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Partendo dalla bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki, ho allacciato poi tutti gli argomenti inerenti la cultura e la filosofia giapponese.
Geografia - Asia (cenni generali) e Giappone
Letteratura - l' Haiku
Storia - la bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki
Scienze - l'atomo
Ed. Tecnica - la centrale termonucleare
Ed. Fisica - le arti marziali
Musica - la musica giapponese e lo Shomyo
Arte - Van Gogh e l'Impressionismo
Francese - Paul Cézanne
Inglese (collegato al secondo argomento di storia "l'età Vittoriana") - Children in Victorian Britain
AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO
Anche se negli ultimi anni si è assistito a un declino nel numero di addetti
nell’agricoltura, questa non ha perso la propria importanza; il settore primario fornisce
l’1,7% del PIL (PRODOTTO INTERNO LORDO) e impiega il 4,4% della forza lavoro. La
produzione di riso, che occupa oltre il 40% del terreno coltivato, intorno alla metà
degli anni Novanta generava da sola circa un terzo dell’intero reddito agricolo; il riso
anche se una
costituisce infatti ancor oggi il principale alimento dei giapponesi,
significativa sovrapproduzione, dovuta in parte allo sviluppo di alcune varietà di riso a
maggior rendimento, ha tuttavia cominciato a verificarsi con la graduale
trasformazione nei consumi alimentari della popolazione.
Frumento e orzo rappresentano altre importanti colture cerealicole, cui vanno
aggiunte le coltivazioni di patate e patate dolci, barbabietole da zucchero, canna
da zucchero, agrumi, ortaggi, tra cui cavoli, cipolle e pomodori, e frutti diversi,
come mele, pesche, pere, e poi soia, tè, tabacco e molti altri prodotti
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Emanuele Innocente
Il terreno coltivabile è diviso in piccoli appezzamenti, di cui il 70%
ortofrutticoli.
inferiori o pari a 1 ettaro coltivati da contadini che per la gran parte lavorano anche a
mezza giornata nell’industria. Prevale la coltura intensiva e nella sezione meridionale
dell’arcipelago sono spesso effettuati due o più raccolti l’anno, il che ha causato un
diffuso impoverimento del terreno; grazie al massiccio impiego di fertilizzanti chimici,
di migliori varietà di colture e di tecniche produttive avanzate, la produzione
realizzata nelle aziende agricole giapponesi è tuttavia tra le più elevate al mondo.
Il 65,8% (2005) della superficie territoriale del Giappone è ricoperta da foreste, in
cui, per i due quinti, crescono alberi di legno dolce. Il paese, nonostante sia tra i
principali produttori mondiali di legname (la produzione annua nel 2006 ammontava a
16.714.185 m³), deve ricorrere largamente all’importazione per soddisfare la
crescente domanda interna. I due terzi circa del patrimonio forestale sono di
proprietà privata.
PESCA
Poiché il pesce rappresenta per i giapponesi uno tra gli alimenti principali, secondo
soltanto al riso, la pesca costituisce un’industria di grandissima importanza, destinata
sia al mercato interno sia all’esportazione. Il Giappone dispone di una delle maggiori
flotte da pesca del mondo, le cui attività possono essere così distinte: pesca costiera,
al largo e in profondità. La pesca al largo, effettuata con imbarcazioni di media stazza
è responsabile di un quarto del valore del pescato totale. La pesca in profondità,
praticata in acque internazionali da potenti battelli, fornisce una pari quota di pescato.
La pesca esercitata lungo le coste, con modeste imbarcazioni, reti da pesca o tecniche
di allevamento, rappresenta invece quasi il 50% del totale del pescato, che nel 2005
ammontava a 5.989.338 tonnellate ed era composto da sardine, bonito, granchi, lucci,
gamberi, salmoni, gadi, sgombri, seppie, calamari, costardelle, pagelli e tonni; il
Giappone è inoltre tra i pochi paesi che praticano ancora la caccia alla balena. Rilevante
è anche la raccolta delle alghe marine.
ALLEVAMENTO
Data l’esiguità del terreno coltivabile e il suo conseguente, elevato valore,
all’allevamento viene invece riservata una superficie modesta; ciononostante, nel 2006,
i suini allevati erano 9.620.000, i bovini 4.391.000, pollame e volatili 281 milioni.
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Emanuele Innocente
RISORSE MINERARIE
Il Giappone dispone di diverse risorse minerarie, ma generalmente in quantità limitata,
per cui è costretto a forti importazioni di materie prime, necessarie alla sua poderosa
attività industriale, di trasformazione e manifatturiera. Vi sono generalmente
giacimenti di carbone, rame, piombo, zinco e quarzite, ma tutti in quantità insufficienti
a soddisfare la domanda interna. Il paese è tra i principali produttori mondiali di
energia elettrica, di cui circa il 63,7% proviene da centrali termiche, alimentate a
carbone o a petrolio; gli impianti idroelettrici forniscono il 10,23% e le centrali
nucleari il 23,3%; sono attivi 55 reattori.
In mancanza di sufficienti risorse energetiche interne, il Giappone dipende dalle
importazioni di combustibili. Grazie ai progressi raggiunti nella resa e nel risparmio
energetici, il tasso di consumo annuo di energia in Giappone è calato dal 6,1% del
periodo tra il 1965 e il 1980 al’1,9% nel periodo dal 1980 al 1988, mentre la quota
annua rappresentata dai prodotti combustibili sul totale delle importazioni è scesa dal
19% al 14%.
ENERGIA E TRASPORTO
A partire dal 05 maggio 2012 tutte le centrali nucleari del Paese sono state dismesse
a causa della continua opposizione pubblica a seguito del disastro nucleare di
Fukushima, anche se nel 2012 sono stati riattivati alcuni reattori considerati sicuri
per far fronte al fabbisogno delle aziende con la prospettiva comunque di chiuderli
definitivamente entro il 2030. Lo stato Giapponese ha l'obbiettivo di diversificare le
fonti energetiche e mantenerne comunque i livelli elevati.
La rete dei trasporti dispone di circa 1.2 milioni di km di strade asfaltate tutte le
autostrade sono a pagamento. Il mezzo più utilizzato rimane comunque il treno con
decine di imprese ferroviarie che competono con il mercato regionale e locale dei
trasporti per passeggeri. I treni ad alta velocità collegano le principali città e sono
sinonimi di puntualità e sicurezza.
E' stato inoltre progettato per una nuova generazione giapponese di treni ad alta
velocità a levitazione magnetica (senza cioè toccare le rotaie) il Maglev, treno che può
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Emanuele Innocente
raggiungere una velocità di 480 km orari.
Emanuele Innocente
cui sarebbe poi sorta la dinastia imperiale.
Nel 6° secolo d.C. il paese iniziò a subire in modo significativo l'influenza della cultura
cinese, che si manifestò in particolare con l'introduzione del buddismo (Buddha e il
accanto allo scintoismo, la religione tradizionale giapponese).
buddismo),
Tra il 7° e l'8° secolo importanti riforme diedero vita a una struttura imperiale di tipo
centralizzato, sul modello cinese, e la capitale dell'Impero fu posta prima a Nara (710)
e poi a Heian Kyo, l'attuale Kyoto (794). Questa struttura, tuttavia, si indebolì con lo
sviluppo di poteri locali sempre più autonomi dall'autorità centrale. In questo quadro
emerse la famiglia dei Fujiwara, che a partire dal 10° secolo iniziò a esercitare un
dominio di fatto su gran parte del Giappone. Intorno alla seconda metà del 12° secolo
gli stessi Fujiwara entrarono in contrasto con altri gruppi della nobiltà provinciale e
furono infine soppiantati, nel 1185, dal clan dei Minamoto. Essi stabilirono un effettivo
shogun e diedero vita a un regime di tipo
controllo sul paese, assunsero il titolo di
bakufu samurai
militare denominato ("governo della tenda"). Si affermarono allora i ,
un vero e proprio ceto feudale di guerrieri che impresse il proprio carattere alla
società giapponese
Il rinnovamento Meiji introdusse una svolta decisiva nella storia del Giappone. Il
governo imperiale, infatti, ispirandosi a modelli occidentali, avviò un intenso processo
di accentramento politico e amministrativo e di modernizzazione economica. Tale
processo nel giro di pochi decenni produsse risultati straordinari. In questo modo il
Giappone che nel 1889 si trasformò in una monarchia di tipo costituzionale divenne
‒ ‒
una grande potenza politica, economica e militare, in grado di competere con le altre
potenze mondiali e di inserirsi con successo nei conflitti imperialistici dell'epoca.
Interessato a espandersi in direzione della Corea che conquistò infine nel 1910 , il
‒ ‒
Giappone entrò in guerra con la Cina (1894-95) e con la Russia (1904-05), riportando in
entrambi i casi schiaccianti vittorie.
Durante la Prima Guerra Mondiale intervenne a fianco della Gran Bretagna contro gli
imperi centrali. Tra le due guerre, il paese di cui divenne imperatore Hirohito nel
‒
1926 risentì pesantemente della crisi economica mondiale del 1929. Il regime
‒
assunse tratti sempre più autoritari (con molte analogie rispetto ai fascismi europei) e
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Emanuele Innocente
diede un nuovo impulso alla politica espansionistica. In questo quadro, il Giappone nel
1931 penetrò in Manciuria, instaurandovi un governo fantoccio. Nel 1933 uscì dalla
Società delle nazioni. Si avvicinò quindi alla Germania nazista e all'Italia fascista, con
le quali partecipò alla Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1937 diede inizio a una nuova guerra con la Cina, che si prolungò sino al termine del
conflitto mondiale. Nel dicembre del 1941 i Giapponesi, con un attacco a sorpresa alla
flotta statunitense di stanza a Pearl Harbor, provocarono l'intervento in guerra degli
Stati Uniti, con i quali essi si confrontarono per quasi quattro anni nel Pacifico,
continuando a resistere anche dopo la sconfitta della Germania nel maggio 1945. Il
Giappone fu infine costretto alla resa dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e
Nagasaki da parte degli Americani nell'agosto del 1945.(Vedi approfondimento di
seguito). Enciclopedia “TRECCANI” 24
Emanuele Innocente STORIA
(XX Secolo)
LE BOMBE ATOMICHE SU
HIROSHIMA E NAGASAKI
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Emanuele Innocente
LE BOMBE ATOMICHE SU HIROSHIMA E NAGASAKI
Il 25 aprile 1945, il secondo conflitto mondiale finisce in Europa. L’attacco atomico
alla città giapponese di Hiroshima, insieme a quello su Nagasaki, avvenuto qualche mese
dopo, è un episodio che ha segnato profondamente la storia. L’ordigno, lanciato
dall’Aeronautica militare americana alle 8.16 del 6 agosto 1945, durante il Secondo
Conflitto Mondiale, ha causato la morte di circa duecentomila persone, per lo più civili.
Le implicazioni etiche di tale grave episodio sono state tante, perché per la prima
volta, durante un conflitto bellico, si è utilizzata un’arma di distruzione di massa come
la bomba atomica. Hiroshima, 6 agosto 1945: lo scoppio della bomba atomica
Secondo il punto di vista degli Americani i bombardamenti atomici su Hiroshima e
Nagasaki erano stati previsti per accorciare i tempi della Seconda Guerra mondiale,
risparmiare parecchie vite tra i militari e i civili ed evitare l’invasione da parte del
Giappone. L’opinione pubblica giapponese, invece, è di un altro avviso: si tratta di un
vergognoso crimine di guerra messo in atto per portare alla resa il Giappone. Resta il
fatto che un simile