nadiiaruocco
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Concetti Chiave

  • La stampa a caratteri mobili fu inventata da Johannes Gutenberg nel 1454, ma la sua diffusione iniziale fu lenta, con una crescita significativa attraverso la pubblicazione di libri religiosi.
  • La cultura Umanistica del tardo Quattrocento, centrata sulla filologia e sulla nuova concezione della vita, influenzò l'uso iniziale della stampa per opere di autori medievali e classici.
  • La Controriforma cattolica influenzò fortemente l'editoria, imponendo censura e un Indice dei libri proibiti, che portarono anche alla pubblicazione clandestina di alcune opere.
  • La stampa fu uno strumento chiave per la diffusione delle idee della Riforma protestante di Lutero, che utilizzò opuscoli tascabili per diffondere le sue tesi in modo discreto.
  • L'uomo non temeva la stampa di per sé, ma la Chiesa temeva la diffusione di idee pericolose che potevano sopravvivere alla morte dei loro ideatori grazie alla stampa.

Indice

  1. L'invenzione della stampa
  2. La diffusione della stampa
  3. L'influenza della Controriforma

L'invenzione della stampa

Come mai i primi testi furono stampati con i caratteri mobili solo cinquant'anni dopo la loro invenzione?

Questa domanda probabilmente trova risposta nei caratteri del tardo Quattrocento, quando la cultura Umanistica è protagonista: tutto s'incentra sulla vita terrena, sulla filologia, sull'homo faber e su una nuova concezione della vita e della storia.

La diffusione della stampa

Eppure il tedesco Johannes Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili nel 1454, ma la sua diffusione crebbe (come riporta Betchel, Gutenberg, Torino, SEI, 1995) grazie ai libri religiosi, ovvero il 48 percento delle pubblicazioni durante i primi vent'anni della stampa; per il restante 42 percento si tratta di libri d'autori medioevali e classici.

L'influenza della Controriforma

L'ampia percentuale sottolinea l'influenza della Controriforma cattolica sull'attività editoriale che si fece sentire soprattutto con la censura e l'Indice dei libri proibiti, che costrinsero alla pubblicazione clandestina. Quindi l'alfabetizzazione del popolo o il pesante controllo sui libri fu solo un'arma a doppio taglio che favorì la diffusione della novantacinque tesi della Riforma protestante mossa da Lutero; egli capì che la stampa poteva aiutarlo, infatti pubblicò anche fascicoli e opuscoli tascabili che potevano facilmente essere nascosti (Niccoli, Alle origini del villaggio globale, in "Storia e Dossier"). L'uomo non aveva paura della stampa in sè, la Chiesa ne aveva e, nonostante le sue numerose minacce, i filosofi o gli autori che uccise al rogo, non poté combattere la diffusione di un'idea che vive pur se l'ideatore muore: se questa viene apprezzata da un altro uomo, vivrà con lui e così via.

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