Concetti Chiave
- Il surriscaldamento globale ha raddoppiato la superficie delle aree aride negli ultimi quindici anni, minacciando la sopravvivenza di molte popolazioni.
- I cambiamenti climatici stanno spostando rapidamente le fasce climatiche, causando una drammatica carenza di acqua potabile in molte zone del mondo.
- Politiche ambientali errate, come la deviazione dei fiumi e l'eccessivo sfruttamento delle falde acquifere, aggravano la crisi idrica globale.
- Il Sahel, una volta ricco di vegetazione e piogge regolari, è ora quasi totalmente desertificato, con gravi conseguenze per le popolazioni locali.
- Una gestione coordinata e globale delle risorse idriche è essenziale per contrastare la desertificazione e garantire la sicurezza idrica per l'umanità.
Cambiamenti climatici e desertificazione
Uno dei più drammatici effetti del surriscaldamento della superficie terrestre, il cosiddetto “effetto-serra, è l’avanzare dei deserti. Oggi la superficie complessiva delle aree aride è raddoppiata rispetto a quindici anni fa. Infatti circa la metà delle terre emerse si trova minacciata da un’aridità crescente ed ogni anno quasi un milione di persone è costretto a lasciare le proprie case perché il suolo attorno muore e rischia di far morire di fame chi ci vive.
I dati diffusi dagli uffici delle Nazioni Unite adibiti ai rilevamenti statistici sono allarmanti ed evidenziano, inoltre, come al problema dell’aridità avanzante sia legato anche il problema della sete crescente: sempre più ampie popolazioni in tutti i continenti si trovano a fronteggiare la penuria di acqua potabile.
Il dramma della sete è una conseguenza innanzi tutto del cambiamento climatico che in pochi anni ha prodotto uno spostamento delle fasce climatiche, che normalmente richiederebbe secoli se non millenni, per cui i confini delle zone climatiche e di vegetazione si stanno ora allargando a velocità impressionante. Ma la sete è anche una conseguenza di politiche sbagliate che hanno creato danni al territorio, deviando il corso dei fiumi, costruendo dighe nei luoghi sbagliati, distruggendo le foreste pluviali e soprattutto abbassando il livello delle falde acquifere con un dissennato scavo di pozzi che hanno consumato le acque del sottobosco, impedendo la naturale ricarica delle falde più superficiali.
Basti pensare che oggi, in molti Paesi, si è costretti a cercare l’acqua in strati profondi, a volte anche di uno o di due chilometri, livelli a cui di solito si cerca il petrolio. È il caso delle trivellazioni per i pozzi di acqua potabile che si fanno nello Yemen, nell’Iran, in Messico, ecc.
Ma l’esempio più chiaro del dramma della desertificazione e della sete è quello del Sahel, una regione comprendente cinque Paesi africani a sud del Sahara: Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad, Mauritania. Sono Paesi poverissimi, che non ricevono che piogge scarsissime, limitate a qualche giorno all’anno. Eppure un tempo i cinque Paesi del Sahel erano caratterizzati da una fitta vegetazione, favorita da piogge regolari e periodiche, che aveva consentito lo sviluppo di una società agro-pastorale. Ora il territorio di questi Paesi è stato conquistato quasi interamente dal seserto del Sahara, la vegetazione è quasi scomparsa davanti alla sabbia che avanza e la popolazione vive costantemente sotto la minaccia della fame e delle malattie.
Solo una ritrovata consapevolezza che l’acqua è un bene prezioso di tutta l’umanità e che, come tale, non può essere assoggettata alla legge del profitto privato, ma deve essere affidata ad una gestione sociale e coordinata da organismi sovranazionali a livello planetario, può invertire una tendenza che si sta rivelando drammaticamente pericolosa per l’umanità.
Domande da interrogazione
- Qual è uno degli effetti più drammatici del surriscaldamento globale?
- Quali sono le conseguenze del cambiamento climatico sulla disponibilità di acqua?
- Qual è l'esempio più chiaro del dramma della desertificazione e della sete?
- Cosa potrebbe invertire la tendenza pericolosa della desertificazione e della sete?
Uno degli effetti più drammatici del surriscaldamento globale è l'avanzare dei deserti, con la superficie delle aree aride che è raddoppiata rispetto a quindici anni fa.
Il cambiamento climatico ha portato a una crescente penuria di acqua potabile, con spostamenti delle fasce climatiche che richiederebbero secoli, e politiche sbagliate che hanno danneggiato il territorio.
L'esempio più chiaro è il Sahel, una regione africana dove la desertificazione ha quasi interamente conquistato il territorio, minacciando la popolazione con fame e malattie.
Una gestione sociale e coordinata dell'acqua, considerata un bene prezioso per tutta l'umanità, potrebbe invertire la tendenza pericolosa della desertificazione e della sete.