
Guida di sopravvivenza nei meandri della convivenza tra studenti
Lasciarsi la propria casa alle spalle per provare sulla propria pelle l'avventura di vivere in un'altra città, è un'occasione che per molti universitari rappresenta l'El Dorado da raggiungere ad ogni costo. L'esperienza di stare da soli, raggiungere una qual certa autonomia, saperla coltivare e poter decidere (quanto più possibile) i propri destini. Parole che faranno venire sicuramente l'acquolina in bocca a chi le leggerà. Tuttavia, non sempre i migliori piani riescono senza intoppi. Anche le prospettive più esaltanti ed eccitanti possono degenerare rapidamente, ritorcendosi contro e trasformandosi, senza mezze misure, in un vero e proprio incubo. Anche la rinnovata indipendenza potrà presentare dei difetti strutturali, a causa della presenza, non sempre benevola e positiva, degli Altri, necessariamente con la a maiuscola. Per questo motivo, per prepararvi a cosa vi aspetta realmente e, magari, potervi consentire di prendere le dovute precauzioni, eccovi presentati i 10 problemi tipici per gli studenti fuori sede.Le pulizie
Le Lune di Miele finiscono, sempre. Appena arrivati nella nuova abitazione, l'euforia e la rinnovata adrenalina svaniranno velocemente appena vi aggirerete tra i corridoi e vi verrà in mente la domanda fatidica:“Già, ma chi pulisce ora?”
Sì, perché adesso non ci saranno più mamma, papà, parenti, amici, badanti a prendersi cura delle pulizie della vostra casa. Tale gravoso fardello ricadrà così interamente sulle vostre spalle. E, per quanto possenti che siano, per quanto disposti a ritenervi dei novelli Atlante che reggono il mondo sulle spalle, anche i più valorosi cadranno, prima o poi. L'evoluzione è sempre la stessa: dapprima, consci che questo significa anche “diventare grandi”, ci si fionda a capofitto con eroica disciplina. Col passare delle settimane, però, il senso del dovere verrà sempre meno. I turni con i propri coinquilini verranno mercanteggiati con primitive forme di baratto e tacite promesse elettorali, e, quando si avvicina la vostra ora, vi sentirete come condannati innanzi al boia. Il risultato inevitabile è che la casa diventerà una mangiatoia ed il nuovo regno degli acari, quando la pigrizia e la poca volontà prenderanno il sopravvento.
La cucina
Altra nota dolente per gli studenti fuori sede, tutto ciò che riguarda la cucina e la ricerca e preparazione del cibo. I lauti pasti nella casa natia diventeranno presto uno sbiadito ricordo, che vi farà visita la notte durante i sogni. Niente più pietanze preparate con cura e dedizione dai genitori, la dispensa sempre piena e la lavastoviglie a fare il suo prezioso lavoro. Lo scenario cambia radicalmente. I più valorosi si cimentano in sperimentazioni ardite di miscele di gusti e sapori, trovando o la ricetta del secolo o candidandosi ad un posto in prima fila per una lavanda gastrica.
La spesa, dopo un certo tot di settimane, diventerà una fastidiosa perdita di tempo, intristendo così il frigorifero, che si sentirà sempre più solo ed abbandonato. Anche la cottura e preparazione del cibo verranno viste in maniera sospette, col risultato che tante cene consisteranno in scatolette di alimenti già pronti o in chiamate di pronto intervento alla pizzeria più vicina. I piatti, infine, non si laveranno più magicamente da soli, come avveniva prima; se non si correrà subito ai ripari, si ammasseranno nel lavello come bestiame in un carro.
I soldi
Sia che stiate lavorando per mantenervi gli studi sia che riceviate il sussidio dai vostri genitori, l'assioma è sempre uno: i soldi finiscono. Sempre. E, soprattutto, con disarmante facilità ed imbarazzante anticipo sulla tabella di marcia. Una spesa tira l'altra, accanto alle necessità si trova posto per qualche sfizio personale e, in men che non si dica, magari il mercoledì si resta a tasche vuote, con una settimana ancora lunga innanzi prima del prossimo rifornimento di liquidi. Questo dà il la a vere e proprie tecniche, raffinatesi nel corso degli anni, di sopravvivenza, riuscendo in qualsiasi modo ad eludere tali problematiche e farla sempre franca, magari contraendo debiti perpetui col proprio coinquilino. Le cose si complicano però quando arrivano loro, le...Le bollette
La bolletta, chi era costei? Magari prima erano esclusivo appannaggio dei vostri genitori, adesso il mostro a tre teste “acqua, luce, gas” diventerà una cantilena presto insopportabile. Ed oltre al tempo sottratto allo studio e dedicato alle file presso gli uffici postali, c'è da aggiungere quello impiegato a ritrovare le bollette andate perdute in mezzo alle scartoffie varie. Solo i più fortunati le vedranno pagate da lui/lei, il...Il padrone di casa
Essere mitologico, spesso visto di spalle come il boss della Spectre nei vecchi James Bond o la voce del capo delle Charlie's Angels, il padrone di casa è la persona che vi affida il proprio immobile per garantirvi un tetto sotto il quale proseguire i vostri studi. Le generalizzazioni sono facili in questo campo, ma può essere un vero e proprio terno al lotto. Ci sono quelli molto disponibili ed alla mano, che vengono incontro a qualsiasi richiesta degli studenti fuori sede. Ci sono, purtroppo, anche quelli antipatici, scortesi e che fanno orecchio da mercante alle esigenze od alle rimostranze dei giovani. La situazione si fa critica al momento di far quadrare i conti e pagare le mensilità, con la tensione che sale fino alle stelle e la speranza che tutto fili lisci come l'olio.Tornare a casa
Raramente chi va a studiare fuori resta lontano a lungo dalle mura domestiche. Il problema è che il ritorno a casa può rappresentare un arma a doppio taglio. Invece di rilassarsi dopo i lunghi mesi sopra i libri e con lo stress degli esami, subentra l'ansia del rapporto con i parenti, non visti per intere settimane. Aprono le danze i consueti commenti sull'aspetto e sulla perdita (o meno) di peso, seguite dal programma ufficiale di visita ai consanguinei, anche i più lontani. Seguono interrogatorio sulla vita nel nuovo contesto, sui coinquilini, sul tempo e via dicendo, quasi mai trovando due minuti per staccare veramente la spina. E così, tante volte, si rimpiange tale ritorno, non vedendo quasi l'ora di svignarsela. Eppure...Riandarsene da casa
...eppure, tuttavia, non era così male essersi nuovamente riabituati al proprio letto, alle vecchie usanze ed alle facce di una vita. In un crescendo di dramma psicologico interiore, allo stress dovuto al terzo grado subito, si sostituisce l'angoscia per la nuova partenza. Per certi versi, forse, peggiore della “prima volta”, perché in questa si ha la consapevolezza di che cosa vi aspetta, tra le pulizie, la cucina o il padrone di casa, di cui sopra. L'addio ai monti, ripetuto n-volte, sarà sempre più struggente, al pensiero della mole combinata di studi e faccende domestiche.Le feste
Diciamoci la verità: anche i più accaniti sostenitori e dediti agli studi, almeno una volta durante la propria esperienza fuori sede hanno “sognato”, magari ispirati da certo tipo di cinema, di provare l'esperienza trascendentale delle feste studentesche. Allegria, euforia, nuove amicizie che nascono, facce sempre sorridenti e via dicendo. Purtroppo però al secondo/terzo party nascerà un problema irrisolvibile: il “day after”.
Già, perché quando tutti se ne andranno e l'abitazione sarà vuota, resterà solo un cumulo di sporcizie e rifiuti. Per non parlare, inoltre, dei ritrovamenti archeologici di mummie risalenti alla sera prima ed appartenenti a perfetti sconosciuti caduti tra le braccia di Morfeo sul vostro letto o divano preferito. Dato che a tutto questo dovrete pensare voi, non gli altri, capirete che l'unica soluzione sarà quella di far vita monastica. Le feste sì, ma non nella vostra casa, anche perché dovrete pensare a lui, al...
Il vicino
E' alquanto improbabile che la vostra esperienza di studenti fuori sede abbia luogo in posti isolati o villette indipendenti. Più realistico pensare a condomini che comportano, logicamente, la presenza di vicini di casa, con una scala di sopportazione delle vostre attività pericolosamente variabile, dal “chiamo i Carabinieri”, al “avverto chi vi tiene in affitto”. Quando poi tale figura coincide proprio con quella del padrone di casa, si crea un mix letale e particolarmente pericoloso. Meglio la vita monastica, dopo tutto.ll coinquilino
Come i boss finali dei videogames, ecco la croce e delizia dello studente fuori sede: il coinquilino. Sì, perché la vostra esperienza sarà sempre condivisa con qualcun altro che è nelle vostre medesime condizioni ma, purtroppo, non sempre sulla stessa lunghezza d'onda. E se magari potrete trovare l'ideale compagno di avventura, sempre pronto a darvi una mano, magnanimo e di supporto, potrà anche capitarvi la pagliuzza più corta, ritrovandovi non proprio il coinquilino modello.Le schermaglie sui turni per cucinare e/o lavare saranno all'ordine del giorno, così come le preoccupazioni per le persone che farà entrare in casa; non parliamo poi della vostra assenza, quando voi sarete a casa mentre lui starà facendo man bassa delle vostre scorte personali, fingendo poi di esser partito su Marte al vostro ritorno. Il coinquilino, col quale condividerete gioie e dolori, vi aiuterà soprattutto a sviluppare un livello sempre più alto di tolleranza, indispensabile per sopravvivere mentre si studia lontano da casa.