Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • I bambini-soldato sono una tragica realtà nei conflitti di molti paesi poveri in Africa e Asia, con oltre 300.000 minori arruolati, spesso forzatamente.
  • Questi minori, di età spesso inferiore ai diciotto anni, sono usati come combattenti, vedette o portatori, subendo violenze fisiche e psicologiche.
  • L'uso di armi leggere e la durezza dei conflitti favoriscono l'arruolamento di bambini, che talvolta si uniscono volontariamente per sopravvivere o vendicarsi.
  • I bambini-soldato affrontano gravi conseguenze fisiche e psicologiche, tra cui malattie, traumi e difficoltà di reintegrazione sociale.
  • Organizzazioni come l'ONU e Amnesty International lavorano per fermare questo fenomeno, cercando di non far arruolare minori nei conflitti.

Tema svolto di italiano che descrive il triste fenomeno dei bambini-soldato con analisi della sua diffusione. Si descrivono le principali caratteristiche del fenomeno e le analisi su di esso fatte dalle organizzazioni internazionali come ad esempio l'ONU. Bambini-soldato articolo

Indice

  1. I bambini-soldato
  2. Altre caratteristiche del fenomeno

I bambini-soldato

Ecco delle informazioni sul tema dei bambini-soldato. Un’esecrabile manifestazione di violenza sui minori: bambini e ragazzi costretti ad imbracciare un mitra e mandati a combattere.
La violenza della guerra, già di per sé terribile, ha come drammatico corollario il fenomeno dei bambini-soldato che in centinaia di migliaia hanno combattuto ed ancora combattono, alcuni negli eserciti dei regimi al potere, altri nelle milizie di opposizione, nei conflitti interetnici che dilaniano tanti Paesi poveri dell’Africa e dell’Asia: in Uganda, in Congo, nella Namibia, nella Somalia, nel Darfur, nella Costa d’Avorio, in Nigeria, nel Ruanda, nello Sri Lanka e in tanti altri.
Purtroppo sono ancora tanti, stimati in più di trecentomila dalle organizzazioni umanitarie, i minori di diciotto anni che continuano ad essere impegnati in conflitti nella parte povera del mondo: in maggioranza hanno un’età tra i quattordici e i diciassette anni, tuttavia ci sono anche reclute di dieci-dodici anni, e la tendenza è verso un abbassamento dell’età.
Alcuni bambini-soldato sono combattenti a tutti gli effetti, altri usati come vedette o come “portatori” di munizioni, vettovaglie, ecc., anche se la loro vita non è meno dura e a rischio dei primi.
Oltre ad essere esposti ai pericoli della battaglia e delle armi, sovente i bambini-soldato sono trattati brutalmente e puniti in modo severo per gli errori commessi: ad esempio, una tentata diserzione può portare agli arresti e, in qualche caso, ad un’esecuzione sommaria.

Pure le ragazze, sebbene in misura minore, sono reclutate e frequentemente soggette allo stupro e ad altre violenze sessuali.

per ulteriori approfondimenti sul fenomeno dei bambini-soldato vedi anche qua

tema sui bambini soldato

Altre caratteristiche del fenomeno

Il fenomeno dei bambini-soldato non è recente, poiché era presente anche nei conflitti del passato: nei libri di storia si può leggere di come Hitler, il dittatore della Germania nazista, nell’ultima fase della seconda guerra mondiale, avesse reclutato per la Wermacht ragazzi di sedici-diciassette anni. Ma negli ultimi anni il fenomeno dei bambini-soldato è in costante aumento a causa della mutata natura della guerra, diventata oggi prevalentemente etnica e caratterizzata da una feroce pratica di violenza a danno delle popolazioni civili. Inoltre l’uso di armi automatiche leggere ha reso più facile l’arruolamento dei minori: anche un bambino di dieci anni può imparare ad usare un mitra come un adulto.
I ragazzi, poi, non vogliono ricevere del denaro, seguono le dottrine di una persona adulta e decidono di porsi dinnanzi al pericolosi con incoscienza, per esempio attraversano dei campi minati, oppure si infiltrano nei territori minati come spie. La lunghezza dei conflitti è un ulteriore aspetto da tenere in considerazione, in quanto fa sorgere l’esigenza di trovare nuove reclute per rimpiazzare le perdite e, quando ciò diventa difficile, ecco allora che si ricorre ai ragazzi, facilitati dal fatto che non si seguono le procedure normali di reclutamento o perché tanti ragazzi non hanno documenti che dimostrino la loro vera età.
Tuttavia vi sono anche dei ragazzi che si arruolano come volontari. In questo caso le cause possono essere diverse: per lo più lo fanno per sopravvivere, spinti dalla fame o dal bisogno di protezione. Altre motivazioni possono essere ricercate in una certa cultura della violenza e nel desiderio di vendicare atrocità subite dai genitori, da parenti o da membri della comunità di appartenenza.
Una recente ricerca ha mostrato come la maggioranza dei ragazzi, detti anche bambini-soldato, si uniscano alle milizie di opposizione in conseguenza di un’esperienza di violenze subite personalmente o viste infliggere ai propri familiari da parte della truppe governative o, ancora, perché rapiti durante qualche incursione nel proprio villaggio.
Quest’ultimo caso è tra i più atroci, perché i ragazzi rapiti vengono poi costretti dai miliziani, anche ricorrendo a droghe, a combattere contro le comunità originarie di appartenenza.
Per i ragazzi che combattono, le conseguenze sono drammatiche: quelli che sopravvivono alla guerra e non hanno riportato ferite o mutilazioni, possono soffrire di stati di denutrizione, malattie della pelle, patologie respiratorie o infettive, come la malaria e l’Aids.
Sono molto gravi le ricadute psicologiche sui bambini-soldato, in quanto sono stati testimoni di crimini inauditi o dell'avere commesso atti terribili loro stessi. Provano sensazioni terribili in seguito a questi episodi: attacchi si panico e inoltre hanno incubi continui. Si aggiungano le conseguenze di carattere sociale: la difficoltà d’inserirsi nuovamente in famiglia e in qualche caso riprendere gli studi spesso è tale che i ragazzi non riescono ad affrontarla.
Le ragazze poi, soprattutto in alcuni ambienti culturalmente arretrati, dopo essere state nell’esercito, non riescono a sposarsi e finiscono con il darsi alla prostituzione.
L’arruolamento di bambini-soldato può essere considerato una forma di violenza e di sfruttamento, illegittima e pericolosa, dei minori.
Alcune ricerche dell’O.N.U. hanno mostrato come tantissimi ragazzi che diventano soldati in tempo di guerra siano soggetti allo sfruttamento da lavoro nero in tempo di pace: fanciulli separati dalle loro famiglie (orfani, rifugiati non accompagnati, figli di single), provenienti da situazioni economiche o sociali svantaggiate (ragazzi di strada, sfollati o appartenenti a minoranze etniche) o che abitano nelle zone più calde di un conflitto.
Chi vive nei campi-profughi è particolarmente a rischio di essere sfruttato da gruppi armati, in quanto le famiglie e le comunità sono distrutte ed i ragazzi sono abbandonati a se stessi, costretti ad una condizione di grande incertezza.
Di recente, grazie anche all’opera di organizzazioni umanitarie come “Amnesty International”, è stata istituita una coalizione internazionale per fermare l’uso dei bambini-soldato, che si è posta come obiettivo prioritario di fare pressione sui governi di tutto il mondo affinché non arruolino minorenni, anche se volontari, e non sostengano, contro altri Stati, organizzazioni della guerriglia di opposizione che si servono di bambini-soldato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione e la diffusione del fenomeno dei bambini-soldato?
  2. I bambini-soldato sono minori costretti a combattere in conflitti armati, spesso nei Paesi poveri dell'Africa e dell'Asia. Si stima che oltre trecentomila minori siano coinvolti in questo fenomeno.

  3. Quali sono le principali caratteristiche e i rischi affrontati dai bambini-soldato?
  4. I bambini-soldato possono essere combattenti o svolgere ruoli di supporto come vedette. Sono esposti a pericoli di guerra, punizioni severe, e le ragazze subiscono spesso violenze sessuali.

  5. Quali sono le cause che portano i bambini a diventare soldati?
  6. Le cause includono il rapimento, la necessità di sopravvivenza, la vendetta per violenze subite, e l'influenza di una cultura della violenza. Alcuni si arruolano volontariamente per protezione o per sfuggire alla fame.

  7. Quali sono le conseguenze per i bambini-soldato dopo il conflitto?
  8. I bambini-soldato possono soffrire di problemi fisici come malnutrizione e malattie, e di gravi traumi psicologici. Hanno difficoltà a reintegrarsi nella società e, per le ragazze, spesso si aggiungono problemi sociali come l'impossibilità di sposarsi.

  9. Quali azioni sono state intraprese per contrastare il fenomeno dei bambini-soldato?
  10. Organizzazioni come l'ONU e Amnesty International hanno creato coalizioni per fermare l'uso dei bambini-soldato, facendo pressione sui governi per non arruolare minori e non sostenere gruppi che li utilizzano.

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