Concetti Chiave
- L'arrivo di flussi migratori in Italia dagli anni Ottanta è stato favorito dallo sviluppo economico e dalla riluttanza dei lavoratori locali ad accettare lavori meno qualificati.
- Gli immigrati sono spesso accusati di competere con i lavoratori locali, causando disoccupazione e frenando la crescita salariale, ma tali affermazioni sono considerate false da molti studiosi.
- L'ingresso di lavoratori immigrati può offrire benefici significativi, creando una forza lavoro flessibile e mobile che arricchisce l'economia del paese ospitante.
- Gli immigrati tendono a svolgere mansioni rifiutate dai locali per salari inferiori, contribuendo a colmare lacune nel mercato del lavoro senza costi di formazione per il paese ospitante.
- La presenza di immigrati è stata storicamente associata alla crescita economica, come avvenuto nei paesi dell'Europa occidentale negli anni Cinquanta e Sessanta.
Gli immigrati provocano disoccupazione?
Un fenomeno nuovo nel mondo del lavoro in Italia, a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, è l’arrivo di flussi migratori dai Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo e da Paesi africani e asiatici (i cosiddetti extracomunitari). Il flusso è stato favorito dal rilancio dello sviluppo economico, dalla riluttanza dei lavoratori nazionali ad accettare i lavori meno qualificati e dalla disponibilità dei nuovi arrivati ad adattarsi a rapporti di lavoro irregolari e ad attività informali.
La presenza insolita di stranieri sempre più numerosi nelle nostre città, e anche nelle campagne, è stata vista prima con simpatia e curiosità, poi con una certa differenza.