Concetti Chiave
- La Costituzione Italiana, creata il 22 dicembre 1947, è una legge fondamentale che stabilisce la struttura e i principi di uno stato, basandosi sulla sovranità del popolo.
- È composta da 139 articoli, con i primi 12 identificati come principi fondamentali, e richiede una procedura rigida per eventuali modifiche.
- Gli articoli primo e quarto sottolineano l'importanza del lavoro come diritto e dovere, ma le leggi recenti hanno complicato la stabilità lavorativa per i giovani.
- Gli articoli secondo e terzo garantiscono parità sociale e giuridica, ma le discriminazioni quotidiane dimostrano le difficoltà di applicazione pratica.
- L'articolo undicesimo rifiuta la guerra, tuttavia il coinvolgimento italiano in conflitti come quello in Iraq evidenzia discrepanze tra principi costituzionali e azioni governative.
Tema svolto sulla Costituzione Italiana
La costituzione definisce la struttura e le regole fondamentali di uno stato: è un’insieme di leggi alle quali tutte le altre si devono adeguare. E’ basata sulla sovranità del popolo e definita grazie a un’assemblea costituente. Definisce disposizioni in molti settori, e un concetto simile ha origine nel mondo latino, quando si usava il termine “consitutio” per descrivere leggi particolarmente importanti.
In Italia la Costituzione è stata creata il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente: in quel periodo il Capo dello Stato era Enrico De Nicola e la Costituzione entrò in vigore il 1 gennaio 1948. Si dice che è una Costituzione rigida, ossia che per cambiarla non basta la normale maggioranza in Parlamento, come per le altre leggi, e che le leggi anticostituzionali vengono rimosse grazie alla Corte Costituzionale. E’ formata da 139 articoli, di cui i primi 12 sono chiamati principi fondamentali. Gli articoli primo e quarto definiscono l’Italia come uno stato fondato sul lavoro, che è presentato sia come un diritto sia come un dovere di ogni cittadino. Il quarto articolo dice anche che lo stato deve promuovere le condizioni necessarie a poter esercitare questo diritto. Biagi, che fu assassinato nel 2002 dalle Nuove Brigate Rosse, elaborò, durante il governo Berlusconi, una legge a causa della quale chi viene assunto adesso spesso ottiene, tramite le agenzie interinali, un contratto a termine di alcuni mesi. Il risultato di questa legge è che chi non ha un lavoro stabile, come i giovani, si ritrova senza possibilità di carriera e di avere uno stipendio su cui contare. Con questa legge il governo non ha garantito il lavoro per i giovani.
Gli articoli secondo e terzo pongono tutte le persone sullo stesso livello, con parità nella dignità sociale, nei diritti e doveri e davanti alla legge. Tra i cittadini non ci devono essere distinzioni di condizioni personali e sociali, tra le altre cose. Inoltre il terzo articolo dice che lo stato deve assicurare che questa parità sia rispettata, anche dal punto di vista sociale.
Ma la dignità sociale è più una responsabilità delle singole persone, alle quali si chiede di non fare distinzioni tra i propri simili. Questo però spesso non accade, infatti nella vita quotidiana le discriminazioni sono molto presenti, e lo Stato non può intervenire direttamente. Pochi giorni fa un assessore di Alleanza Nazionale ha fatto una grave discriminazione riguardo ai gay: li ha considerati persone da uccidere con la tortura. Questo mi sembra un grave affronto ai due articoli della costituzione, proveniente inoltre da un personaggio dello Stato.
L’undicesimo articolo afferma che lo stato rifiuta la guerra sia come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli sia come risoluzione delle controversie internazionali. Nonostante queste affermazioni il governo Berlusconi ha partecipato a una guerra, quella in Iraq, definita dagli Stati Uniti una guerra preventiva, ossia l’attacco a un paese che non aveva intenzioni belliche con una motivazione falsa: trovare delle armi chimiche, che neanche gli ispettori dell’ONU avevano trovato.
In conclusione, la Costituzione mi sembra molto rispettabile da un punto di vista morale, ma anche molto generale. Infatti il governo, come si vede dagli esempi sopracitati, spesso non ha tenuto conto degli insegnamenti morali presenti nella costituzione, ma ha solo tentato vie per aggirarla. Se tutte le leggi e i comportamenti di tutte le persone rispettassero veramente ciò che dice la costituzione, come non fare la guerra, o rispettare tutti i cittadini allo stesso modo, secondo me l’Italia sarebbe migliore.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale della Costituzione Italiana?
- Quando è stata creata e quando è entrata in vigore la Costituzione Italiana?
- Cosa stabiliscono gli articoli primo e quarto della Costituzione Italiana?
- Qual è il ruolo dello Stato secondo gli articoli secondo e terzo della Costituzione?
- Come viene trattato il tema della guerra nell'undicesimo articolo della Costituzione?
La Costituzione Italiana definisce la struttura e le regole fondamentali dello stato, basandosi sulla sovranità del popolo e stabilendo leggi a cui tutte le altre devono adeguarsi.
La Costituzione Italiana è stata creata il 22 dicembre 1947 dall'Assemblea Costituente ed è entrata in vigore il 1 gennaio 1948.
Gli articoli primo e quarto definiscono l'Italia come uno stato fondato sul lavoro, presentato sia come un diritto sia come un dovere di ogni cittadino, e lo stato deve promuovere le condizioni necessarie per esercitare questo diritto.
Gli articoli secondo e terzo pongono tutte le persone sullo stesso livello di parità nella dignità sociale, nei diritti e doveri, e lo Stato deve assicurare che questa parità sia rispettata.
L'undicesimo articolo afferma che lo Stato rifiuta la guerra sia come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli sia come risoluzione delle controversie internazionali.