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Concetti Chiave

  • I programmi televisivi creano una realtà irreale che influenza la psicologia degli spettatori, sfruttando la frenesia della vita moderna.
  • Gli spettatori cercano rifugio nella TV per distaccarsi dalla realtà quotidiana, entrando in una "realtà ricreata" che rende i problemi quotidiani più gestibili.
  • La dipendenza psicologica dai programmi televisivi può portare a comportamenti simili all'astinenza da droghe, causando nervosismo e irritabilità.
  • Gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili, poiché cercano modelli di riferimento nei personaggi televisivi, rischiando complessi d'inferiorità e fobie sociali.
  • Si sottolinea l'importanza di distinguere tra la realtà virtuale offerta dalla televisione e la vita reale, che continua a presentare problemi indipendentemente dai programmi.

Indice

  1. L'irrealtà televisiva e le sue radici
  2. La frenesia della vita moderna
  3. Il ruolo del produttore televisivo
  4. La dipendenza psicologica dalla TV
  5. Conseguenze sugli adolescenti

L'irrealtà televisiva e le sue radici

Il problema dell’irrealtà trasmessa dai programmi televisivi affonda le sue radici in due campi completamente differenti, accomunati solo dal sottile filo della psicologia.

Il primo costituisce l’insieme di motivazioni che spingono l’autore televisivo ad impostare il suo programma. Il secondo è la situazione psicologica dell’ascoltatore che si sente “motivato” a guardare una determinata trasmissione.

L’autore televisivo sfrutta la debolezza della società odierna.

La frenesia della vita moderna

Nel ventunesimo secolo, la vita è estremamente frenetica, i giorni sono scanditi ritmicamente da scadenze fisse: la sveglia alle 6:45, l’autobus alle 7:15, l’ufficio alle 9:00, ecc...

L’individuo passa il tempo in funzione della scadenza successiva, vivendo così in maniera metodica e abitudinaria.

Il lavoratore, come lo studente, torna a casa stanco dalla sua attività e avverte la necessità di “distaccarsi” dal mondo reale, cercando rifugio nel mondo virtuale creato dalla televisione.

Il ruolo del produttore televisivo

Proprio in questa situazione entra in gioco l’astuzia del produttore, che imposta le trasmissioni seguendo uno schema-base ben delineato: vita – problemi quotidiani – deviazione – realtà ricreata.

Prendiamo come esempio il “Grande Fratello”, prova lampante a sostegno della mia teoria.

Il programma parte da un tema centrale, cioè la vita e il comportamento di un insieme di persone diverse all’interno dello stesso ambiente. L'impatto psicologico della televisione sulla percezione della realtà articoloQui l’ascoltatore “conosce” i protagonisti e si fa delle idee a proposito: simpatie, antipatie, ecc…

Il secondo passo è la creazione della realtà simulata: iniziano i litigi, le discussioni, gli amori, ecc… come nella vita reale. Ora lo spettatore si “cala nel ruolo” e si impersonifica nei vari soggetti, spesso interagendo empaticamente con essi.

La terza fase è la deviazione del problema, che viene “sminuito” dalla frivolezza dei personaggi. Proprio alla fine di questa fase (che si crea automaticamente nell’ascoltatore), si genera la “realtà ricreata”: lo spettatore percepisce i problemi quotidiani in maniera più graduale e “delicata”. Nella sua mente si crea una sorta di “realtà alternativa” che lo rilassa.

La dipendenza psicologica dalla TV

L’individuo è ora parte integrante della “realtà televisiva”: segue ogni avvenimento con interesse (a volte maniacale); parla con altri spettatori in maniera animata riportando ogni evento accaduto nel contesto televisivo. Spesso si agita eccessivamente nell’apprendere di nuovi amori o litigi, come se accadessero nella sua stessa vita alle persone che conosce personalmente.

Ma il vero problema non consiste nel seguire con più o meno attenzione il programma, bensì nella dipendenza psicologica che esso provoca.

Lo spettatore non può fare a meno di seguire la trasmissione: un amico che lavora all’ufficio della Tv digitale “Sky” mi spiegava che arrivano persone in lacrime perché a causa del malfunzionamento del decoder non riuscivano a vedere il “Grande Fratello”.

L'impatto psicologico della televisione sulla percezione della realtà articolo

La trasmissione – spazzatura diventa una sorta di “droga”, che se sottratta genera gli stessi effetti di una vera astinenza: nervoso, irritabilità, agitazione.

Conseguenze sugli adolescenti

Nell’adolescente le conseguenze sono ancora più serie.

L’età che va dai 13 ai 16 anni è contraddistinta dal cambiamento, dalla ricerca di un’identità, dal confronto che si cerca tramite “modelli”, che purtroppo sono anche i “vip” della tv, quelle statuine perfette dalla vita simile ad una fiaba...

Il problema è che non è accettabile un paragone tra una ragazzina e una velina, ma purtroppo le adolescenti cadono nell’errore di compararsi con personaggi esteticamente perfetti, finendo per deprimersi vedendo le differenze.

Ci ritroviamo a dover “consolare” adolescenti con complessi d’inferiorità, che possono generare delle vere e proprie “fobie sociali”, in altre parole la paura persistente di una o più situazioni nelle quali l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri ed ha paura di fare qualcosa o di agire in modo tale da rimanere umiliato o imbarazzato.

Nelle nostre menti non ci sarà solo la realtà della vita, ma anche quella virtuale, con i suoi problemi, che faranno parte quindi di noi... Svegliamoci, perché la tv si spegne, i problemi della vita reale no…

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le radici del problema dell'irrealtà trasmessa dai programmi televisivi?
  2. Il problema affonda le sue radici nelle motivazioni degli autori televisivi e nella situazione psicologica degli spettatori, entrambi legati dalla psicologia.

  3. Come influisce la vita frenetica del ventunesimo secolo sul consumo televisivo?
  4. La vita frenetica spinge gli individui a cercare rifugio nel mondo virtuale della televisione per distaccarsi dalla realtà.

  5. Qual è il ruolo del produttore televisivo nella creazione di una "realtà ricreata"?
  6. Il produttore imposta le trasmissioni seguendo uno schema che porta lo spettatore a percepire i problemi quotidiani in modo più graduale e rilassante.

  7. Quali sono le conseguenze psicologiche della dipendenza da programmi televisivi?
  8. La dipendenza provoca nervosismo, irritabilità e agitazione, simili agli effetti di una vera astinenza, e può essere particolarmente grave negli adolescenti.

  9. Quali problemi sociali possono derivare dal confronto degli adolescenti con i modelli televisivi?
  10. Gli adolescenti possono sviluppare complessi d'inferiorità e fobie sociali, causati dal confronto con personaggi televisivi esteticamente perfetti.

Domande e risposte

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