Concetti Chiave
- L'Isis, nato nel contesto della seconda guerra del Golfo, ha stabilito un territorio tra Siria e Iraq con leggi proprie e risorse economiche.
- Guidato da Abu Bakr Al-Baghdadi, l'Isis si definisce uno stato islamico che applica la shari’a e promuove il jihad sia in Medio Oriente che in Occidente.
- L'ideologia dell'Isis tradisce il vero messaggio dell'Islam, con leader religiosi istituzionali che condannano le loro azioni violente.
- Molti terroristi europei radicalizzati hanno combattuto per l'Isis in Siria e Iraq, aumentando il rischio di attacchi in Europa al loro ritorno.
- Attacchi terroristici come quello di Manchester nel 2017 evidenziano l'uso di esplosivi "marchio di fabbrica" dell'Isis, come il triperossido di triacetone.
Tema sull'Isis
L’Isis, dall’inglese Islamic State of Iraq and Syria, è un gruppo terrorista islamista che governa direttamente un territorio e la sua popolazione. Controlla un’area, di dimensioni simili a quelle della Gran Bretagna, a cavallo tra Siria e Iraq, dove ha organizzato uno stato con leggi proprie, il controllo degli aspetti amministrativi, delle risorse economiche e delle materie prime. L’Isis ha le sue origini nel contesto della seconda guerra del Golfo, combattuta principalmente da Stati Uniti e Gran Bretagna contro l’Iraq nel 2003.
La guerra portò alla caduta e poi alla condanna a morte del dittatore Saddam Hussein. Questo portò lo stato in una sorta di guerra interna fra fazioni Sciite e Sunnite, due diverse correnti dell’Islam presenti nell’area. Nello stesso periodo Al Qaeda, un’altra organizzazione terroristica islamica molto nota, si era costituita in Iraq e dipendeva da Osama Bin Laden (famoso per aver organizzato l’attentato alle torri gemelle di New York del 2001). Dopo quasi quattro anni di esistenza il gruppo è stato quasi completamente debellato dalle forze irachene e americane. Ma lo scoppio della guerra in Siria nel 2011 ha permesso ai pochi superstiti di trovare nuovo terreno su cui operare. Con la conquista di parte della Siria e dell’Iraq negli anni successivi, il gruppo ha cambiato nome per rendere chiaro l’obbiettivo della sua azione, trasformandolo appunto in Stato Islamico in Iraq e Siria, Isis. Attualmente l’Isis, che dopo la proclamazione del califfato, avvenuta il 29 giugno 2014, si definisce semplicemente Is, conta sulla forza di svariate migliaia di miliziani jihadisti in Iraq e in Siria. Ha enormi risorse finanziarie, che trae dal controllo ferreo dei territori occupati. È attualmente guidato da un leader fortemente carismatico, Abu Bakr Al-Baghdadi, lo “sceicco invisibile”, che solo negli ultimi mesi dopo anni vissuti in quasi totale segretezza si è mostrato pubblicamente ai suoi seguaci e a tutto il mondo, annunciando l’inizio di un nuovo jihad internazionale, non soltanto in Medioriente, ma anche in occidente.Come tutti i gruppi che si ispirano al fondamentalismo islamico, l’Isis si riconosce nel principio secondo il quale il Corano rappresenta la loro Costituzione. Esso, cioè, concepisce l’Islam come “un sistema completo e totale” per il governo della umma, la comunità di fedeli musulmani. Predica il jihad, la guerra santa contro gli infedeli, al fine di instaurare uno “stato islamico” che adotti e applichi la shari’a, la legge dei sacri testi dell’islam. E auspica la piena restaurazione del califfato, indebolito tra Ottocento e Novecento dalla colonizzazione europea, di fatto distrutto dalla prima guerra mondiale e poi definitivamente abolito nel 1924 da Ataturk, il fondatore della Turchia moderna.
L’Isis utilizza parte dell’ideologia dell’Islam per i propri fini, ma tradendo del tutto il messaggio reale dell’Islam. Infatti oltre all’aspetto religioso, c’è anche quello delle azioni violente, che spesso prendono di mira gli stessi musulmani. Tutti i maggiori rappresentanti dell’Islam a livello istituzionale sono concordi nel condannare quello che fa l’Isis: “L’Isis non è l’Islam” è uno degli slogan più famosi che ribadiscono questo concetto.
La maggior parte dei terroristi, però, sono nati e cresciuti in Europa, sono seconde generazioni di origine islamica o professionisti, spesso rispettabili. Pare infatti che la maggior parte dei fanatici radicali europei siano passati attraverso l’esperienza siriana per addestrarsi per poi tornare in Europa. Il problema quindi e prima di tutto in Europa.
Uno degli ultimi attacchi dell’Isis in Europa è avvenuto il 22 maggio 2017 a Manchester, quando un terrorista si è fatto esplodere con una bomba artigianale rafforzata con bulloni e dadi durante il concerto della pop star americana Ariana Grande, ferendo 120 persone e uccidendone 22, la maggior parte dei quali erano giovani ragazzi e teenagers andati per divertirsi e incontrare il loro idolo, quello che per loro sarebbe dovuto essere un sogno si è trasformato in un vero e proprio incubo di sangue e morte. L’Isis ha giustificato ai suoi seguaci l’uccisione di tanti bambini come “un’uccisione collaterale di donne e bambini miscredenti, per cui non bisogna addolorarsi, affermando che Allah ha detto di non addolorarsi per i miscredenti”. Manchester è sempre stata una delle piazze di reclutamento jihadista, infatti sono numerosi quelli che da lì sono partiti per raggiungere lo Stato islamico. Nell’ultimo periodo almeno 1500 musulmani radicalisti hanno lasciato la Gran Bretagna per raggiungere le brigate fondamentaliste in Siria e Iraq, molti dei quali ora stanno tornando, moltiplicando così il rischio di azioni violente per “riscattare” con gesti clamorosi le disfatte che il Califfato subisce sul campo. Pare anche che in questo periodo la propaganda jihadista sia stata particolarmente attiva. Esponenti dell’Isis hanno infatti rinnovato gli impegni a colpire, invitando i seguaci della jihad ad agire in base alle loro possibilità, con gesti organizzati da un nucleo, ma anche da un singolo individuo. Sottolineano anche che la loro si tratta di una rivendicazione, affermando che “un soldato del califfato ha piazzato l’ordigno in mezzo ai crociati”.
L’attacco di Manchester è il tredicesimo attacco terroristico compiuto in Europa dall’8 gennaio 2015, quando due uomini entrarono nella redazione parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo e uccisero 12 persone. Nei mesi successivi ci furono altri due piccoli attentati, uno a Copenaghen e uno a Villejuit, in Francia, ma nessuno si aspettava quello che sarebbe successo poco dopo, di nuovo a Parigi. Nel novembre 2015 alcuni uomini addestrati dallo Stato islamico spararono sulla folla in diversi locali nel centro della città, si fecero esplodere allo Stade de France e presero degli ostaggi al teatro Bataclan. Morirono 130 persone e fu il peggior attacco terroristico della storia della Francia. L’attentato di Parigi fu seguito dalle bombe di Bruxelles, all’aeroporto e a una stazione della metropolitana.
La strage sul lungomare di Nizza nel giorno dell’anniversario della presa della Bastiglia fu il primo nel quale fu usata un’arma non sofisticata, un camion, per uccidere decine di persone (i morti furono 84). Un sistema simile fu usato anche a Berlino, quando un’auto investì la folla nei mercatini di Natale in centro città. Finora l’uso degli esplosivi è stato un elemento che ha caratterizzato gli attentati pianificati e diretti dai vertici dello Stato islamico. Le indagini hanno dimostrato che sia le bombe di Parigi che quelle di Bruxelles erano state costruite usando quello che è stato definito “il marchio di fabbrica” dello Stato islamico: il triperossido di triacetone, una polverina bianca potente quasi come il tritolo ma più difficile da individuare dai controlli di sicurezza e più facile da realizzare, dato che i suoi ingredienti base si trovano in prodotti comuni come disinfettanti, acetone per le unghie e decolorante per capelli.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dell'Isis e come si è evoluto nel tempo?
- Quali sono le risorse e la struttura di potere dell'Isis?
- Come l'Isis giustifica le sue azioni violente e qual è la reazione del mondo islamico?
- Qual è stato uno degli attacchi più significativi dell'Isis in Europa?
- Quali sono le tecniche utilizzate dall'Isis negli attacchi terroristici in Europa?
L'Isis ha le sue origini nella seconda guerra del Golfo del 2003, che ha portato alla caduta di Saddam Hussein e a conflitti interni in Iraq. Dopo la guerra in Siria nel 2011, il gruppo ha trovato nuovo terreno, evolvendosi in uno stato con leggi proprie e cambiando nome in Stato Islamico in Iraq e Siria (Isis).
L'Isis controlla un'area tra Siria e Iraq, con risorse finanziarie enormi derivanti dal controllo dei territori occupati. È guidato da Abu Bakr Al-Baghdadi, un leader carismatico che ha annunciato un nuovo jihad internazionale.
L'Isis utilizza parte dell'ideologia islamica per i propri fini, tradendo il messaggio reale dell'Islam. Le azioni violente sono giustificate come jihad, ma i rappresentanti istituzionali dell'Islam condannano l'Isis, affermando che "L'Isis non è l'Islam".
Uno degli attacchi più significativi è avvenuto il 22 maggio 2017 a Manchester, durante un concerto di Ariana Grande, dove un terrorista si è fatto esplodere, uccidendo 22 persone e ferendone 120. L'Isis ha giustificato l'attacco come una rivendicazione contro i "miscredenti".
L'Isis ha utilizzato esplosivi, come il triperossido di triacetone, e metodi non sofisticati, come l'uso di veicoli per investire la folla, come visto negli attacchi di Nizza e Berlino. Queste tecniche sono state impiegate per colpire obiettivi civili in Europa.