Concetti Chiave
- Un numero significativo di specie di piante e animali è a rischio di estinzione, elencato nella Lista Rossa dall'IUCN, che classifica le specie in base al livello di pericolo.
- Le cause principali dell'estinzione includono la distruzione degli habitat naturali, il cambiamento climatico, la caccia e l'inquinamento da sostanze chimiche e petrolio.
- L'espansione umana, con città e infrastrutture, compromette gli habitat naturali, mettendo in pericolo specie che non riescono ad adattarsi rapidamente ai nuovi ambienti.
- La caccia regolamentata e il bracconaggio mettono ulteriormente a rischio specie già vulnerabili, con alcune catturate illegalmente per il commercio di trofei o come animali esotici.
- Gli sforzi di conservazione, come il bando sulla caccia alle balene e la creazione di riserve naturali, hanno mostrato risultati positivi, con la necessità di sviluppare corridoi naturali per collegare le riserve.
Almeno 33.000 specie di piante e 5.400 specie di animali sono a rischio di estinzione, rischiano cioè di sparire per sempre dalla faccia della Terra.
Queste specie sono elencate nella Lista Rossa dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), un’organizzazione internazionale che raccoglie informazioni sulle piante e gli animali del mondo. Le specie a rischio sono organizzate in categorie. Le più importanti categorie sono le seguenti:
•Vulnerabile: una specie ritenuta a rischio di estinzione allo stato selvatico.
•A rischio: una specie ritenuta ad alto rischio di estinzione allo stato selvatico.
•A un punto critico di rischio: una specie ritenuta ad altissimo rischio di estinzione allo stato selvatico.
•Estinta allo stato selvatico: una specie che sopravvive soltanto in cattività o all’interno di zone protette.
•Estinta: gli esperti sono ragionevolmente sicuri che gli ultimi esemplari (selvatici o in cattività) siano tutti scomparsi.
Soltanto per i mammiferi si ritiene che siano a rischio un migliaio delle circa 4.600 specie esistenti. Animali come le tigri, i rinoceronti neri, le foche monache e i cammelli sono tutti sulla lista delle specie in pericolo. Negli ultimi 30 anni il numero dei rinoceronti neri è diminuito del 95% e quello delle tigri che vivono libere in natura si è ridotto a circa 5.000 esemplari.
Ma che cosa determina l’estinzione delle specie? Animali e piante diventano sempre più rari e a rischio di estinzione per cause di vario tipo. Tra queste ci sono la distruzione del loro habitat naturale, i cambiamenti climatici, la caccia e l’inquinamento.
L’ambiente naturale che subisce in modo particolare gli effetti negativi delle attività umane è la foresta pluviale tropicale: essa contiene più specie di piante e animali di qualsiasi altro luogo sulla Terra, ma ogni anno da essa scompare un numero sempre maggiore di specie che sono incapaci di adattarsi a un nuovo tipo di ambiente.
La caccia è comunque regolamentata da leggi nazionali e da leggi internazionali che, ad esempio, vietano il commercio di parti del corpo di alcune specie animali. Esiste però il fenomeno del bracconaggio: alcune specie vengono cacciate illegalmente, allo scopo di rivenderne a caro prezzo le parti più pregiate. Alcune specie non vengono uccise, ma catturate vive (illegalmente) nel loro ambiente naturale, per essere rivendute in altri paesi e mantenute in cattività. Ciò accade ad esempio a pappagalli e tartarughe, e anche ad animali pericolosi e certo difficili da tenere “in casa” come serpenti, ragni e insetti, e molti altri. Il destino di questi animali è purtroppo spesso la morte.
Anche i cambiamenti climatici possono rendere impossibile la vita agli animali; le condizioni atmosferiche possono diventare troppo calde o troppo fredde, le riserve d’acqua possono prosciugarsi e le piante che gli animali mangiano non crescere più.
Molti esperti di conservazione sono d’accordo sul fatto che il miglior modo per salvare gli animali è proteggere i posti in cui vivono, cioè i loro habitat. Essi stanno studiando come sviluppare al meglio le riserve naturali in aree come le foreste pluviali e le zone paludose. Alcuni animali, però, hanno bisogno di un’area molto vasta in cui vivere e trovare cibo, e una riserva può non essere abbastanza grande. Una risposta a questa difficoltà è lo sviluppo di corridoi naturali: strette strisce di terra che collegano diverse riserve, attraverso le quali gli animali riescono a spostarsi pur attraversando zone antropizzate, cioè in cui sono presenti l’uomo e le sue costruzioni.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato di "estinzione" e quante specie sono attualmente a rischio?
- Quali sono le principali cause dell'estinzione delle specie?
- Come influisce l'attività umana sugli habitat naturali?
- In che modo la caccia contribuisce al rischio di estinzione?
- Quali misure di conservazione sono state efficaci nel salvare alcune specie?
Estinzione significa scomparire completamente dalla Terra. Attualmente, almeno 33.000 specie di piante e 5.400 specie di animali sono a rischio di estinzione, secondo la Lista Rossa dell'IUCN.
Le principali cause dell'estinzione includono la distruzione dell'habitat naturale, i cambiamenti climatici, la caccia e l'inquinamento.
L'attività umana, come la costruzione di città e strade, distrugge gli habitat naturali, rendendo difficile per molte specie adattarsi e sopravvivere.
La caccia, sia legale che illegale (bracconaggio), contribuisce al rischio di estinzione catturando e uccidendo animali per pellicce, corna e trofei, o catturandoli vivi per il commercio.
Misure come il bando sulla caccia e la riproduzione in cattività hanno salvato specie come la balena grigia e i condor della California, dimostrando l'importanza di proteggere gli habitat naturali.