ShadowRocket227
Habilis
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Concetti Chiave

  • I social network hanno giocato un ruolo cruciale nel diffondere rapidamente eventi come la protesta di Mohamed Bouazizi, catalizzando le Primavere Arabe.
  • Essi hanno permesso alle persone di esprimere liberamente le loro idee e critiche verso i regimi, superando le limitazioni dei media tradizionali.
  • A differenza dei media tradizionali, i social network non possono essere facilmente controllati dai governi dittatoriali, rendendo difficile reprimere l'informazione.
  • Grazie ai social, le persone hanno potuto organizzare raduni di massa con maggiore efficienza, come le manifestazioni in piazza Tahrir al Cairo.
  • I social hanno galvanizzato gli attivisti, offrendo una piattaforma per incoraggiare e mobilitare le folle tramite discorsi e testimonianze online.

Il ruolo dei social network nelle primavere arabe

Componente senz'altro fondamentale per il successo delle insurrezioni popolari contro gli storici regimi dittatoriali del Nord Africa, i social network sono uno strumento ormai diffusissimo e che, a mio avviso, negli ultimi anni hanno visto scemare la loro reale utilità. Eppure già nel "remoto" 2010 (ormai 14 anni fa!), quando il giovane Mohamed Bouazizi si diede fuoco per protesta, sono riusciti a diffondere la notizia e a fomentare le folle, portando poi alle primavere arabe.

In effetti, le primavere arabe (a mio parere) non erano solo questione di tempo: era necessario un evento scatenante, la "goccia per far traboccare il vaso" del Nord Africa e spingere le persone a ribellarsi.

Il caso del venditore ambulante però non avrebbe potuto dar via a tutto questo senza che fosse amplificato e fatto girare per il mondo: è proprio questo il ruolo dei social.

Il primo punto dal quale vorrei cominciare è che le persone sui social sono notoriamente più disinibite per quanto riguarda il far circolare le proprie idee: per questo tutto il livore represso verso i regimi ha cominciato a venire espresso a parole e non solo più come emozioni nel vuoto della mente delle persone proprio grazie a questi servizi.

C’è infatti un'enorme differenza tra i vecchi media e i social network: mentre i primi si rivolgono passivamente alle persone, senza lasciare spazio per un ritorno (un "feedback" potremmo dire), i social hanno come protagonisti le persone.

Sono enormi agorà virtuali dove tutti possono salire su un palco e dire la loro.

E mentre televisione e radio (i due ex più grandi mass media) possono venire manipolati dagli Stati, non è certo facile controllare milioni di persone: al contrario di come ci fanno credere alcune notizie, non è davvero così semplice scoprire chi c’è dietro un profilo di una piattaforma. Rintracciare milioni di persone per un governo è impresa ardua, e inutile, per giunta. C’è infatti una regola fondamentale su internet, che tutti dovrebbero sempre ricordare: quando qualcosa finisce in rete, ci rimane per sempre.

Chiunque abbia visto qualcosa su un social potrebbe averlo salvato, condiviso, copiato, banalmente memorizzato, e un governo dittatoriale come quelli presenti allora nel Nord Africa, che basano il loro potere sull'ignoranza delle persone (che col tempo iniziano ad abituarsi e a credere che sia "tutto normale") non può stare al passo con i più potenti e rapidi mezzi di informazione della storia.

Dopo l'istruzione infatti l'informazione è il principale nemico dei totalitarismi e delle dittature (dato che l'informazione è anche un mezzo di istruzione).

Un'altra importantissima conseguenza dettata dall'uso dei social durante la vicenda è stato che le persone si sono organizzate per ritrovarsi nei luoghi reali in maniera molto più efficiente e su scala mastodonticamente più vasta di quanto si sarebbe potuto fare in qualsiasi altro modo: mentre i manifesti possono essere rimossi, un post sui social può venire diffuso praticamente dappertutto. Gli enormi raduni di piazza, con gente di tutte le aree di una nazione (come in piazza Tahrir a Il Cairo, ad esempio) sono stati possibili solo grazie a questi mezzi.

E soprattutto, l'ultimo ed importantissimo impatto che hanno avuto i social durante le primavere arabe è stato galvanizzare le persone: un bravo oratore può essere tale anche dietro uno schermo e le folle si infuocano anche se in un mondo virtuale. Le persone hanno preso coraggio grazie alle parole degli attivisti sul web: la protesta di Mohamed Bouazizi forse non sarebbe neanche mai stata raccontata se non fosse per il lavoro dei suddetti attivisti.

È anche però lecito chiedersi se non fosse forse stato un intervento esterno, non certo militare, ma comunque di stati avversi alle ex dittature a scatenare il tutto: la notizia forse è stata messa in giro non da qualcuno della nazione coinvolta, la Tunisia, al fine di scatenare la ribellione.

È improbabile trovare anche in futuro una risposta: sta di fatto che un governo con tali tipi di struttura non è ammissibile, e un crollo voluto dai suoi stessi cittadini è forse il finale più giusto per tutti.

Sitografia:
https://mics.luiss.it/il-ruolo-dei-media-nelle-primavere-arabe-da-promessa-di-cambiamento-a-racconto-di-fallimento/

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo dei social network nelle primavere arabe?
  2. I social network hanno avuto un ruolo fondamentale nel diffondere notizie e fomentare le folle, permettendo alle persone di esprimere il loro livore represso verso i regimi dittatoriali e organizzarsi per manifestazioni su larga scala.

  3. In che modo i social network differiscono dai vecchi media?
  4. I social network permettono un'interazione attiva e un feedback diretto, a differenza dei vecchi media che si rivolgono passivamente alle persone e possono essere manipolati dagli Stati.

  5. Perché i social network sono stati efficaci nel mobilitare le persone durante le primavere arabe?
  6. I social network hanno permesso alle persone di organizzarsi in modo efficiente per ritrovarsi nei luoghi reali e hanno galvanizzato le folle attraverso le parole degli attivisti, rendendo possibili enormi raduni di piazza.

  7. Qual è stata la conseguenza dell'uso dei social network per i regimi dittatoriali?
  8. I regimi dittatoriali, basati sull'ignoranza delle persone, non sono riusciti a tenere il passo con i potenti mezzi di informazione dei social network, che hanno reso difficile il controllo delle informazioni.

  9. È possibile che ci sia stato un intervento esterno nelle primavere arabe?
  10. È lecito chiedersi se ci sia stato un intervento esterno non militare da parte di stati avversi alle dittature, ma è improbabile trovare una risposta certa; tuttavia, il crollo dei regimi voluto dai cittadini è visto come un finale giusto.

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