Concetti Chiave
- Il Castello di Fontainebleau è noto per la sua origine legata alla passione dei re francesi per la caccia e la collezione di opere d'arte.
- Ha subito trasformazioni significative durante il Rinascimento sotto Francesco I°, che ha introdotto elementi dell'architettura rinascimentale italiana.
- La scuola di Fontainebleau, con artisti come il Primaticcio e il Rosso, ha contribuito a sviluppare un'arte decorativa ispirata all'antichità classica.
- Il castello è celebre per la scala a ferro di cavallo, luogo del famoso addio di Napoleone alla sua guardia nel 1814.
- I giardini del castello, progettati dall'architetto Le Nôtre, includono il parterre, giardini inglesi e il giardino di Diana con la sua fontana restaurata.
Castello di Fontainebleau
Il castello di Fontainebleau deve la sua origine alla passione dei re francesi per la caccia e lo sviluppo e la sua decorazione al piacere che essi provavano nel riunire le opere d’arte in quella che veniva chiamata “maison de famille”. Un fatto importante è che il castello è stato ristrutturato ed abitato dai sovrani dal tempo degli ultimi Capetingi fino a Napoleone III. L’anno di costruzione non è noto con certezza. In base ad un documento firmato da Luigi VII possiamo dedurre che esisteva già nel 1137.
Con l’avvento del Rinascimento, Francesco I°, fa scomparire l’aspetto medioevale dell’edificio per costruirvi due ali stile Rinascimento. Nel XVI secolo, un gruppo di pittori, fra cui il Primaticcio e il Rosso, allievo di Michelangelo, formano la scuola di Fontainebleau con lo scopo di creare un’arte decorativa ispirata all’antichità classica e alle decorazioni tipiche del nuovo gusto italiano. La facciata centrale del castello presenta la famosa scala a ferro di cavallo da cui Napoleone pronunciò il famoso addio il 20 aprile 1814 rivolto alla vecchia guardia dopo la sua abdicazione. Il castello è interamente visitabile: la sala da ballo, gli appartamenti di Madame de Maintenon, gli appartamenti reali, il salotto di Maria Antonietta, la Sala del Trono, l’appartamento dell’ Imperatore, gli appartamenti dell’imperatrice Giuseppina sono gli ambienti più significativi e degni di essere ricordati. Quindici sale del primo piano e del piano terra sono occupate dal museo napoleonico. Esso espone ritratti, oggetti di oreficeria, armi, decorazioni, porcellane (servizio dell’ Imperatore) abiti e ricordi personali sia di Napoleone che della famiglia Bonaparte. Gli ambienti sono ammobiliati con mobili ed oggetti d’arte autentici. Le sale del primo piano ospitano le tele rappresentanti l’ incoronazione di Napoleone, l’imperatrice Maria Luigia, in abito di corte oppure nell’atto di dipèingere il ritratto all’Imperatore o la nascita del re di Roma.Intorno al castello si estendono i giardini. Essi comprendono i giardini all’inglese, il “parterre”, disegnato dall’architetto Le Nôtre, il parco e il giardino di Diana. In quest’ultimo si trova la fontana di Diana che ha ritrovato il suo aspetto primitivo: infatti, il quattro cani di bronzo, un tempo esposti al Louvre, hanno ritrovato la loro collocazione originaria, seduti ai piedi della dea.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del Castello di Fontainebleau e come si è evoluto nel tempo?
- Quali sono alcuni degli ambienti più significativi del castello che possono essere visitati?
- Cosa si può trovare nei giardini che circondano il Castello di Fontainebleau?
Il Castello di Fontainebleau ha origine dalla passione dei re francesi per la caccia e si è evoluto con lo sviluppo e la decorazione voluta dai sovrani, da Luigi VII fino a Napoleone III, trasformandosi da edificio medioevale a residenza rinascimentale.
Tra gli ambienti più significativi del castello visitabili ci sono la sala da ballo, gli appartamenti di Madame de Maintenon, gli appartamenti reali, il salotto di Maria Antonietta, la Sala del Trono, e gli appartamenti dell'Imperatore e dell'imperatrice Giuseppina.
I giardini del castello comprendono i giardini all’inglese, il “parterre” disegnato da Le Nôtre, il parco e il giardino di Diana, dove si trova la fontana di Diana con i quattro cani di bronzo nella loro collocazione originaria.