Concetti Chiave
- Un miliardo e 200 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua potabile, un problema che colpisce duramente il Sud del mondo e l'Europa.
- La mancanza di acqua adeguata per esigenze igieniche colpisce 2,4 miliardi di persone, contribuendo a una perdita di 3,4 miliardi di vite all'anno.
- Guido Pollice di Green Cross International sottolinea l'urgenza di una convenzione internazionale per migliorare la situazione idrica globale.
- La cattiva gestione e le infrastrutture obsolete causano enormi perdite d'acqua, con Mosca che perde fino al 60% e il Sud Italia che raggiunge picchi superiori al 50%.
- Nel Sud Italia, il 78% della popolazione soffre di disponibilità insufficiente di acqua a causa della cattiva gestione degli acquedotti, nonostante la presenza di infrastrutture.
Indice
La crisi globale dell'acqua
Un miliardo e 200 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile e 2,4 miliardi non hanno abbastanza acqua per soddisfare le esigenze igieniche: una carenza che costa 3.4 miliardi di vite ogni anno. Sono questi i dati più drammatici che sono stati presentati alle celebrazioni della giornata mondiale dell’acqua. È una catastrofe che colpisce prevalentemente il Sud del mondo, ma che interessa anche l’Europa: secondo le stime dell’ONU pubblicate ieri a Ginevra, un europeo su sette non ha accesso all’acqua potabile e a infrastrutture igieniche adeguate.
“Senza una convenzione internazionale e globale sull’acqua, che stabilisca regole chiare e coerenti per orientare e amplificare gli sforzi intrapresi, le cose non potranno migliorare”, sostiene Guido Pollice, vicepresidente di Green Cross International.
L'importanza dell'acqua nella vita quotidiana
Solo quando si è coinvolti in disastri ecologici di vaste proporzioni si comprende quale importanza riveste per l’umanità questo “umile” quanto preziosissimo bene. L’uomo usa l’acqua in mille momenti della giornata: dal mattino appena alzato per lavarsi, a quando cucina, o ancora quando ha sete per dissetarsi.
Perdite idriche e infrastrutture obsolete
Una parte dell’acqua viene persa per scelte agricole sbagliate, un’altra parte viene risucchiata dai buchi neri della rete. La Commissione economica delle nazioni Unite per l’Europa stima che a Mosca fino al 60 per cento dell’acqua potabile è persa nel corso della distribuzione prima di raggiungere il consumatore a causa della vetustà delle infrastrutture. A Berlino, la percentuale è del 5 per cento. Nel Sud Italia si raggiungono picchi superiori al 50 per cento.
Secondo i dati di Legambiente, nel 1975 la perdita del volume d’acqua era del 21 per cento, oggi la dispersione è arrivata al 40 per cento contro una media europea di appena il 13 per cento. Il disastro trova il suo picco nel Mezzogiorno dove il 78 per cento della popolazione ha una disponibilità insufficiente di acqua: non per la mancanza di acquedotti, ma per la loro cattiva gestione.
Domande da interrogazione
- Qual è la portata del problema dell'accesso all'acqua potabile a livello mondiale?
- Quali sono le principali cause della perdita d'acqua durante la distribuzione?
- Quali misure sono suggerite per migliorare la situazione dell'acqua a livello globale?
Un miliardo e 200 milioni di persone non hanno accesso all'acqua potabile, e 2,4 miliardi non hanno abbastanza acqua per le esigenze igieniche, causando 3,4 miliardi di vite perse ogni anno.
Le perdite d'acqua sono dovute a infrastrutture obsolete, con percentuali di perdita che variano dal 5% a Berlino al 60% a Mosca, e superano il 50% nel Sud Italia.
È necessaria una convenzione internazionale e globale sull'acqua per stabilire regole chiare e coerenti che orientino e amplifichino gli sforzi intrapresi, secondo Guido Pollice di Green Cross International.