Concetti Chiave
- La guerra è vista come il principale problema globale, causato dalla sete di potere e dalla mancanza di dialogo.
- L'uso indiscriminato di armi, dalle più piccole alle armi nucleari, è considerato un pericolo crescente, specialmente in paesi politicamente instabili.
- È fondamentale educare alla pace, mettendo in primo piano il destino delle popolazioni coinvolte nei conflitti, piuttosto che interessi economici o politici.
- Il terrorismo è percepito come un attacco ai valori occidentali, con una violenza irrazionale che ignora il rispetto per la vita umana.
- Nonostante trattati e accordi per il disarmo, l'uso delle armi continua, e la società deve discutere il loro impatto e promuovere la pace a tutti i livelli.
Indice
Il problema della guerra
Come tutti sappiamo il principale problema che affligge la nostra civiltà è la guerra.
Già dall’antichità gli uomini si sono fatti strada nell’evoluzione uccidendosi a vicenda. Con la caduta del nazismo e la fondazione della nato tutti quanti pensavamo di essere entrati in una nuova era, un’era nella quale l’uomo potesse iniziare a rendersi conto che la guerra porta solo dolore. Ma dagli ultimi avvenimenti l’uomo evidentemente spinto dalla sete di potere non si è ancora accorto cosa porta la guerra.
Conseguenze della violenza
I potenti del mondo non hanno ancora capito che continuare a spararsi a vicenda non porterà mai alla pace ma solo ad altra guerra .I problemi che affliggono il mondo vanno risolti con le parole non con le bombe. Evidentemente ai signori della guerra non interessa parlare ma solo sparare senza tener conto che nella maggior parte delle volte sparano contro degli innocenti, infatti nella guerra chi paga di più sono gli innocenti, soprattutto i bambini che crescono in un mondo in cui esiste solo la violenza. Dobbiamo solo sperare che chi vuole la guerra si renda conto che sparandosi a vicenda non si otterrà mai la pace tanto desiderata da qualcuno e tanto odiata da qualcun altro.
Educare alla pace
La tragedia iniziano dall'uso indiscriminato,e dal possedere armi dalla più piccole alle più grandi,da un semplice coltello da cucina alle armi belliche,e usarle in ogni luogo e per ogni cosa. Negli ultimi anni è aumentato il numero dei paesi che dispongono di un arsenale nucleare,ciò deve essere considerato un pericolo concreto per tutti,in particolare per quei paesi 69 politicamente instabili o situati in zone di forte tensione.
"Educare alla pace" non è solo una frase pronunciata dal Papa o dall'ONU,ma deve essere la convinzione profonda di ogni persona,anche perché è irrazionale pensare di portare equilibrio,ordine,con delle armi che provocano solo morte:ad esempio l'intervento degli USA nell'Iraq Le continue e sanguinose rappresaglie,con morti violente da una parte e dall'altra, hanno rafforzato la necessità di mettere in primo piano non gli interessi personali o politici,o più in generale quelli economici,ma il destino della popolazione irachena,che vede nei soldati di ogni schieramento solo degli usurpatori,dei sanguinari,dei violenti in quando si sentono costantemente in pericolo .
LE RAGIONI DEL TERRORISMO
Le ragioni del terrorismo
Nella cultura politica occidentale si è affermata l'idea che il «terrorismo globale» esprima la volontà dei paesi non occidentali - in modo tutto particolare del mondo islamico - di annientare la civiltà occidentale assieme ai suoi valori fondamentali: la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto, l'economia dei mercato. E si sostiene che il terrorismo esprime la volontà profondamente irrazionale di ottenere questo risultato nel modo più spietato, distruttivo e violento, senza il minimo rispetto per la vita. “ Chi è stato bombardato,chi bruciato dal napalm,chi è finito nei campi di sterminio,chi è stato fatto a pezzi da un’autobomba e chi è sparito senza lasciare traccia”.1) “Ci si chiede in quali oscuri meandri della coscienza possano albergare tali sentimenti di odio,di fanatismo politico e religioso,quali risentimenti personali e sensi di umiliazione possano essere alla radice di simili folli decisioni”. 2)
IL DISARMO
Il disarmo e la pace
Sono stati firmati trattati,accordi internazionali contro il disarmo nucleare e l'uso catastrofico delle armi chimiche,ma si è cercato ancora con" altre guerre" di distruggere o annientare Saddam.
Non esiste alcun scopo o giustificazione che permetta l'uso delle armi, la pace non può essere oggetto di discussione solo in un ambito politico,o limitata alle controversie internazionali,il problema emerge in tutta la sua drammaticità nella violenza gratuita e banale di ogni persona che aggredisce un'altra con un coltello.
Discutere sulle armi, sul costo degli armamenti,sul dolore e sulle morti di centinaia di persone giovani e anziane deve essere un obiettivo anche della scuola,e della famiglia.
Le guerre iniziarono già dal XX secolo,esse causano milioni e milioni di morti e sono molto frequenti; esse avvengono per diversi motivi: religiosi, di conquista e spesso anche solo per dimostrare la superiorità di una razza rispetto ad un'altra.
1) Da la Repubblica “Ma non esistono guerre necessarie” di Gino Strada.
2) Carlo Maria Martini,Discorso per la vigilia di S .Ambrogio 2001
Domande da interrogazione
- Qual è il principale problema che affligge la nostra civiltà secondo il testo?
- Cosa suggerisce il testo come soluzione ai conflitti mondiali?
- Qual è la percezione del terrorismo nella cultura politica occidentale secondo il testo?
- Quali sono le critiche mosse agli interventi militari, come quello degli USA in Iraq?
- Cosa si afferma riguardo al disarmo nel testo?
Il principale problema che affligge la nostra civiltà è la guerra, che porta solo dolore e colpisce soprattutto gli innocenti, come i bambini.
Il testo suggerisce che i problemi mondiali dovrebbero essere risolti con le parole e non con le bombe, promuovendo l'educazione alla pace.
Nella cultura politica occidentale, il terrorismo è visto come un tentativo dei paesi non occidentali, in particolare del mondo islamico, di annientare la civiltà occidentale e i suoi valori fondamentali.
Gli interventi militari, come quello degli USA in Iraq, sono criticati per aver causato violente rappresaglie e per non aver messo al primo posto il destino della popolazione locale, che vede i soldati come usurpatori e violenti.
Il testo afferma che, nonostante i trattati e gli accordi internazionali contro il disarmo nucleare e l'uso delle armi chimiche, le guerre continuano e non esiste giustificazione per l'uso delle armi.