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Concetti Chiave

  • Le mire sono strumenti utilizzati nel rilievo del territorio per consentire la visione indiretta di segnali a distanza, utilizzando forme e colori specifici per migliorare la visibilità.
  • La palina è la mira più comune per brevi distanze, caratterizzata da un'asta in legno o metallo, suddivisa in segmenti colorati alternati per facilitarne l'identificazione.
  • Le paline devono essere posizionate verticalmente con la punta su un segnale come un picchetto o un chiodo, e possono essere sostenute da treppiedi su superfici dure.
  • La biffa è una variante della palina che include uno scopo fisso o scorrevole, utilizzato per rilevare o impostare un riferimento altimetrico.
  • Oltre a migliorare la visibilità, la biffa può essere utilizzata per stabilire la profondità di scavi, lo spessore di rilevati o definire linee di pendenza.

Mire provvisorie: paline e biffe

Quando i segnali sono utilizzati per il rilievo di porzioni del territorio si ricorre alle mire che ne consentono la visione indiretta a distanza a occhio nudo o al cannocchiale.
Le mire sono manufatti caratterizzati da forme, da assi di simmetria, da colori intensi e alternati e da dimensioni tali da rendere indirettamente visibili a distanza i segnali sui quali vengono collocate. Esse possono essere: naturali o artificiali, e permanenti o provvisorie.
La mira più nota e usata per le brevi distanze è la palina; essa è costituita da un’asta di legno o metallica (rispettivamente ottagonale e circolare). L’estremo inferiore è provvisto di una punta metallica; invece l’estremo superiore delle paline in legno è provvisto di un calciolo metallico per proteggere l’asta dalla battitura con la mazzetta. La sua lunghezza è di 1.60 metri; essa viene suddivisa in tratti alti 20 cm, colorati alternativamente di bianco e di rosso per favorirne l’individuazione nell’ambiente.
L’asta della palina deve essere collocata con la sua punta sul segnale (picchetto o chiodo) e il suo asse deve essere disposto verticale.
La palina include sia la funzione di segnale che di mira.
Inoltre, nel caso di superfici rocciose o asfaltate, per sostenere la palina vengono utilizzati appositi tutori costituiti da leggeri treppiedi metallici.

La biffa è una variante della palina al quale si aggiunge uno scopo (fisso o scorrevole). Lo scopo è una piccola tavoletta di forme diverse ma con un asse orizzontale che costituisce un riferimento altimetrico: infatti, grazie ad esso, si può rilevare l’altezza del suolo di tale riferimento, nel caso di scopo fisso; oppure imponendo allo stesso riferimento una certa altezza desiderata dal terreno, nel caso di scopo scorrevole.
La biffa oltre a migliorare la visibilità a distanza della mira viene utilizzata per: fissare la profondità di uno scavo o lo spessore di un rilevato in un punto, oppure per definire una linea avente una pendenza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione principale delle mire nel rilievo del territorio?
  2. Le mire consentono la visione indiretta a distanza dei segnali, facilitando il rilievo di porzioni del territorio.

  3. Quali sono le caratteristiche principali di una palina?
  4. La palina è un'asta di legno o metallo, lunga 1.60 metri, suddivisa in tratti colorati alternativamente di bianco e rosso, con una punta metallica per il posizionamento verticale su un segnale.

  5. In che modo la biffa differisce dalla palina e quali sono i suoi usi specifici?
  6. La biffa include uno scopo fisso o scorrevole per riferimenti altimetrici, migliorando la visibilità e permettendo di fissare profondità o spessori e definire pendenze.

Domande e risposte

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