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I mezzi di comunicazione di massa, o anche detti mass media, sono spesso accusati di voler manipolare, in senso psicologico, il pubblico.
Latino - Cicerone e Quintiliano: l'arte della retorica
Filosofia - Karl Popper
Scienze umane - La comunicazione
Inglese - George Orwell and the "Big Brother"
Roman Jakobson (1886-1986), linguista statunitense di origine
russa, ha elaborato una celebre teoria della comunicazione nella
quale ha messo in relazione gli elementi della comunicazione con le
relative funzioni del linguaggio.
La sua teoria è riassumibile con il seguente schema:
Con la comunicazione è possibile manipolare l’opinione delle
persone. L’arte della retorica
La manipolazione è una tecnica di persuasione molto antica, che
vede la sua nascita nell’antica Roma.
La retorica romana è una rielaborazione della retorica greca. Essa
vir boni
era usata dagli oratori, uomini molto abili nel parlare (
dicendi periti), che pubblicavano i loro discorsi con fini di
propaganda politica e morale. Ad esempio, Catone il Censore era
abile a far apparire le sue orazioni il più naturali possibile e prive di
qualsiasi compromissione dalla tecnica retorica greca.
Gli oratori romani avevano conosciuto la tecnica retorica dei greci
frequentando le scuole greche più note. La prima opera retorica
scritta in latino a noi pervenuta risale al I secolo a.C. e s’intitola
Rhetorica ad Herennium . Essa è una delle più importanti opere
sulla struttura e sugli usi dell'arte della persuasione. Cicerone
De inventione.
scrisse un’opera simile a questa che prese il nome di
Rhetorica ad Herennium De inventione
e furono considerate nel
Medioevo le uniche e incontrastate opere di retorica antica.
Cicerone definì la retorica come un’arte storicamente
determinata, cioè mutevole nel tempo e nello spazio, e
complementare alla filosofia, in particolare alla logica e alla
De Oratore,
dialettica. Nel Cicerone analizza gli aspetti della
retorica:
inventio
l’ : la raccolta e la selezione del materiale;
dispositio
la : l’organizzazione del materiale in uno schema
logico;
elocutio
l’ : la formulazione di un discorso verbale;
memoria
la : la memorizzazione dei discorsi;
actio
l’ : l’uso del linguaggio non verbale.
Nell’opera, Cicerone sostiene che l’oratore deve avere una
conoscenza enciclopedica se vuole davvero incidere sulla realtà del
suo tempo. Il perfetto oratore deve quindi possedere una buona
cultura, che abbracci tutte le discipline, in particolare la storia, il
diritto, la filosofia e la retorica. Inoltre deve essere uno psicologo,
un conoscitore dell’animo umano per coinvolgere emotivamente
l’interlocutore, e capace di costruire un discorso che sviluppa una
linea organizzativa efficace, in grado di persuadere chi ascolta della
validità delle proprie affermazioni.
Circa un secolo dopo Cicerone, Quintiliano ripropose le principali
tesi che segnarono lo sviluppo della retorica antica. Quintiliano fu
insegnante di retorica per ben vent’anni, ottenendo fama e grandi
riconoscimenti a Roma. Institutio oratoria,
Con riferimento alla pedagogia, nell’opera
Quintiliano espose nei particolari tutto ciò che contribuisce alla
formazione dell’oratore fin dalla sua infanzia. Il trattato propone una
concezione della retorica per molti aspetti simile a quella di
Cicerone: la retorica è una scienza che non si limita a fornire delle
competenze puramente tecniche, ma vuole formare un cittadino e
uomo esemplare. Quindi la filosofia in Quintiliano è sottomessa alla
retorica perché è solo una delle scienze che contribuisce alla cultura
dell’oratore in quanto al tempo del principato non era possibile
esprimere un proprio pensiero ma l’oratore doveva comunicare in
modo efficace l’ideologia politica dominante.
res publica
Dalla al principato si assiste quindi ad uno spostamento
ed una comunicazione esclusivamente formale ma priva di
contenuti che hanno sempre più il fine di suscitare riflessi
incondizionati senza far pensare. Ciò succede anche oggi: gli esperti
che elaborano i messaggi pubblicitari all’interno dei mass media
inseriscono degli elementi che possono attirare,
anche inconsciamente, il pubblico come minacce, sesso, violenza o
droga. Come è evidente, questi elementi sono spesso negativi e, nel
contesto in cui vengono usati, sono privi di contenuti perché chi
elabora il messaggio non ha in genere sufficiente tempo e spazio
per argomentare in modo approfondito e permettere al pubblico
una consapevole riflessione sul tema trattato. Ma messaggi negativi
e senza contenuto sono sempre in grado di suscitare interesse e di
attirare l’attenzione di chi li riceve.
Cicerone, in quanto modello insuperato dell’arte romana, è il
modello da seguire per porre rimedio alla decadenza dell’oratoria.
Come fece a suo tempo Cicerone, anche Quintiliano riprese da
Vir bonus dicendi peritus (Uomo di valore, ed
Catone l’espressione
esperto nel dire), vir bonus
definendo il come il perfetto oratore
capace di anteporre sempre il bene pubblico a quello privato. Di
conseguenza, siccome lo Stato s’identificava con l’imperatore,
l’oratore deve essere un fedele collaboratore del principe.
Big
George Orwell and the
Brother
A totalitarian and manipulated society from all points of view is
Nineteen Eighty-Four.
described by George Orwell in his novel
George Orwell (1903-1950) was born in Bengal. Orwell’s parents had
not much money, so they couldn’t send their son to a public school.
Orwell studied in a preparatory school, where he worked hard and won
a scholarships. Then he was sent to a public school, but he was very
unhappyness because he suffered from a sense of anxiety.
At the end of his schooldays, he refused to go on to university and he
decided to became a superintendent in the Imperial Police, but he
continued to feel an outcast. Orwell realized that the Empire was
based on a false and inequitable concept, so he resigned from the
Imperial Police. Down and Out in Paris and London
He wrote his first book entitled ,
where he talks about social themes like poverty. He also wrote other
novels with critical studies of provincial English life and values.
Orwell spent much time to journalism and political studies. During the
Second World War he directed the Indian Service of the BBC and he
Tribune.
became the editor of the Socialist newspaper
Nineteen Eighty-Four,
In 1949 published his most famous novel, and
one year later he died of tuberculosis.
Nineteen Eighty-Four is a novel written in 1984 and published in 1949
by George Orwell. The novel describes life in the totalitarian states
which would dominate the world in the future.
Orwell imagines Britain in the future as a totalitarian dictatorship
based on terror.
The ruler is a “Big Brother”: huge photographs of him dominate every
public space with a warning that says “Big Brother is watching you”. At
home every citizen is spied on by a telecamera, children are
encouraged to commit crimes because they can denounce their
parents for deviations from totalitarian political thought and Police
may punish every infringements of the totalitarian system. To control
the thoughts of every citizen, the authorities continually rewrite the
history books and newspapers, changing events.
Winston Smith is an intellectual who deals with manipulate the facts,
rewriting old books and newspapers. But one day he rebels and begins
to dream of smashing the system. He joins a secret society against
totalitarianism, but at the end the Police arrest him and he is brain-
washed into conformity again.
In this novel, Orwell speaks about the political mechanisms of
totalitarianism and the methods by which thought is controlled and
privacy is invaded.
It’s very interesting the way in which a totalitarian state tries to
control the thoughts of its citizens through the language: language will
gradually be refashioned until it is possible to eliminate the subversive
thought.
The purpose is to limit the danger of independent thought.
Also, in this book, Orwell compares good prose to a window-pane:
good writing or stories are as clear to the reader as a window pane.
La televisione è una cattiva
maestra Cattiva maestra
Il filosofo Karl Popper (1902-1994), nel libro
televisione, ha definito la televisione «il peggio per la democrazia,
in termini di squilibrio di poteri, ed il peggio per i bambini, in
termini di diseducazione».
Col passare del tempo, la televisione è diventata un potere politico
colossale. La tv produce, per la politica e la società, discussioni
continue, senza arrivare a una meta e non pone limiti all’esercizio
del potere. L’uomo politico che si rivolge a milioni di persone è
soggetto alle regole del media e dimentica ogni riferimento alla
morale politica e alla qualità dell’argomento che utilizza. Prevale la
voglia di piacere visivamente all’elettore.
La televisione è uno strumento negativo in una democrazia anche
perché viene meno l’opinione pubblica. Con l’affermazione «una
democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la
televisione», Popper vuole tutelare la democrazia liberale e porre
una limitazione e un controllo all’enorme potere che la tv esercita
sui suoi spettatori. Il “meccanismo televisivo” deve essere fermato
prima che sia troppo tardi, perché nel tempo la televisione continua
a peggiorare sempre di più a causa di una sua legge interna:
l’audience. L'audience è il numero statistico di spettatori che
hanno seguito una certa trasmissione in una determinata fascia
oraria. E’ quindi un dato quantitativo che non ha nulla a che vedere
con il dato qualitativo di un programma. Purtroppo il punto di
riferimento essenziale dei dirigenti televisivi è l’audience: viene
proposto allo spettatore il programma che fa più audience e poco
importa se è educativo o meno. In questo modo «i produttori
televisivi praticano una vera e propria pornografia culturale»
inclinando sempre di più la televisione «al sensuale, al sessuale e al
sensazionale» e alimentando «la corruzione morale e la decadenza
culturale».
Ma Popper sostiene che la tv potrebbe essere usata per il bene,
anche se questa supposizione è molto improbabile. E’ difficile far
diventare la televisione una forza culturale perché non esistono
professionisti in grado di realizzare programmi di valore. E’ più facile
affidare la realizzazione di programmi a gente che produce materia
media e cattiva, la quale cattura grandi quantità di audience
televisiva. Più la materia è scadente e sensazionale, più l’audience
aumenta. Ma difficilmente della materia sensazionale coincide