Concetti Chiave
- Papa Francesco vede i piccoli conflitti mondiali come una nuova forma di terza guerra mondiale, con scontri frammentati in diverse aree.
- I conflitti tra Russia e Ucraina e tra Palestina e Israele sono evidenziati come esempi attuali di guerre che causano morte e devastazione.
- Le guerre storicamente derivano da motivi di espansione territoriale e geopolitica, ma oggi non esistono ragioni valide per giustificarle.
- Le guerre amplificano l'odio e il desiderio di vendetta, con effetti devastanti sulle famiglie e la destabilizzazione internazionale.
- Promuovere il dialogo, la comprensione interculturale e l'educazione è fondamentale per sensibilizzare e prevenire i conflitti futuri.
Conflitti bellici dei giorni nostri - Tema
Il nostro Papa attuale, Francesco, è diventato pontefice ormai da una decina di anni. Sin dagli inizi della sua carriera da pontefice egli vedeva nei piccoli conflitti in atto nelle varie zone del mondo, una situazione che poteva essere analizzata come un'unica terza guerra mondiale, soltanto che veniva combattuta attraverso una serie di piccoli conflitti. Durante il corso degli ultimi anni, la situazione bellica nel mondo non ha fatto altro che peggiorare, arrivando a scontri sempre più rilevanti. I conflitti che ci riguardano più da vicino sono quello tra Russia e Ucraina e quello tra Palestina e Israele. Questi due conflitti non stanno facendo altro che portare morte e spargendo sangue nei territori attaccati e bombardati. Alcuni sostengono che le guerre siano sempre esistite nella storia dell’uomo. Anticamente i motivi che spingevano gli esseri umani a combattere guerre erano principalmente legati alla ricerca di espansione territoriale e, di conseguenza, all’arricchimento di queste popolazioni. Anche nel caso della guerra in Palestina e quella in Ucraina, i motivi che hanno portato al conflitto sono di natura geopolitica. In particolare, la guerra in Palestina è stata originata per cause religiose. Nella realtà dei fatti non esistono motivi validi per combattere una guerra. Basti pensare al fatto che al vertice di un conflitto vi sono i capi dei governi degli Stati interessati, mentre a pagarne le spese e ad avere la parte peggiore sono inermi famiglie, con bambini anziani che vivono i loro anni più difficili in una situazione che in realtà è tra le peggiori in cui un individuo possa trovarsi. In seguito alla seconda guerra mondiale si credeva che mai più potessero scoppiare altri tragici conflitti, ma a quanto pare, come diceva Papa Francesco si sia persa la memoria dell'ultimo conflitto mondiale combattuto e delle drammatiche conseguenze che ha portato con sé. Le parole di Papa Francesco ci spiegano che la guerra non risolve alcun problema, bensì amplifica il problema che essa stessa rappresenta.Il combattimento di una guerra non fa altro che aumentare l’odio tra gli stati coinvolti. Contemporaneamente insieme all'odio aumenta esponenzialmente il desiderio di vendetta, che è sinonimo di ulteriore spargimento di sangue e di famiglie e vite distrutte. Le guerre non solo hanno effetti diretti su alcune famiglie e su persone che perdono la vita, ma hanno effetti indiretti su un numero altrettanto grande di individui che sono costretti ad abbandonare la propria quotidianità e quella che avrebbe dovuto rappresentare la propria realtà. Altri effetti indiretti degli scontri bellici riguardano gli equilibri internazionali tra terzi stati, destabilizzando intere nazioni generando influenti ondate migratorie che contribuiscono alla rottura degli equilibri nei vari stati. Tra le soluzioni che potrebbero portare al raggiungimento della pace, è fondamentale la promozione di mezzi come il dialogo e la comprensione interculturale, senza dimenticare il ruolo centrale dell'educazione e della sensibilizzazione a livello globale su tali argomenti, parlandone e facendo riflessioni sulla guerra nelle scuole. La sensibilizzazione svolge infatti, un ruolo fondamentale poiché genera dissenso nei confronti della guerra da parte delle popolazioni che fanno parte degli Stati in guerra. Praticamente ciò si traduce in proteste da parte dei cittadini nei confronti dei loro sovrani che sono i principali responsabili di un conflitto.
Domande da interrogazione
- Da quanto tempo Francesco è Papa?
- Quali sono i conflitti bellici attuali menzionati nel testo?
- Quali sono i motivi che spingono gli esseri umani a combattere guerre secondo il testo?
- Quali sono gli effetti indiretti degli scontri bellici menzionati nel testo?
- Quali sono le soluzioni proposte nel testo per raggiungere la pace?
Francesco è Papa da una decina di anni.
I conflitti menzionati nel testo sono quello tra Russia e Ucraina e quello tra Palestina e Israele.
Secondo il testo, i motivi che spingono gli esseri umani a combattere guerre sono principalmente legati alla ricerca di espansione territoriale e motivi geopolitici.
Gli effetti indiretti degli scontri bellici menzionati nel testo riguardano gli equilibri internazionali tra terzi stati e generano influenti ondate migratorie che contribuiscono alla rottura degli equilibri nei vari stati.
Le soluzioni proposte nel testo per raggiungere la pace sono il dialogo, la comprensione interculturale, l'educazione e la sensibilizzazione a livello globale.