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Sintesi

Introduzione Einstein, tesina



Questa tesina di terza media è sulla figura di Einstein. La tesina permette anche i seguenti collegamenti con le varie materie scolastiche: in inglese la biografia di Einstein, in scienze la teoria della relatività, in tecnologia la teoria della relatività, in storia la Guerra fredda, in musica il violino, in italiano Pirandello e il relativismo, in educazione motoria l'energia muscolare, in geografia Princeton, in arte il cubismo, in spagnolo Pablo Picasso e infine la recensione del film Il mio amico Einstein.

Collegamenti


Einstein, tesina



Inglese: Biografia di Einstein in lingua.
Scienze: Teoria della Relatività.
Tecnologia: Energia nucleare.
Storia: Guerra fredda.
Musica: Il violino.
Italiano: Pirandello e il relativismo.
Motoria: Energia muscolare.
Geografia: Princeton.
Arte: Il cubismo.
Spagnolo: Pablo Picasso.
Recensione del film: Il mio amico Einstein.
Estratto del documento

TECNOLOGIA

Albert Einstein partecipò al progetto per la costruzione di armi nucleari

il 2 agosto 1939 quando scrisse una lettera al presidente Roosevelt per

la richiesta di un finanziamento speciale per anticipare la Germania

nazista nella costruzione della bomba atomica.

L’ENERGIA NUCLEARE

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L’energia nucleare è una forma di energia che deriva da modificazioni della

struttura della materia. Le applicazioni alla tecnica della scoperta di Albert

Einstein hanno permesso di sfruttare questo principio, ma in forma limitata.

I processi che producono energia nucleare sono due: la fissione nucleare e la

fusione nucleare. LA FISSIONE NUCLEARE

La fissione nucleare consiste nella disintegrazione del nucleo dell’atomo in

alcuni elementi (detti fissili) per mezzo di particelle che lo colpiscono e lo

spezzano in due nuclei più leggeri. I prodotti hanno una massa minore del

nucleo iniziale, dunque, durante il processo, una parte della materia si è

trasformata in energia. L’elemento fissile utilizzato nelle centrali nucleari è

l’uranio 235 che, però, è contenuto solo in piccolissima parte nell’uranio

naturale e quindi deve essere “arricchito” con complesse operazioni. L’uranio

235 è il combustibile che, introdotto nei reattori, sviluppa una notevole

quantità di energia. Nei reattori dell’ultima generazione si producono sia

energia sia un nuovo combustibile nucleare: il plutonio.

Il principio di funzionamento di una centrale nucleare è questo:

 Nel reattore, dove è contenuto il combustibile nucleare, avviene una

fissione controllata;

 Il calore prodotto genera del vapore che mette in rotazione una turbina

a vapore collegata ad un generatore di corrente, l’alternatore: si

produce così energia elettrica; 12

 Il controllo della fissione avviene per mezzo di barre di controllo:

quando si vuole diminuire o spegnere la potenza della caldaia, si

inseriscono più o meno barre di controllo.

LA FUSIONE NUCLEARE

La fusione nucleare consiste nell’unione di nuclei di atomi leggeri per formare

nuclei più pesanti, ossia il processo inverso della fissione nucleare. Quando

due nuclei leggeri sono spinti con forza l’uno contro l’altro possono saldarsi,

fondersi insieme e formare un solo nucleo. Esso, però, risulta meno pesante

della somma degli altri due, dunque, la quantità di materia mancante si è

trasformata in energia.

Sulla terra gli scienziati sono riusciti a realizzare la fusione nucleare solo in

forma non controllata (bomba all’idrogeno). Non sono ancora riusciti a far

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sprigionare questa grande quantità di energia in maniera lenta e controllata a

causa delle altissime temperature occorrenti alla reazione: molti milioni di

gradi. La miscela degli atomi leggeri dell’idrogeno che deve fondersi può

essere racchiusa all’interno di pareti immateriali create da campi magnetici. I

nuclei sono portati a più di 100 milioni di gradi dentro una macchina chiamata

Tokamak che, però, è solo a livello sperimentale e, per ora, non genera

energia. Il lato positivo della fusione

nucleare sarebbe quello che,

a differenza della fissione

nucleare, essa non produce

scorie radioattive.

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STORIA

“Non so con cosa verrà combattuta la Terza guerra mondiale, ma la

quarta verrà combattuta con clave e pietre”.

Nell’aprile del 1955 il matematico e filosofo Bertrand Russel inviò ad

Einstein una lettera manifesto contenente una supplica per

sensibilizzare il tutto il mondo sulla pericolosità delle armi atomiche.

Einstein approvò sottoscrivendola e la rispedì al mittente in Inghilterra.

Il 9 luglio 1955 l’atto venne reso pubblico con un notevole impatto sulle

personalità della politica. LA GUERRA FREDDA

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Il 1945, anno della fine della II guerra mondiale, ha segnato l’inizio di

un’epoca definita l’età delle super potenze, dominata dalla presenza e dalla

concorrenza di due grandi blocchi politico-economico-militari, entrambi in

grado di distruggere l’avversario e con esso la vita di tutto il pianeta.

Fortunatamente lo scontro politico non degenerò mai in un conflitto militare

aperto: per questo il dopo guerra viene generalmente denominato come il

periodo della guerra fredda. L’inizio di questo scontro viene fatto risalire alla

conferenza di Yalta dove “I tre grandi” Churchill, Roosevelt e Stalin decisero

le sorti del mondo che usciva dalla guerra. Ci fu una vera e propria

spartizione del mondo tra USA e URSS.

I due protagonisti della guerra fredda furono le superpotenze affermatesi nel

dopo guerra: USA e URSS.

Gli Stati Uniti d’America uscirono dalla II guerra mondiale rafforzati, avevano

la più potente flotta marina e aviazione militare, la loro capacità produttiva era

aumentata ed erano in possesso della bomba atomica. Nel 1947 il presidente

Truman, per bloccare l’avanzata del comunismo, fu promotore di un

programma di aiuti all’Europa: il Piano Marshall, che creò un forte legame tra

USA e Europa. Esso consisteva nella concezione agli stati europei di prestiti,

nella fornitura di beni alimentari e materie prime e nel rinnovamento tecnico.

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Nel 1949 alcuni stati dell’Europa occidentale firmarono il Patto Atlantico che si

impegnava militarmente attraverso la NATO (North Atlantic Treaty

Organization) alla quale aderirono 12 paesi.

L’URSS uscì dalla guerra con meno forza, a causa dei 18 milioni di morti, di

molte città distrutte e dalle regioni europee invase dalla Germania, ma riuscì

ad affermarsi a livello mondiale grazie alla forza dell’esercito: l’Armata rossa.

Inoltre il potere derivò dall’appoggio di tutti i partiti comunisti del mondo. Tra il

1945 e il 1948 l’URSS impose in tutti gli stati dell’Europa orientale il sistema

comunista, questi paesi vennero detti Stati satelliti dell’URSS, ossia Stati

politicamente dipendenti dall’Unione Sovietica. Tra la Russia e gli stati satelliti

nacquero organizzazioni politiche, economiche e militari, come nel 1955 in

cui i paesi comunisti si unirono in un’alleanza militare: il Patto di Varsavia. Il

mondo era ormai diviso in due blocchi opposti:

 Il blocco occidentale, guidato dagli Stati Uniti e basato in un’economia

capitalista e da un’organizzazione politica liberale;

 Il blocco comunista, guidato dall’Unione Sovietica e basato in

un’economia controllata dallo stato e da un’organizzazione politica

totalitaria;

 Gli stati non schierati né con gli USA nè con l’URSS vennero detti Paesi

non allineati. 17

Un importante fattore che era fonte di conflitto tra USA e URSS era quello di

avere le armi più sofisticate e in quantità maggiori. Nel 1949 il primato

atomico americano finì, in quest’ anno l’Unione Sovietica riuscì a costruire la

sua prima bomba atomica. Lo scontro politico tra le due superpotenze

sembrava stesse per precipitare in un conflitto nucleare, tutti temevano l’inizio

di una guerra che avrebbe causato la distruzione del mondo. La

consapevolezza dell’enormità del potenziale distruttivo delle armi in possesso

da entrambe le parti, però, impedì lo scoppio di un conflitto aperto.

Questo non impedì il verificarsi di alcune situazioni di estrema tensione in

determinate aree del mondo dove le guerre videro superpotenze coinvolte in

supporto ai paesi in conflitto. I tre principali fronti furono la Corea, Cuba (dove

la guerra venne evitata) e Vietnam.

La guerra fredda fu un periodo di grande tensione internazionale dove il

mondo rischiò seriamente di finire in una guerra che lo avrebbe distrutto, ma

fu anche la dimostrazione che nessuna delle due grandi potenze voleva un

conflitto. 18

MUSICA

“L’intuizione è la chiave che apre il mondo e la musica ci offre grandi

stimoli in tal senso.” EINSTEIN E LA MUSICA

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Fin da piccolo Einstein crebbe con la cultura della musica in famiglia, infatti, è

stata la madre Pauline ha insegnare ad Einstein violino e pianoforte.

Nel 1895 si trasferisce in Svizzera per gli studi in una scuola superiore e li

dedica molto tempo alla musica, particolarmente sulla sonata in Sol maggiore

per violino di Brahms.

Il suo talento nel suonare il violino è noto: a 17 anni, ad un esame,

sbalordisce tutti eseguendo una sonata di Beethoven e la seconda moglie

Elsa racconta di essersi innamorata di lui anche grazie ad una sonata di

Mozart al violino che le aveva dedicato.

Per Einstein la musica non stimola solo la creatività, ma anche la genialità.

Infatti l’intuizione nelle scoperte scientifiche non è un prodotto della logica o

della matematica, bensì dell’intuizione e dell’ispirazione. Egli sosteneva che

tutte le grandi conquiste della scienza devono partire dalla conoscenza

intuitiva. “L’immaginazione è più importante della conoscenza. La

conoscenza è limitata; l’immaginazione abbraccia l’universo.”

Il violino di Einstein veniva da lui chiamato Lina, esso era un via di fuga per

risolvere i problemi, sia matematici sia amorosi. Egli amava la musica e una

volta disse che gli sarebbe piaciuto diventare musicista.

Suo figlio maggiore diceva: “ogni volta che sentiva di star per giungere alla

fine di un percorso o di ina situazione difficile al lavoro si rifugiava nella

musica, e questo, solitamente, risolveva tutte le sue difficoltà.”

La sorella, invece, ricorda: “Suonare gli facilitava la riflessione. Mentre si

prodigava nel risolvere qualche problema legato alle formule scientifiche,

Einstein suonava il violino finchè, improvvisamente si alzava in piedi e

dichiarava: Ecco, ora ci sono! Gli era apparsa una soluzione.”

IL VIOLINO

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Il violino è uno strumento musicale in legno della famiglia degli archi, dotato

di quattro corde. Si tratta dello strumento più piccolo e dal timbro più acuto tra

i membri della sua famiglia.

Il violino è costituito dalla cassa armonica, dal manico e dall’archetto.

La cassa armonica è di lunghezza tra i 34,9 ed i 36,2 centimetri, è di forma

curva che ricorda la forma di un 8. Essa è costituita da una tavola armonica

(piano armonico) di abete rosso e da un fondo in acero, uniti da fasce in

legno d’acero. Nella tavola armonica sono ricavate le uniche due aperture

della cassa, chiamate effe perché hanno la forma della lettera dell’alfabeto in

corsivo. Internamente è situata la catena, un listello in legno di abete,

lavorato in modo tale che aderisca perfettamente alla curvatura del piano. La

catena ha il compito di distribuire le vibrazioni prodotte dalle corde lungo tutta

la tavola armonica.

Tavola armonica e fondo sono collegati, oltre che dalle fasce, anche da un

listello cilindrico di abete chiamato anima, essa serve a trasmettere le

vibrazioni al fondo dello strumento.

Il manico, inserito nella parte superiore della cassa, termina nel cavigliere ,

ornato superiormente da un fregio detto riccio. Sulla faccia superiore del

manico è incollata la tastiera in ebano, sulla quale il violinista premeà con le

dita le corde. Le estremità delle corde vengono avvolte intorno ai piroli,

inseriti nel cavigliere, essi servono a tenderle e a modificarne la tensione.

All’inizio del manico, le corde passano su di un sostegno chiamato capotasto,

scorrono sulla tastiera e si appoggiano sul ponticello, infine vanno a fissarsi

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alla cordiera, collegata al bottone. Il ponticello ha due funzioni: trasmettere le

vibrazioni alla cassa armonica, dove vengono ampliate e mantenere le corde

in una posizione arcuata, in modo da permettere all’archetto di toccarne una

sola. Le curvature di piano e di fondo, la forma della catena e delle effe e lo

spessore dei legni usati sono fattori determinanti per la qualità e la

personalità de suono dello strumento. Inoltre, spostando anche di poco gli

elementi mobili (anima e ponticello) provoca cambiamenti evidenti, tale

cambiamento viene eseguito per ottenere caratteristiche sonore differenti.

L’archetto è costituito da un’asticella di legno molto elastico ai cui estremi,

detti punta e tallone, viene agganciato un fascio di crini di coda di cavallo,

tenuto teso da un meccanismo a vite chiamato nasetto. I crini vengono fatti

sfregare sulle corde mettendole in vibrazione e producendo il suono. Per

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