vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Elementi autobiografici della vita del Foscolo sono presenti nelle "Ultime lettere
di Jacopo
Ortis", anche se spesso e volentieri l'autobiografia cede il passo alla fantasia,
presentandone
Quegli ideali (chiamati poi "illusioni") che, secondo Foscolo, permettono
all'uomo di vivere la
Propria interiorità in modo meno drammatico essendo addirittura valida argini
psicologici.
Contro il suicidio. Nell'Ortis, ad ogni modo, troviamo abbozzati tutti gli elementi
che verranno
elaborati nelle opere successive (gli ideali della patria, della poesia,
dell'amore....). Il
Protagonista segue una direzione diversa dallo scrittore: Ortis arriva al suicidio,
Foscolo no.
pur sempre aspirando alla pace e alla tranquillità nella sua travagliata
Esistenza. Profondamente materialista e credente nella natura "meccanica"
dell'esistenza (il
Suo lato illuministico, potremmo dire, visse in modo lacerante il momento di
crisi
dell'illuminismo, tanto da determinare in lui una visione pessimistica della vita.
Foscolo
Aspirava alla gloria, alla fama, all'eternità ma la concezione illuministica che
vedeva la vita
Fatta di movimenti meccanici limitava di fatto la realizzazione di queste
aspirazioni, essendo
L’ottica di quella filosofia legata alla convinzione che l'uomo sia un essere finito
e soggetto a
Scomparire dopo la morte. Tirate le file, è la realtà della morte che induce
Foscolo a cadere.
Nel pessimismo che lo attanagliava. Secondo queste considerazioni, elabora
come detto.
Quella che sarà definita come "la filosofia delle illusioni" che si caratterizza più
che altro.
come una presa di coscienza del soggetto e dell'artista più che come una
svalutazione delle
Potenzialità e della validità della ragione.
"Le illusioni", insomma, danno un significato all'intera esistenza e
contribuiscono alla convinzione.
Che vi sia pur qualcosa per cui valga la pena vivere invece che darsi la morte.
4
Autonomamente. Le illusioni, in sostanza, sono la patria, la poesia, la famiglia,
l'amore; nei
Sepolcri, invece, troveremo la "sublimazione " di questo processo, scoprendo
che "l'illusione ''
Delle illusioni è la stessa poesia civile.
Accanto alla produzione maggiore (Ortis, Odi, Sonetti, Grazie, Sepolcri)
troviamo anche altre.
Opere, in particolare la fase cosiddetta didimea; è la fase dell'anti-Ortis, del
viaggio in
Inghilterra di Foscolo maturo che ha abbandonato la passionalità e guarda con
occhio.
critico ed ironico le cose della vita.
Ugo Foscolo scrisse anche alcune tragedie (Aiace, Tieste e Ricciarda) a
imitazione.
Dell'Alfieri, in cui ha forte prevalenza l'esaltazione dell'agire passionale.
Morì il 10 settembre 1827. Le sue ossa furono trasferite a Firenze solo nel 1871
e vennero.
Tumulate nel tempio di S. Croce, che egli aveva tanto esaltato nel carme "Dei
Sepolcri". 5
OPERE
IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI
POESIA
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentil anni caduto.
La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto,
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i miei tetti saluto.
Sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta.
e prego anch'io nel tuo porto quiete.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, almen le ossa rendete
allora al petto della madre mesta.
PARAFRASI
Un giorno, se io non andrò più vagando di paese in paese, mi vedrai, o fratello
mio, seduto sulla tua tomba a piangere il fiore della tua giovinezza, strappato
prematuramente dalla morte. Solo nostra madre ora, trascinando stancamente
la sua vecchiaia, parla di me con i tuoi resti che rimangono muti: ma io tendo
inutilmente le mie mani verso i miei cari(Preclusa la possibilità di rientrare a
Venezia, ceduta proditoriamente da Napoleone all'Austria) e anche se posso
solo salutare da lontano (a causa dell'esilio) la mia patria, sento il destino
avverso che mi separa inesorabilmente da essa, e avverto le intime
preoccupazioni che sconvolsero la tua vita portandoti al suicidio, perciò vorrei
trovare la pace con te nella morte. Solo questo mi resta, ora, di tante speranze
passate! Persone straniere (in esilio), restituite le mie spoglie alle braccia di
mia madre infelice.
POESIA
ALLA SERA
Forse perché della fatal quiete fatal quiete
tu sei l'immago a me sì cara vieni
o Sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
6
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge
Parafrasi
Forse perché tu sei l’immagine della morte, a me giungi cosi gradita, e sia
quando sei seguita dalle nuvole e dai venti sereni sia quando dal nevoso cielo
che porta neve e conduci sulla terra notti lunghe e burrascose, e occupi le vie
più segrete del mio animo, placandolo dolcemente.
Mi spingi a pensare alla via della morte e intanto se ne va via quest’ età
malvagia, e insieme al tempo che se ne và se ne vanno anche le preoccupazioni.
E mentre guardo la tua immagine di pace, dentro di me dorme la voglia di
combattere che è dentro di me e mi invita a lottare e mi da tanta angoscia.
POESIA
A ZACINTO
Nè più mai tocchero le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque
Venere, e fèà quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque.
cantò fatali, ed il diverso esiglio,
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra, a noi prescrisse
il fatto illacrimata sepoltura.
PARAFRASI
Non toccherò più le sacre sponde di Zacinto, dove da giovane vissi. Zacinto si
specchia nelle onde del Mar Ionio dove nacque Venere, e con il suo primo
sorriso rese quelle terre fertili .Omero parlo delle tue acque nel suo famoso
verso e non pote non celebrare le tue limpidi nubi e la tua vegetazione, dove
Ulisse pote beciare la sua Itaca dopo anni di peregrinazione sulle tue acque.
Tu Zacinto avrai solo i poemi dei tuoi figli , madre mia , il destino a me ha deciso
una sepoltura in una terra straniera
7
Geografia
Africa in generale
L’Africa, continente che si estende su una
superficie di 30.286.170.
Kmq ha forma massiccia, coste poco
articolate, superfici uniformi.
Confini: A nord si affaccia sul
Mediterraneo, a est confina con l’Oceano
Indiano mentre a sud confina con
l’Antartide e a ovest con
L’oceano Indiano.
Territorio: La sua estensione è motivo di
grandi diversità climatiche e Ambientali.
La superficie del continente è di forma
prevalentemente pianeggiante, corrugata
solo dalle catene dell'Atlante, a nord-
ovest (Tunisia, Algeria, Marocco), e dalle catene del Capo, all'estremo sud.
Catene montuose: Il Kilimangiaro, la vetta più
alta dell'africa (5.895m.), il Kenya (m. 5.198), il Ruwenzori (m. 5.119), il
Camerun (m.4.070).
I laghi: Il lago Vittoria, formatosi precedentemente al «Grande Rift» è Il lago più
esteso con una superficie di 68.100 Kmq ed il lago Ciad.
I fiumi: l'Africa, essendo rialzata ad oriente, ha la maggior parte dei
fiumi africani che sfociano nell'Atlantico. Tributario del Mediterraneo
è il Nilo, il fiume più lungo del mondo (6.671 Km.), mentre lo Zambesi
si getta nell'oceano Indiano. La forma pianeggiante del continente fa sì
che i bacini di raccolta dei sistemi fluviali siano molto ampi e che i
fiumi scorrano lenti sino a raggiungere le coste rialzate, dove generano
rapide e cascate.
Le coste: Si sviluppano per 30.500 Km., e sono bagnate dal mare
Mediterraneo, Mar Rosso, oceano Indiano ed oceano Atlantico.
Le isole: Sono poche e poco estese, eccetto il Madagascar, che con i
suoi 587.041 Kmq. è la quarta isola del mondo.
Il clima: E’ determinato dalle fasce
climatiche. La zona equatoriale ha 8
piogge abbondanti durante tutto l'anno.
Le zone subequatoriali presentano
un'escursione termica più marcata e
piogge stagionali. Le zone tropicali
procedono verso escursioni termiche sempre più notevoli e crescente
scarsità di precipitazioni. Il clima è temperato nella zona mediterranea.
Flora: La foresta equatoriale presenta la palma oleifera, ebano,
mogano, tek, palissandro e mangrovie. Nelle zone subequatoriali le
foreste (a galleria) cedono il passo alla savana arborea (Baobab,
Acacia, Albero del Pane, Sicomoro), che nelle zone tropicali dirada
verso una savana prevalentemente arbustiva ed erbosa. Nelle zone
desertiche la vita è limitata alle oasi, con predominanza della palma da
dattero. Nelle fasce temperate crescono ulivi, agrumi, cereali, foraggi,
datteri, ed ancora canneti, giunchi, papiro.
Fauna: Tra gli animali, scimmie, uccelli, insetti, rettili. Le savane sono
il regno dei mammiferi (zebre, gazzelle, antilopi, giraffe) e dei grandi
felini (leoni, leopardi). Nelle acque dolci sono frequenti coccodrilli ed
ippopotami. Gli animali predominanti sono: dromedario, asino, cavallo.
Popolazione: Le zone più densamente
popolate sono le coste, specialmente nell’
Africa nord occidentale e nella
meridionale.
Le religioni: L'islamismo è la religione
predominante, il cristianesimo è presente
su tutto il territorio africano e una piccola
minoranza di Ebrei.
L'economia: Porta i segni profondi dei regimi coloniali. La mancanza di
capitali locali e di manodopera specializzata mantiene il continente in
una condizione di generale sottosviluppo. A ciò si aggiunge l'intenso
sfruttamento, da parte di compagnie straniere, di materie prime
(minerarie e forestali) e risorse agricole.
L’agricoltura: Le grandi piantagioni, i cui frutti sono destinati al
9
commercio estero (caffè, cacao, tè, tabacco, cotone, canna da
zucchero, palme, spezie), e la deforestazione indiscriminata,
sottraggono terreno all'agricoltura di sussistenza (cereali, legumi, mais,
manioca, frutta)
Allevamento: Praticato da popolazioni nomadi e seminomadi.
Risorse naturali: Sono i giacimenti di petrolio, gas naturale, ferro,
bauxite, manganese, uranio, rame, cromo, oro, diamanti.
L'industria: E’ in fase di accrescimento con lo sviluppo degli impianti
per lo sfruttamento dell'energia idroelettrica.
Le vie di comunicazione: La rete stradale è costituita in gran parte da
piste, la rete ferroviaria è di circa 85.000 Km. I trasporti fluviali
assumono consistenza solo sul Nilo e sul Congo. I porti più efficienti si
trovano sulla costa mediterranea e su quella meridionale. I maggiori
sviluppi si registrano sul versante del trasporto aereo: molti stati hanno
costituito le proprie compagnie ed hanno costruito gli aeroporti.
10
AFRICA MEDITERRANEA
L’Africa è il continente dove si ritiene sia sorta la specie umana. La sua
millenaria storia ha visto nascere una delle numerose splendide civiltà, sino a
che nel XIX secolo quasi tutto il territorio è stato occupato dalle grandi potenze
europee. La <<decolonizzazione>>, avvenuta dopo la seconda guerra mondiale,
non ha aperto la strada allo sviluppo di questo continente, che oggi vive una
fase travagliata, caratterizzata da contraddizioni e problemi.
CONFINI: L'Africa mediterranea si affaccia a nord sul mare mediterraneo, a
ovest sull'oceano atlantico e a est sul Mar rosso. È una vasta regione geografica
al cui interno si possono distinguere tre ambienti fondamentali. Nella parte
occidentale (comprendente Marocco, Algeria e Tunisia) si eleva il sistema
montuoso dell'atlante; la sezione centrale (corrispondente alla Libia e a gran
parte dell'Egitto) è caratterizzata dal deserto libico; quella orientale è occupata
dalla estesa e fertile oasi della valle del Nilo. Nel sud di tutta la regione si
estende l'immenso deserto del Sahara.
CLIMI: Sulle coste del Marocco, della Algeria e della Tunisia il clima è
mediterraneo, con estati calde o temperate e inverni miti. Più all'interno il clima
è caratterizzato da notevoli escursioni termiche sia diurno (tra il giorno e la