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Concetti Chiave

  • La biologia della conservazione si concentra sulla tutela delle specie a rischio, classificando le specie e definendo criteri di sfruttamento sostenibile per limitare l'estinzione.
  • Le specie a rischio sono suddivise in cinque categorie: rare, vulnerabili, in pericolo, in stato critico ed estinte, con le prime tre considerate minacciate.
  • Gli interventi di conservazione includono il recupero degli habitat, protezioni legali, controllo dell'inquinamento e creazione di banche del seme.
  • L'IUCN è l'organizzazione principale per la conservazione della natura, pubblicando la Lista rossa delle specie a rischio e gestendo la classificazione internazionale delle aree protette.
  • L'Italia ha istituito il Comitato IUCN per promuovere la collaborazione nel paese e partecipare alle politiche ambientali globali, aderendo all'iniziativa Countdown 2010.

Tema - Tutela del rischio di estinzione Uno degli ambiti di maggiore attività della biologia della conservazione è quello della tutela delle specie a rischio. Proprio l’analisi dei problemi legati alla conservazione della biodiversità ha portato i ricercatori a intensificare il lavoro di classificazione. Una maggiore conoscenza delle specie viventi e delle relazioni ambientali che le legano tra loro, l’individuazione delle specie a rischio di estinzione e la definizione di criteri di sfruttamento sostenibile delle forme viventi potrebbero infatti limitare l’estinzione di molte specie oggi in pericolo. Fino a oggi sono state classificate meno di 2 milioni di specie viventi, ma stime attendibili indicano un numero totale di specie dell’ordine di 13-14 milioni. Purtroppo, però, molte di queste specie potrebbero estinguersi prima che l’uomo sia in grado di classificarle. In particolare, sarebbero a rischio il 32% di tutte le piante gimnosperme (in gran parte conifere e cicadine), più del 18% degli uccelli, il 23% degli anfibi, circa il 23% dei mammiferi, con punte del 100% per alcuni ordini come i proboscidati (elefanti africani e asiatici). Quando si parla di specie da tutelare è necessario però distinguere tra vari gradi di rischio. Nell’ambito delle specie a rischio si possono identificare infatti cinque categorie:
Specie rare, delle quali esistono piccole popolazioni in aree ristrette geograficamente; queste specie sono da tutelare, ma sono considerate comunque a basso rischio di estinzione;
Specie vulnerabili, che sono state seriamente danneggiate in passato e che non sono ancora riuscite a ritornare a valori stabili, oppure specie che stanno attualmente andando incontro a un rapido declino numerico a causa di un eccessivo sfruttamento e della distruzione del loro habitat; queste specie sono ritenute a rischio di estinzione;
Specie in pericolo, limitate a un numero di individui talmente basso da rischiare di scomparire nel medio periodo; per tale motivo queste specie sono valutate ad alto rischio di estinzione;
Specie in stato critico, che rischiano di scomparire rapidamente se le cause del loro declino numerico non vengono arrestate immediatamente; queste specie sono considerate ad altissimo rischio di estinzione;
Specie estinte, che non sono più state rinvenute in aree in cui prima erano presenti o in habitat affini.
Vengono complessivamente definite specie minacciatele specie che rientrano nelle tre categorie: vulnerabili, in pericolo e in stato critico.
Tutela del rischio di estinzione, tema articolo

Cosa si può fare?
Una volta individuate le specie minacciate è necessario pianificare interventi di conservazione. Questo genere di interventi si basa principalmente sul recupero degli habitat naturali o sulla creazione di habitat idonei e protetti. Tuttavia rientrano nella politica della conservazione anche azioni quali:
La protezione legale delle specie cacciate indiscriminatamente;
La proibizione del rilascio di specie non native in aree nelle quali queste rappresentino una minaccia per le specie locali;
Il controllo dell’inquinamento, dell’espansione urbana e dello sfruttamento del suolo in aree critiche per la biodiversità;
L’individuazione di programmi per la tutela di una specie nel periodo riproduttivo (con ad esempio l’allestimento di aree protette per la deposizione delle uova in certi mesi dell’anno);
La costituzione di banche del seme per specie seria-mente minacciate.
Per quanto riguarda più nel dettaglio la creazione o il mantenimento di aree per la conservazione della biodiversità, possiamo distinguere ulteriormente tra vari tipi di intervento, ad esempio:
Le riserve biogenetiche, aree destinate alla conserva-zione di specie animali e vegetali rappresentative di una certa zona geografica;
Le riserve della biosfera, aree individuate dall’Unesco per la creazione di una rete di luoghi tutelati che rappresentino nel mondo i principali biomi; nel 2010 la rete constava di 580 riserve nei cinque continenti, di cui 8 in Italia (tra cui quella del Circeo, quella della valle del Ticino e quella dell’arcipelago toscano);
I parchi nazionali, aree progettate per la visita al pubblico di zone particolarmente belle e ricche di biodiversità; nei parchi nazionali le persone possono avvicina-re gli animali in un contesto naturale e svolgere varie attività didattiche e ricreative appositamente previste;
I siti di interesse scientifico, siti interessanti per la presenza di particolari specie o per le specifiche caratteristiche geologiche e destinati alla ricerca e allo studio da parte degli scienziati;
Gli zoo, luoghi nei quali gli animali vengono mantenuti, fatti riprodurre ed esposti al pubblico; gli zoo più moderni prevedono una progettazione che riproduca un contesto più naturale possibile e offrono varie opportunità didattiche per i visitatori.
La più autorevole organizzazione in materia di conservazione della natura è l’IUCN, dall’inglese International Union for the Conservation of Nature. Fondata nel 1948 con la finalità di supportare la comunità internazionale in materia ambientale, ha svolto da allora un ruolo fondamentale di coordinamento e di scambio di informazioni tra le organizzazioni membre. Il principale obiettivo del lavoro dell’IUCN è “influenzare, incoraggiare e assistere le società del mondo al fine di conservare l’integrità e la diversità della natura e di assicurare che qualsiasi utilizzo delle risorse naturali sia equo ed ecologicamente sostenibile”. L’IUCN è responsabile anche della pubblicazione della Lista rossa IUCN, ossia dell’elenco delle specie a rischio e della loro attribuzione a specifiche categorie di minaccia, nonché del sistema di classificazione internazionale delle aree protette, due strumenti indispensabili per l’identificazione di strategie e di azioni di politica ambientale a livello sia nazionale sia internazionale. Il ruolo internazionale dell’IUCN è stato riconosciuto formalmente dalle Nazioni Unite, che hanno attribuito all’IUCN un posto di osservatore nell’Assemblea genera-le delle Nazioni Unite, dove rappresenta l’unica organizzazione specializzata nelle tematiche ambientali. Nel 1999 è stato istituito il Comitato italiano IUCN, nato con la finalità di promuovere la collaborazione tra i membri IUCN e gli esperti italiani e di favorire una più ampia partecipazione dell’Italia alle politiche ambientali inter-nazionali. L’Italia è stata tra l’altro il primo paese europeo ad aderire formalmente all’iniziativa IUCN Countdown 2010, nata per sensibilizzare il mondo politico e i cittadini riguardo all’obiettivo di ridurre rapidamente il tasso di perdita della biodiversità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale della biologia della conservazione?
  2. L'obiettivo principale è la tutela delle specie a rischio di estinzione attraverso la classificazione delle specie viventi e la definizione di criteri di sfruttamento sostenibile.

  3. Quante specie viventi sono state classificate fino ad oggi e quante si stima esistano in totale?
  4. Fino ad oggi sono state classificate meno di 2 milioni di specie viventi, mentre si stima che esistano in totale tra 13 e 14 milioni di specie.

  5. Quali sono le categorie di rischio per le specie minacciate?
  6. Le categorie di rischio includono specie rare, vulnerabili, in pericolo, in stato critico ed estinte.

  7. Quali interventi sono necessari per la conservazione delle specie minacciate?
  8. Gli interventi includono il recupero degli habitat naturali, la protezione legale delle specie, il controllo dell'inquinamento e la creazione di banche del seme.

  9. Qual è il ruolo dell'IUCN nella conservazione della natura?
  10. L'IUCN coordina e scambia informazioni tra organizzazioni, pubblica la Lista rossa delle specie a rischio e classifica le aree protette, influenzando le politiche ambientali a livello internazionale.

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