annacheriee
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Concetti Chiave

  • La guerra in Ucraina ha intensificato l'arrivo di rifugiati in Italia, ma le difficoltà economiche limitano le capacità di accoglienza.
  • La definizione di rifugiato è stata ampliata nel tempo per includere chi fugge da persecuzioni, invasioni o gravi minacce alla vita.
  • Lo status di rifugiato viene formalmente riconosciuto solo dopo l'accettazione della richiesta d'asilo, con diritti limitati rispetto ai cittadini.
  • I profughi e rifugiati apolidi possono ottenere protezione sussidiaria, distinguendosi dai rifugiati per le cause della loro fuga.
  • La pandemia ha aggravato la situazione dei migranti in Italia, ma il paese ha visto un forte aumento di rifugiati nel 2021 e 2022.

I rifugiati

Ormai all’ordine del giorno la situazione tragica presente in Ucraina, dove persiste ormai da mesi una condizione di guerra. Questo porta un cambiamento anche in Italia, dove arrivano sempre più rifugiati e profughi; l’immigrazione c’è però da molti anni, mettendo in difficoltà i paesi che vorrebbero poter accogliere più persone possibili ma che purtroppo per problemi economici non ci riescono.
La definizione di rifugiato dettata dall’ONU del 1951 afferma che è chiamato tale un individuo fuori dal proprio paese d’origine, che non può oppure non vuole tornarci per timori fondati sulla persecuzione, sulla discriminazione politica, religiosa e razziale.
Inizialmente questa forma era stata istituita principalmente per le vittime dell‘Olacausto, ovvero in difesa di individui perseguitati da autorità statali, e successivamente nel 1969 è stata ampliata la definizione anche per coloro che nel paese d’origine erano vittime di occupazione militare, invasioni straniere o turbazioni col fine di portare scompiglio all’ordine del giorno; anni dopo nel 2011 è stata apportata l’ultima modifica dall’UNHCR, ovvero l’azienda che gestisce i rifugiati fornendo loro protezione internazionale e assistenza militare, la quale riconosce rifugiato anche chi non può far ritorno al proprio paese di nazionalità a causa di minacce gravi e indiscriminate alla vita, all’integrità fisica o alla libertà, derivanti da violenze generalizzate.

Si possiede però lo status di rifugiato dal momento in cui viene accettata la richiesta d’asilo, che garantisce la protezione da un diverso paese, e con la quale viene anche consegnato un documento di identificazione, il permesso di soggiorno e gli vengono riconosciuti i diritti e doveri dello stato esclusi quelli dove è necessaria la cittadinanza (ad esempio il diritto di voto). però tale richiesta d’asilo non viene sempre approvata, come dice l’articolo 1 comma 4 della legge martelli, che vieta di riconoscere lo statuto di rifugiato allo straniero il quale: sia stato riconosciuto rifugiato in un altro Stato, provenga da uno stato, diverso a quello di appartenenza, che abbia aderito alla Convenzione di Ginevra o che sia stato condannato in Italia per un delitto per il quale sia previsto l’arresto obbligatorio o risulti pericoloso per la sicurezza dello stato.
l’emigrazione è concessa anche a profughi e rifugiati apolidi, ovvero privi di cittadinanza, grazie al passaporto di nansen, istituito nel 1922 da fridtjof nansen; tali profughi hanno un altro status che viene spesso ed erroneamente usato come sinonimo di rifugiato, la differenza sta nel fatto che un profugo abbandona la nazione in seguito a guerre o a catastrofi naturali, ed essi possono come i rifugiati avere diritto ad una protezione sussidiaria, che viene riconosciuta in seguito alla presentazione di domanda di protezione internazionale qual ora in caso di ritorno al proprio paese tali individui siano esposti a pena di morte, tortura o altri trattamenti inumani.

Bisogna dire che non sempre tutto è filato liscio, con la pandemia di covid-19 infatti sono state chiuse le frontiere, comportando molti problemi per gli immigrati, i quali sono stati bloccati in centri d’accoglienza pesantemente sovraffollati e in insediamenti informali in pessime condizioni, portando a malattie respiratorie e con difficoltà di accesso ai servizi igienico-sanitari, senza assistenza medica e protezione; successivamente nel 2021, quando l’emergenza pandemia era scemata, c’è stato un aumento del 95% di rifugiati e migranti in Italia rispetto all’anno precedente, posizionando l’Italia al primo posto come paese europeo con maggiori immigrati. Nel 2022 finora sono arrivati oltre 170.000 ucraini in fuga dalla guerra, e 66.300 rifugiati e profughi.
Il fenomeno dell’immigrazione si sta espandendo sempre di più, soprattutto nel nostro Paese e in un momento delicato come questo, dove molte famiglie ucraine (e non solo) cercano un posto dove poter vivere senza la paura costante di morire per la guerra, famiglie che possiedono magari con loro minori a cui vogliono dare a tutti i costi un’ infanzia normale.
I Paesi cercano di garantire ai rifugiati una condizione di vita il più ottimale possibile, cercando di tutelare i diritti universali dell’uomo, e basterebbe che ognuno nel suo piccolo cercasse di collaborare, provando a non aggravare la situazione con discriminazioni nei confronti di chi scappa dalla propria terra.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione di rifugiato secondo l'ONU?
  2. La definizione di rifugiato secondo l'ONU del 1951 è un individuo fuori dal proprio paese d'origine che non può o non vuole tornarci per timori fondati sulla persecuzione, discriminazione politica, religiosa e razziale.

  3. Quali modifiche sono state apportate alla definizione di rifugiato nel 2011?
  4. Nel 2011, l'UNHCR ha riconosciuto come rifugiato anche chi non può tornare al proprio paese a causa di minacce gravi e indiscriminate alla vita, all'integrità fisica o alla libertà, derivanti da violenze generalizzate.

  5. Quali sono le condizioni per ottenere lo status di rifugiato?
  6. Si ottiene lo status di rifugiato quando viene accettata la richiesta d'asilo, che garantisce protezione da un diverso paese e include un documento di identificazione, permesso di soggiorno e diritti e doveri dello stato ospitante, esclusi quelli che richiedono la cittadinanza.

  7. Qual è la differenza tra rifugiato e profugo?
  8. La differenza sta nel fatto che un profugo abbandona la nazione in seguito a guerre o catastrofi naturali, mentre un rifugiato fugge per timori di persecuzione; entrambi possono avere diritto a protezione sussidiaria.

  9. Quali sono stati gli effetti della pandemia di COVID-19 sui rifugiati?
  10. La pandemia ha portato alla chiusura delle frontiere, causando sovraffollamento nei centri d'accoglienza e difficoltà di accesso ai servizi igienico-sanitari, senza assistenza medica e protezione, aggravando le condizioni di vita dei rifugiati.

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