Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Gli ominidi, durante l'evoluzione, hanno usato strumenti come bastoni e pietre, sebbene tracce di questi strumenti siano rare.
  • Il bastone appuntito, usato per scavare, è uno degli strumenti più antichi e veniva utilizzato per ottenere risorse alimentari sotterranee.
  • Gli australopiteci usavano pietre per schiacciare e tagliare, ma non ci sono prove che creassero intenzionalmente strumenti litici.
  • I più antichi strumenti di pietra risalgono a 2,5 milioni di anni, ma mancano i resti degli ominidi che li avrebbero prodotti.
  • L'uso della pietra richiedeva abilità e comprensione di causa/effetto, indicando una complessità cognitiva negli ominidi preistorici.

Indice

  1. L'uso degli strumenti dagli ominidi
  2. La scoperta degli strumenti litici
  3. La complessità della scheggiatura della pietra

L'uso degli strumenti dagli ominidi

Durante tutta la loro storia evolutiva, gli ominidi hanno sempre utilizzato degli strumenti, di cui, però, si è persa traccia, almeno nella maggior parte dei casi Lo strumento più antico deve essere stato il bastone per fare degli scavi: probabilmente si trattava di un ramo appuntiti più o meno lungo che ancora oggi ai Boscimani e agli Aborigeni australiani permette di raggiungere alcune risorse alimentari, come tuberi, radici, insetti o piccoli mammiferi nascosti sotto terra. Senz’altro almeno per due milioni di anni, gli australopiteci (cioè gli antenati del genere “Homo” a cui apparteniamo) si sono aiutati di strumenti di questo tipo. Purtroppo, il legno è molto facilmente deperibile e prime di poter essere sottoposto al fenomeno della fossilizzazione, viene attaccato dagli agenti atmosferici. La stessa cosa non si può dire per la pietra.

La scoperta degli strumenti litici

Molto probabilmente, come succede tutt’ora per molti animali, gli australopiteci devono aver fatto un uso molto ampio di strumenti di pietra per spaccare, triturare o schiacciare materiali duri. Nei corsi d’acqua, gli studiosi hanno rinvenuto dei ciottoli fratturati con un bordo più tagliente in modo tale da poter incidere materiali come la pelle. Tuttavia, non abbiamo alcuna prova che gli australopiteci siano astati in grado di costruire intenzionalmente degli strumenti di pietra secondo forme predeterminate ad una certa funzione. Infatti nei vari luoghi in cui sono stati rinvenuti resti degli australopiteci, mancano del tutto utensili scheggiati ad arte. D’altra parte, i più antichi strumenti di pietra o litici (che sono quelli risalenti a circa 2,5 milioni di anni fa, ritrovati in Etiopia) non hanno accanto i fossili degli ominidi che avrebbero potuto produrli. Pertanto, gli studiosi non sapranno mai chi abbia iniziato il ciclo produttivo della tecnologia basata sulla pietra che sta all’origine del controllo dell’ambiente da parte dell’uomo e che lo caratterizza rispetto agli altri animali.

La complessità della scheggiatura della pietra

Tuttavia, anche se gli australopiteci non erano in grado di produrre degli strumenti, dovevano senz’altro avere una grande familiarità con la pietra per procedere alla frantumazione. In altre parole, nell’australopiteco esisteva una percezione di causa/effetto che lo portava a prendere un sasso per colpire volutamente un altro per ottenere un margine tagliente. Si tratta di un’operazione, solo apparentemente assai semplice. Infatti è necessaria molta pratica per ottenere i risultati voluti dato che l’esito del colpo non può essere facilmente previsto. La pietra viene spezzata dall’onda d’urto che si propaga all’interno a partire dal punto di percussione per uscire dalla parte opposta: è un’operazione complessa anche perché viene condizionata da tante variabili. Sappiamo le pietre hanno qualità diverse e non tutte possono essere fratturate nello stesso modo: quelle friabili o troppo cristalline non si prestano alla scheggiatura perché si frantumano. Incide anche la forza del colpo. Inoltre nella mente deve essere prefigurata la forma che vogliamo ricavare dalla pietra, come se l’avessimo disegnata nella nostra mente. In sintesi, si tratta di tutta una serie di elementi e di passaggi che l’uomo preistorico era probabilmente in grado di gestire.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato probabilmente il primo strumento utilizzato dagli ominidi?
  2. Il primo strumento utilizzato dagli ominidi è stato probabilmente un bastone per fare degli scavi, simile a un ramo appuntito, usato per raggiungere risorse alimentari come tuberi e radici.

  3. Perché non abbiamo prove concrete degli strumenti di legno utilizzati dagli australopiteci?
  4. Non abbiamo prove concrete degli strumenti di legno perché il legno è facilmente deperibile e viene distrutto dagli agenti atmosferici prima di poter fossilizzare.

  5. Quali sono le evidenze dell'uso di strumenti di pietra da parte degli australopiteci?
  6. Gli studiosi hanno trovato ciottoli fratturati con bordi taglienti nei corsi d'acqua, suggerendo che gli australopiteci usavano strumenti di pietra per incidere materiali come la pelle.

  7. Quali competenze erano necessarie per la frantumazione della pietra?
  8. La frantumazione della pietra richiedeva una percezione di causa/effetto, pratica per ottenere risultati voluti, e la capacità di prefigurare mentalmente la forma desiderata della pietra.

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