Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il mediatore interculturale interpreta messaggi e collega mondi culturali, chiarendo rappresentazioni culturali per prevenire incomprensioni.
  • Gli interventi del mediatore possono coinvolgere singoli individui o gruppi, affrontando problemi di comunicazione legati a fattori culturali.
  • Per diventare mediatore culturale, si può scegliere tra un percorso universitario specifico o un corso di formazione professionale regionale.
  • Le competenze richieste includono la padronanza di diverse lingue straniere e una conoscenza approfondita delle culture di provenienza dei migranti.
  • I prerequisiti personali includono predisposizione all'ascolto, capacità comunicative e gestione efficace delle emozioni in situazioni difficili.

Indice

  1. Le funzioni del mediatore culturale
  2. Esemplificazioni
  3. Come si diventa mediatore culturale
  4. Requisiti professionali
  5. Prerequisiti personali

Le funzioni del mediatore culturale

Il mediatore interculturale ha due funzioni principali:
• l'interpretazione dei messaggi provenienti da interlocutori diversi
• il collegamento tra due mondi culturali
È colui che rende comprensibili le rappresentazioni culturali, i valori e le norme associate, in modo bilaterale.
Per fare questo, ha il ruolo di rivelarli, spiegarli e metterli in relazione. In effetti, la mediazione dà un senso a ciò che dà origine a molte incomprensioni, incomprensioni e persino sospetti.
Gli interventi possono riguardare singoli individui o gruppi. In generale, il campo d'azione si estende a tutti i problemi di comunicazione in cui sono coinvolti fattori culturali. In questo modo, il mediatore interculturale aiuta a riunire le persone invece di isolarle in aree culturali, letteralmente e figurativamente, che altrimenti trovano solo i loro limiti di esclusione e cancellano la ricchezza della diversità culturale.

Esemplificazioni

Ecco alcuni esempi di mediazioni interculturali:
• Un insegnante chiede di incontrare i genitori di uno studente. È sorpreso che sia lo zio di quest'ultimo a venire all'appuntamento. In questo caso, il mediatore spiegherà che la famiglia proviene da una cultura in cui il fratello della madre è responsabile dei figli delle sue sorelle.
• un assistente sociale è sorpreso che il signor X abbia sposato la sorella della moglie defunta. Qui il mediatore spiegherà che è una regola morale nella sua cultura e che è molto rispettata.
• Un medico non capisce la riluttanza di una futura madre a parlare della sua gravidanza. Il mediatore le spiegherà che nella cultura originale di questa donna, è tabù parlare di un bambino non ancora nato. Attraverso di lui, il medico spiegherà il significato delle sue domande e il concetto di protezione. La futura mamma può integrare questa nozione poiché è proprio "per la protezione" del bambino che si è rifiutata di parlare.
Gli interventi possono riguardare singole persone o gruppi, ma sia le persone in difficoltà che coloro che lavorano con loro. Più in generale, il campo d'azione si estende a tutti i problemi di comunicazione in cui sono coinvolti fattori culturali. Il mediatore interculturale aiuta anche a riunire le persone invece di isolarle in aree culturali, letteralmente e figurativamente, che altrimenti trovano solo i loro limiti di esclusione e cancellano la ricchezza della diversità culturale.

Come si diventa mediatore culturale

• Dopo il diploma di scuola media superiore, si hanno due possibilità
• Iscriversi ad una facoltà universitaria in è attivo una laurea triennale + magistrale o a ciclo unico per mediatore culturale, corsi ormai presenti in molte università italiane
• Frequentare un apposito corso organizzato dalla formazione professionale della Regione

Requisiti professionali

Questa professione è direttamente correlata alla padronanza delle lingue straniere la cui scelta è in relazione con l’area di provenienza dei migranti. Oltre all’inglese, è ragionevole orientarsi verso il francese per coprire soprattutto l’Africa del Nord e centrale, lo spagnolo per coprire l’America latina, l’arabo per i contatti con coloro che provengono dalle aree di religione musulmana. Esiste poi anche il russo e il romeno per i paesi dell’est. Assai utili sono anche il portoghese e il cinese, vista la presenza massiccia di cinesi. Oltre alle lingue è necessario conoscere in modo approfondito la civiltà, la cultura e le tradizioni dei paesi di provenienze ed avere delle competenze specifiche della tecnica di interpretariato. È anche fondamentale sapersi orientare nella normativa riguardante l’immigrazione e l’asilo, oltre a competenze di tipo sanitario, amministrativo, psicologico e educativo. Ecco perché i percorsi comprendono anche discipline quali diritto, economia, geografia politico-economica e antropologia.

Prerequisiti personali

Si deve anche tener conto di alcuni requisiti personali quali: essere predisposto all’ascolto e al rapporto con gli altri e avere delle ottime capacità comunicative che sono alla base della professione di mediatore. Poiché può trovarsi di fronte a situazioni difficili, al fine di evitare un nocivo accumulo di tensione, occorre anche che il mediatore culturale sia in grado di gestore in modo efficace e costruttivo le proprie emozioni.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le funzioni principali del mediatore culturale?
  2. Le funzioni principali del mediatore culturale sono l'interpretazione dei messaggi provenienti da interlocutori diversi e il collegamento tra due mondi culturali.

  3. Cosa fa il mediatore interculturale per rendere comprensibili le rappresentazioni culturali?
  4. Il mediatore interculturale rivela, spiega e mette in relazione le rappresentazioni culturali per renderle comprensibili.

  5. Quali sono alcuni esempi di mediazioni interculturali?
  6. Alcuni esempi di mediazioni interculturali includono spiegare le tradizioni familiari di diverse culture, interpretare regole morali culturali e spiegare tabù culturali.

  7. Chi può beneficiare degli interventi del mediatore interculturale?
  8. Gli interventi del mediatore interculturale possono beneficiare sia singoli individui che gruppi, inclusi coloro che si trovano in difficoltà e coloro che lavorano con loro.

  9. Quali sono i requisiti professionali per diventare un mediatore culturale?
  10. I requisiti professionali per diventare un mediatore culturale includono la padronanza delle lingue straniere, la conoscenza approfondita della civiltà e della cultura dei paesi di provenienza e competenze specifiche di interpretariato.

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