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5 drammi di quando vai a vivere all’estero articolo

Sei finalmente riuscito a realizzare il sogno di una vita: quello di andare in Erasmus e uscire per un periodo prolungato da quell’Italia che ti sta così stretta. Hai solo voglia di buttarti a capofitto in un nuovo mondo, una nuova cultura, in un’avventura tutta da scoprire con persone nuove e completamente diverse da te. Ti senti grande ed emancipato, ma non avevi fatto i conti con alcune piccole realtà che solo gli espatriati hanno vissuto davvero sulla propria pelle. Scopri quali, così almeno parti preparato!

1. La mancanza del cibo della mamma

Ti piaceva passare il tempo a far finta di studiare e a poltrire sul divano sgranocchiando patatine, mentre giocavi alla Playstation o finivi la tua serie TV preferita del momento. Adesso, invece, ti tocca darti da fare per cercare di fare amicizia con i fornelli il prima possibile. Il problema è che per i mesi a venire rimpiangerai di non aver mai passato del tempo in cucina con la mamma a farti spiegare concetti elementari come preparare il ragù o condire un’insalata. Alla difficoltà nel riuscire a distinguere una zucchina da un cetriolo al supermercato, si aggiungerà una costatazione costante: qualunque pranzetto preparerai, non avrà mai il sapore di quello della mamma, non importa quanto zelo ci metti. Per fortuna che l’Old Wild West esiste pure all’estero: è lì che ti rifugerai quando il tuo stomaco avrà bisogno di mangiare cibo vero!
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2. Gli imprevisti linguistici

Quando sei partito, avevi un’unica certezza: di avere un livello di conoscenza della lingua straniera molto alto. Sempre il primo della classe, perennemente elogiato dai professori. Dal momento in cui metti piede nel paese prescelto (la Gran Bretagna, per dire), quell’unica convinzione crolla in un secondo proprio quando ti accorgi che le uscite non vengono indicate con la parola Exit, bensì con Way Out. Questa, ovviamente, è solo la prima di tante piccole tragedie comunicative che vivrai ogni giorno: ancora peggio di non essere capiti dagli stranieri, c’è la frustrazione di non riuscire a decifrare nulla di quello che si stanno dicendo, se non carpire poche, inutili parole, tipo love, cute, dog, school. Almeno ti renderai conto di una cosa: le parolacce le sai tutte e le adoperi benissimo!

3. Il clima glaciale

Neanche Jack e Rose nelle acque gelide dell’oceano Atlantico hanno sentito tutto il freddo che provi tu ogni volta che metti piede fuori casa. Quando parli, una nuvoletta di fumo si crea magicamente attorno alla tua bocca. Di solito, tra l’altro, l’aria è così gelida che non riesci a emettere suoni, ma soltanto rantoli che ricordano vagamente lo squittio di un topo o il cigolio di una porta. L’abbigliamento giornaliero sarà tutto fuorché sexy, ma almeno ti proteggerà: quindi pigiama o collant sotto i pantaloni, guanti, sciarpa, cappello e scaldamuscoli. Purtroppo non hanno ancora ideato nulla per proteggere il naso, quindi il tuo sarà perennemente rosso e screpolato. Non c’è scampo!

4. Lo shock culturale

Dagli orari in cui si mangia, a quello che si mangia fino ad arrivare a sciocchezze che tu ritenevi ovvietà e che invece vengono considerate cose dell’altro mondo o addirittura sintomo di maleducazione. Inizi a dubitare di tutto, stordito da una miriade di informazioni che fai fatica a memorizzare. La domanda che ti poni alla fine è: ma il dito medio è universale? Chissà… intanto lo usi. Non si sa mai.

5. Le disavventure mediche

Diretta conseguenza dei problemi con la lingua, quando dovrai andare in farmacia sarà un piccolo, enorme, devastante incubo. Già non è facile riuscire a spiegare i propri problemi in Italia, figuriamoci in un paese straniero. I gesti possono tornare utili, ma i fraintendimenti sono sempre dietro l’angolo e quando si tratta di salute è meglio evitarli. L’unico consiglio che posso darti è di fare una ricerca su internet e presentarti direttamente con un’immagine o una scritta (possibilmente certe) di quello che ti serve. Altrimenti rischierai di prendere un farmaco per il diabete quando ti è venuta soltanto una dermatite da contatto.
Data pubblicazione 23 Agosto 2016, Ore 11:39
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