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Concetti Chiave

  • Leopardi esplora il concetto di natura attraverso quattro fasi di pessimismo: individuale, storico, cosmico ed eroico, riflettendo su come la natura influenzi l'esperienza umana.
  • Il pessimismo individuale descrive la mancanza di speranza e felicità personale del poeta, dovuta a un ambiente familiare opprimente e a una salute fragile.
  • Nel pessimismo storico, Leopardi vede la natura come inizialmente benevola ma ingannevole, poiché le illusioni di felicità sono temporanee e l'uomo è inevitabilmente destinato all'infelicità.
  • Il pessimismo cosmico presenta la natura come matrigna, responsabile dell'infelicità umana universale, un bisogno insoddisfatto di felicità che affligge tutti gli esseri viventi.
  • Nel pessimismo eroico, Leopardi propone la solidarietà umana come unica risposta alla natura matrigna, esprimendo questa visione nei versi de "La Ginestra".

Indice

  1. Le fasi del pessimismo leopardiano
  2. La natura e la sofferenza giovanile
  3. Il pessimismo cosmico e la natura matrigna
  4. Il pessimismo eroico e la solidarietà umana

Le fasi del pessimismo leopardiano

Del concetto di natura leopardiana si è venuto a conoscenza attraverso le fasi del pessimismo leopardiano che si articolano in quattro fasi importanti: il pessimismo individuale, il pessimismo storico, il pessimismo cosmico e infine il pessimismo eroico. Per ciò che concerne il pessimismo individuale questa fase è vissuta dal poeta in prima persona: mentre ha trascorso la sua infanzia felicemente in compagnia dei suoi amati fratelli, l'adolescenza la vive in modo negativo, poiché la vita con lui è stata molto negativa, affermando anche che gli altri giovani della sua età abbiano vissuto in modo felice ( questa è la celeberrima fase del pessimismo psicologico o detto anche come pessimismo personale). Il concetto di natura intesa come un elemento che fa soffrire il poeta in età giovanile emerge nei seguenti versi de "E l'antica natura onnipossente,

Che mi fece all'affanno. A te la speme

Nego, mi disse, anche la speme; e d'altro

Non brillin gli occhi tuoi se non di pianto.

Questo dì fu solenne: or da' trastulli

Prendi riposo; e forse ti rimembra

In sogno a quanti oggi piacesti, e quanti

Piacquero a te: non io, non già, ch'io speri,

Al pensier ti ricorro. saggio breve su Galilei e sul nuovo metodo scientificoIntanto io chieggo

Quanto a viver mi resti, e qui per terra

Mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi

In così verde etate!"

La natura e la sofferenza giovanile

Si tratta di una natura che fa soffrire il poeta in età giovanile, non lasciandogli alcuna speranza (speme) a causa soprattutto dell'ambiente familiare che egli sente stretto e anche per colpa della sua salute precaria.
La seconda fase invece è quella del pessimismo storico. In questa fase Leopardi sostiene che la natura è da considerare ancora benigna, in quanto produce una felicità terrena di cui l'individuo si illude. L'uomo però non potrà vivere per sempre con delle illusioni che sono solo temporanee. A questo punto subentrerebbe l'infelicità che risulta essere dettata dal progresso della civiltà intesa come intera società umana. Proprio per questo motivo il poeta recanatese considera migliori le epoche antiche e non le epoche moderne. Sempre nell'ambito del pessimismo storico, viene elaborata la teoria del piacere secondo cui l'uomo va alla ricerca del piacere e quindi della felicità per tutta la sua esistenza. Andando quindi sempre alla ricerca del piacere, l'uomo è però destinato all'infelicità. In Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica è molto evidente questa fase relativa al pessimismo storico:

Il pessimismo cosmico e la natura matrigna

Considerato quest'ultimo aspetto quindi si passa dal pessimismo storico al pessimismo cosmico che identifica la natura come una natura matrigna, la quale ha generato l'infelicità umana. Quest'ultima non è più considerata come un dato storico, ma come una condizione individuale, che porta quindi le singole persone a soffrire. Il concetto di natura matrigna è visibile nelle parole contenute ne Lo Zibaldone, 27 maggio 1829:

Il pessimismo eroico e la solidarietà umana

L'ultima fase è invece il pessimismo eroico che corrisponde agli ultimi anni di vita del Leopardi, quando torna a Recanati per stabilirsi definitivamente nella città di Napoli, in cui scriverà La Ginestra e muore. In quest'ultima fase il Leopardi considera come unico mezzo di lotta alla natura matrigna la solidarietà umana. E' proprio nei versi de La Ginestra che sostiene questa considerazione.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le fasi del pessimismo leopardiano?
  2. Le fasi del pessimismo leopardiano sono quattro: pessimismo individuale, pessimismo storico, pessimismo cosmico e pessimismo eroico.

  3. Come viene percepita la natura nella fase del pessimismo individuale?
  4. Nella fase del pessimismo individuale, la natura è vista come un elemento che causa sofferenza al poeta, negandogli la speranza e contribuendo alla sua infelicità giovanile.

  5. Cosa caratterizza il pessimismo storico secondo Leopardi?
  6. Il pessimismo storico è caratterizzato dall'illusione di una felicità terrena temporanea, che viene distrutta dal progresso della civiltà, portando l'uomo all'infelicità.

  7. Come viene descritta la natura nella fase del pessimismo cosmico?
  8. Nella fase del pessimismo cosmico, la natura è descritta come una matrigna che genera infelicità umana, una condizione individuale inevitabile.

  9. Qual è l'unico mezzo di lotta contro la natura matrigna nella fase del pessimismo eroico?
  10. Nell'ultima fase del pessimismo eroico, l'unico mezzo di lotta contro la natura matrigna è la solidarietà umana, come sostenuto nei versi de La Ginestra.

Domande e risposte

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