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Concetti Chiave

  • La conquista del Nuovo Mondo ha portato a un cambiamento economico radicale in Europa, con nuovi prodotti che hanno rivoluzionato la vita materiale occidentale.
  • Nel XVI secolo, l'Europa ha vissuto un aumento demografico e una "rivoluzione dei prezzi", con inflazione dovuta all'importazione di metalli preziosi dal Nuovo Mondo.
  • Il capitalismo moderno è emerso in Europa, con una mentalità imprenditoriale che ha intensificato lo sfruttamento dei terreni e promosso il commercio internazionale.
  • L'Europa Nord-occidentale ha superato il Mediterraneo come centro degli scambi marittimi, mentre nuovi strumenti di credito e istituti bancari hanno proliferato.
  • Il capitalismo ha stimolato innovazioni tecnologiche e migliorato la produzione industriale, permettendo ai mercati come l'Inghilterra di superare la concorrenza artigianale.

Indice

  1. La rivoluzione economica del XVI secolo
  2. Inflazione e crisi economica in Europa
  3. L'ascesa del capitalismo e delle banche
  4. Innovazioni tecnologiche e mercati capitalisti

La rivoluzione economica del XVI secolo

La conquista del Nuovo Mondo fu alla base di un radicale cambiamento economico, i cui effetti sull’Europa si apprezzarono a partire dal XVI secolo. Prodotti come il mais, la patata, il pomodoro, il tabacco, la vaniglia e il cacao rivoluzionarono la vita materiale dell’Occidente, mentre anche l’America risentì delle colture e delle specie animali introdotte dai conquistadores.

Inflazione e crisi economica in Europa

Nel Cinquecento l’Europa fu interessata da un netto aumento demografico, per cui diminuì la disponibilità di merci e beni alimentari.

L’importazione di metalli pregiati dal Perù e dal Messico (oro, argento) generò una forte inflazione sul valore dei metalli stessi e sul denaro, che con essi era coniato. Ciò produsse il fenomeno della “rivoluzione dei prezzi”, ossia l’aumento drastico del valore dei beni e la conseguente crisi economica di molti paesi europei. La Spagna fu la prima a risentirne, seguita dall’Italia, dalla Francia, dall’Inghilterra, dai Paesi Bassi e dagli stati feudali dell’Europa orientale. La reazione al problema avvenne in modo disparato: alcuni stati elaborarono tecniche produttive più efficaci e si distinsero in zone di sviluppo, altri mantennero l’antico assetto feudale e furono perciò zone di arretratezza.

L'ascesa del capitalismo e delle banche

Nei territori europei orientati allo sviluppo delle tecniche produttive si diffuse una nuova mentalità imprenditoriale ed ebbe origine il concetto economico di capitalismo. Specialmente nel settore agricolo, si tese ad intensificare lo sfruttamento dei terreni a scopo di profitto ed oltre i limiti dell’economia di sussistenza. La nascita di nuove rotte commerciali incoraggiò i traffici internazionali da parte delle società capitaliste. In particolare, crebbe il ruolo produttivo dell’Europa Nord-occidentale, che sostituì così il Mediterraneo come centro degli scambi via mare. Il nuovo gioco di interessi coincise con l’aumento della circolazione monetaria, per cui si svilupparono gli strumenti di credito e nuovi istituti bancari. L’esercizio bancario divenne un’attività estremamente redditizia, diffusa in Italia (Genova, Milano, Venezia) ma soprattutto in Germania con la dinastia dei Fugger di Augusta. Questi ultimi trassero notevoli profitti dal prestito alle monarchie regnanti, che solitamente acconsentivano a tassi d’interesse elevatissimi.

Innovazioni tecnologiche e mercati capitalisti

Naturalmente, la diffusione del capitalismo coincise con una serie di innovazioni tecnologiche a livello produttivo. Si adottarono i primi altoforni per la fusione dei metalli e si ricorse a nuove tecniche di lavorazione dei tessuti. In sostanza, l’aumento di ricchezza consentì di migliorare i metodi di produzione dei beni e di ridurne il costo. Per questo i mercati capitalisti come l’Inghilterra e i Paesi Bassi poterono imporsi sulla concorrenza artigianale di paesi come l’Italia, che producevano merci di qualità ma in tempi lunghi e a costi maggiori.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze economiche della conquista del Nuovo Mondo nel XVI secolo?
  2. La conquista del Nuovo Mondo portò a un cambiamento economico radicale in Europa, con l'introduzione di nuovi prodotti e un aumento demografico che ridusse la disponibilità di beni. L'importazione di metalli preziosi causò inflazione e la "rivoluzione dei prezzi", colpendo l'economia di molti paesi europei.

  3. Come si sviluppò il capitalismo moderno nel XVI secolo?
  4. Il capitalismo moderno emerse nei territori europei che adottarono tecniche produttive avanzate, con una mentalità imprenditoriale che superava l'economia di sussistenza. L'espansione delle rotte commerciali e l'aumento della circolazione monetaria favorirono lo sviluppo di strumenti di credito e istituti bancari.

  5. Quali innovazioni tecnologiche caratterizzarono la produzione industriale nel XVI secolo?
  6. La diffusione del capitalismo portò a innovazioni tecnologiche come l'uso dei primi altoforni per la fusione dei metalli e nuove tecniche di lavorazione dei tessuti, migliorando i metodi di produzione e riducendo i costi.

  7. Quali furono le aree geografiche che beneficiarono maggiormente dello sviluppo economico del XVI secolo?
  8. L'Europa Nord-occidentale beneficiò maggiormente dello sviluppo economico, sostituendo il Mediterraneo come centro degli scambi marittimi e imponendosi sui mercati grazie a metodi di produzione più efficienti e costi ridotti.

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