Concetti Chiave
- I vaccini hanno ridotto significativamente malattie letali, ma la loro percezione di inutilità è cresciuta con il tempo.
- Nei paesi sviluppati, la mancanza di percezione del rischio porta a sottovalutare l'importanza dei vaccini.
- I vaccini sono preparati biologici sicuri, ma fraintendimenti li fanno percepire come pericolosi.
- Le teorie errate, spesso diffuse online, alimentano la sfiducia nei vaccini nonostante evidenze scientifiche contrarie.
- Le reazioni avverse ai vaccini sono rare e non gravi, ma la disinformazione mantiene timori ingiustificati.
Vaccini - una risorsa importante, tema
I vaccini sono sempre stati un tabù per molte persone limitate da una visione prettamente religiosa o retriva. Però, soprattutto nell’ultimo secolo, le scoperte mediche e scientifiche hanno permesso di porre fine a malattie letali, dando così inizio ad una nuova era per la sanità; ma, purtroppo, la consistente velocità con cui si sono affermati i vaccini e la conseguente diminuzione di pericoli per la salute li ha fatti percepire sempre più “inutili” dalla società.Nei paesi più sviluppati determinate malattie vengono ormai considerate lontane ed è diffusa l’ideologia del “tanto a me non succede” e, per questo, la percezione del rischio è quasi del tutto assente.
I vaccini sono “preparati biologici costituiti da microrganismi uccisi (o attenuati) e resi sicuri” che vengono somministrati nel corpo per permettere l’immunizzazione. Proprio il fatto che un vaccino sia composto dal virus stesso spesso è stato frainteso e ciò ha portato a credere che la prevenzione possa essere più pericolosa della malattia. Infatti vi è una fascia di popolazione che acquisisce informazioni storpiate e re-interpretate (magari diffuse da opposizioni e tramite la facile comunicazione online) che si aggrappano a teorie come quella che lega il vaccino trivalente all’autismo (sindrome in realtà troppo complessa per essere provocata da un vaccino). Eppure migliaia di persone credono a certe ipotesi ignorando del tutto le confutazioni e le dimostrazioni della loro falsità. È innegabile che i vaccini non conferiscano sicurezza al 100% ma è anche innegabile come ormai siano decenni che vengono distribuiti e che abbiano migliorato la qualità di vita, aumentando l’età di mortalità media e diminuendo le morti infantili; sostanzialmente i vantaggi sono maggiori degli effetti collaterali. Inoltre quando si ha una malattia, in seguito ad un vaccino, sarebbe bene accertarsi se sia stata veramente determinata da esso o era già presente, poiché i vaccini, oltre ad essere tra i farmaci più sicuri al mondo, provocano solitamente solo una passeggera e irrilevante influenza. Secondo le statistiche AIFA (agenzia italiana del farmaco) i numeri delle reazioni avverse ai vaccini non sono preoccupanti come da più parti viene fatto credere e, in ogni caso, sono rari, non gravi e transitori. Se consideriamo le malattie esantematiche, ad esempio il morbillo, possiamo notare una forte differenza nel numero di decessi tra l’Italia e i paesi dove non viene effettuato il vaccino: 0,000027% decessi in Europa contro 0,0043% in Africa ovvero ben oltre cento volte di più. Nonostante la pluralità di tesi a favore dei vaccini rimangono comunque sfiducia, titubanza, timore e perplessità, in particolare tra i genitori che vorrebbero ogni bene per i propri figli. Certamente non si può privare un genitore della sua libertà di scelta ma, come detto precedentemente e ad esclusione delle credenze religiose, certe convinzioni sono causate dalla disinformazione e dalla diffusione di complotti. Vaccinare significa non esporre una persona al rischio di ammalarsi e non si può accettare di mettere in pericolo la salute di se stessi e degli altri con malattie ad alto contagio per i precetti di qualcuno chiuso nelle proprie idee.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dei vaccini nella sanità moderna?
- Perché alcune persone percepiscono i vaccini come inutili?
- Quali sono le principali preoccupazioni riguardo ai vaccini?
- Quali sono i vantaggi dei vaccini rispetto ai loro effetti collaterali?
- Come si confrontano i tassi di mortalità per malattie esantematiche tra paesi con e senza vaccinazioni?
I vaccini hanno permesso di porre fine a malattie letali e hanno inaugurato una nuova era per la sanità, migliorando la qualità della vita e aumentando l'età media di mortalità.
Nei paesi sviluppati, molte malattie sono considerate lontane, portando a una percezione del rischio quasi assente e all'ideologia del "tanto a me non succede".
Alcune persone credono che i vaccini possano essere più pericolosi della malattia stessa, spesso a causa di informazioni storpiate e teorie infondate, come quella che lega il vaccino trivalente all'autismo.
I vaccini hanno migliorato la qualità di vita, ridotto le morti infantili e aumentato l'età media di mortalità, con effetti collaterali generalmente rari, non gravi e transitori.
I tassi di mortalità per malattie come il morbillo sono significativamente più bassi in Europa (0,000027%) rispetto all'Africa (0,0043%), dove le vaccinazioni non sono diffuse.