out of the war, but when the Japanese attacked the US base on Pearl Harbor he had to declare war on Japan.
Roosevelt died a few weeks before the end of war. After him Harry Truman became the president of USA. Germany was already beaten but the war with Japan was continuing. Truman authorized the use of two atomic bombs on August the 6th 1945. The Hiroshima bomb, known as “Little Boy”, devasted an area of 13 square kilometres. The finnal toll was about 140,000 people including those who died later from radiation.
Many have also suffered long-term sickness and disability. Three days later, the United States launched a second bigger atomic bomb, known as “Fat Man”, against the city of Nagasaki.
Nagasaki is sourrended by mountains and because of this the level of destruction was confined to about 7 square kilometres. The two atomic bombs and the Soviet declaration of war against Japan on August the 8th 1945, made Japan surrender to the Allies on August the 14th 1945. This ended of Second World War.
Enola Gay
Ci furono molte celebrazioni in onore dei morti delle città di Hiroshima e Nagasaki. Una delle più importanti fu Enola Gay.
Enola Gay è un singolo del 1980 degli Orchestral Manoeuvres in the Dark (un gruppo synth pop* britannico fondato nel 1979) dell’album Organisation. Il testo è stato scritto da Andy McCluskey mentre la musica è stata scritta da Paul Humphreys. Il testo di stampo pacifista, si rivolge con amaro sarcasmo all'aereo, l'Enola Gay che sganciò la bomba(simpaticamente chiamata in codice "little boy"=ragazzino) su Hiroshima. Recrimina lo sgancio della bomba atomica dall'omonimo bombardiere americano. La canzone ha venduto cinque milioni di copie in tutto il mondo ed è stato il primo disco ad arrivare alla prima posizione degli Orchestral Manoeuvres in the Dark.
Olimpiadi del ‘64
La guerra contro la Cina e la seconda guerra mondiale furono la causa dell’annullamento, nel 1940 delle Olimpiadi a Tokyo.
Tokyo venne sorteggiata poi nel 1964 e ci furono per la prima volta le olimpiadi in Giappone con 24 anni di ritardo.
Non fu un caso, infatti, che per l’accensione della brace olimpica fu scelto Yoshinori Sakai, nato a Hiroshima un’ora dopo lo sgancio della bomba.
La fiamma olimpica, che per tradizione viene accesa ad Olimpia (Grecia) secondo uno schema ispirato all’antichità nel quale vengono usati i raggi del sole per accendere il fuoco. Tradizionalmente la torcia viene trasportata tramite una staffetta fino alla città che ospita i giochi, ora viene trasportata via aerea. Viene spenta solo alla fine.
Rispetto all’edizione romana calò il numero degli atleti (5120, circa 150 in meno) ma aumentò il numero delle nazioni iscritte, grazie soprattutto alla decolonizzazione. Il Comitato Olimpico Internazionale (un'organizzazione non governativa creata da Pierre de Coubertin nel 1894, per far rinascere i Giochi olimpici della Grecia antica attraverso un evento sportivo quadriennale dove gli atleti di tutti i paesi potessero competere fra loro.) escluse l’Indonesia filo-cinese, colpevole di non aver ammesso Israele né Taiwan ai Giochi Asiatici del ’62. Come al solito, il medagliere fu dominato dalle superpotenze USA e URRS* (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche).
Terzo il Giappone, con 16 ori (tra cui quello nella pallavolo femminile, all’esordio assoluto), e quindi la Squadra Unificata Tedesca, che comprendeva gli atleti di Germania Est ed Ovest.
Per la prima volta, in tutto l'emisfero settentrionale le immagini delle gare vennero diffuse grazie al satellite statunitense Syncom III.
A Tokyo, oltre i 26 giochi del programma, comparve per la prima volta la pallavolo: i primi campioni olimpici furono i sovietici tra gli uomini e le giapponesi tra le donne, e il judo nel quale fu il vincitore assoluto.
Le gare di atletica furono disputate per la prima volta su una pista a otto corsie e venne adottato ufficialmente il cronometraggio elettrico.
“Il ponte giapponese” di Claude Monet
La cultura e l’arte Giapponese influenzarono molto gli artisti di tutto il mondo come il celebre impressionista Claude Monet.
Claude Monet (1840-1952) fu uno dei pionieri dell’Impressionismo che influenzò profondamente la pittura paesaggistica. Nato a Parigi, Monet incontrò il nucleo del gruppo impressionista durante la frequentazione dello studio di Glenyre.
Il ponte giapponese è un dipinto realizzato a olio su tela nel 1899.
Il soggetto è ispirato al giardino in stile giapponese del pittore presso Giverny, dove egli coltivava diverse piante esotiche che decoravano un ponticello di legno.
Dipinse il ponte molte volte, in varie ore del giorno e con il passare delle stagioni.
Ci sono pennellate veloci, intense e in direzioni diverse in modo da dare l’impressione del movimento. La luce si riflette sulle foglie degli alberi e le ombre diventano colorate. Questo dipinto trasmette una sensazione di calma e tranquillità che ci viene trasmessa dalla verdeggiante natura circostante il ponte.
Durante questo suo periodo dipinge spesso anche le ninfee (ciclo di 250 dipinti).
Scompaiono le figure umane e usa le ninfee come metafora. Infatti la ninfea non ha radici e la usa come quella realtà mai fissa e perennemente mobile che gli impressionisti cercavano di rappresentare.
“Se questo è un uomo” di Primo Levi
Durante la seconda guerra mondiale ci fu uno degli avvenimenti più orribili della storia: l’Olocausto.
L’Olocausto fu lo sterminio degli ebrei, degli omosessuali, dei polacchi e dei criminali nel campi di concentramento. Ci furono molte testimonianze dei detenuti sopravvissuti. Io ho letto una delle più famose: “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Primo Levi nacque a Torino nel 1919 e morì, probabilmente suicida, nel 1987.
Si è laureato in chimica nel 1941 e nel 1943 si unì ad un gruppo di partigiani operanti in Val d’Aosta, dove venne arrestato e deportato, in quanto ebreo, prima nel campo di concentramento di Fossoli e poi nel lager di Auschwitz. Fu liberato dai soldati russi nel gennaio del 1945. Tornò poi a Torino dove pubblica nel 1947 “se questo è un uomo”.
Il libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi è una delle tante testimonianze dei detenuti ad Auschwitz.
È un racconto in prima persona della vita quotidiana nel lager, detto Buna.
Comincia con la sua cattura e la sua deportazione in un lager italiano ed il suo trasferimento in Buna.
All’inizio è disorientato ma ben presto riesce ad adattarsi e sopravvivere.
Non sente il bisogno di condannare i tedeschi, ma quello di liberarsi interiormente, di raccontare il suo vissuto. Ciò che più conta è il ricordo di ciò che è stato, il non dimenticare le atrocità che un intero popolo ha subito, poiché, come dice lui stesso "ciò che è accaduto potrebbe riaccadere".
Si libera delle emozioni provate: della fame costante, del freddo mortale e gli sforzi per cercare di non perdere la propria identità nel campo di concentramento. Ci racconta di come i tedeschi hanno trasformato quelle persone in macchine, infatti, come dice lui nel libro, un uomo a cui si è tolto tutto è un uomo vuoto in modo da rendere facile il decidere della sua vita o della sua morte. Si comprenderà quindi il duplice significato di “campo di annientamento”.
Parla anche dei momenti piacevoli nel lager. Cerca di ricordare come avere delle persone accanto, amici che ha incontrato in Buna, lo hanno aiutato a non perdere completamente se stesso.
Uno dei più importanti è Alberto, un italiano, con cui aveva già una grande amicizia. Ci si ritrova nello stesso Kommando fino a quando non viene spostato nel Kommando di chimica. Rimangono comunque in contatto mantenendo la loro alleanza.
Si aiutano l’un l’altro fino alla fine quando Primo Levi viene ricoverato in Ka-Be (infermeria) per la scarlattina.
Da mesi nel campo si erano accorti che stavano arrivando i Russi ma avevano smesso di sperare, perché, come dice Primo, in Lager si perde ogni tipo di speranza.
Alberto parte per una marcia nella quale morirà insieme agli altri sani guidati dai tedeschi mentre Primo Levi rimane in Ka-Be con altri malati.
Alcuni riescono a sopravvivere fino all’arrivo dei Russi mentre altri muoiono per le malattie e per il freddo.
In questo libro, secondo me, Primo Levi oltre a voler dare la sua testimonianza della vita nel Lager vuole raccontarci della fine dell’uomo in Buna, trasformato in un contenitore vuoto e costretto a condizioni estreme.
Non vuole creare un’altra accusa ai tedeschi ma vuole, come detto da lui, fornire documenti per uno studio dell’animo umano. Ed è principalmente stato scritto per un bisogno di liberazione interiore, di rendere partecipe gli altri, desiderio che premeva in ognuno dei sopravvissuti.