alan29
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Concetti Chiave

  • La solitudine è vista come una condizione umana fondamentale per il benessere individuale, permettendo riflessione e auto-riscoperta.
  • I social network, pur nati per favorire la socializzazione, spesso contribuiscono all'isolamento e all'emarginazione sociale.
  • La pandemia da Covid-19 ha accentuato la solitudine, rendendola una condizione più comune e imposta, con effetti negativi sulla vita sociale.
  • Esistono diverse forme di solitudine: consapevole, inconsapevole e sociale, ciascuna con implicazioni uniche nella vita delle persone.
  • È essenziale bilanciare le relazioni con gli altri e il tempo trascorso da soli per arricchire l'animo e raggiungere una maturità psicologica.

Indice

  1. Introduzione
  2. La solitudine nell'era dei social
  3. L'esperienza della pandemia
  4. Solitudine sociale

Introduzione

Da un punto di vista piscologico, la solitudine è la condizione umana che consente all’uomo di allontanarsi dalla realtà che lo circonda, riflettere e viaggiare nei propri pensieri senza che alcuno possa accedervi. Perciò, una condizione necessaria al fine di garantire il benessere di ogni individuo, in quanto può consentirgli di dedicare del tempo per riscoprire sé stesso e a volte liberare la propria mente.
La solitudine è un sentimento che va oltre lo stare da soli, è qualcosa che dentro ci divora lentamente e in una società come quella in cui viviamo può assumere diverse forme.

La solitudine nell'era dei social

Alcune volte per esempio, questa condizione umana, può trasformarsi in qualcosa di più di strutturato, in un mezzo di isolamento e di sfogo, in cui subentra l’emarginazione sociale. Purtroppo al giorno d’oggi non è così facile parlare di solitudine, nonostante essa sia una condizione indispensabile alla salute psicofisica, è diventato quasi impossibile a causa dei social network ma anche a causa della mentalità del ventunesimo secolo. Infatti, fino a pochi decenni fa, ognuno cercava di tenere per sé i propri sentimenti, mentre oggi è l’esatto contrario: si fa a gara a chi posta più storie o foto sui vari social media per far sapere a tutti come sta. Dalla pandemia da Covid-19, tutto è cambiato, e questo tema è divenuto più vicino che mai, in quanto la solitudine è diventata quasi un’abitudine, un sentimento sempre più comune nella vita di tutti. Siamo stati costretti ad isolarci, ad abbandonare una vita sociale, ci è stata dunque imposta una solitudine che ha causato enormi danni.

L'esperienza della pandemia

Questa esperienza ha comportato in alcuni di noi, specie nei soggetti più fragili e vulnerabili, di chiudersi in loro stessi e non riuscire ad avere più vita sociale. La solitudine nella molteplicità dei casi è correlata alla sofferenza, essendo motivo di tristezza e angoscia, poiché appunto ci sono momenti o occasioni della nostra vita che ci portano ad assumere questo tipo di atteggiamento, può essere una malattia, l’adolescenza, un lutto, una separazione, un cambiamento, e in questo caso lo è stato il Covid. Nei comportamenti della società di oggi, potremmo individuare diverse forme di solitudine, come affermato prima. Una solitudine consapevole: quindi una scelta propria; una solitudine inconsapevole: dovuta a delle emarginazioni all’interno della nostra vita sociale oppure una “solitudine sociale”.

Solitudine sociale

Quest’ultima risulta notevolmente complessa da spiegare, tale che già la parola stessa può rappresentare un ossimoro. Diciamo che è dovuta principalmente all’azione dei social network, che sono nati con l’obiettivo di accorciare le distanze e favorire la socializzazione ma sono finiti in breve tempo a creare l’esatto opposto: la perdita del contatto umano, quindi una forma di solitudine. C’è da dire anche che la solitudine, vissuta secondo un punto di vista maturo, si rivela utile e necessaria per la nostra vita. Una buona maturità psicologica corrisponde alla capacità di instaurare relazioni con gli altri ma anche a comprendere di stare da soli. È fondamentale nella vita di ognuno di noi ritagliare degli spazi di solitudine e silenzio per meditare su tutto il trascorso e vivere più serenamente. Infine, credo che sia necessario raggiungere un equilibrio tra le relazioni con gli altri e quella tra noi stessi, poiché ognuna di queste alimenta e arricchisce l’animo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della solitudine nel benessere psicologico secondo il testo?
  2. La solitudine è vista come una condizione necessaria per il benessere psicologico, permettendo all'individuo di riflettere e riscoprire sé stesso.

  3. Come i social network influenzano la percezione della solitudine?
  4. I social network, nati per favorire la socializzazione, hanno finito per creare una forma di solitudine sociale, allontanando le persone dal contatto umano.

  5. In che modo la pandemia ha cambiato la percezione della solitudine?
  6. La pandemia ha reso la solitudine un'abitudine comune, costringendo le persone all'isolamento e causando danni significativi alla vita sociale.

  7. Quali sono le diverse forme di solitudine menzionate nel testo?
  8. Il testo menziona la solitudine consapevole, la solitudine inconsapevole dovuta a emarginazioni sociali, e la "solitudine sociale" legata ai social network.

  9. Perché è importante trovare un equilibrio tra solitudine e relazioni sociali?
  10. È importante perché entrambe le dimensioni arricchiscono l'animo e contribuiscono a una vita più serena e matura.

Domande e risposte

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