Concetti Chiave
- La violenza è descritta come una malattia diffusa che colpisce tutte le fasce d'età, riconoscibile da comportamenti aggressivi e scontrosi.
- Considerata un circolo vizioso che crea dipendenza, la violenza dà agli individui infetti un falso senso di potere e controllo.
- Si sottolinea l'importanza della prevenzione attraverso la pazienza e la comprensione per evitare il contagio da violenza.
- La violenza morale è vista come particolarmente dannosa, lasciando cicatrici interne invisibili ma profonde.
- Viene evidenziata la necessità di fermare la cultura della superiorità e dell'aggressività per costruire un mondo migliore.
Violenza: una malattia diffusa che al giorno d'oggi ha causato milioni di vittime in campo mondiale. E' meglio restare lontani dagli individui infetti. Si riconoscono da: comportamenti aggressivi, malumore, scontrosità e tanti altri atteggiamenti, visibili ad occhio nudo, lontani dal normale modo di vivere. Si può entrare in contatto con soggetti contagiati in autobus, a casa, al supermercato, in treno, al parco o perfino mentre si guarda la tv. E' una malattia che colpisce tutte le fasce di età: nessuno ne è immune quindi, se siete daccordo col proverbio "Prevenire è meglio che curare", armatevi di pazienza e comprensione ed evitate comportamenti che facciano pensare alla violenza. E' un circolo vizioso: crea dipendenza. Di solito gli individui infetti non possono più farne a meno: senza si sentono inutili e deboli, invece praticandola hanno l'impressione di essere potenti e di poter comandare su tutto e su tutti. Guarire non è facile: bisogna combattere contro il senso di nullità e la cosa più difficile poi è affrontare le proprie in un certo senso "vittime". A mio parere è meglio tenersi fuori dal contagio.
Se si diffondesse questa visione della violenza, come una malattia, sicuramente si potrebbe ricostruire un mondo migliore: tutti correrebbero alla ricerca di un vaccino senza sapere che è gia dentro di ognuno, è solo difficile...metterlo in circolo.
Come in una palestra bisognerebbe iniziare dai pesi minimi per poi arrivare ai pesi massimi, così nella vita bisognerebbe cominciare dal sopportare le piccole situazioni quotidiane, come per esempio quel tizio che ha il vizio di tagliare sempre la strada, quel vicino di casa che fa fare i bisognini al cane nel giardino condominiale e perchè no: quel compagno di banco fastidioso che ti chiede di copiare i compiti dopo che ha passato tutto il pomeriggio tra amici! Io senz'altro lo riempirei di "belle parole", ma ovviamente questa sarebbe violenza, morale, ma sempre di violenza si tratta.
Spesso i giovani hanno modi strani di divertirsi: di solito formano i cosiddetti gruppi. Fino qui non c'è niente di male, ma se provassimo ad addentrarci in uno di questi vedremo come sembra di essere in un film di mafia: ognuno ha il suo clan, organizzatissimo, che spesso pratica violenza (fisica o morale) sui più deboli.
La violenza morale a mio parere è quella che fa più male ed è anche la più diffusa: non lascia segni visibili, ma all'interno - proprio sul cuore - regala cicatrici enormi: solchi che restano e che col tempo diventano fardelli troppo pesanti da sopportare.
Si dice: "errare è umano", allora perchè il mondo è violento? Anche l'essere che si crede superiore a tutti sbaglia... tutti sbagliano prima o poi! E' facile quando si pensa di aver ragione aggredire il prossimo, ma se provassimo a metterci per un momento al posto di chi è in errore, non cercheremmo un po di comprensione? E' brutto sentirsi maltrattati vero? E allora perche' il genere umano continua ad essere violento?
Per esempio: i bambini fin da piccoli vengono "educati alla violenza" basta guardare uno dei cartoni animati o provare uno dei videogiochi, c'è sempre il "cattivo" o il "nemico da sconfiggere", si deve sempre primeggiare tra gli altri per "sopravvivere".
Credo che l'unica parola che dovrebbe risuonare nelle nostre menti è STOP! STOP al sentirsi superiori o perfetti, STOP a chi vuole sempre sentirsi il "padrone", per poi ripartire alla grande, infondo basterebbe che ci guardassimo intorno: siamo tutti uguali, due occhi, due orecchie, due braccia, due gambe... ognuno è perfetto nella sua imperfezione! Diciamo che abbiamo anche un cervello che dovrebbe essere usato sempre, non solo quando conviene.
Allora che stiamo aspettando? Mettiamolo subito in moto e viviamo le nostre vite in modo tale che la violenza, questa brutta malattia, venga definitivamente debellata permettendo così al mondo di cominciare a somigliare ad un posto davvero felice da poter chiamare "casa".
Domande da interrogazione
- Qual è la visione della violenza presentata nel testo?
- Quali sono i comportamenti che possono indicare una persona "infetta" dalla violenza?
- Come si può prevenire la diffusione della violenza secondo il testo?
- Qual è l'impatto della violenza morale rispetto a quella fisica?
- Qual è il messaggio finale del testo riguardo alla violenza?
La violenza è descritta come una malattia diffusa che colpisce tutte le fasce di età e che crea dipendenza, rendendo gli individui infetti incapaci di farne a meno.
Comportamenti aggressivi, malumore, scontrosità e altri atteggiamenti visibili che si discostano dal normale modo di vivere.
Prevenire la violenza richiede pazienza e comprensione, evitando comportamenti violenti e affrontando le piccole situazioni quotidiane con tolleranza.
La violenza morale è considerata più dannosa perché non lascia segni visibili ma provoca cicatrici emotive profonde e durature.
Il testo invita a fermare la violenza e a riconoscere l'uguaglianza tra le persone, utilizzando il cervello per vivere in modo che la violenza venga debellata, rendendo il mondo un posto migliore.